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EliaAusiliario per capire la Bibbia
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(Mal. 4:5, 6) Ai giorni di Gesù gli ebrei erano in attesa della venuta di Elia in adempimento di questa profezia. (Matt. 17:10) Alcuni pensavano che Gesù fosse Elia. (Matt. 16:14) Giovanni il Battezzatore, che portava una veste di pelo e una cintura di cuoio ai fianchi come Elia, negò di essere Elia in persona. (II Re 1:8; Matt. 3:4; Giov. 1:21) L’angelo non aveva detto al padre di Giovanni, Zaccaria, che Giovanni sarebbe stato Elia, ma che avrebbe avuto “lo spirito e la potenza di Elia . . . per preparare a Geova un popolo ben disposto”. (Luca 1:17) Gesù fece notare che Giovanni aveva compiuto quell’opera, ma non era stato riconosciuto dagli ebrei. (Matt. 17:11-13) Dopo la morte di Giovanni, alla trasfigurazione di Gesù, Elia apparve in visione insieme a Mosè, indicando che doveva ancora avvenire qualcosa rappresentato dall’opera compiuta da Elia. — Mar. 9:1-8.
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EliabAusiliario per capire la Bibbia
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Eliab
(Elìab) [Dio è un padre].
Figlio primogenito di Iesse, padre di Davide. (I Sam. 17:13; I Cron. 2:13) L’aspetto di Eliab e la sua alta statura colpirono Samuele al punto da fargli concludere che questi fosse stato scelto da Dio per il regno. Geova però aveva rigettato Eliab e scelto Davide. — I Sam. 16:6-12.
Eliab, Abinadab e Samma, i tre figli maggiori di Iesse, erano nell’esercito di Saul quando il campione filisteo Golia rivolse la sua sfida agli uomini d’Israele. Poco prima che Golia si facesse avanti di nuovo dalla linea di battaglia dei filistei per schernire Israele, Davide, mandato dal padre, arrivò sul posto con le provviste di viveri per i suoi tre fratelli. Molto adirato che Davide si fosse informato dai guerrieri israeliti della ricompensa offerta a chi avesse abbattuto Golia, Eliab inveì contro Davide, insinuando che aveva trascurato i suoi doveri di pastore e accusandolo di essere presuntuoso e cattivo di cuore. (Questo episodio relativo all’ambasciata di Davide e all’ira di Eliab è omesso dal Manoscritto Vaticano n. 1209). — I Sam. 17:13, 17, 26-28.
Molto tempo dopo Ierimot, figlio di Davide, pare abbia sposato Abiail figlia di Eliab. — II Cron. 11:18.
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EliachimAusiliario per capire la Bibbia
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Eliachim
(Eliachìm) [Dio innalza].
1. Figlio di Ilchia; principale amministratore della casa di Ezechia re di Giuda quando nel 732 a.E.V. Sennacherib re d’Assiria invase Giuda.
Mentre Sebna era ancora preposto alla casa, il profeta Isaia aveva predetto che sarebbe stato privato di tale posizione e sostituito da Eliachim, che Geova chiama “mio servitore”. Il trasferimento dei poteri doveva avvenire rivestendo Eliachim con la lunga veste e la fascia ufficiale di Sebna. Inoltre “la chiave della casa di Davide” si doveva mettere sulla spalla di Eliachim, evidentemente affidandogli la sorveglianza delle camere del re e l’autorità di decidere chi poteva essere assunto al servizio del re. — Isa. 22:15-24.
In tale veste ufficiale, Eliachim, Sebna il segretario e Ioa, evidentemente il cancelliere, uscirono per parlare con Rabsache, venuto a Gerusalemme con grandi forze militari per chiedere la resa della città. Poi, con le vesti strappate, i tre riferirono le parole del portavoce di Sennacherib al re Ezechia, che a sua volta mandò Eliachim, Sebna e i sacerdoti anziani da Isaia per interrogare Geova. — Isa. 36:11, 22; 37:1, 2; II Re 18:17, 18, 26, 36, 37; 19:1, 2.
