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Fissati tempi delle nazioniAusiliario per capire la Bibbia
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domina sul regno del genere umano”, egli avrebbe concesso il dominio mondiale “a chi vuole”. (Dan. 4:17) Lo stesso libro profetico di Daniele spiega che doveva essere il “figlio d’uomo” a cui sarebbero stati dati “dominio e dignità e regno, affinché tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue servissero proprio lui”. (Dan. 7:13, 14) La profezia di Gesù, in cui si parla dei “fissati tempi delle nazioni”, indica chiaramente che Gesù Cristo avrebbe esercitato tale dominio mondiale quale eletto re di Dio ed erede della dinastia davidica. (Matt. 24:30, 31; 25:31-34; Luca 21:27-31, 36) Quindi il simbolico “ceppo”, che rappresenta il diritto sovrano di Dio a esercitare il dominio mondiale sul “regno del genere umano”, doveva nuovamente germogliare col regno del Figlio suo. — Sal. 89:27, 35-37.
SETTE TEMPI SIMBOLICI
Nell’adempimento della visione avuto personalmente da Nabucodonosor i “sette tempi” furono sette anni, durante i quali, egli ammette, era diventato pazzo, con sintomi simili a quelli della licantropia, e aveva abbandonato il trono per mangiar erba come una bestia nei campi. (Dan. 4:33-36) Si noti che la descrizione biblica dell’esercizio del dominio mondiale da parte delle potenze gentili è presentata sotto forma di bestie, in opposizione al santo popolo di Dio e al suo “Principe dei principi”. (Confronta Daniele 7:2-8, 12, 17-26; 8:3-12, 20-25; Rivelazione 11:7; 13:1-11; 17:7-14). A proposito del termine “tempi” (dall’aramaico ‘iddàn,) nella profezia di Daniele, i lessicografi spiegano che in questo caso significa “anni”. (Vedi Koehler e Baumgartner, Lexicon in Veteris Testamenti Libros, p. 1106; Brown, Driver e Briggs, A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament, p. 1105). Quando è usato in questo modo la durata di un anno è di 360 giorni, infatti in Rivelazione 12:6, 14 viene spiegato che tre tempi e mezzo corrispondono a milleduecentosessanta giorni”. (Confronta anche Rivelazione 11:2, 3). Secondo questo calcolo “sette tempi” equivalgono a 2.520 giorni. Che un preciso numero di giorni possa essere usato nella Bibbia per rappresentare un corrispondente numero di anni è evidente dalla lettura di Numeri 14:34 ed Ezechiele 4:6. Solo applicando la formula ivi espressa di “un giorno per un anno” ai “sette tempi” di questa profezia, la visione di Daniele capitolo quattro può avere un maggiore adempimento al di là dei giorni dell’ormai estinto Nabucodonosor, come le prove sin qui presentate danno ragione di ritenere. I “sette tempi” rappresentano dunque 2.520 anni.
Un fatto storico degno di nota è che, sulla base delle prove, e degli argomenti summenzionati, l’edizione inglese del marzo 1880 della rivista Torre di Guardia identificava l’anno 1914 col termine dei “fissati tempi delle nazioni” (e la fine del potere concesso ai governanti gentili). Questo circa trentaquattro anni prima di quell’anno e dei gravi avvenimenti a cui diede inizio. Il 30 agosto 1914, The World, in quell’epoca uno dei principali giornali di New York, pubblicò nel suo supplemento domenicale un importante articolo che osservava in merito: “Il terrificante scoppio della guerra in Europa ha adempiuto una straordinaria profezia. Ormai da un quarto di secolo, per mezzo di predicatori e per mezzo della stampa, gli ‘Studenti biblici internazionali’. . . hanno annunciato al mondo che il Giorno dell’Ira predetto nella Bibbia sarebbe sorto nel 1914”.
Gli avvenimenti che si sono succeduti dall’autunno del 1914 in poi sono storia nota a tutti, a partire dalla grande guerra, la prima guerra mondiale della storia umana e la prima combattuta non per il dominio dell’Europa o dell’Africa o dell’Asia, ma per il dominio mondiale. — Luca 21:7-33; Riv. 11:15-18; Vedi PRESENZA; ULTIMI GIORNI.
