Rispettate la santità del sangue
“Non mangerete la carne con la sua anima, col suo sangue”. — Gen. 9:4.
1. (a) Quale atteggiamento richiede che i cristiani mostrino fede in Dio e nella sua legge? (b) Qual è stato il comportamento del mondo verso il sangue?
POICHÉ vivono in un mondo che rivolge alla Parola di Dio un orecchio sordo, i cristiani si trovano quotidianamente in situazioni che mettono alla prova la loro fede in Dio e nella giustezza della sua legge. Dio esige rispetto per la santità del sangue. Ma il mondo si è tanto allontanato dalle sue vie che molti non si rendono conto che vi è una legge divina per regolare questioni come l’uso del sangue, e quelli che conoscono la legge spesso la violano senza provare alcun sentimento di colpa. Con la benedizione del clero religioso essi hanno versato nei campi di battaglia il sangue vitale di innumerevoli persone, e ciò facendo pregano che Dio sia con loro. Quando odono che in molte parti del mondo si prende regolarmente il sangue di animali per cibo o quando vedono vendere nei negozi prodotti sanguigni, non trovano niente da ridire. E quando odono notizie dell’enorme aumento del numero di trasfusioni di sangue — ora superiore a cinque milioni l’anno — lo considerano un segno di progresso medico.
2. (a) Che cosa hanno detto la stampa pubblica e il clero riguardo a quelli che mostrano rispetto per la santità del sangue? (b) Quale atteggiamento han mostrato verso la legge di Dio persone male informate, dando luogo a questa errata presentazione, ma come dovremmo noi considerare la questione?
2 In netto contrasto con l’indifferenza del mondo è il fatto che quasi un milione di persone di ogni parte della terra ubbidiscono alla legge di Dio sulla santità del sangue. Esse hanno superato la prova della loro fede e si son mantenute ferme. Ma la stampa pubblica ha approfittato dell’ignoranza del popolo per presentarli come fanatici religiosi, in particolar modo riguardo al loro rifiuto di prendere trasfusioni di sangue. E il clero religioso della cristianità e del giudaismo hanno unito le loro voci dichiarando che la legge di Dio non si applichi a questi casi in cui è implicata la vita dell’individuo. Il risultato è che molte persone non informate sono state poste contro Dio e la sua Parola, considerandoli irragionevoli e senza amore. Ma come può la Fonte di ogni sapienza essere irragionevole? Come può Dio, che è amore e ha dotato l’uomo della capacità d’amare, essere privo d’amore? Egli non può esser tale! La sua via è giusta e l’attenta considerazione della sua Parola ci aiuta a porre le cose al loro giusto posto. Quale Datore di vita, egli ci dice che cosa dobbiamo fare per continuare a vivere. Con le sue leggi ci protegge amorevolmente dal fare per ignoranza azioni che potrebbero recarci danno, perfino la perdita della vita. I fatti mostrano che questo avviene riguardo alla sua legge sul sangue. — Prov. 2:6; 1 Giov. 4:16; Sal. 25:4.
LEGGI DIVINE SUL SANGUE
3. Quando fu dichiarata per la prima volta la legge di Dio sul sangue, e che cosa esige essa dal genere umano?
3 La questione non è nuova, non è qualche cosa di peculiare di questo ventesimo secolo con le sue ricerche sull’uso medico del sangue. Oltre 4.300 anni fa, quando Noè e la sua famiglia, soli superstiti umani del diluvio universale, uscirono fuori dell’arca, Dio dichiarò loro la sua legge sul sangue. Prima di questo tempo, l’uomo aveva mangiato solo la vegetazione e i frutti inanimati, ma ora, per la prima volta, Dio diede all’uomo il permesso di aggiungere alla sua dieta la carne, dicendo: “Ogni animale che si muove e ha vita vi serva di cibo. Come la verde vegetazione, io vi dò tutto questo. Soltanto non mangerete la carne con la sua anima”. (Gen. 9:3, 4) La legge è chiara. Si può mangiare la carne, ma non col sangue, perché il sangue rappresenta l’anima o la vita della creatura. L’uomo deve mostrar rispetto per la santità del sangue e, ciò facendo, mostrerà rispetto per il Datore della vita, Geova Dio.
