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LotAusiliario per capire la Bibbia
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Informato dell’accaduto, Abramo radunò 318 schiavi, sconfisse gli invasori, ricuperò tutto il bottino e liberò Lot. — Gen. 14:1-16.
VISITA DEGLI ANGELI
In seguito, quando fu visitato da due angeli in occasione dell’imminente distruzione di Sodoma, Lot li accolse con ospitalità. Ma gli uomini della città circondarono la casa esigendo che i visitatori fossero consegnati loro per scopi immorali. Lot cercò di proteggere gli ospiti al punto di offrire alla turba le sue due figlie vergini. La turba infuriata incalzava, al che i visitatori angelici tirarono dentro Lot e accecarono i malvagi sodomiti. — Gen. 19:1-11.
Liberato da Sodoma
Gli angeli informarono Lot che il grido contro gli abitanti di Sodoma era diventato sempre più forte dinanzi a Geova ed essi erano stati mandati a distruggere la città. Come gli fu ordinato, Lot avvertì i suoi futuri generi, che evidentemente intendevano prendere in moglie le sue figlie, ma non l’avevano ancora fatto. (Confronta Genesi 19:8, 14). Tuttavia i generi non prestarono ascolto alle sue parole. (Gen. 19:12-14) All’alba i due angeli sollecitarono l’immediata partenza, e l’affrettarono prendendo per mano Lot, sua moglie e le sue due figlie. Secondo la richiesta di Lot, gli angeli gli permisero di fuggire nella vicina città di Zoar. Dopo che Lot vi era giunto, Geova fece distruggere Sodoma e Gomorra dal fuoco. Tuttavia la moglie di Lot (che non è menzionata per nome nelle Scritture), disubbidendo, “di dietro a lui guardava intorno”, forse con rimpianto per quello che aveva lasciato. Perciò “divenne una colonna di sale”. — Gen. 19:15-26.
Lot se ne andò poi da Zoar e prese dimora in una caverna fra i monti. I futuri generi di Lot erano evidentemente morti a Sodoma, e le due figlie di Lot che non avevano marito fecero sì che il padre avesse inconsapevolmente rapporti sessuali con loro mentre era sotto l’influsso del vino. Fecero questo per preservare la discendenza paterna. Il risultato fu che ebbero un figlio ciascuna, da cui discesero moabiti e ammoniti. — Gen. 19:30-38; Deut. 2:9, 19.
ESEMPIO AMMONITORE
L’autenticità di ciò che le Scritture dicono di Lot è confermata da Gesù Cristo. Egli spiegò che “ai giorni del Figlio dell’uomo”, cioè durante la sua presenza, ci sarebbero state circostanze analoghe a quelle dei giorni di Lot quando le persone continuavano indifferenti a mangiare, bere, comprare, vendere, piantare e costruire finché piovvero dal cielo fuoco e zolfo e li distrussero tutti. Cristo spiegò che in quel tempo futuro nessuno avrebbe dovuto tornare alle cose lasciate indietro, e fece un esempio molto chiaro delle terribili conseguenze di un comportamento del genere, dicendo: “Ricordate la moglie di Lot”. — Luca 17:26-32.
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LotoAusiliario per capire la Bibbia
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Loto
[ebr. tse’elìm].
Lo spinoso loto (Zizyphus lotus) è un folto cespuglio o un arbusto che di solito raggiunge un’altezza di m 1,5 soltanto. Ha foglie piccole, ovali e coriacee, con un paio di spine alla base di ciascuna foglia. L’unico riferimento a questa pianta è quello di Giobbe 40:21, 22, che parla di Beemot (l’ippopotamo) che si sdraia alla sua ombra.
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LucaAusiliario per capire la Bibbia
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Luca
[gr. Loukàs, forma abbreviata e affettuosa del nome latino Lucius o Lucanus].
Medico e fedele compagno dell’apostolo Paolo. Scrittore del Vangelo di Luca e degli Atti degli Apostoli. Dai suoi scritti è evidente che Luca era un uomo colto. E la sua esperienza di dottore si nota dall’uso di termini medici. — Luca 4:38; Atti 28:8.
