Il Dominio Divino ha inizio sul genere umano
“Geova stesso ha fermamente stabilito il suo trono nei medesimi cieli; e su ogni cosa il suo proprio regno ha tenuto dominio”. — Sal. 103:19.
1. Che cos’è, come noi l’intendiamo, l’“istituzione” in cui tutti siamo nati, e quale stima dobbiamo farne?
SIAMO tutti nati in un’“istituzione”. Con questa parola intendiamo noi il sistema di cose che esiste qui sul nostro globo terrestre? No! Intendiamo un’istituzione di cui la nostra terra è una minutissima parte. Intendiamo un’istituzione che si estende allo spazio extraterrestre. Abbraccia più della galassia Via Lattea di cui il nostro sole è semplicemente uno di molti soli simili. Abbraccia tutte le galassie di stelle che i più grandi telescopi costruiti dall’uomo han potuto portare alla vista umana. Questa istituzione è così enormemente grande che si deve misurare con unità di distanza chiamate “anni luce”. Senza tener conto della sua vastità, tutti devono ammettere che è un’istituzione meravigliosa. Esisteva già prima che comparissero i giovani protestatori d’oggi, o prima ancora che qui cominciasse il genere umano. Noi tutti fummo portati in questa istituzione non per nostra volontà o scelta. È dunque questa istituzione qualche cosa contro cui protestare?
2. Perché non è possibile che l’uomo sia responsabile del governo di questa “istituzione”, e che cosa ci detta la ragione in quanto a chi la governa?
2 Chi governa questa istituzione stupendamente immensa? Era già ordinatamente all’opera prima che noi uomini venissimo all’esistenza. Non ha bisogno di noi per continuare a funzionare per sempre, sospesa nello spazio e operando così armoniosamente. È inutile dire che essa è per noi troppo grande, troppo al di là della sfera d’influenza del nostro potere. Non la possiamo controllare da questa terra con missili, navi spaziali o sistemi radar. Questa non è un’istituzione fortuita. Se facessimo un calcolo scientifico, ci sarebbero trilioni su trilioni di ragioni contro una singola possibilità che tale armoniosa, altamente organizzata, perfettamente operante “istituzione” si formasse per caso, fortuitamente. Non poté venire dal nulla, poiché qualche cosa non viene mai dal nulla. Tale potente concentrazione di energia dinamica quale questa istituzione ha in sé non poté mai venire dal vuoto vacuo, dal niente. Secondo le facoltà di ragionare di cui siamo stati dotati, essa dovette venire da una sorgente centrale di potenza ed energia inesauribile. E questa “sorgente” dovette essere intelligente, avere cognizione oltre a onnipotente capacità. Dovette dirigere l’istituzione.
3. (a) Che dobbiamo concludere circa colui che governa questa visibile “istituzione”, e qual è un nome appropriato per designarlo? (b) Qual è il titolo che gli dà la Sacra Bibbia?
3 Non vogliamo agire da sciocchi, non è vero? Non vogliamo cioè comportarci in maniera stupida, insensata, irragionevole, il che significa anche in maniera non scientifica. Gli uomini ragionevoli e intelligenti non hanno da accettare nient’altro se non che il grande Governatore di questa sorprendente “istituzione” di bellezza, disegno e potenza è una Persona intelligente, benché invisibile ai nostri fragili occhi naturali. Ha qualcuno di noi un titolo migliore di “Dio” per chiamare tale Persona? Questo è ciò che il più grande Libro della terra chiama tale Persona. E fa ciò dal suo stesso periodo iniziale, dicendo: “In principio Dio creò i cieli e la terra”. Nella lingua originale in cui questa parte del Libro fu scritta, la parola per il nostro termine italiano “Dio” è Elohim’. Come The Holy Name Bible, che rifiuta completamente il titolo “Dio”, rende il periodo: “Nel principio Elohim creò i cieli e la terra”. (Gen. 1:1) Questo stesso Creatore dei cieli e della terra assume la responsabilità di questo Libro dei libri, la Sacra Bibbia, e dall’inizio alla fine questo Libro di oltre mille pagine rivela che questo intelligente Creatore è un Dio di perfetta attività, di perfetta sapienza, giustizia, amore e potenza. Egli è perfettamente in grado di governare questa visibile “istituzione”.
4, 5. (a) Secondo la Bibbia, a che cosa è sospesa questa terra, e com’è la nostra terra in paragone con l’intera istituzione in quanto alla misura? (b) Quali domande che furon fatte a Giobbe vale la pena di fare agli scienziati?