4. Come fu messa in risalto presso gli Israeliti la legge sul sangue, e quale ragione fu addotta per la proibizione?
4 Circa otto secoli dopo, quando gli Israeliti, che erano stati da poco risparmiati dall’annientamento in Egitto, furono radunati ai piedi del Monte Sinai, Geova pose di nuovo in risalto la restrizione relativa al sangue. “È uno statuto da osservarsi indefinitamente per le vostre generazioni, in tutti i vostri luoghi di abitazione: Non mangerete affatto né grasso né sangue”. (Lev. 3:17) Non fu fatta nessuna distinzione circa l’origine del sangue; animale o umano, non doveva mangiarsi come cibo. Non doveva nemmeno essere preservato, come fu mostrato quando Dio proseguì dicendo: “E se uno dei figli d’Israele o dei forestieri che dimorano fra loro prende a caccia un animale o un uccello che si può mangiare, ne sparga il sangue e lo ricopra di terra. Perché l’anima di ogni carne è il suo sangue, egli è in luogo dell’anima”. (Lev. 17:13 14 Na) La ragione fu dichiarata chiaramente. L’anima o la vita della carne è nel sangue e l’ubbidienza alla legge divina sul sangue avrebbe indotto a mostrare dovuto riguardo per la santità della vita e per la Fonte della vita.
5. È permesso in caso di emergenza che implichi la vita umana di non tenere conto della legge divina sul sangue, e perché?
5 Anche in tempo di emergenza si riconosceva che non vi era nessuna giustificazione per chi non avesse tenuto conto della legge divina sulla santità del sangue. Questo è mostrato da un avvenimento che ebbe luogo quando l’esercito d’Israele combatteva sotto il re Saul contro i Filistei. Era stato fatto un arduo combattimento e gli uomini erano esausti. “Perciò il popolo si gettò alla preda, e prese pecore, bovi, vitelli e li scannò in terra mangiando la carne col sangue”. Questa non era un’azione insignificante, scusabile, a causa della condizione fisica degli uomini. Fu comunicato a Saul: “Vedi, il popolo pecca contro il Signore [Geova] mangiando le carni col sangue”. (1 Sam. 14:32, 33, Na) Essi non considerarono la questione come fanno oggi certi rabbini che esprimono la teoria secondo cui qualsiasi esigenza della Legge possa mettersi da parte quando vi è implicata la salvezza di una determinata vita. Ciò che gli uomini facevano era un peccato contro Dio e furono prese le immediate misure per porvi fine.
OBBLIGHI CRISTIANI
6. Perché la legge sul sangue si applica ai cristiani, che non sono sotto il patto della legge?
6 Naturalmente, i cristiani non sono sotto il patto della legge stipulato col mediatore Mosè. Quel patto della legge cessò di aver vigore, adempiuto il suo scopo, quando fu stipulato il nuovo patto sul sangue di Gesù Cristo. Significa questo che le restrizioni sull’uso del sangue siano pure cessate? Niente affatto! Perché ciò che il patto della legge diceva sull’astenersi dal mangiar sangue mise solo in risalto l’esigenza stabilita con la legge che Dio diede a Noè, e questo è imposto a tutto il genere umano. Per chiarire la questione a tutti i cristiani, sia Ebrei che Gentili, nessuno dei quali era più sotto la Legge, il corpo direttivo cristiano di Gerusalemme rivolse la sua attenzione agli obblighi ch’essi avevano a questo riguardo, dicendo: “Lo spirito santo e noi ci siamo compiaciuti di non imporvi altro peso, eccetto queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dagli animali uccisi senza scolarne il sangue e dalla fornicazione. Se vi guardate scrupolosamente da queste cose, prospererete”. — Atti 15:28, 29.
7, 8. Quali argomenti esprimono i teologi nello sforzo di limitare l’effetto della regola apostolica inerente al sangue? E che cosa mostra che questi argomenti non sono validi?
