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Badate di non perdere il vostro posto!La Torre di Guardia 1959 | 1° gennaio
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importanza osservare i patti. — 2 Tim. 4:10; Luca 22:28, 29; Rom. 1:31, 32.
18 Perciò, voi membri della società del Nuovo Mondo, con perseveranza dimostratevi tutti fedeli ai vostri voti di dedicazione. Continuate ad ‘afferrare saldamente la parola della vita’. Non abbandonate mai la presa e non perderete mai il vostro posto. E conservando il vostro posto ora nella società del Nuovo Mondo, vi mostrerete meritevoli di vivere per sempre, associati con Cristo Gesù nei cieli, o qui sulla terra nelle edeniche condizioni di perfezione: tutto ciò a vostra eterna benedizione e prosperità e, soprattutto, all’onore, alla gloria e alla rivendicazione della più sacra Parola e del più sacro nome di Geova! — Filip. 2:16.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1959 | 1° gennaio
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Domande dai lettori
◆ Levitico 3:17 dichiara: “È uno statuto fino a tempo indefinito per le vostre generazioni, in tutte le vostre dimore: Non dovete affatto mangiare alcun grasso né alcun sangue”. Nehemia 8:10 dice: “Andate, mangiate vivande grasse e bevete bevande dolci”. Come si possono conciliare questi due comandi? — E. Z., Stati Uniti.
Levitico 3:17 e Nehemia 8:10 non sono in disaccordo l’uno con l’altro. Levitico si riferisce agli strati di grasso dei corpi animali che non dovevano essere mangiati. Con l’espressione “vivande grasse” Nehemia si riferisce alle ricche porzioni, alle vivande non magre, alle vivande non asciutte ma dolci, comprese le gustose vivande preparate con oli vegetali. Frequentemente “grasso” è adoperato in senso figurativo per indicare ricchezza, floridezza o prosperità. Esempi di ciò sono: “La grassezza della terra”, “il suo pane sarà grasso”, “essi troveranno grassi pascoli”, “essi presero città forti, e un paese grasso”, “il vasto e grasso paese che tu desti”, “pascoleranno in grassi pascoli” e “le parti più grasse della provincia”. — Gen. 27:28, 39; 49:20; 1 Cron. 4:40; Neh. 9:25, 35; Ezech. 34:14; Dan. 11:24, VR.
Ora noi non siamo sotto la proibizione di Levitico concernente il grasso, dato che non siamo sotto la legge mosaica, essendo stata resa inefficace da Dio mediante la morte di Gesù: “Egli ha benignamente perdonato tutti i nostri falli e ha cancellato il documento scritto a mano contro di noi che consisteva in decreti e che ci era avverso, ed Egli l’ha tolto di mezzo inchiodandolo al palo di tortura”. — Col. 2:13, 14.
Significa questo che non siamo più sotto la proibizione della legge concernente il sangue? No, perché la proibizione di mangiare o bere sangue fu data molto tempo prima del patto della legge mosaica, cioè ai giorni di Noè, subito dopo il diluvio. Questa proibizione circa il sangue fu incorporata e riaffermata nel patto della legge mosaica per darle rinnovata enfasi, ma l’umanità in genere continuò ad essere sotto l’obbligo del mandato dato a Noè circa la santità del sangue delle creature. Pertanto, quando il patto della legge, che vincolava gli Ebrei, fu tolto di mezzo da Geova che lo inchiodò al palo di tortura di Gesù Cristo, gli Ebrei continuarono ad essere sotto il divieto di mangiare e bere sangue, con tutto il resto dell’umanità fino ai nostri stessi giorni. Ai Cristiani fu specificamente reso noto che questa proibizione concernente il sangue era ancora in vigore: “Essi devono astenersi da ciò che è sacrificato agli idoli come anche dal sangue e da ciò che è ucciso senza scolare il suo sangue e dalla fornicazione”. — Atti 21:25.
La proibizione circa il grasso, tuttavia, fu tolta con la soppressione del patto della legge mosaica. Con l’abolizione di quel patto fu tolta la proibizione concernente altri cibi che sotto il patto della legge giudaica erano elencati come impuri, e Cristiani giudei come anche Cristiani gentili poterono mangiare tali cibi con tutta coscienza, rendendo perciò grazie a Dio che tali cibi potessero essere santificati mediante la preghiera.
◆ A volte nelle vostre pubblicazioni scrivete con la lettera maiuscola i pronomi personali che si riferiscono a Geova Dio e a Cristo Gesù, ma generalmente non lo fate. Perché no? — W. S., Stati Uniti.
La pratica di alcuni che scrivono con la lettera maiuscola tutti i pronomi personali che si riferiscono a Geova e a Cristo sembra essere soltanto una questione di preferenza o di stile e non qualcosa reso obbligatorio da qualche principio della Parola di Dio. Il modo di lodare e onorare Geova e Cristo non è semplicemente quello di scrivere i pronomi personali che si riferiscono a loro con la lettera iniziale maiuscola, ma è quello dello studio e del servizio, dell’ubbidienza e della predicazione. Nei manoscritti della Bibbia disponibili e più antichi tutte le lettere sono simili. Scrivere con le lettere maiuscole è di origine relativamente recente. Sir Frederic Kenyon, nel suo libro Textual Criticism of the New Testament, alle pagine 19, 20 e 25, dice: “Le lettere maiuscole, che sono occasionalmente adoperate nei documenti commerciali per indicare l’inizio di una clausola, non capitano mai nei papiri letterari . . ”. È interessante notare che neppure i traduttori della rispettata Versione di Antonio Martini scrivono sempre con la lettera maiuscola i pronomi personali che si riferiscono a Geova e a Cristo. — Si vedano Isaia 12:2-5; Giov. 1:1-4, Ma.
È nostra regola scrivere i pronomi che si riferiscono a Geova Dio e a Gesù Cristo con la lettera minuscola in tutte le nostre pubblicazioni, usando le maiuscole soltanto nel caso che altri pronomi nella frase rendano il significato incerto. Se, per esempio, in una frase sono menzionati Geova e Geremia e quindi in tale frase si trova il pronome “egli”, la “e” verrebbe scritta maiuscola se il pronome si dovesse riferire a Geova e minuscola se si riferisse a Geremia.
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