4 La nostra terra è sospesa nello spazio a un nulla di genere materiale. Come quel Libro dei libri disse nel suo racconto del patriarca Giobbe quasi tremilacinquecento anni fa, nel capitolo ventisei, versetto sette: “Egli distende il nord sullo spazio vuoto, sospende la terra sul nulla”. In paragone con gli innumerevoli corpi dei cieli, la nostra terra è come un semplice granello di polvere in mezzo a una enorme nuvola di polvere. Poiché il grande Dio della creazione governa o dirige la grande istituzione nel suo insieme, egli deve dominare anche la terra. Il suo dominio, non quello delle creature umane sulla terra, è il vero, originale, giusto dominio per la terra. Un Creatore dovrebbe dominare la propria creazione. L’uomo non ebbe nulla da fare nella creazione di questa terra come sua eterna dimora. Su questo essenziale argomento vale la pena di fare agli scienziati e agli evoluzionisti moderni le stesse domande che Dio rivolse a Giobbe sulla creazione della terra. Egli disse a Giobbe:
5 “Cingi i tuoi lombi, suvvia, come un uomo robusto, e lascia che io ti domandi, e tu informami. Dov’eri tu quando io fondai la terra? Dichiara, se in effetti conosci l’intendimento. Chi ne dispose le misure, nel caso che tu lo sappia, o chi stese su di essa la corda per misurare? In che cosa sono stati affondati i suoi piedistalli con incastro, o chi ne pose la pietra angolare, quando le stelle del mattino gridarono gioiosamente insieme, e tutti i figli di Dio emettevano urla d’applauso? . . . È dai tuoi giorni in poi che hai comandato al mattino? Hai fatto conoscere all’aurora il suo luogo, per afferrare le estremità della terra, affinché i malvagi ne siano scossi?” — Giob. 38:3-13.
6. (a) Chi furono quelli che Dio disse avevano visto la creazione della terra? (b) Perché non siamo in grado di giudicare la dichiarazione che Dio fece seimila anni fa circa la sua opera creativa?
6 Rispondendo a quelle domande, noi tutti dovremmo oggi dire umilmente che non eravamo nella scena. Quelli che Dio qui chiama “le stelle del mattino” e “tutti i figli di Dio” videro la creazione della terra e tutti provarono diletto di questa minuscola parte dell’“istituzione” visibile. Or dunque, abbiamo noi inferiori creature umane qualche ragione per criticare Dio per il modo in cui creò la nostra dimora terrestre? Quando Dio ebbe finito di prepararla come luogo di dimora dell’uomo ed ebbe posto su di essa l’uomo, allora, come dice l’ultimo versetto del primo capitolo della Sacra Bibbia: “Dio vide poi tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”. (Gen. 1:31) Poiché il Creatore stesso guardò la sua creazione terrestre e la considerò ‘molto buona’, chi siamo noi, venuti nella scena seimila anni dopo, per dire che non fosse ‘molto buona’ dal nostro punto di vista umano? Chi siamo noi oggi per giudicare quale fosse lo stato della terra seimila anni fa, quando Dio ebbe creato il primo uomo e la prima donna nella perfezione umana e li ebbe posti in un Paradiso di Delizie? La condizione d’inquinamento della terra non è oggi una base di vero giudizio.
7. (a) Che specie di dominio ebbe l’uomo al suo inizio, ma con quale attitudine gli uomini hanno dominato la terra per migliaia d’anni? (b) Su quale questione inerente al dominio dobbiamo ora prendere una decisione?
7 Esistiamo perché il Creatore ci ha concesso favore. Chi siamo noi, dunque, per pensare che noi uomini abbiamo il diritto di governare questa terra come ci piace senza tener conto del Creatore, Dio? Eppure questo è il modo in cui la storia umana mostra che gli uomini han dominato la terra per migliaia d’anni. In origine, alla creazione dell’uomo, l’uomo aveva il dominio divino. Oggi l’uomo soffre sotto il dominio umano che non tiene conto di Dio e sfida il dominio divino. Gli imperfetti governanti umani desiderano che tutti i popoli si rivolgano solo al dominio umano e sfidino il dominio divino come fanno loro, i governanti umani. Come non è mai accaduto in passato, la questione su cui siamo obbligati a prendere una decisione è questa: Il dominio divino: Siamo a favore o contro di esso? Se siamo a favore di esso, che cosa significa per noi? Se siamo contro di esso, che cosa significa per noi e per quelli che da noi dipendono? Vediamo, poiché desideriamo scegliere per noi e per i nostri ciò che significherà la felicità.
CONDOTTA DI QUELLI CHE SONO CONTRO DI ESSO
8. (a) Quelli che sulla terra sono contro il dominio divino chi potrebbero avere in loro compagnia? (b) Che cosa sono costretti ad ammettere sulla questione se l’ostilità al dominio divino è sempre esistita?
8 Quelli che oggi sono contro il dominio divino, vale a dire il dominio di Dio sopra la terra, hanno una grande compagnia. Probabilmente hanno una compagnia assai più grande di quanto non sappiano o non si rendano conto. Forse hanno nella loro compagnia quelli che non desiderano ammettere che sono dalla loro parte e con loro associati. Che cosa intendiamo dire? Siccome seguono una filosofia materialistica, si rifiutano di convenire che ci sia qualche cosa di spirituale, fino al punto di negare che c’è un Dio, il quale è Spirito. Almeno non prendono seriamente il pensiero di Dio, né l’esistenza di qualsiasi altra persona spirituale dotata d’intelligenza. In realtà non hanno nessuna ragionevole base per assumere questa opinione o attitudine mentale; tuttavia vi si attengono, rendendosi ciechi ai fatti evidenti. Comunque, dovranno ammettere che questa ostilità verso il dominio divino ebbe un inizio. La storia prova che ebbe inizio seimila anni fa. Non cominciò con l’uomo, ma l’uomo vi fu implicato.