7 Comunque, vari teologi hanno commentato questo testo dicendo che non riguarda noi. ‘Fu solo una prescrizione temporanea’, essi dicono, ‘destinata a non offendere i convertiti Giudei. E siccome il bisogno di tale proibizione è scomparso, si intende che sia stata dichiarata la revoca’. Ma noi chiediamo: Quale bisogno è scomparso? I Giudei naturali continuano ad associarsi alla congregazione cristiana, quindi non si può dire che la loro assenza abbia fatto scomparire il bisogno. Le Scritture dicono chiaramente che l’uomo doveva astenersi dal sangue perché nel sangue è la vita. È forse ora meno vero che in quel tempo che la vita è nel sangue? E se si sostiene che il rispetto per l’uso del sangue nei sacrifici non abbia più vigore perché i cristiani non devono offrire sacrifici animali, si noti che tali usi di sacrifici animali erano cessati fra i seguaci di Cristo sedici anni prima dell’emanazione del decreto apostolico. Inoltre, quelli che asseriscono che l’insegnamento di Gesù, secondo cui ‘non ciò che entra nella bocca ma ciò che esce dalla bocca contamina l’uomo’, abbia abolito la norma sul sangue, affermano in realtà che la regola cristiana dell’astinenza dal sangue, il cui decreto fu emanato sotto la guida dello spirito santo di Dio, fosse abolito prima d’essere emanato; poiché Gesù fece questa dichiarazione diciassette anni prima che il concilio di Gerusalemme prendesse la decisione sul sangue. — Matt. 15:11.
8 Il corpo direttivo che emanò la decisione relativa al sangue non pensò che fosse semplicemente un rimedio per la situazione esistente in quel tempo di cui in seguito si potesse fare a meno. Se la proibizione del sangue fosse stata temporanea, il resto della decisione sarebbe della medesima natura il che significherebbe che l’astinenza dall’idolatria e dalla fornicazione fosse pure temporanea e destinata a non offendere i sentimenti dei nuovi convertiti. Ma è scomparsa la necessità di queste proibizioni, così che la fornicazione e l’idolatria siano ora permesse ai cristiani? No, di certo! La terminologia del decreto non indica nessun limite di tempo; le restrizioni sono “cose necessarie” ora come furono necessarie in quel tempo. Come osserva il Clarke’s Commentary, parlando di Genesi 9:4: “Che la proibizione sia stata rinnovata sotto la dispensazione cristiana può lasciar poco dubbio in chiunque consideri spassionatamente Atti XV, 20, 29; XXI, 25, dove anche i convertiti gentili hanno l’ordine di astenersene secondo l’autorità non solo degli apostoli, ma dello Spirito Santo, . . . non per timore di far inciampare i convertiti giudei, per l’interpretazione dei teologi, ma perché era uno . . . di quei punti necessari, dal cui peso . . . di ubbidienza non potevano essere esenti”.
9, 10. (a) Quali fatti storici mostrano che i primi cristiani riconoscevano l’astinenza dal sangue come una regola seria? (b) Nel terzo secolo, che cosa dissero in proposito alcuni scrittori cristiani? (c) Nel tardo anno 692 quale fu l’atteggiamento della chiesa orientale circa il sangue?
9 I fatti della storia confermano questa comprensione dell’argomento. I primi cristiani non considerarono la proibizione del sangue importante solo per non offendere i convertiti giudei. Non pensarono di poterla mettere da parte se per sostenerla si fossero trovati in pericolo di vita. Era ben noto anche fra i loro persecutori che i cristiani non mangiavano il sangue, e questi mettevano alla prova l’individuo per vedere se era veramente cristiano non solo spingendolo a offrire incenso agli dèi pagani di Roma, ma in certe occasioni spingendolo a mangiare salsicce di sangue. La questione era così seria che mangiar sangue significava rinnegare la fede cristiana. Tertulliano, che visse al principio del terzo secolo, si riferì a questo quando indirizzò i suoi scritti al mondo romano. Egli disse: “Il vostro errore vi faccia arrossire dinanzi ai cristiani, poiché noi non includiamo neanche il sangue degli animali nella nostra dieta naturale. Noi ci asteniamo per questo motivo dagli animali soffocati o che muoiono da sé, per non contaminarci in nessun modo mediante il sangue, anche se è mischiato con la carne. Infine, quando voi mettete alla prova i cristiani, offrite loro salsicce piene di sangue; voi siete del tutto consapevoli, naturalmente, che fra loro è proibito; ma li volete far trasgredire”.a Origene, altro scrittore cristiano, nella sua difesa degli insegnamenti cristiani, pure dichiarò: “In quanto agli animali soffocati, le Scritture ci proibiscono di prenderne parte, perché in essi è ancora il sangue”.b
10 Perfino nel tardo anno 692, un concilio religioso tenuto a Costantinopoli (Sinodo di Troullos), nel suo 67º canone dichiarò: “Noi rimproveriamo opportunamente quelli che in qualche modo preparano un pasto facendo uso del sangue di un animale e quindi lo mangiano per soddisfare la loro ghiottoneria. Se, perciò, qualcuno cercherà d’ora in poi di mangiare in qualche modo il sangue di qualsiasi animale, se è un sacerdote, sarà svestito, e se è un laico sarà scomunicato”.c La credenza dell’importanza del decreto apostolico relativo al sangue è ancora osservata nella Chiesa Ortodossa Orientale.
