Circoncisi di cuore e d’orecchio
“Uomini ostinati e incirconcisi di cuore e d’orecchio, voi resistete sempre allo spirito santo”. — Atti 7:51.
1. Quale significato fu dato presto alla circoncisione, e perché?
LA CIRCONCISIONE è nota e praticata quasi da che si scrive la storia. È stato un soggetto molto interessante, sia dal punto di vista della salute, che dal punto di vista della religione. La circoncisione fu probabilmente necessaria, in primo luogo, per ragioni mediche, a causa dell’effetto della caduta dell’uomo dalla perfezione. Ad ogni modo, qualunque fosse il tempo in cui si cominciò a praticare, evidentemente ricevette subito un significato religioso. Questo si comprende considerando il racconto biblico. L’uomo decaduto “venerò e rese sacro servizio alla creazione anziché a Colui che creò”. (Rom. 1:25) Logicamente a causa di ciò venne rivolta indebita attenzione, perfino adorazione, al sesso e alla fertilità e a qualunque cosa avesse relazione con ciò. La circoncisione, che letteralmente significa “tagliare intorno”, riguarda l’organo del sesso e della procreazione, e serve da permanente segno di riconoscimento, nonché da prova di iniziazione in un gruppo sociale e religioso. Ma, chiediamo, la circoncisione ha un posto appropriato nella vera religione? In tal caso, vogliamo prestarle debita attenzione, basata su un corretto intendimento. Per ottenerlo, dobbiamo rivolgerci alla Parola di Dio, la Bibbia, l’unica fonte di fidate informazioni.
2. Quando e con chi stabilì Dio l’esigenza della circoncisione? Quali particolari furono forniti?
2 La prima menzione della circoncisione è fatta nella Bibbia quando Dio fece, o confermò, il suo patto con Abraamo, che aveva allora novantanove anni. Dio disse ad Abraamo: “Questo è il mio patto che voi osserverete, fra me e voi, pure il tuo seme dopo di te: Ogni vostro maschio dev’essere circonciso . . . nella carne del vostro prepuzio, e deve servire quale segno del patto fra me e voi”. Furono forniti ulteriori particolari: “Ogni vostro maschio di otto giorni dev’essere circonciso . . . Ogni uomo nato nella tua casa e ogni uomo acquistato con denaro tuo dev’essere senz’altro circonciso . . . E il maschio incirconciso che non sarà stato circonciso nella carne del suo prepuzio, pure quell’anima, dev’essere stroncato dal suo popolo. Egli ha infranto il mio patto”. Quindi il deliberato rifiuto significava la morte, non solo l’allontanamento, sia del figlio che dello schiavo, dalla casa. — Gen. 17:10-14, 22-27.
3. Quali due domande sorgono in base al racconto di Genesi 17:10-14?
3 Sorgono qui due domande. Non c’è dubbio sul diritto di Dio al riguardo, ma forse ci chiediamo perché fosse scelta la circoncisione come segno, specialmente dal momento che, umanamente parlando, l’operazione implica un certo dolore e imbarazzo. Quando Dio dà un segno, o un simbolo, da osservare, di solito si può subito vedere che esso è adatto, come l’immersione in acqua quale simbolo della propria dedicazione a Geova. L’altra domanda è: Perché era implicata tutta la casa, inclusi tutti i maschi schiavi? Non c’erano effettivamente solo Abraamo e i suoi discendenti nel patto? Ci interesserà vedere se la Parola di Dio fa luce su queste domande.
4. (a) Quale situazione sorse per cui Dio dovette dare il comando di Giosuè 5:2-7? (b) Come la parola di Geova in Giosuè 5:9 ha speciale significato?
