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ErpetePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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estende, la parte centrale si schiarisce, conferendo alla zona infetta l’aspetto di un anello.
Benché yallèfeth sia stato reso anche col nome di altre malattie della pelle, la tradizione ebraica lo collega col lichen o erpete egiziano. La Settanta greca traduce yallèfeth con leichèn, che può indicare l’erpete tricofitico. Pertanto Koehler e Baumgartner suggeriscono “erpete, erpete tricofitico”. — Lexicon in Veteris Testamenti Libros, Leida, 1958, p. 383.
Un uomo di discendenza sacerdotale affetto da questa eruzione non poteva presentare le offerte a Geova. (Le 21:20, 21) Gli animali che ne erano affetti non potevano essere offerti in sacrificio a Dio. — Le 22:22.
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EsanPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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ESAN
(Èsan) [forse, uno che si appoggia].
Città della regione montagnosa di Giuda. (Gsè 15:20, 48, 52) Sebbene non se ne conosca l’esatta ubicazione, la lezione della Settanta greca (Vaticano 1209), “Soma”, ha indotto alcuni studiosi a identificarla con Khirbet Samʽa (Horvat ʼesh-Shamʽah), circa 15 km a SSO di Gerusalemme.
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Esar-AddonPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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ESAR-ADDON
(Èsar-Addòn) [da un termine assiro che significa “Assur dà un fratello”].
Figlio minore e successore di Sennacherib, re d’Assiria. In una iscrizione Esar-Addon conferma quanto dicono le Scritture sulla morte di suo padre (Isa 37:37, 38) con queste parole: “Una salda determinazione s’impadronì dei miei fratelli. Essi abbandonarono gli dèi e si diedero ad azioni violente, tramando il male. . . . Per avere il regno trucidarono Sennacherib loro padre”. — D. D. Luckenbill, Ancient Records of Assyria and Babylonia, 1927, vol. II, pp. 200, 201.
Esar-Addon afferma che prima della morte del padre era già stato designato erede legittimo, e pare sia stato viceré di Babilonia prima di diventare re d’Assiria. Dopo l’assassinio del padre, Esar-Addon dice di aver inseguito gli assassini fino in Armenia (il “paese di Ararat”, 2Re 19:37), dove li sconfisse. Si ritiene che il suo regno sia durato 12 anni.
All’inizio del suo regno Esar-Addon si accinse a ricostruire Babilonia, distrutta da Sennacherib. Il tempio, o Esagila, fu ricostruito e, a proposito della città stessa, Esar-Addon dice: “Babilonia . . . costruivo di nuovo, ampliavo, innalzavo, rendevo grandiosa”. — Ancient Records of Assyria and Babylonia, cit., vol. II, p. 244.
Le sue iscrizioni ricordano campagne militari contro i gimirrai o cimmeri, ritenuti discendenti di Gomer. (Cfr. Ge 10:2; Ez 38:6). Egli saccheggiò inoltre la città di Sidone, erigendo nelle vicinanze una nuova città, che chiamò Kar-Esaraddon. In un’iscrizione sono elencati una ventina di re vassalli, fra cui Manasse re di Giuda (Menasi re di Yaudi).
In 2 Cronache 33:10-13 si legge che Manasse fu catturato dai “capi dell’esercito che apparteneva al re d’Assiria” e portato a Babilonia. Un tempo alcuni pensavano che questo riferimento a Babilonia fosse errato, ritenendo che Manasse fosse stato portato a Ninive. Tuttavia, come si è già visto, Esar-Addon, che secondo le sue stesse iscrizioni era contemporaneo di Manasse, aveva ricostruito Babilonia e pare “si interessasse molto meno di qualsiasi altro re assiro di abbellire la sua capitale, Ninive”. (The Interpreter’s Dictionary of the Bible, a cura di G. Buttrick, 1962, vol. 2, p. 125) Se Manasse fu catturato durante il regno di Esar-Addon, non ci sarebbe nulla di strano nel fatto che fosse portato a Babilonia, della cui ricostruzione Esar-Addon si vantava tanto. Si noti però che anche Assurbanipal figlio di Esar-Addon menziona che Manasse era soggetto a un tributo durante il suo regno.
I “sessantacinque anni”. All’epoca della ricostruzione del tempio di Gerusalemme alcuni abitanti non israeliti del paese dissero di essere stati portati in Samaria da “Esar-Addon re d’Assiria”. (Esd 4:2) Se il trasferimento della popolazione dalla e nella Samaria continuò fino all’epoca del suo regno, questo secondo alcuni spiegherebbe il periodo di “sessantacinque anni” indicato in Isaia 7:8 a proposito della desolazione di Efraim (la cui capitale era Samaria). L’intervallo fra il regno di Tiglat-Pileser III (che iniziò la deportazione della popolazione dal regno settentrionale d’Israele poco dopo che fu pronunciata la profezia di Isaia) e quello di Esar-Addon spiegherebbe tale periodo di 65 anni fino al momento in cui Efraim non fu completamente “frantumato in modo da non essere [più] un popolo”.