11. Quali avvenimenti mostrarono che nella chiesa di Roma vi era sempre più mancanza di riguardo per le restrizioni sul sangue?
11 Nell’Occidente, comunque, la mancanza di rispetto per la legge divina inerente al sangue aumentò più notevolmente dal quarto secolo in poi. Agostino, dal quale fu anche reso popolare l’insegnamento platonico dell’immortalità innata dell’anima, sostenne che il decreto avesse perduto la sua importanza dal momento che il suo scopo era stato adempiuto.d Infine, nel quindicesimo secolo la chiesa di Roma si era tanto allontanata dal punto di vista dei primi cristiani che il sangue non di animali, ma di tre giovanetti, fu impiegato nell’inutile tentativo di rianimare l’infermo papa di Roma, Innocenzo VIII, a costo della vita di tutt’e tre i donatori del sangue. È quindi evidente che l’indifferenza della moderna cristianità verso la santità del sangue non è un riflesso della fede cristiana, ma il risultato di un allontanamento dalla fede. — 1 Tim. 4:1.
IL SANGUE ERRATAMENTE USATO COME CIBO
12. Quali sono alcune abitudini moderne che violano la santità della vita, e che i cristiani evitano?
12 Questo richiede che i veri cristiani siano desti in questo tempo della fine se vogliono mostrare dovuto rispetto per la santità del sangue. Essi devono evitare di usare erratamente il sangue, non seguendo la condotta del mondo. Per esempio, in Africa vi sono alcuni popoli nativi che arricchiscono la loro dieta succhiando il sangue dalla vena giugulare delle loro mucche. In molti luoghi gli uomini fanno la fila nei mattatoi per bere il sangue delle mucche appena macellate, credendo che esso curi alcune malattie. Nell’Estremo Oriente vi sono molti paesi dove il sangue è usato come ingrediente basilare di certe minestre e condimenti. Nell’America Meridionale un piatto molto comune è composto di sangue di maiale misto a riso o patate e condimento, e il sangue è anche venduto e mangiato come dolce. Le salsicce di sangue, con vari nomi, si possono ottenere quasi dappertutto. Tutte queste abitudini mostrano la completa mancanza di riguardo per la santità della vita, perché violano la legge del Datore della vita rispetto al sangue.
13. Perché bisogna prestare attenzione uccidendo gli animali da usare come cibo, per cui il cristiano può essere indotto a che cosa?
13 La legge relativa al sangue proibisce anche di mangiare qualsiasi animale morto soffocato, perché il sangue non è stato scolato. Quindi qualsiasi animale trovato soffocato o morto in trappola e gli animali colpiti e non immediatamente dissanguati non sono da mangiare. In molti paesi vi è l’abitudine di uccidere i polli soffocandoli, rompendo il collo senza tagliarlo, e neanche questi sono mangiati dai cristiani. Alcuni macellai, senza riguardo per la legge divina, non dissanguano dovutamente gli animali che preparano come cibo; infatti, possono di proposito ostacolare il dissanguamento per aumentare il peso della carne. Se il cristiano sa che il suo macellaio non presta attenzione a far scolare il sangue cercherà un altro luogo per fare i suoi acquisti o si asterrà dal mangiare carne se non ve n’è altra disponibile. Similmente, la persona coscienziosa non mangerà carne al ristorante se sa che vi è localmente l’abitudine di non spargere dovutamente il sangue dell’animale. In tali circostanze il cristiano che desidera mangiar carne può comprare l’animale o l’uccello vivo e ucciderlo egli stesso.