4 Le Scritture Ebraiche mostrano che i discendenti di Abraamo, gli Israeliti, continuarono a osservare la suddetta esigenza. Essa fu inclusa nella Legge data per mezzo di Mosè, benché non fosse data come un nuovo comandamento. (Lev. 12:3) Comunque, nei quarant’anni che vagarono nel deserto, i maschi nati allora non furono circoncisi. Era una nuova generazione quella che infine attraversò il fiume Giordano per entrare nella Terra Promessa. Quindi Geova diede a Giosuè l’ordine di circoncidere tutti i figli d’Israele. Quando ebbero finito, Geova disse in modo significativo: “Oggi vi ho tolto di dosso il biasimo dell’Egitto”. (Gios. 5:2-9) Giacché l’evidenza indica che gli Egiziani praticavano la circoncisione, ciò può significare che ora gli Egiziani non avevano nessun motivo di biasimare Israele a causa dell’incirconcisione di tanti suoi maschi. Inoltre, c’era ora una generazione giovane del popolo di Geova, da cui era stata eliminata l’ultima traccia, almeno in simbolo, del legame avuto con l’Egitto, insieme ai suoi falsi dèi e all’impura adorazione. Ora possiamo cominciare a capire che la circoncisione, il “segno del patto” dato ad Abraamo, era un appropriato simbolo della pura adorazione anche nel caso di Abraamo, che contrassegnava come popolo distinto quelli che erano in una relazione di patto con Geova. Da Ghilgal in poi, questa esigenza ha continuato a essere osservata dagli Israeliti, che vennero chiamati Giudei.
5. Si dovrebbe dividere la Bibbia in due parti, distinguendo fra la lettera e lo spirito della legge?
5 Volgendoci alle Scritture Greche Cristiane, riscontriamo che si osserva ancora una simile esigenza, e ora leggiamo intorno alla circoncisione del cuore, come in Romani 2:29. Potete pensare che questo sia il primo riferimento, e provare un certo sollievo, tralasciando l’aspetto letterale, la lettera della legge, e sperando ora di capire l’intimo significato, lo spirito della legge. Ma, no. La prima menzione della circoncisione del cuore fu fatta da Mosè, e di lì comprendiamo il significato fondamentale.
6. (a) A quale proposito Mosè menziona la circoncisione del cuore? (b) Come mostra Mosè che sono implicati gli orecchi, il che insegna quale lezione?
6 Mosè scrisse: “Dovete circoncidere il prepuzio del vostro cuore e non indurire più il vostro collo”. Questo fu necessario per osservare non le esigenze cerimoniali, la lettera della legge, ma le esigenze fondamentali, basate sul vero amore, come indica l’invito: “Ed ora, o Israele, che cosa ti chiede Geova tuo Dio se non di temere Geova tuo Dio, in modo da camminare in tutte le sue vie e di amarlo e di servire Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima”. In seguito, Mosè rivolge nuovamente un invito, mostrando che sono implicati sia il cuore che gli orecchi e dice: “Geova tuo Dio dovrà circoncidere il tuo cuore e il cuore della tua progenie, affinché tu ami Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima per amore della tua vita”. Egli pone dinanzi a loro la scelta: “Se ascolterai i comandamenti di Geova tuo Dio”, così da amarlo e ubbidirgli, avrebbero avuto la sua ricca benedizione. “Ma se il tuo cuore si volge indietro e tu non ascolti, per certo sarai pure sedotto e ti inchinerai ad altri dèi e li servirai, . . . positivamente perirete”. In altre parole, cuore e orecchio circoncisi significano un cuore umile, del tutto sincero, pronto e ansioso di ascoltare e osservare, così da preservare la persona nella via della pura adorazione. Ma chi ha il cuore incline a volgersi indietro, a porgere un orecchio sordo, a causa di superbia, come suggerisce un collo indurito e rigido, cadrà dunque nella trappola della falsa religione e verrà meno. — Deut. 10:12, 16; 30:6, 15-18; si veda anche Giosuè 24:14, 15, 19.
7. Come Geremia parla di questa stessa cosa?
7 Notate le specifiche parole di Geremia su questo soggetto: “A chi parlerò e darò avviso affinché odano? Ecco, il loro orecchio è incirconciso, così che non possono prestare attenzione. Ecco, un biasimo è divenuta per loro la medesima parola di Geova”. Quando sia Giuda che Israele erano divenuti molto infedeli, Geremia, facendo un contrasto fra la circoncisione carnale e quella spirituale, riferisce il messaggio di Geova: “Chiederò conto a ogni circonciso [nella carne] ma ancora nell’incirconcisione, sull’Egitto e su Giuda . . . poiché tutte le nazioni sono incirconcise, e tutta la casa d’Israele è incirconcisa di cuore”. — Ger. 6:10; 9:25, 26.
