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Cura del servitore per i beni del padroneLa Torre di Guardia 1951 | 15 gennaio
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di Dio, entrate pienamente nel vostro presente servizio. Maggiori responsabilità, che potrebbero richiedere tutta l’energia che abbiamo, ci stanno davanti, ma grandi son pure le ricompense. Tutti sian dunque sobri, sian vigilanti, siano energici. Gli avversari ci verranno contro, ma Geova li respingerà, in modo che potremo avanzare nella sua preziosa opera. Guardate il “servitore fedele e prudente” e ricevete con umiltà e gratitudine i consigli e le istruzioni che manda. Tenetevi lontano dalle mense degli oppositori. Guardate bene i vostri attuali interessi del Regno. Non vi risparmiate, ma aumentate più che mai, e sarete consci di avere l’approvazione del Signore e quelle dolci, piacevoli, soddisfacenti parole del Padrone: “Va bene, buono e fedel servitore!” La nostra eterna esistenza dipende dal fedele adempimento del dovere.
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Giusta relazione tra uomini e animaliLa Torre di Guardia 1951 | 15 gennaio
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Giusta relazione tra uomini e animali
GEOVA Dio creò il bestiame dei campi, gli uccelli dell’aria e i pesci del mare e diede loro la vita. (Gen. 1:25) La vita di queste creature può essere giustamente tolta solo in conformità della legge di Dio. Gli animali e i volatili sono compresi nel patto eterno. ‘Io stabilisco il mio patto con voi, e con ogni creatura vivente che è con voi, gli uccelli, il bestiame e gli animali.’ (Gen. 9:9, 10) Noè prese seco nell’arca molti animali perché fossero preservati per produrre poi le loro specie. Quando Noè trasse questi animali fuori dell’arca e li mise in libertà si sarebbero ben presto sparsi per la terra e sarebbero aumentati rapidamente in modo da minacciare la vita di Noè e della sua famiglia. A protezione dell’uomo e per la stessa salvaguardia degli animali, Dio disse a Noè: “E avranno timore e spavento di voi tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi son dati in poter vostro con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare”. — Gen. 9:2.
Il timore e lo spavento che gli animali hanno avuto dell’uomo li ha spinti a tenersi lontani dalla via dell’uomo e a non molestarlo. Nella sua legge Iddio disse che l’uomo avesse gli animali per nutrimento quando ne avrebbe avuto bisogno, e che li uccidesse per tale scopo. (Gen. 9:3-5) Se un uomo aveva bisogno d’una bestia per cibo poteva ucciderla, ma il sangue di quella bestia doveva spargerlo per terra e non mangiarlo, perché la vita è nel sangue e mangiare il sangue è una violazione del patto eterno. La legge che Dio diede al popolo per mezzo di Mosè sostiene in pieno questa conclusione. Iddio specificò in quella legge cosa debbono fare i cacciatori, e tale legge indica come nessuno possa giustamente cacciare animali o volatili per sport, divertimento o avventura. — Lev. 17:13, 14.
È certo che il Diavolo induce gli uomini a violare il patto eterno per allontanarli da Dio. Poiché Satana è un ribelle, egli tenta di rendere ribelli gli uomini. Il figlio di Noè, Cam, generò un figliuolo a cui diede il nome di Cush. Nimrod era un figlio di Cush. Nimrod divenne un ribelle e un violatore del patto eterno. Essendo il preminente uomo dei tempi antichi che violò quel patto è citato nelle Scritture. (Gen. 10:6, 8-10) Egli fu un selvaggio uccisore di animali e di volatili. È il primo cacciatore menzionato nella Bibbia.
L’uccisione degli animali fu effettuata da Nimrod contro la legge di Dio e dietro incitamento di Satana per sfidare e vituperare il nome di Geova. Non è scritturalmente esatto dire, come alcuni critici han detto: “Il peccato di Nimrod e del popolo che lo seguiva non comprendeva l’arbitraria uccisione di animali, e le Scritture non ne parlano; e il peccato di Nimrod consisteva unicamente nell’adorazione della creatura in vece del Creatore”. Le Scritture dichiarano a suo riguardo: “E Cush generò Nimrod, che cominciò a esser potente sulla terra. Egli fu un potente cacciatore nel cospetto dell’Eterno; perciò si dice: ‘Come Nimrod, potente cacciatore nel cospetto dell’Eterno’”. (Gen. 10:8, 9) Se Nimrod fosse stato un semplice cacciatore per ottenere il cibo necessario, il popolo non sarebbe certo stato indotto a lodarlo come un potente cacciatore “nel cospetto dell’Eterno”.
L’espressione “nel cospetto” non rende il pensiero esatto. Il suo giusto significato fornisce tuttavia una chiave che rivela quale specie d’uomo fosse Nimrod, e indica ch’egli fu un volontario e deliberato peccatore e che uno dei suoi gravi misfatti fu l’uccisione degli animali in trasgressione del patto eterno. Altre traduzioni di questa scrittura e la definizione dell’espressione “nel cospetto” chiariranno questo argomento. Secondo certe autorità “nel cospetto” significa “contro”, “a dispetto di,” “in opposizione a”, “a dispetto di”. (Versione dei Settanta; Enciclopedia di Fausset) Nelle Antichità Giudaiche, libro I, capitolo IV, paragrafo II, Giuseppe Flavio dice:
“Nimrod persuase il genere umano a non attribuire a Dio la propria felicità, ma a ritenere che la sua stessa eccellenza ne era la sorgente. E ben presto trasformò le cose in tirannia, pensando che non ci fosse altro mezzo per strappare gli uomini dalla paura di Dio, eccetto quello d’indurli a fare assegnamento sulla sua propria potenza”. Il Commentario, il Targum di Gionatan, dice: “Dalla fondazione del mondo nessuno fu mai trovato simile a Nimrod, potente nella caccia, e nella rivolta contro il Signore”. Il Targum di Gerusalemme dice: “Egli era potente nella caccia e nella malvagità nel cospetto del Signore, perché era un cacciatore dei figliuoli degli uomini, e diceva loro: ‘Allontanatevi dal giudizio del Signore, e attenetevi al giudizio
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