14. In quali altri modi il sangue è erratamente usato nei prodotti alimentari, e a che cosa devono quindi badare i cristiani?
14 “La mancanza di rispetto per la legge di Dio è così diffusa che in numerosi prodotti che si vendono come cibo sono usati liberamente sangue intero, plasma sanguigno e frazioni di sangue. Per esempio, si comunica che alcuni produttori di carne in scatola aggiungono il sangue alla loro regolare ricetta di wuerstel, salsicce e altre carni insaccate. Essi possono non chiamarlo affatto sangue; ma, indipendentemente da come lo chiamano, se è sangue o parte del sangue non si dovrebbe mangiare. Non tutti i produttori di carne in scatola fanno questo in ogni modo, ma alcuni lo fanno. È anche noto che in certe località fanno salsicce di carne aggiungendo gran parte di grasso e sangue. In Russia le panetterie del sangue cominciarono a esser gestite anni or sono mischiando nel pane sette parti di farina di segala con tre parti di sangue di bue defibrinato. In altri paesi alcuni panettieri usano la farina secca di plasma nelle paste come sostituto del bianco d’uovo. E vari tonici e compresse venduti dai farmacisti mostrano sulla loro etichetta che contengono frazioni di sangue, come l’emoglobina. È quindi necessario esser desti e conoscere le abitudini della propria comunità, facendo domande ragionevoli nei luoghi dove si compra la carne, e leggere e capire le etichette dei cibi impacchettati. Mentre il vecchio mondo diviene più incurante nel suo atteggiamento verso la legge di Dio relativa al sangue, è importante che i cristiani esercitino maggior vigilanza per mantenersi “senza macchia dal mondo”. — Giac. 1:27.
TRASFUSIONE DEL SANGUE
15. Quali sviluppi ha subìto il sangue nei trattamenti medici?
15 Nel corso dei secoli l’errato uso del sangue da parte dell’uomo ha assunto molte forme. Gli antichi principi egiziani usavano il sangue umano per ringiovanire; altri bevevano il sangue dei loro nemici. Ma non si fecero molti sforzi per trasfondere il sangue nell’apparato circolatorio di un’altra creatura, finché William Harvey non fece ricerche sulla circolazione del sangue, nel diciassettesimo secolo. Dopo seri insuccessi a causa dei decessi, la trasfusione del sangue fu infine considerata con maggior favore all’inizio di questo ventesimo secolo, quando le ricerche permisero di identificare certi tipi di sangue. Le due guerre mondiali e la guerra di Corea diedero ai medici ampie opportunità di fare esperimenti sull’uso terapeutico del sangue, e ora il processo è stato sviluppato fino al punto che i medici usano non solo sangue intero e plasma sanguigno, che è il liquido quasi incolore che porta i globuli sanguigni, ma anche i globuli rossi separatamente dal plasma e le varie proteine del plasma secondo che li ritengono necessari.
16. È l’uso del sangue per sostenere la vita mediante il trattamento medico una violazione della legge di Dio?
16 Si viola la legge di Dio con tale uso medico del sangue? È errato sostenere la vita mediante infusioni di sangue o plasma o globuli rossi o varie frazioni di sangue? Sì! La legge che Dio diede a Noè e che si applica a tutti i suoi discendenti condanna chiunque mangia il sangue, cioè l’uso del sangue di un’altra creatura per nutrire o sostenere la propria vita. Come mostrò anche Tertulliano nella sua Apologia, riferendo in proposito il pensiero dei primi cristiani, così oggi si riconosce che se questa proibizione si applica al sangue animale, essa si applica con maggior vigore al sangue umano. Essa include ogni specie di sangue. — Lev. 3:17.
17. Come provano i fatti storici che il sangue umano era usato erratamente nei tempi antichi e fu quindi incluso nella proibizione espressa dal corpo direttivo dei primi cristiani?