8. Quando e come Stefano riassunse la storia d’Israele, ciò che portò a quale accusa e risultato?
8 Secoli dopo, quando Stefano, il martire cristiano, pronunciava la sua difesa dinanzi al Sinedrio, egli parlò di Abraamo, dicendo che Dio “gli diede il patto della circoncisione”. Menzionò poi Mosè e che “a lui i nostri antenati si rifiutarono d’essere ubbidienti, ma lo ripudiarono e nei loro cuori tornarono in Egitto, dicendo ad Aaronne: ‘Facci degli dèi che vadano davanti a noi’”. Infine, mettendo quegli antenati in relazione con il Sinedrio di Gerusalemme [i suoi immediati uditori], Stefano disse: “Uomini ostinati e incirconcisi di cuore e d’orecchio, voi resistete sempre allo spirito santo; come fecero i vostri antenati, così fate voi”. Stefano parlò del “Giusto [Gesù], di cui voi siete stati ora i traditori e gli assassini”. Quale fu la reazione del Sinedrio? “Furon feriti [non come nella circoncisione, ma “segati”, Interlineare del Regno (inglese)] al loro cuore”. In quanto ai loro orecchi, non c’era eccesso di carne, che richiedesse la circoncisione letterale, e quindi che cosa fecero? “Si misero le mani agli orecchi e corsero su di lui di comune accordo”, e lo lapidarono a morte. — Atti 7:8, 39-43, 51-58.
9. La circoncisione di cuore e d’orecchio a che cosa è dovuta? Con quali risultati?
9 Che terribile accusa per quei capi religiosi! I cuori e l’orecchio incirconciso rappresentano quelli che sono insensibili, ostinati, caparbi e sono in relazione con una faccia baldanzosa, sfrontata, con un cuore duro, un collo indurito. (Prov. 21:29; 28:14; 29:1) L’orgoglio è la causa fondamentale, che fa andare di male in peggio, come disse Daniele di Nabucodonosor: “Il suo cuore divenne altero e il suo proprio spirito si indurì, in modo da agire con presunzione”. Avvenne la stessa cosa a Faraone. — Dan. 5:20; Eso. 7:22; 9:7; si veda anche Ebrei 3:7-13.
10. (a) Come possiamo distinguere la mente dal cuore? (b) Come si può circoncidere il cuore?
10 Com’è importante e com’è desiderabile avere il cuore circonciso! Come possiamo far questo? A differenza della mente, che pensa e ragiona sulle informazioni che vi sono messe, il cuore è strettamente legato agli affetti e ai desideri, e diventa la fonte, o sede, dei motivi. Ha un grande potere emotivo, e può spingere, o incitare, a una certa linea di condotta. (Eso. 35:21) Può facilmente trascinare la mente. Il cuore è il centro stesso, o il movente principale, di tutta la vostra personalità. È il vero intimo io, la “persona segreta del cuore”, “l’uomo che sono interiormente”. (1 Piet. 3:4; Rom. 7:22) Come si può circoncidere il cuore? Possiamo essere guidati da ciò che avviene nella circoncisione letterale. Quando essa è necessaria, perché la salute è a repentaglio, la carne tagliata via viene considerata in eccesso, un impedimento, che ostacola il mantenimento di una condizione pura e sana. Pertanto circoncidere il cuore significa eliminare o togliere completamente dai nostri desideri o motivi qualsiasi cosa contraria ai desideri di Geova. Significa la totale eliminazione di qualsiasi cosa che agisce da impedimento, come l’orgoglio, rendendo insensibili a Geova, ai suoi appelli e alla sua Parola.
11. (a) Quale eccellente esempio di cuore e orecchio circoncisi è narrato? (b) Come si può eseguire questa operazione spirituale?
11 Un eccellente esempio di cuore e orecchio circonciso fu dato, secondo il racconto di Luca, da “una certa donna di nome Lidia, . . . adoratrice di Dio, [che] ascoltava, e Geova aprì il suo cuore perché prestasse attenzione alle cose che eran dette da Paolo”. (Atti 16:14) Non ci fu certo nessun impedimento. Non possiamo eseguire questa operazione spirituale con la nostra propria forza e sapienza. Paolo parla del vero Giudeo, la cui “circoncisione è quella del cuore mediante lo spirito”. Sì, abbiamo bisogno dello spirito di Dio, ed egli ci dice come pregare per avere una nuova attitudine: “Crea in me pure un cuor puro, o Dio, e metti dentro di me uno spirito nuovo, saldo”. — Rom. 2:29; Sal. 51:10.
