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Salvato “tutto Israele” per benedire tutta l’umanitàLa Torre di Guardia 1985 | 15 aprile
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Salvato “tutto Israele” per benedire tutta l’umanità
1. Perché la Repubblica di Israele, per il fatto di far parte dell’ONU, non dovrebbe aspettarsi di essere usata da Dio per benedire l’intera umanità?
GEOVA promise al fedele patriarca Abraamo che tutte le famiglie e le nazioni della terra si sarebbero benedette mediante il suo seme. (Genesi 12:3; 22:17, 18) Ma quelle promesse fatte nel XX secolo avanti l’èra volgare non vogliono dire che Dio benedirà le Nazioni Unite, succedute all’estinta Lega o Società delle Nazioni. Per il fatto di far parte dell’ONU, pertanto, l’odierna Repubblica di Israele non dovrebbe aspettarsi di venir impiegata dal Dio dell’antico Israele per benedire l’intera umanità. In realtà, l’ONU si oppone al Regno di Dio retto dal “seme” di Abraamo. È quindi l’attuale “cosa disgustante che causa desolazione”. (Matteo 24:15) No, l’ONU non è una benedizione, nonostante il clero della cristianità e i rabbini del giudaismo invochino la benedizione del cielo su quell’organizzazione. In realtà è “l’immagine della bestia selvaggia”, la visibile organizzazione politica dell’“iddio di questo sistema di cose”, Satana il Diavolo. Ben presto, perciò, l’ONU sarà distrutta insieme a quell’organizzazione bestiale. — Rivelazione 13:1-18; II Corinti 4:4.
2. In che modo il rimanente di “tutto Israele” segue una condotta diversa da quella della Repubblica di Israele?
2 Frattanto la Repubblica di Israele sta lottando per sopravvivere contro altri membri dell’ONU. Ma il rimanente di “tutto Israele” non imita la Repubblica di Israele. (Romani 11:26) Quel rimanente non adora “l’immagine della bestia selvaggia”. Gli israeliti spirituali, piuttosto, fanno conoscere che cos’è l’ONU dal punto di vista di Dio: una contraffazione che porta le persone a confidare nell’ONU anziché nel Regno di Geova retto da Gesù Cristo. Per questo motivo il rimanente di “tutto Israele” continua a far parte dell’organizzazione universale di Geova. Il rimanente dello spirituale “seme di Abraamo” si dimostra già una benedizione per tutte le nazioni e le famiglie dell’umanità. Perciò le promesse profetiche di Geova si sono dimostrate vere.
3, 4. Circa 2.700 anni prima del 1914 Geova ispirò Isaia a scrivere che cosa sul conto di “tutte le nazioni”?
3 Più di 2.700 anni fa Geova Dio indicò un tempo futuro in cui si sarebbe fatto uso per la prima volta in guerra di carri armati e aeroplani, i soldati si sarebbero specializzati nella guerra di trincea e avrebbero dovuto usare maschere antigas, e nel conflitto totale si sarebbero utilizzati cannoni a lunga gittata come il “Bertha”. Sì, circa 27 secoli prima della Grande Guerra, Geova Dio ispirò il profeta Isaia a descrivere qualcos’altro che sarebbe accaduto a quel tempo, dicendo:
4 “La cosa che Isaia figlio di Amoz ebbe in visione riguardo a Giuda e a Gerusalemme: E deve accadere nella parte finale dei giorni che il monte della casa di Geova sarà fermamente stabilito sopra la cima dei monti, e sarà per certo alzato al di sopra dei colli; e ad esso dovranno accorrere tutte le nazioni. E molti popoli per certo andranno e diranno: ‘Venite, e saliamo al monte di Geova, alla casa dell’Iddio di Giacobbe; ed egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri’. Poiché da Sion uscirà la legge, e la parola di Geova da Gerusalemme. Ed egli per certo renderà giudizio fra le nazioni e metterà le cose a posto rispetto a molti popoli. Ed essi dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra. O uomini della casa di Giacobbe, venite e camminiamo alla luce di Geova”. — Isaia 2:1-5.
5. Visto ciò che fa la Repubblica di Israele, da quale angolazione va vista la profezia di Isaia relativa alla “casa di Geova”?