17 Le asserzioni secondo cui la proibizione del sangue emanata dal corpo direttivo dei primi cristiani non si riferisse al sangue umano, ma solo al sangue animale, rivela l’ignoranza dei fatti della storia. Nell’antica Roma, che nel primo secolo dominava il mondo mediterraneo, gli spettatori delle competizioni dei gladiatori si riversavano nell’arena dopo il combattimento per succhiare il sangue che usciva dal collo del gladiatore vinto. È noto che alcuni Sciti mangiavano i loro parenti morti. Fra alcuni popoli furono fatti dei trattati bevendo gli uni il sangue degli altri; e per suggellare l’iniziazione nei riti della dea pagana Bellona si mangiava il sangue preso con le mani. Perciò quando gli apostoli, guidati dallo spirito santo, dissero che i cristiani si dovevano astenere dal sangue, tennero presente anche il sangue umano.
18. Che cosa mostra che la trasfusione del sangue è un’“alimentazione” del sangue?
18 Non ha importanza che il sangue sia immesso nel corpo per via endovenosa anziché per bocca. Né ha importanza la pretesa di alcuni che non sia come l’alimentazione endovenosa. Il fatto è che nutre o sostiene la vita del corpo. In armonia con ciò è la dichiarazione del libro Hemorrhage and Transfusion di George W. Crile, che cita una lettura di Denys, medico francese e uno dei primi ricercatori nel campo delle trasfusioni. Essa dice: “Facendo la trasfusione non si fa altro che nutrire seguendo una via più breve dell’ordinaria, vale a dire versando nelle vene il sangue completamente formato anziché prendere cibo che si trasforma in sangue solo dopo parecchi cambiamenti”.
19, 20. (a) Dati i continui sviluppi della terapia medica, come si può determinare se il trattamento che implica l’uso del sangue sia da accettare o da rifiutare? (b) Quale bell’esempio diede a questo proposito Davide, mostrando rispetto per la santità del sangue?
19 Data l’importanza che si attribuisce all’uso del sangue nel campo medico, sono di continuo raccomandate nuove cure a base di sangue. Ma si tratti di sangue intero o di frazioni di sangue, sia il sangue stato preso dal proprio corpo o da quello di un altro, se è somministrato mediante trasfusione o iniezione, la legge divina ha vigore. Dio non ha dato all’uomo il sangue perché ne faccia uso come fa uso di altre sostanze; egli esige rispetto per la santità del sangue.
20 Quale bell’esempio di riguardo per questa legge fu quello del fedele re Davide! Prima che i nemici del popolo di Dio fossero cacciati dal paese, i Filistei avevano una guarnigione a Betlemme presso Gerusalemme, e in un’occasione Davide “espresse questo desiderio: ‘Oh, se qualcuno mi facesse bere un po’ d’acqua della cisterna di Betleem, che è vicino alla porta!’” Sì, desiderava che i Filistei se ne andassero per poter andare a quella cisterna e ristorarsi con la sua acqua. Ma udendo la sua espressione “tre [uomini valorosi], passando attraverso il campo dei Filistei, andarono ad attingere acqua alla cisterna che era all’entrata della città di Betleem, e la portarono a David”. Ciò che essi portarono non era altro che acqua, ma l’avevan presa a rischio della loro vita e Davide se ne rese conto. “Ma egli non la volle bere, e la versò in onore del Signore, e disse: ‘Mi guardi il Signore dal far questo! Berrei forse il sangue di uomini che sono andati là a rischio della vita?’ E non la volle bere”. (1 Cron. 11:16-19; 2 Sam. 23:15-17, Na) Davide rispettò la legge di Dio. Non solo si astenne dal sangue degli animali; evitò l’assai più grossolano errore di consumare sangue umano. Sì, egli evitò di fare qualsiasi cosa che avesse sia pure qualche somiglianza con la violazione di tale legge. Fu un uomo secondo il cuore di Dio. I maturi cristiani d’oggi seguono di cuore una simile condotta di ubbidienza astenendosi da ogni pratica che implichi in qualche modo l’errato uso del sangue. Per amore verso Dio, mostrano rispetto verso la santità del sangue.
[Note in calce]
a Apologetico, tradotto in inglese da T. R. Glover (1931).
b Origen — Contra Celsum, Biblioteca Cristiana Antinicena, Vol. XXIII (1872).
c Great Greek Encyclopedia di Paul Drandakis, pagg. 708, 709.
d A History of the Councils of the Church, From the Original Documents (1896).