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NefilimAusiliario per capire la Bibbia
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furono i potenti [ebr. gibborìm] dell’antichità, gli uomini famosi” — Gen. 6:1-4.
IDENTITÀ
Al versetto quattro, i commentatori biblici hanno avanzato diverse ipotesi circa l’identità dei Nefilim. Qualcuno ha pensato che la derivazione del nome indichi che i Nefilim erano caduti dal cielo, intendendo così che fossero ‘angeli decaduti’ unitisi con donne per generare “i potenti... gli uomini famosi”. Altri, concentrando particolarmente l’attenzione sulla frase “e anche dopo” (v. 4), hanno detto che i Nefilim non erano ‘angeli decaduti’ né “i potenti”, dato che “mostrarono d’essere sulla terra in quei giorni” prima che i figli di Dio avessero rapporti con donne. Questi ultimi eruditi sono dell’opinione che i Nefilim fossero semplicemente uomini malvagi come Caino, predoni, prepotenti e tiranni che si aggiravano per la terra finché non furono distrutti dal Diluvio. Un altro gruppo ancora, prendendo in considerazione il contesto del versetto quattro, conclude che i Nefilim non erano angeli, ma la progenie ibrida risultante dai rapporti sessuali di angeli materializzati con le figlie degli uomini.
Corrispondenti ai “gibborìm”
Certe traduzioni bibliche spostano la frase “e anche dopo”, mettendola all’inizio del versetto quattro, e quindi identificano i Nefilim con “i potenti”, i gibborìm, menzionati nell’ultima parte del versetto. Per esempio: “In quei giorni, e anche dopo, c’erano giganti [ebr. nephilìm] sulla terra, che nacquero dai figli degli dèi ogni volta che essi ebbero rapporti con le figlie degli uomini; questi erano gli eroi [ebr. gibborìm] che erano uomini famosi dell’antichità”. — Gen. 6:4, AT; vedi anche Ga, Mo e Zürcher Bibel (in tedesco).
Anche la Settanta greca fa pensare che i “Nefilim” e i “potenti” siano la stessa cosa poiché viene usato lo stesso termine gìgantes (giganti) per tradurre sia l’una che l’altra espressione.
Esaminando il contesto vediamo che i versetti da 1 a 3 parlano dei “figli del vero Dio” che presero moglie e della dichiarazione di Geova (fatta senza dubbio a Noè) secondo la quale di lì a 120 anni la sua pazienza nei confronti degli uomini avrebbe avuto fine. Quindi il versetto 4 parla dei Nefilim che mostrarono d’essere sulla terra “in quei giorni”, evidentemente i giorni in cui Geova aveva fatto tale dichiarazione. Poi spiega che tale situazione continuò “anche dopo, quando i figli del vero Dio continuarono ad avere relazione con le figlie degli uomini”, e descrive con maggiori particolari il risultato dell’unione dei “figli del vero Dio” con donne.
I padri dei Nefilim
Chi erano questi “figli del vero Dio”? Erano forse uomini, adoratori di Geova (distinti dall’umanità malvagia in generale), come alcuni sostengono? Evidentemente no. La Bibbia fa capire che il loro matrimonio con le figlie degli uomini contribuì ad accrescere la malvagità sulla terra. Noè e i suoi tre figli, con le loro mogli, erano i soli ad avere il favore di Dio, e furono preservati attraverso il Diluvio. — Gen. 6:9; 8:15, 16; I Piet. 3:20.
Quindi, se questi “figli del vero Dio” fossero stati semplici uomini, sorgerebbe la domanda: Perché i loro figli sarebbero stati più “famosi” dei figli dei malvagi o di quelli del fedele Noè? Inoltre ci si potrebbe chiedere: Perché menzionare il loro matrimonio con le figlie degli uomini come qualche cosa di speciale? Da oltre 1.500 anni esisteva il matrimonio e nascevano figli.
I figli del vero Dio menzionati in Genesi 6:2 dovevano perciò essere angeli, spirituali “figli di Dio” Questa espressione si riferisce ad angeli in Giobbe 1:6 e 38:7. Questa tesi è confermata da Pietro, che parla di “spiriti in prigione, che una volta erano stati disubbidienti quando la pazienza di Dio aspettava ai giorni di Noè’ (I Piet. 3:19, 20) Anche Giuda scrive di “angeli che non mantennero la loro posizione originale ma abbandonarono il proprio luogo di dimora”. (Giuda 6) Gli angeli avevano il potere di materializzarsi in forma umana, e alcuni angeli lo fecero per portare messaggi di Dio. (Gen. 18:1, 2, 8, 20-22; 19:1-11; Gios. 5:13-15, ecc.) Ma la dimora naturale delle creature spirituali è il cielo, e ivi gli angeli hanno incarichi al servizio di Geova. (Dan. 7:9, 10) Lasciare tale dimora per stabilirsi sulla terra e abbandonare un incarico di servizio per avere rapporti carnali costituiva una ribellione contro le leggi di Dio, e una perversione.
La Bibbia afferma che gli angeli disubbidienti ora sono “spiriti in prigione”, essendo stati gettati “nel Tartaro” e “riservati al giudizio del gran giorno con legami sempiterni, sotto dense tenebre”. Questo sembra indicare che hanno molte limitazioni, e che non sono più in grado di materializzarsi come facevano prima del Diluvio. — I Piet. 3:19, II Piet. 2:4; Giuda 6.
ACCRESCIUTA MALVAGITÀ
“I potenti dell’antichità, gli uomini famosi” generati da quei matrimoni, non erano uomini che avessero buona reputazione presso Dio, infatti non sopravvissero al Diluvio, come Noè e la sua famiglia. Erano “Nefilim”, prepotenti e tiranni che senza dubbio contribuirono a far peggiorare la situazione. I loro padri angelici, con la conoscenza della costituzione del corpo umano e con la capacità di materializzarsi che avevano, non creavano una nuova vita, ma vivevano in corpi umani e, insieme a donne, generavano figli. I loro figli, “i potenti”, erano perciò ibridi non autorizzati. Evidentemente i Nefilim non ebbero a loro volta dei figli.
NELLA MITOLOGIA
La fama dei Nefilim e il terrore che avevano seminato pare fossero alla base della mitologia di molti popoli pagani che, dopo la confusione delle lingue a Babele, si dispersero in tutta la terra. Anche se le informazioni storiche di Genesi furono grandemente distorte e infiorate, quegli antichi miti (per esempio quelli greci) conservavano tuttavia notevoli analogie: dèi e dee si erano accoppiati con esseri umani generando eroi sovrumani e temibili semidei con caratteristiche sia divine che umane.
UN RAPPORTO INTESO A TERRORIZZARE
I dieci esploratori che riportarono agli israeliti nel deserto false notizie sul paese di Canaan dichiararono: “Tutto il popolo che abbiamo visto in mezzo ad esso sono uomini di statura straordinaria. E vi abbiamo visto i Nefilim, i figli di Anac, che sono dai Nefilim; così che ai nostri propri occhi eravamo divenuti come cavallette; e tali eravamo divenuti ai loro occhi”. Senza dubbio in Canaan c’erano uomini grandi e grossi, come indicano altri versetti, ma non vengono mai chiamati Nefilim tranne in questo “cattivo rapporto”, formulato con cura in un linguaggio destinato a terrorizzare e causare panico fra gli israeliti. — Num. 13:31-33; 14:36, 37.
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Neftali
(Nèftali) [mie lotte].
1. Secondo figlio che Giacobbe ebbe da Bila schiava di
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