5 Oggi non vediamo questa meravigliosa profezia adempiersi nella Gerusalemme mediorientale, capitale della Repubblica di Israele. Su quello che un tempo era chiamato monte Sion vediamo non il tempio di Geova ma, piuttosto, la Cupola della Roccia dei maomettani e una moschea dedicata ad Allah. I turisti di molte nazioni visitano questa località religiosa non allo scopo di rendervi adorazione, ma semplicemente per osservare queste belle costruzioni islamiche. È innegabile quindi che ora, “nella parte finale dei giorni” di questo sistema di cose irrimediabilmente malato, la profezia di Isaia non si adempie affatto sul moderno stato di Israele, il quale non è destinato ad essere “tutto Israele” che viene salvato per benedire tutta l’umanità in adempimento della promessa che Geova fece ad Abraamo. Pertanto l’espressione profetica “monte della casa di Geova” va vista da un’angolazione spirituale in riferimento all’“Israele di Dio”. — Galati 6:16.
6. (a) Come mostrò Pietro che genere di nazione è l’“Israele di Dio”? (b) Mentre si verificavano quali avvenimenti mondiali “tutte le nazioni” cominciarono ad affluire alla “casa di Geova”?
6 Questo “Israele di Dio” è una nazione spirituale, proprio come indicò l’apostolo Pietro: “Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”. (I Pietro 2:9) L’attuale rimanente di questa “nazione santa” sta a simboleggiare la “casa di Geova” e forma il nucleo degli odierni testimoni di Geova. La “parte finale dei giorni” era iniziata da 21 anni — e il fascismo cattolico romano e il nazismo hitleriano imperversavano in Europa — quando “tutte le nazioni” cominciarono ad affluire alla spirituale “casa di Geova” che i testimoni di Geova avevano innalzato, per così dire, al di sopra della cima dei monti.
7. Perché quando le nazioni iniziarono ad affluire alla “casa di Geova” non si trattò di qualcosa di insignificante?
7 Questo significativo inizio fu contrassegnato da un congresso generale tenuto nella tarda primavera del 1935 a Washington, capitale degli Stati Uniti d’America. Nel corso di un rimarchevole discorso pronunciato a quel congresso J. F. Rutherford, allora presidente della Società (Watch Tower) e uno dei componenti di “tutto Israele”, corresse un concetto errato che aveva preso piede fra gli Studenti Biblici Internazionali. Indicò che la “grande moltitudine”, o “grande folla”, che doveva essere radunata dalle varie parti dell’umanità e che doveva adorare Dio presso il Suo tempio spirituale (poiché il tempio materiale di Gerusalemme era stato distrutto dai romani nel 70 E.V.), doveva essere una classe terrena. (Rivelazione 7:9-17, versione “del re Giacomo”) Questa classe poteva attendersi di sopravvivere ad Har-Maghedon per entrare nel nuovo sistema di cose sotto il veniente Regno millenario di Gesù Cristo, che domina nei cieli dal 1914.
8. (a) Quale evento storico si verificò al congresso di Washington del 1935? (b) Perché si può dire che “tutte le nazioni” stanno affluendo alla “casa di Geova”?
8 La reazione a questa luce rivelata fu storica. In quella sensazionale assemblea 840 congressisti si battezzarono per simboleggiare la propria dedicazione a Geova mediante Gesù Cristo. Non fu accertato quante nazioni fossero rappresentate in quel gruppo, ma i battezzandi avevano in mente la speranza di una terra paradisiaca. Oggi, circa 50 anni dopo, i testimoni di Geova sono un numero molto superiore rispetto a quello di “tutto Israele”. Sono attivi in 203 paesi di tutto il mondo. In grandi proporzioni, pertanto, “tutte le nazioni” stanno affluendo verso l’innalzata casa di adorazione di Geova.
Che genere di persone sono i testimoni di Geova?
9. A differenza della Repubblica di Israele, quale condotta seguono i testimoni di Geova in adempimento di Isaia 2:4?
9 Messi a confronto con la Repubblica di Israele, che genere di persone sono gli attuali testimoni di Geova? Sono forse, come quella repubblica, armati per combattere una guerra carnale contro coloro che mettono in pericolo la loro esistenza? No! Sono invece esattamente il tipo di persone predetto in Isaia 2:4. Siccome elevano l’adorazione di Geova nella casa spirituale di Dio, hanno simbolicamente fatto delle spade vomeri e delle lance cesoie per potare. Confidano nella protezione di Geova Dio, mentre imitano il loro Condottiero, Gesù Cristo. Anche se provengono da praticamente tutte le nazioni della terra, non si fanno prendere dagli asti nazionalistici; né si ingeriscono nella politica mondana. Hanno concretamente smesso di imparare l’arte della guerra carnale. Mantengono un atteggiamento neutrale verso la politica e i conflitti mondani. Hanno realmente smesso di usare armi carnali di difesa e offesa. Credono a ciò che disse Gesù Cristo: il suo Regno “non fa parte di questo mondo”. Altrimenti i suoi discepoli combatterebbero per quel Regno con il più sofisticato tipo di armi militari. — Giovanni 18:36.
