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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1953 | 15 settembre
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autentico che faceva la circoncisione, come era il caso nelle controversie galate, poiché Timoteo era Giudeo per metà — Atti 16:1.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1953 | 15 settembre
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Domande dai lettori
◆ Che cosa significano le parole di Gesù in Matteo 12:43-45? — R. D., California.
“Quando lo spirito impuro è uscito dall’uomo, esso va errando per luoghi aridi cercando riposo e non ne trova. Allora dice: Ritornerò alla mia casa d’onde sono uscito, e venuto, la trova vuota, spazzata e adorna. Allora se ne va e prende seco sette altri spiriti più malvagi di lui, ed entrati, ivi dimorano, e l’ultima condizione di quell’uomo è peggiore della prima. Così ancora avverrà a questa malvagia generazione”. — Matt. 12:43-45, Co; Luca 11:24-26.
In un uomo che è stato posseduto da un demone e se n’è liberato rimane un vuoto. Questo vuoto lasciato con l’evacuazione del demone dev’essere riempito dallo spirito del Signore, con una fede sostenuta dalle opere in armonia con la Parola di Dio. Allora quando il demone ritorna non troverebbe la persona, paragonata alla casa del demone, “vuota, spazzata e adorna”. Anzi, troverebbe il luogo ch’egli ha lasciato vuoto occupato da un più forte spirito, la forza attiva di Geova, e lo spirito demonico non sarebbe in grado di riprender possesso di questa persona. Evidentemente nel caso in oggetto Gesù diceva che la persona liberata da un demone lasciò il vuoto non riempito, non intraprendendo il servizio di Geova e non facendo posto allo spirito di Geova nella propria vita, ma semplicemente purificandosi e adornandosi di un’apparenza di pietà. Tale persona non sarà in grado di evitare il ritorno dello spirito demonico, e nella sua ricaduta il suo stato peggiora e altri spiriti demonici lo occupano.
Applicando il principio in senso generale, una persona può far parte del mondo condannato, alienato da Dio. Poi ottiene una conoscenza della verità, espelle dalla propria vita il cattivo spirito di questo mondo e di Satana, ma manca in seguito di perseverare nella via di Dio. Non riceve lo spirito di Dio e non fa posto ad esso nella sua vita, permettendo che esso la diriga nelle buone opere e riempia la sua vita. Tale persona estingue lo spirito di Dio, lasciando vuota la sua esistenza, null’altro che una vernice di devozione esteriore pulita da alcune delle sue precedenti sozzure mondane. La sua mancanza di apprezzamento e di servizio e di buone opere ispirate dallo spirito di Dio la lascia aperta alla ripresa delle deleterie influenze di Satana, e gli spiriti demonici controllano la sua vita più completamente, sebbene più astutamente che mai in precedenza. — Ebr. 6:4-8; 10:26, 27; 2 Piet. 2:20-22.
Così fu per la nazione israelita. Essa era stata purificata e separata dal paganesimo e dal dominio di Satana, ma ben presto trascurò di osservare le importanti esigenze della legge e del patto di Geova, e anziché dedicarsi a compiere la sua storia nazionale con servizio diretto dallo spirito di Geova si diede da fare con questioni minori e tradizioni umane e con una esteriore apparenza di pietà e di purità cerimoniale. Al tempo in cui venne Gesù l’iniqua generazione dei Giudei religiosi si trovava a tal punto sotto il controllo di Satana da rigettare il Messia. La fine di quella nazione resa responsabile dalla conoscenza divina fu peggiore del suo principio.
Il caso di re Saul dimostra infatti che se la vita di una persona non è ripiena dello spirito di Geova essa probabilmente viene posseduta da uno spirito demonico. Davide era stato unto re in luogo dell’empio re Saul, e lo spirito di Geova entrò in Davide; ma rimarcate quanto avvenne nel caso di Saul: “Or lo spirito dell’Eterno s’era ritirato da Saul, ch’era turbato da un cattivo spirito suscitato dall’Eterno”. (1 Sam. 16:13, 14) Non che Geova inviasse effettivamente un cattivo spirito a turbare Saul, ma Geova ritirando il suo spirito lasciò un vuoto, e quel vuoto fu poi occupato da uno spirito demonico. Dato che Geova rese possibile questa invasione demonica ritirando il suo spirito, è riferito come se Geova avesse mandato il cattivo spirito.
Ciò è paragonabile alla dichiarazione che Geova indurò il cuore di Faraone; Geova non fece questo, ma fu il messaggio proveniente da Geova che fece indurire il cuore di Faraone. Il messaggio di Geova e le sue azioni contro l’Egitto fecero reagire Faraone con dura ostinazione ed ira; e poiché il messaggio e gli atti provenivano da Geova può esser detto ch’Egli ha indirettamente indurato il cuore di Faraone. (Eso. 7:3; 8:15, 32) Un’altra illustrazione di questo principio si trova dove Geova dice a Isaia: “rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendigli duri gli orecchi, e chiudigli gli occhi”; egli, Isaia, non doveva far questo letteralmente, ma fu il messaggio ch’egli dichiarava che rese refrattari questi ribelli perché non piaceva loro. (Isa. 6:10) Pertanto quando lo spirito di Geova fu ritirato da Saul, uno spirito demonico entrò in lui, poiché Saul era come una casa disabitata.