LA NUOVA PERSONALITÀ
12. Che cosa ci vuole per svestire la vecchia personalità e rivestire quella nuova?
12 Dio non mette automaticamente dentro di noi il suo spirito, la sua invisibile forza attiva. Dobbiamo cooperare, assoggettando il nostro proprio spirito, o le nostre inclinazioni mentali ed emotive, all’influenza e all’operato del suo spirito, che agisce per mezzo della sua Parola. Pertanto avete uno spirito nuovo e saldo nel vostro cuore puro, basato sull’accurata conoscenza, “secondo la verità che è in Gesù”. Sarete rinnovati “nella forza che fa operare la vostra mente”, e aiutati a “togliervi la vecchia personalità che si conforma alla vostra condotta di un tempo”. Al suo posto, imparerete a “rivestire la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà”. Quelli che seguono questa condotta ‘divengono imitatori di Dio’, imitando ciò che è bene. — Efes. 4:20-24; 5:1.
13. Richiede questo una personalità interamente diversa? Come si può illustrare?
13 Potreste pensare che sia più facile dirlo che farlo, e desideriamo considerare certi aspetti. Anzitutto, il rivestire la nuova personalità non significa una personalità interamente diversa, così che perdiamo la nostra identità. È vero che dobbiamo mettere al palo, o far morire, le cose cattive, sia nel nostro cuore che nella nostra vita. (Gal. 5:24; Col. 3:5) Comunque, alcune qualità e capacità, benché nocive se non sono controllate, possono dare ottimi risultati se tenute sotto controllo e indirizzate nella giusta via. Per esempio, un temperamento irascibile è opera di una mente pronta, insieme a forti sentimenti, entrambi incontrollati, che fanno subito molto danno. Ma la stessa capacità di pensare prontamente, e di esprimere spontanea simpatia, o entusiasmo, controllata da un buon motivo, può essere molto utile, specialmente nel dare testimonianza ad altri. In tutto ciò, inclusa la padronanza di sé, ci vuole perseveranza. Come dice Giacomo: “Colui che guarda nella legge perfetta che appartiene alla libertà e persiste in essa” diviene “non uditore dimentico, ma operatore dell’opera, [e] sarà felice nel suo operare”. — Giac. 1:25.
14. Come si può fare buon uso delle capacità derivanti da una dote naturale?
14 O potreste pensare che una dote naturale, come la musica o la poesia, si debba soffocare considerandola una distrazione, che rende sognatori, quando c’è tanto da fare. Questo è verissimo, se la dote non è controllata, ma si può fare buon uso della speciale capacità che accompagna tale dote. Per esempio, una sinfonia è fatta di vari movimenti, attentamente articolati, formanti un equilibrato contrasto, espressi in modo piacevole e armonioso, un tutto ben modulato, senza monotona ripetizione. Ebbene, si può dire esattamente la stessa cosa circa il preparare e pronunciare un discorso sulla verità. Più apprezzate la composizione della Parola di Dio, nonché le pubblicazioni bibliche della Società Torre di Guardia, più ne imparate per voi stessi e per aiutare altri. Anche la ricompensa è molto maggiore. Mentre nella musica prevale il richiamo emotivo, quando si dichiara la verità, il messaggio del Regno, c’è il giusto equilibrio fra il richiamo intellettuale e quello emotivo. Soprattutto, onora Geova, il Grande Compositore.
15. (a) Quali sono alcune cause di scoraggiamento? (b) Chi ebbe indubbiamente sentimenti simili, e che cosa possiamo imparare da essi?