10. (a) Solo in quale guerra sono impegnati i testimoni di Geova? (b) A quale “nuovo comandamento” ubbidiscono i Testimoni, e come?
10 I testimoni di Geova, invece, sono esclusivamente impegnati in una guerra spirituale. Il loro combattimento si svolge contro i malvagi spiriti dei luoghi celesti. Le loro armi perciò non sono carnali e sanguinarie. (Efesini 6:10-18) Non combattono contro l’umanità, tanto meno contro i loro fratelli spirituali all’interno dell’organizzazione di Geova. Ubbidiscono al comando di Geova di amare i loro fratelli spirituali, come ci amò lui, il quale arrivò a cedere la propria vita umana per i suoi discepoli. Questo è coerente con il “nuovo comandamento” che Gesù diede ai suoi seguaci, secondo cui si sarebbero dovuti amare l’un l’altro come li aveva amati lui. — Giovanni 13:34.
11. Quale legge adempie l’amore mostrato dai testimoni di Geova?
11 I testimoni di Geova sono spronati ad agire dal tipo di amore che adempie la Legge data tramite il profeta Mosè. Questo amore non danneggia mai nessuno ed è più che semplice “carità”, secondo il moderno significato di questo termine. Nella Bibbia le parole ebraica e greca tradotte “amore” hanno un significato ben più ampio di “carità”. — Vedi I Corinti capitolo 13, CEI.
Per la benedizione, non per la maledizione
12. Era necessario che tutti i componenti di “tutto Israele” fossero in cielo perché potesse aver inizio la benedizione di “tutte le nazioni”?
12 Da quanto sopra, possiamo capire che, perché avesse inizio la benedizione di tutte le famiglie e le nazioni tramite il “seme” del più grande Abraamo, Geova Dio, non era necessario che il rimanente di “tutto Israele” andasse in cielo per stare insieme al Componente principale di quel “seme”, Gesù Cristo. Da quasi mezzo secolo ormai appartenenti alle famiglie e alle nazioni della terra ricevono benedizioni dal promesso “seme” di Abraamo. Già oltre 2.800.000 “altre pecore” sono state radunate insieme per formare “un solo gregge” con il rimanente dei seguaci generati dallo spirito simili a pecore del Pastore eccellente, che hanno la speranza celeste. — Giovanni 10:16.
13. Allo scopo di fare che cosa alle “altre pecore” Gesù giunse al tempio, e in che modo fra breve sarà più che mai evidente il suo atteggiamento nei loro confronti?
13 Le “altre pecore” benedette vengono privilegiate con la speranza di ereditare, fin dall’inizio, il Paradiso ristabilito sulla terra durante il Regno millenario di Cristo, il Re. Perciò quando Gesù Cristo, in qualità di “messaggero del patto” di Geova, giunse al tempio spirituale per compiervi un’azione giudiziaria, venne allo scopo di benedire le “altre pecore”, e non per maledirle. (Malachia 3:1-3) Questa benedizione sarà più che mai evidente allorché esse verranno preservate durante l’imminente “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” contro i Suoi nemici terreni radunati ad “Har-Maghedon”. (Rivelazione 16:14-16) Nell’antichità Geova conseguì alcune vittorie presso la città di Meghiddo. (Giosuè 17:11; Zaccaria 12:11) Nel simbolico Har-Maghedon Dio otterrà la sua più grande vittoria, a sua gloria eterna. Lì il suo Figlio innalzato, Gesù Cristo, sarà a capo del suo esercito. — Rivelazione 19:11-21.
14. (a) Per la salvezza di chi le “altre pecore” hanno motivo di esser liete? (b) Quante sono già le “altre pecore”?