2. Re di Giuda (628-618 a.E.V.) che il faraone Neco mise sul trono col nome di Ioiachim. Eliachim era figlio del re Giosia. — II Re 23:34; vedi IOIACHIM.
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EliasibAusiliario per capire la Bibbia
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Eliasib
(Eliasìb) [Dio ristabilisce].
Nipote di Iesua, tornato con Zorobabele dalla cattività in Babilonia. Eliasib era sommo sacerdote ai giorni di Neemia e insieme agli altri sacerdoti prese parte alla ricostruzione della Porta delle Pecore nelle mura di Gerusalemme. (Nee. 12:1, 10; 3:1) Durante l’assenza di Neemia, Eliasib profanò il tempio facendo una sala da pranzo per il suo parente ammonita Tobia nel cortile del tempio. Ma Neemia, al suo ritorno, buttò fuori i mobili di Tobia e fece purificare le sale da pranzo. Neemia scacciò inoltre uno dei figli di Ioiada figlio di Eliasib, perché aveva sposato una figlia dell’oronita Sanballat. — Nee. 13:4, 5, 7-9, 28.
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EliezerAusiliario per capire la Bibbia
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Eliezer
(Elièzer) [Dio è aiuto].
1. Uomo di Damasco e legittimo erede di Abraamo quando non aveva figli. Abraamo lo chiama “un figlio della mia casa”. (Gen. 15:2, 3) Scoperte archeologiche, come le tavolette di Nuzi, fanno luce sulla ragione per cui Abraamo considerava Eliezer suo erede. Spesso le coppie senza figli adottavano un figlio che avesse cura di loro nella vecchiaia e provvedesse alla loro sepoltura alla morte, ereditandone la proprietà. Era comunque pattuito che, nel caso che nascesse un figlio dopo l’adozione, il figlio vero sarebbe diventato il principale erede.
Probabilmente Eliezer, il servitore più vecchio che dirigeva la casa di Abraamo, venne mandato da Abraamo a casa di Nahor nell’alta Mesopotamia per cercar moglie per Isacco. Come il suo padrone Abraamo, Eliezer si rivolse a Geova per avere una guida e riconobbe la Sua direttiva. — Gen. 24:2, 4, 12-14, 56.
2. Il minore dei due figli di Mosè, così chiamato dal padre perché Dio era stato il suo aiuto nel liberarlo dalla spada del faraone. (Eso. 18:4) Eliezer ebbe un unico figlio, Reabia, da cui ebbe molti discendenti. Ai giorni di Davide uno di questi, Selemot, insieme ai suoi fratelli, fu preposto a tutte le cose rese sante. — I Cron. 23:17; 26:25, 26, 28.
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ElifazAusiliario per capire la Bibbia
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Elifaz
(Elifàz) [forse, Dio è oro fino].
Uno dei tre compagni di Giobbe. (Giob. 2:11) Temanita, probabilmente discendente di Elifaz figlio di Esaù e perciò di Abraamo, e lontano parente di Giobbe. (Gen. 36:4) Sia lui che la sua posterità vantavano la propria sapienza. (Ger. 49:7) Fra i tre “confortatori” Elifaz si rivela il più importante e influente, e quindi forse anche il più anziano. Parla per primo nelle tre serie di discorsi, e i suoi interventi sono i più lunghi.
Nel primo discorso il ragionamento di Elifaz è il seguente: “Chi è l’innocente che sia mai perito? E dove furono mai spazzati via i retti?” Perciò arriva alla conclusione che Giobbe deve aver fatto qualcosa di male per ricevere la punizione di Dio. (Giob. capp. 4, 5) Nella seconda ramanzina Elifaz mette in ridicolo la saggezza di Giobbe: “Risponderà la stessa persona saggia con conoscenza di vento, o riempirà il suo ventre di vento orientale? . . . Che cosa conosci in effetti tu che noi non conosciamo?” Elifaz insinua che Giobbe “cerca di mostrarsi superiore all’Onnipotente”. Per denigrare le virtù di Giobbe, l’edomita conclude il secondo discorso descrivendo il giusto Giobbe come un apostata, che vive in tende di corruzione, un uomo
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