Conquista dell’Egitto. La più notevole impresa militare di Esar-Addon fu la conquista dell’Egitto, con la sconfitta dell’esercito egiziano al comando del sovrano etiope Tiraca (chiamato “re d’Etiopia” in 2Re 19:9) e la conquista della città di Menfi. Esar-Addon aggiunse perciò ai suoi molti titoli quello di “Re dei re d’Egitto”.
Esar-Addon divise l’Egitto in distretti e stabilì governatori assiri sopra i principi locali, ma nonostante ciò entro un paio d’anni scoppiò una rivolta. Il re d’Assiria si accinse a compiere una seconda campagna per reprimere la ribellione, ma morì ad Haran lungo il tragitto. Nelle sue iscrizioni Esar-Addon aveva detto: “Sono potente, sono onnipotente, sono un eroe, sono gigantesco, sono colossale”. (Ancient Records of Assyria and Babylonia, cit., vol. II, p. 226) Eppure come tutti gli altri esseri umani imperfetti dimostrò di essere anche lui schiavo del peccato e della morte, che reclamarono la sua vita. — Cfr. Sl 146:3, 4; Ec 9:4; Ro 5:21.
Prima di morire Esar-Addon prese provvedimenti per assicurare una facile successione al trono proclamando suo figlio Assurbanipal principe ereditario, e nominando un altro figlio, Shamash-shum-u-kin, re di Babilonia. Quindi, alla morte di Esar-Addon, Assurbanipal diventò re d’Assiria.
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Esattore di tassePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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ESATTORE DI TASSE
Nell’impero romano le tasse pro capite e sui terreni venivano riscosse da funzionari imperiali nell’ambito delle loro mansioni ufficiali. Ma l’autorizzazione a riscuotere le tasse sulle merci importate, esportate e trasportate dai mercanti si acquistava con un’asta pubblica. Perciò il diritto di riscuotere queste tasse andava ai migliori offerenti, i quali, nel riscuotere le tasse, traevano un guadagno che superava la somma sborsata. Questi uomini, chiamati pubblicani, concedevano in subappalto il diritto di riscuotere le tasse in determinate zone del loro territorio. I subappaltatori a loro volta avevano dei subalterni che riscuotevano personalmente le tasse. Zaccheo, per esempio, pare fosse il capo degli esattori di tasse di Gerico e dintorni. (Lu 19:1, 2) Matteo, che Gesù invitò a essere un apostolo, era invece incaricato dell’effettiva riscossione delle tasse, e a quanto pare aveva la sua esattoria a Capernaum o nelle vicinanze. — Mt 10:3; Mr 2:1, 14.
In Palestina c’erano dunque molti ebrei che facevano gli esattori di tasse. Essi erano malvisti dai loro connazionali perché spesso esigevano più del dovuto. (Mt 5:46; Lu 3:12, 13; 19:7, 8) Gli ebrei di solito evitavano di proposito di stare in compagnia degli esattori di tasse e li consideravano dei peccatori alla pari delle meretrici. (Mt 9:11; 11:19; 21:32; Mr 2:15; Lu 5:30; 7:34) Inoltre disprezzavano gli esattori di tasse perché erano al servizio di una potenza straniera, Roma, e in stretto contatto con gentili “impuri”. Quindi trattare un “fratello” che aveva mostrato d’essere un peccatore impenitente come un “esattore di tasse” significava evitarne volutamente la compagnia. — Mt 18:15-17.
Gesù Cristo non approvava la corruzione diffusa fra gli esattori di tasse. Fu però pronto ad aiutare spiritualmente quelli disposti ad ascoltarlo, anche se venne criticato per questo. (Mt 9:9-13; Lu 15:1-7) In un’illustrazione Gesù spiegò che l’esattore di tasse che riconosceva umilmente di essere peccatore e si pentiva era più giusto del fariseo che si vantava di essere giusto. (Lu 18:9-14) Ed esattori di tasse umili e pentiti (come Matteo e Zaccheo) ebbero la prospettiva di entrare a far parte del regno dei cieli. — Mt 21:31, 32.
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EsaùPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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ESAÙ
[peloso].
Primogenito di Isacco e Rebecca, fratello gemello di Giacobbe e antenato degli edomiti. Gli fu dato il nome Esaù perché alla nascita era insolitamente peloso, ma ebbe il soprannome di Edom (“rosso”) a motivo della minestra di lenticchie rosse per cui vendette la primogenitura. — Ge 25:25, 26, 30.
Ancor prima di nascere nel 1858 a.E.V., quando Isacco aveva 60 anni, i gemelli lottavano nel grembo materno. In risposta alla domanda di Rebecca sul significato di ciò, Geova le rivelò che due gruppi nazionali si sarebbero separati dalle sue parti interiori, e che il maggiore avrebbe servito il minore. — Ge 25:22, 23.
Disprezzo per le cose spirituali. Esaù diventò un abile e avventuroso cacciatore, “un uomo selvaggio”. A differenza del fratello, l’“irriprovevole” Giacobbe, Esaù aveva una mentalità carnale, materialistica. (Ge 25:27) Ma Isacco amava Esaù, “perché significava cacciagione nella sua bocca”. — Ge 25:28.
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