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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1953 | 15 settembre
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ch’egli dichiarava che rese refrattari questi ribelli perché non piaceva loro. (Isa. 6:10) Pertanto quando lo spirito di Geova fu ritirato da Saul, uno spirito demonico entrò in lui, poiché Saul era come una casa disabitata.
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Domande dai lettori (4)La Torre di Guardia 1953 | 15 settembre
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Domande dai lettori
◆ È antiscritturale per un testimone di Geova sposare qualcuno che non è nella verità? — L. H., Ohio.
Il popolo consacrato di Geova, essendo nel mondo ma non facendone parte, si trova in una posizione simile a quella di Abrahamo quando soggiornava nel paese di Canaan. (Giov. 17:14-16; 15:19) Abrahamo salvaguardò il cerchio della sua famiglia dall’invasione del culto del demonio mediante vincoli coniugali coi Cananei, procurando invece nel suo paese nativo una moglie per il figlio Isacco. (Gen. 24:3, 4) Il figlio d’Isacco, Giacobbe, fu egualmente salvaguardato dalle donne pagane. (Gen. 28:1, 2) Secoli più tardi fu comandato agli Israeliti, in cammino verso la Terra Promessa, di evitare i matrimoni con gli increduli di Canaan: “Non t’imparenterai con loro, non darai le tue figliuole ai loro figliuoli e non prenderai le loro figliuole per i tuoi figliuoli, perché stornerebbero i tuoi figliuoli dal seguir me per farli servire a dèi stranieri e l’ira dell’Eterno s’accenderebbe contro a voi”. (Deut. 7:3, 4) Tanto importante era questo principio che Geova lo incorporò nella sua Legge divina: “Guardati dal far lega con gli abitanti del paese, affinché quando quelli si prostituiranno ai loro dèi e offriranno sacrifizi ai loro dèi, non avvenga ch’essi t’invitino, e tu mangi dei loro sacrifizi, e prenda delle loro figliuole per i tuoi figliuoli, e le loro figliuole si prostituiscano ai loro dèi, e inducano i tuoi figliuoli a prostituirsi ai loro dèi”. (Eso. 34:15, 16) Strette relazioni sociali di ogni specie erano vietate come pericolose. Anche dopo l’entrata d’Israele in Canaan e le numerose vittorie riportate sui nemici, fu essenziale ammonire gli Israeliti di non stringere relazioni coi pagani, compresi i vincoli matrimoniali. — Giosuè 23:6-8, 12, 13.
Ma ci furono sempre degl’Israeliti che pensavano di essere spiritualmente abbastanza forti da sposare donne pagane, godere i vincoli nuziali, e allo stesso tempo resistere agli effetti insidiosi delle religioni demoniche delle loro mogli. Tuttavia il buon consiglio e comando di Dio non poté essere impunemente ignorato, neppure dal più sapiente uomo di quei tempi antichi, il re Salomone. Di lui è scritto ch’egli amò molte donne straniere, e prese mogli d’in fra le nazioni pagane di ogni intorno, e “le sue mogli gl’inclinarono il cuore verso altri dèi; e il cuore di lui non appartenne tutto quanto all’Eterno, al suo Dio”. Questa disubbidienza deliberata ebbe luogo dopo che Geova gli aveva “ordinato, a questo proposito, di non andar dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l’ordine datogli dall’Eterno”. — 1 Re 11:1-11; Esdra 9:1, 2.
Analoghi avvertimenti di separazione da questo vecchio mondo si trovano anche nelle Scritture Greche Cristiane. Ad esempio: “Non diventate inegualmente aggiogati con gl’infedeli. . . . qual parte ha la persona fedele con l’incredulo (2 Cor. 6:14, 15, NW) Il matrimonio di un testimone di Geova con un incredulo crea un giogo ineguale e non può che produrre ineguale andamento con urto e tensione. Tutti dovrebbero ricordarsi che i vincoli matrimoniali potrebbero essere di lunga durata, perché davanti al tribunale giudiziario di Dio non possono essere leggermente sciolti, separati per qualunque motivo salvo l’adulterio commesso da uno dei coniugi. (Matt. 19:9; Marco 10:11, 12) Questi vincoli possono aggiungere responsabilità e restrizioni alla libertà di un individuo che dureranno per tutta la vita. Per questo motivo non soltanto deve esser vagliato accuratamente un primo matrimonio ma anche un secondo matrimonio dopo la morte di un coniuge. L’apostolo Paolo consiglia: “Una moglie è legata per tutto il tempo che il suo marito vive. Ma se suo marito dovesse addormentarsi nella morte, ella sarebbe libera di maritarsi con chi vorrebbe, SOLO NEL SIGNORE”. — 1 Cor. 7:39, NW.
La restrizione qui indicata concernente le vedove cristiane che desiderano rimaritarsi si applica con pari forza ad ogni servitore di Dio in cerca di marito o di moglie, ossia quella di sposarsi “solo nel Signore”. Ciò significa sposare soltanto una persona dedicata a Geova, come se stessi. Per un Cristiano legarsi inegualmente con un incredulo non conduce al benessere cristiano ed è più dominato dalla passione. Tale deliberato e volontario rischio del benessere cristiano e degli interessi spirituali non piace a Dio o a Cristo, è come schernire il consiglio e il comando di Geova.
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