14 Le “altre pecore” saranno protette durante quella dimostrazione così spettacolare di potenza e maestà divine. Quanto saranno lieti tutti i superstiti di quel conflitto decisivo per il fatto che il rimanente di “tutto Israele” venne “salvato” durante il periodo di pace intercorso tra la prima e la seconda guerra mondiale! Dalla primavera del 1935 a questo Israele salvato si è andata aggiungendo una “grande moltitudine” dal numero imprecisato. Il numero delle “altre pecore” del Pastore eccellente Gesù Cristo si avvia a toccare i tre milioni. Sono uscite da “ogni nazione e tribù e popolo e lingua” dell’umanità, in adempimento della promessa fatta da Geova Dio a colui che lo prefigurava, vale a dire al suo “amico” Abraamo. (Rivelazione 7:9-17; Giacomo 2:23) E il radunamento di queste “altre pecore” non è ancora finito. Non sappiamo a quante ammonteranno infine, quando il Pastore eccellente avrà terminato di radunarle prima della distruzione di Babilonia la Grande e prima della guerra di Dio contro gli amanti politici di quest’ultima ad Armaghedon. — Rivelazione 17:1–18:24.
15. Di quale benedizione l’unione delle “altre pecore” con il rimanente di “tutto Israele” è l’inizio?
15 L’unione delle “altre pecore” con il rimanente di “tutto Israele” in “un solo gregge” sotto il Pastore eccellente, Gesù Cristo, Componente principale del “seme” di Abraamo, si è rivelata l’inizio di qualcosa. Di che cosa? È stata l’inizio della piena benedizione che “tutto Israele” dovrà conferire a quelle “altre pecore” durante il Regno millenario di Gesù Cristo, nel quale esse entreranno grazie alla protezione divina.
16. Perché le “altre pecore” sono decise a continuare a servire Geova a fianco del rimanente di “tutto Israele”?
16 In adempimento di Rivelazione 7:14-17 le “altre pecore” hanno già “lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello”. Ecco perché, spiritualmente parlando, è loro concesso di adorare Dio “giorno e notte nel suo tempio”. Sì, “l’Agnello di Dio”, Gesù Cristo, le sta già nutrendo di cibo spirituale così che ‘non hanno più fame’. (Giovanni 1:29) Inoltre il loro Pastore fedele le sta guidando “alle fonti delle acque della vita”, cioè la vita su una terra paradisiaca. Grati di tutte le benedizioni che stanno già ricevendo tramite il rimanente di “tutto Israele”, i componenti della “grande folla” continueranno a servire Geova al fianco di questo rimanente fedele. Queste “altre pecore” lo faranno nel “solo gregge” sotto il “solo pastore” negli interessi del Regno di Dio retto da Gesù Cristo. Sono decise a far questo finché tutti i nemici del Regno non siano stati eliminati dalla faccia dello “sgabello” di Dio, la terra. — Isaia 66:1; Matteo 5:34, 35; Atti 7:49.
Come rispondereste?
◻ Perché la Repubblica di Israele non è lo strumento con cui Geova benedirà tutta l’umanità?
◻ Perché si può dire che “tutte le nazioni” ora stanno affluendo alla “casa di Geova”?
◻ In che modo i testimoni di Geova hanno adempiuto Isaia 2:4?
◻ Che atteggiamento ha Gesù Cristo nei confronti delle “altre pecore”, e come presto sarà più che mai evidente?
◻ Quale benedizione ha avuto inizio dall’unione delle “altre pecore” con il rimanente di “tutto Israele”?
[Immagine alle pagine 26 e 27]
“Per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra di certo si benediranno per il fatto che tu hai ascoltato la mia voce”. — GENESI 22:18.
[Immagine a pagina 29]
I testimoni di Geova hanno amore gli uni per gli altri e hanno ‘fatto delle loro spade vomeri’
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1985 | 15 aprile
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Domande dai lettori
◼ Se un cristiano ritiene che qualcuno della congregazione non sia una buona compagnia a motivo della sua condotta o del suo atteggiamento, lo dovrebbe ‘segnare’ personalmente secondo le parole di II Tessalonicesi 3:14, 15?
Coloro che divengono parte della congregazione cristiana lo fanno perché amano Geova e desiderano sinceramente vivere secondo i suoi princìpi. È meglio stare in compagnia di questi che con persone del mondo. Forse ci sentiamo più a nostro agio con alcuni cristiani, come Gesù “amava” specialmente l’apostolo Giovanni ed era amico intimo in particolare di tre dei dodici apostoli. Eppure li scelse tutti, interessandosene e amandoli. (Giovanni 13:1, 23; 19:26; Marco 5:37; 9:2; 14:33) Anche se tutti i fratelli hanno difetti che dobbiamo comprendere e scusare, sappiamo che la maggioranza di loro sono ottime compagnie. (I Pietro 4:8; Matteo 7:1-5) L’amore reciproco contraddistingue la congregazione cristiana. — Giovanni 13:34, 35; Colossesi 3:14.
A volte, però, qualcuno può avere un atteggiamento o un comportamento
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