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FiumeAusiliario per capire la Bibbia
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Fiume
Alcuni dei maggiori fiumi menzionati nella Bibbia sono l’Iddechel (Tigri), l’Eufrate, il Giordano, l’Abana e il Farpar. (Gen. 2:14; II Re 5:10, 12) Il Nilo non compare con tale nome, ma viene chiamato ye’òhr (a volte ye’òr), che pare significhi corso d’acqua o canale (Isa. 33:21) oppure conduttura o galleria piena d’acqua. (Giob. 28:10) Il contesto rivela quando i termini ye’òhr o ye’òr indicano il Nilo; perciò il nome Nilo compare nelle traduzioni della Bibbia. — Gen. 41:17, 18.
L’Eufrate viene spesso chiamato semplicemente “il Fiume”. (Gios. 24:2, 3; Esd. 8:36; Isa. 7:20; 27:12; Mic. 7:12) Il più lungo e il più importante fiume dell’Asia SO, per gli ebrei l’Eufrate era il “gran fiume”. (Gen. 15:18) Perciò chiamarlo “il Fiume” non dava luogo ad ambiguità. Il re Davide, con l’aiuto di Geova, poté estendere i confini della Terra Promessa fino all’Eufrate. (I Cron. 18:3-8) Di suo figlio Salomone si diceva: “Avrà sudditi da mare a mare e dal Fiume [Eufrate] alle estremità della terra”. (Sal. 72:8) Queste parole sono ripetute nella profezia di Zaccaria e si riferiscono al futuro governo mondiale del Messia. — Zacc. 9:9, 10; confronta Daniele 2:44; Matteo 21:4, 5.
Il primo fiume menzionato nella Bibbia è quello che sgorgava in Eden e bagnava il giardino che Geova aveva dato come dimora ad Adamo ed Eva; si divideva in quattro formando altrettanti fiumi: il Pison, il Ghihon, l’Iddechel e l’Eufrate. Le regioni (Avila, Cus e Assiria) menzionate in relazione a questi quattro fiumi vennero all’esistenza dopo il Diluvio. (Gen. 2:10-14) Sembra quindi che lo scrittore, Mosè, abbia usato termini familiari ai suoi giorni per indicare la posizione del giardino di Eden. Perciò non si può stabilire con certezza se quanto viene detto a proposito del corso del Pison, del Ghihon e dell’Iddechel si riferisca a epoca anteriore o posteriore al Diluvio. Se la descrizione si riferisce al tempo precedente, il Diluvio stesso può aver contribuito a cambiare il corso di questi fiumi. Se si riferisce al periodo successivo al Diluvio, altri fenomeni naturali, per esempio terremoti, possono averne alterato il corso, rendendo difficile l’identificazione.
Il “fiume d’Egitto” (Gen. 15:18) e la “valle del torrente d’Egitto” possono essere la stessa cosa. — Num. 34:5; vedi SIHOR.
USO FIGURATIVO
I fiumi costituivano una barriera all’avanzata di eserciti nemici ed ebbero importanza vitale per la difesa di certe città, come Babilonia. Gerusalemme invece non aveva la difesa naturale di un fiume. Tuttavia Geova Dio era come la sorgente di un maestoso fiume a protezione della città. I nemici che fossero saliti contro Gerusalemme simili a un’ostile flotta di galee sarebbero stati sgominati. — Isa. 33:21, 22; vedi GALEA.
L’acqua è indispensabile alla vita, e Geova è chiamato la Fonte di acqua viva. (Ger. 2:13) Ma israeliti apostati si rivolsero all’Egitto e all’Assiria. Perciò Geova, per mezzo del profeta Geremia, disse: “Quale preoccupazione dovresti avere per la via d’Egitto al fine di bere le acque di Sihor? E quale preoccupazione dovresti avere per la via d’Assiria al fine di bere le acque del Fiume?. . . Sappi, quindi, e vedi che il tuo lasciar Geova tuo Dio è qualche cosa di cattivo e di amaro”. (Ger. 2:18, 19) Evidentemente
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