Luca non dice di essere un testimone oculare degli avvenimenti della vita di Cristo descritti nel suo Vangelo. (Luca 1:2) Perciò evidentemente divenne credente dopo la Pentecoste del 33 E.V.
Nel libro di Atti Luca è menzionato in modo indiretto dall’uso dei pronomi “noi” e “ci”. (Atti 16:10-17; 20:5-21:18; 27:1—28:16) Era con Paolo a Troas durante il secondo viaggio missionario dell’apostolo e di là lo accompagnò a Filippi, dove forse rimase fino al ritorno di Paolo durante il terzo viaggio missionario. Alla fine di questo viaggio missionario Luca andò con Paolo in Palestina (Atti 21:7, 8, 15) e a Cesarea, dove l’apostolo rimase in prigione per due anni circa, Luca scrisse nel frattempo il suo Vangelo (ca. 56-58 E.V.). Accompagnò Paolo nel suo viaggio a Roma per il processo (Atti 27:1; 28:16), dove probabilmente completò il libro di Atti verso il 61 E.V., infatti tratta avvenimenti accaduti in quell’anno ma non menziona il risultato dell’appello di Paolo a Cesare.
Luca si unì a Paolo nell’inviare saluti ai cristiani di Colosse a cui Paolo scrisse da Roma (ca. 60-61 E.V.) e l’apostolo lo chiamò “il diletto medico”. (Col. 4:14) Scrivendo a Filemone da Roma (verso il 60-61 E.V.), Paolo incluse i saluti di Luca, uno dei suoi “compagni d’opera”. (Filem. 24) Che Luca sia rimasto vicino a Paolo e lo fosse ancora poco prima del martirio dell’apostolo è evidente dalle sue parole: “Luca solo è con me”. — II Tim. 4:11.
Alcuni sostengono che Luca fosse un gentile, e questo soprattutto in base a Colossesi 4:11, 14. Dato che Paolo aveva menzionato prima “quelli circoncisi” (v. 11) e poi Luca (v. 14), hanno concluso che Luca non fosse fra i circoncisi e quindi non fosse ebreo. Ma questo non è affatto sicuro, e una specifica prova del contrario si trova in Romani 3:1, 2 dove Paolo spiega che Dio aveva affidato i suoi detti ispirati agli ebrei. Luca è uno di coloro a cui furono affidati tali detti ispirati.
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Luca, la buona notizia secondoAusiliario per capire la Bibbia
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Luca, la buona notizia secondo
Questo libro descrive principalmente gli avvenimenti relativi al ministero terreno di Gesù. Il suo scopo era quello di presentare un’accurata documentazione in ordine logico e comprovare l’accuratezza di ciò che era stato insegnato oralmente a Teofilo. (Luca 1:3, 4) Com’è suggerito dal fatto che è stato incluso nel canone biblico, sarebbe stato utile a molti, ebrei e non ebrei. A volte sembra predominare la disposizione per soggetti, tuttavia questo Vangelo segue in generale un ordine cronologico.
SCRITTORE ED EPOCA
Anche se il suo nome non vi compare, questo libro è generalmente attribuito al medico Luca. (Col. 4:14) Esistono prove in questo senso già in scritti del II secolo E.V., infatti il Frammento Muratoriano (ca. 170 E.V.) lo attribuisce a Luca. Certi suoi aspetti sono pure ritenuti un’indicazione che lo scrittore era un medico assai colto. Il vocabolario di questo Vangelo è più ricco di quello degli altri tre Vangeli messi insieme. A volte la descrizione dei mali guariti da Gesù è più specifica di quella degli altri Vangeli. — Confronta Matteo 8:14; Marco 1:30; Luca 4:38; Matteo 8:2; Marco 1:40; Luca 5:12.
Evidentemente Luca terminò di scrivere il suo Vangelo prima di scrivere Atti. (Atti 1:1, 2) Poiché aveva accompagnato l’apostolo Paolo a Gerusalemme
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