15 Talvolta ci scoraggiamo nei nostri sforzi di rivestire la nuova personalità. Quella vecchia, con le sue profondamente radicate abitudini e pressioni interne, per non menzionare quelle esterne del mondo di Satana, ha il sopravvento. Benché Paolo dicesse che lo spirito e la carne “sono opposti l’uno all’altro, così che non fate le cose stesse che vorreste fare”, disse pure: “Continuate a camminare mediante lo spirito e non seguirete nessun desiderio carnale”. (Gal. 5:16, 17) Quindi, allorché siamo sopraffatti dalla condotta sbagliata, ci sentiamo affranti di cuore. Non siamo i soli in questo. Immaginate come si sentì Pietro quando si rese conto di avere fatto proprio quello che aveva promesso di non fare mai, di avere cioè rinnegato il suo diletto Maestro. Immaginate anche come dovette sentirsi quando, dopo anni di servizio con un incarico di responsabilità, dovette essere apertamente ripreso da Paolo. In quanto a Paolo, immaginate solo come si sentì quando a Saulo, che “spirava ancora minaccia e assassinio contro i discepoli del Signore”, fu improvvisamente e vigorosamente fatta capire la vera situazione. (Matt. 26:35, 75; Gal. 2:11-14; Atti 9:1-9) Quei servitori, comunque, non si persero di coraggio. Soprattutto, non indurirono il loro cuore. Né dovremmo indurirlo noi. Com’è confortante leggere ciò che scrisse Giovanni: “Da questo . . . assicureremo i nostri cuori dinanzi a lui circa qualsiasi cosa di cui il nostro cuore ci condanni, perché Dio è maggiore del nostro cuore e conosce ogni cosa”. Come avviene questo? — 1 Giov. 3:19, 20.
INVITATI A VENIRE
16. (a) Chi ci invita ora a venire, e siamo obbligati ad accettare? (b) Come Geova ha la precedenza nella scelta, il che dà quale incoraggiamento?
16 Com’è dilettevole ed edificante essere invitati per la prima volta in casa di qualcuno, ciò che prepara il terreno a una più intima amicizia. L’invito stesso vi infonde nuovo coraggio e vi sentite una persona diversa. Non è forse vero, specialmente se attraversate un momento difficile? Ebbene, in questi “tempi difficili”, Geova rivolge il più rallegrante invito. (2 Tim. 3:1) Nessuno è costretto ad accettare. Com’è stato menzionato prima, dovete scegliere voi. In primo luogo, comunque, spetta a Geova scegliere, e giustamente. Come scrisse Davide: “Felice è colui che scegli e fai avvicinare, affinché risieda nei tuoi cortili”. Anzitutto, Geova fa la scelta dichiarando le condizioni da soddisfare. (Sal. 65:4; 24:3, 4) Poi, l’invito è rivolto in modo che suscita interesse solo in quelli che sono sinceri e umili di cuore, perfino affranti di cuore. Questo mostra che Geova è maggiore del nostro cuore. Com’egli dice: “Nell’alto e nel luogo santo è dove io risiedo, anche con l’affranto e modesto di spirito, per ravvivare lo spirito dei modesti e per ravvivare il cuore di quelli che sono affranti”. — Isa. 57:15; si veda anche II Cronache 16:9.
17. In che modo ci vuole umiltà da parte di Dio, e come l’ha mostrata?
17 Dobbiamo essere umili quando ci accostiamo a Geova. In modo sorprendente, questo opera in entrambi i sensi. Avete mai pensato che ci vuole umiltà da parte di Dio per piegarsi, per così dire, a guardare la peccatrice famiglia umana? “Chi è simile a Geova nostro Dio? . . . Egli accondiscende di guardare sui cieli e sulla terra, facendo levare il misero dalla medesima polvere”. “La tua propria destra mi sosterrà, e la tua propria umiltà mi farà grande”. Anche a quelli che si sono sviati, Geova rivolge l’invito: “Ho steso le mani tutto il giorno a un popolo ostinato”. Ascoltate anche Gesù: “Quanto spesso ho voluto radunare i tuoi figli, come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali! Ma voi non avete voluto”! Tale longanimità e immeritata benignità richiede certo umiltà. — Sal. 113:5-7; 18:35; Isa. 65:2; Matt. 23:37.
18. Dove ci ha Geova invitati a venire, e oggi come si riconosce questo?
18 Non abbiate dubbi. Siete invitati a venire. Dove? La scelta spetta a Geova. “Geova ha scelto Sion; ne ha avuto gran desiderio come di una dimora per sé”. Davide aveva in mente la Sion terrena, il centro della pura adorazione. (Sal. 132:8, 13-18) Questo trova il suo moderno adempimento nel celeste monte Sion, dove Geova ha insediato suo Figlio come re nel 1914 E.V. In visione, Giovanni vide l’Agnello lì in piedi, “e con lui centoquarantaquattromila”, la completa congregazione cristiana. C’è un rimanente di questa classe di Sion ancora sulla terra, che rappresenta l’organizzazione di Dio. Lì egli invita a venire quelli che si rendono conto del loro bisogno di un luogo di sicurezza, simile al provvedimento preso da Dio al tempo del Diluvio. Egli provvide allora l’arca, in cui “conservò Noè . . . con sette altri”. — Sal. 2:6; Riv. 14:1; Gen. 7:1; 2 Piet. 2:5.