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Domande dai lettori (4)La Torre di Guardia 1953 | 15 settembre
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Domande dai lettori
◆ È antiscritturale per un testimone di Geova sposare qualcuno che non è nella verità? — L. H., Ohio.
Il popolo consacrato di Geova, essendo nel mondo ma non facendone parte, si trova in una posizione simile a quella di Abrahamo quando soggiornava nel paese di Canaan. (Giov. 17:14-16; 15:19) Abrahamo salvaguardò il cerchio della sua famiglia dall’invasione del culto del demonio mediante vincoli coniugali coi Cananei, procurando invece nel suo paese nativo una moglie per il figlio Isacco. (Gen. 24:3, 4) Il figlio d’Isacco, Giacobbe, fu egualmente salvaguardato dalle donne pagane. (Gen. 28:1, 2) Secoli più tardi fu comandato agli Israeliti, in cammino verso la Terra Promessa, di evitare i matrimoni con gli increduli di Canaan: “Non t’imparenterai con loro, non darai le tue figliuole ai loro figliuoli e non prenderai le loro figliuole per i tuoi figliuoli, perché stornerebbero i tuoi figliuoli dal seguir me per farli servire a dèi stranieri e l’ira dell’Eterno s’accenderebbe contro a voi”. (Deut. 7:3, 4) Tanto importante era questo principio che Geova lo incorporò nella sua Legge divina: “Guardati dal far lega con gli abitanti del paese, affinché quando quelli si prostituiranno ai loro dèi e offriranno sacrifizi ai loro dèi, non avvenga ch’essi t’invitino, e tu mangi dei loro sacrifizi, e prenda delle loro figliuole per i tuoi figliuoli, e le loro figliuole si prostituiscano ai loro dèi, e inducano i tuoi figliuoli a prostituirsi ai loro dèi”. (Eso. 34:15, 16) Strette relazioni sociali di ogni specie erano vietate come pericolose. Anche dopo l’entrata d’Israele in Canaan e le numerose vittorie riportate sui nemici, fu essenziale ammonire gli Israeliti di non stringere relazioni coi pagani, compresi i vincoli matrimoniali. — Giosuè 23:6-8, 12, 13.
Ma ci furono sempre degl’Israeliti che pensavano di essere spiritualmente abbastanza forti da sposare donne pagane, godere i vincoli nuziali, e allo stesso tempo resistere agli effetti insidiosi delle religioni demoniche delle loro mogli. Tuttavia il buon consiglio e comando di Dio non poté essere impunemente ignorato, neppure dal più sapiente uomo di quei tempi antichi, il re Salomone. Di lui è scritto ch’egli amò molte donne straniere, e prese mogli d’in fra le nazioni pagane di ogni intorno, e “le sue mogli gl’inclinarono il cuore verso altri dèi; e il cuore di lui non appartenne tutto quanto all’Eterno, al suo Dio”. Questa disubbidienza deliberata ebbe luogo dopo che Geova gli aveva “ordinato, a questo proposito, di non andar dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l’ordine datogli dall’Eterno”. — 1 Re 11:1-11; Esdra 9:1, 2.
Analoghi avvertimenti di separazione da questo vecchio mondo si trovano anche nelle Scritture Greche Cristiane. Ad esempio: “Non diventate inegualmente aggiogati con gl’infedeli. . . . qual parte ha la persona fedele con l’incredulo (2 Cor. 6:14, 15, NW) Il matrimonio di un testimone di Geova con un incredulo crea un giogo ineguale e non può che produrre ineguale andamento con urto e tensione. Tutti dovrebbero ricordarsi che i vincoli matrimoniali potrebbero essere di lunga durata, perché davanti al tribunale giudiziario di Dio non possono essere leggermente sciolti, separati per qualunque motivo salvo l’adulterio commesso da uno dei coniugi. (Matt. 19:9; Marco 10:11, 12) Questi vincoli possono aggiungere responsabilità e restrizioni alla libertà di un individuo che dureranno per tutta la vita. Per questo motivo non soltanto deve esser vagliato accuratamente un primo matrimonio ma anche un secondo matrimonio dopo la morte di un coniuge. L’apostolo Paolo consiglia: “Una moglie è legata per tutto il tempo che il suo marito vive. Ma se suo marito dovesse addormentarsi nella morte, ella sarebbe libera di maritarsi con chi vorrebbe, SOLO NEL SIGNORE”. — 1 Cor. 7:39, NW.
La restrizione qui indicata concernente le vedove cristiane che desiderano rimaritarsi si applica con pari forza ad ogni servitore di Dio in cerca di marito o di moglie, ossia quella di sposarsi “solo nel Signore”. Ciò significa sposare soltanto una persona dedicata a Geova, come se stessi. Per un Cristiano legarsi inegualmente con un incredulo non conduce al benessere cristiano ed è più dominato dalla passione. Tale deliberato e volontario rischio del benessere cristiano e degli interessi spirituali non piace a Dio o a Cristo, è come schernire il consiglio e il comando di Geova.
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