19. (a) Dalla sua restaurazione, quale condizione prevale in Sion? (b) Quale esigenza devono soddisfare tutti quelli che vengono nell’organizzazione di Dio?
19 Quando questo rimanente dell’Israele spirituale era stato radunato, dopo essere stato disciplinato nel periodo del 1914-1918, allora queste grandi promesse furono adempiute, essendo data enfasi alla purezza e all’umiltà: “Destati, destati, rivestiti della tua forza, o Sion! Indossa le tue belle vesti, o Gerusalemme, città santa! Poiché non verranno più dentro di te l’incirconciso e l’impuro”. “Per certo lascerò rimanere in mezzo a te un popolo umile e misero, ed effettivamente si rifugeranno nel nome di Geova”. (Isa. 52:1; Sof. 3:12) Tutti quelli che vengono nell’organizzazione di Dio, in stretta associazione con la classe di Sion, devono circoncidersi di cuore e d’orecchio. Ah, ora possiamo capire perché anche gli schiavi della casa di Abraamo dovevano circoncidersi. Quella casa intera raffigurava l’organizzato popolo odierno di Dio. Dev’essere mantenuto puro, essendogli tolto di dosso tutto il “biasimo dell’Egitto”. — Gios. 5:9.
20. Com’è stato reso possibile un permanente trasferimento, e a quale costo?
20 Come possiamo essere grati che Geova ci abbia benignamente invitati a venire a Sion non solo in visita, ma per un permanente trasferimento. Nel mondo dello sport, come nel calcio, sarà pagata un’enorme somma per trasferire un giocatore specialmente dotato da una squadra a un’altra. Per quanto sia alta la somma, non è neppure paragonabile al prezzo stabilito da Geova e volenterosamente pagato da suo Figlio con il suo costoso sacrificio umano. Come dice Paolo: “Siete stati comprati a prezzo”. — 1 Cor. 6:20.
21, 22. (a) Come possiamo mostrare apprezzamento per l’invito di Geova? (b) In quali diversi modi l’invito a venire è espresso nella Parola di Dio, e che effetto dovrebbe avere su di noi?
21 Possiamo e dobbiamo mostrare il nostro apprezzamento per l’invito di Geova rivolgendolo ad altri. Come Lidia, che, dopo essere stata battezzata, supplicò Paolo e i suoi compagni di andare a stare in casa sua. Luca dice: “Ci fece andare”. Isaia predisse questa grande opera, dicendo che “molti popoli per certo andranno e diranno: ‘Venite, e saliamo al monte di Geova’ . . . Poiché da Sion uscirà la legge, e la parola di Geova da Gerusalemme”. Ascoltate anche questo gratuito invito: “Ehi là, . . . venite, comprate e mangiate. Sì; venite, comprate vino e latte pure senza denaro e senza prezzo”. Quando fu sulla terra, Gesù rivolse l’invito: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò”. Egli predisse che al suo ritorno avrebbe invitato quelli simili a pecore: “Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo”. Infatti, la Parola di Dio termina con questo eccellente appello, incoraggiando quelli che l’accettano a trasmetterlo ad altri: “E lo spirito e la sposa continuano a dire: ‘Vieni!’ E chi ode dica: ‘Vieni!’ E chi ha sete venga; chi lo desidera prenda l’acqua della vita gratuitamente. Colui che rende testimonianza di queste cose dice: ‘Sì; vengo presto’. [E Giovanni risponde:] ‘Amen! Vieni, Signore Gesù’”. — Atti 16:15; Isa. 2:3; 55:1; Matt. 11:28; 25:34; Riv. 22:17, 20.
22 L’invito a venire è espresso così di sovente nella Parola di Dio, e con tale sentimento, che si può dire veracemente che sia davvero un invito molto urgente. Non risponderete voi? Non verrete, invitando altri a venire?