9. (a) Con chi ebbe inizio la resistenza al dominio divino, e quale penosa esperienza ne provò la realtà? (b) A favore di quale dominio fu Giobbe, e su che cosa Satana desiderò dunque mettere Giobbe alla prova?
9 Con chi ebbe dunque inizio l’ostilità verso il dominio divino? Non con una creatura subumana, come un serpente, ma con una creatura sovrumana, una di quelle di cui Dio parlò al patriarca Giobbe dicendo che erano “figli di Dio”. (Giob. 38:7) Giobbe ebbe una penosa esperienza con questo iniziatore di ostilità verso il dominio divino. Giobbe fu informato che il nome di costui era Satana. Nella lingua di Giobbe il nome di Satana era la stessa cosa che dire “Colui che oppone resistenza”. Ma “Colui che oppone resistenza” a chi? A Dio, di sicuro! Giobbe era a favore del dominio divino. Satana diede prova che la sua resistenza era contro Dio, tentando di distruggere Giobbe perché sosteneva il dominio divino. Satana non fu per Giobbe una persona immaginaria come non fu una persona immaginaria per Dio stesso. Dopo che la dura esperienza di Giobbe era stata superata, Dio rivelò a Giobbe chi era stato responsabile delle sue sofferenze e delle sue prove. Era stato questo Satana. In un’adunanza dei “figli di Dio” in cielo era comparso Satana. Lì chiese a Dio di togliere a Giobbe la sua protezione e di lasciargli mettere Giobbe alla prova riguardo alla lealtà verso il dominio divino.
10. Cosa asserì Satana che, se gli fosse stata data mano libera, avrebbe potuto far compiere a Giobbe, e che cosa indica Giacomo 5:11 sulla questione se Giobbe cedette?
10 Satana asserì che, se gliene fosse stata concessa la libertà, avrebbe potuto indurre Giobbe a maledire Dio nella sua medesima faccia. Questo avveniva nel remoto diciassettesimo secolo avanti la nostra Èra Volgare. La prova della pazienza e della fedeltà di Giobbe fu narrata nel libro biblico di Giobbe perché noi la leggiamo. Riuscì Satana a forzare Giobbe nel campo di quelli che oppongono resistenza a Dio e al dominio divino? Più di sedici secoli dopo il cristiano discepolo Giacomo fratellastro di Gesù Cristo riguardo a ciò scrive e dice: “Ecco, noi dichiariamo felici quelli che hanno perseverato. Voi avete udito della perseveranza di Giobbe e avete visto il risultato che Geova diede, che Geova è molto tenero in affetto e misericordioso”. — Giac. 5:11.
11. Come mostra il racconto che Dio vinse su Satana in quanto Giobbe non maledisse Dio nella sua faccia?
11 Nel caso di Giobbe, Geova Dio vinse contro Satana, poiché Satana risultò bugiardo. In che modo? Mentre Satana recava prove su Giobbe, leggiamo: “In tutto questo Giobbe non peccò né ascrisse a Dio alcuna cosa sconvenevole”. Quando lo stato di Giobbe sembrò disperato e sua moglie rinunciò a sperare riguardo a lui, ella gli disse: “Mantieni ancora la tua integrità? Maledici Dio e muori!” Ma Giobbe le disse: “Anche tu parli come parla una delle donne insensate. Accetteremo dal vero Dio semplicemente ciò che è buono e non accetteremo anche ciò che è male?” Il racconto quindi dice: “In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra”. Infine, prima che Geova capovolgesse la situazione per Giobbe, ai tre ipocriti critici di Giobbe disse: “La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due compagni, poiché voi non avete pronunciato riguardo a me ciò che è verace come ha fatto il mio servitore Giobbe”. (Giob. 1:1-22; 2:9, 10; 42:7, 8) Questo risultò in effetti un rimprovero per Satana, che fu smascherato come un calunniatore o Diavolo.
12. Per quanto tempo prima del giorno di Giobbe e in quale luogo fu suscitata la contesa del dominio divino, e con quale risultato nel settimo giorno creativo o Sabato di Dio?
12 Così questa persona storica, Giobbe del paese di Uz, rimase fedele a Geova come Dio Onnipotente. Giobbe fu a favore del dominio divino. Comunque, fu oltre duemilaquattrocento anni prima della prova di Giobbe che Satana il Diavolo suscitò la contesa in quanto al dominio divino. Questo avvenne poco dopo che il Creatore, Geova Dio, aveva piantato il Giardino di Eden alcune centinaia di chilometri a nord-est della località del paese di Uz. In quel Paradiso di Delizie, Geova aveva posto il primo uomo e la prima donna perché vi dimorassero e vi rendessero servizio in sottomissione al dominio divino. Era allora verso il principio del settimo giorno creativo di Geova, verso il 4026 a.E.V., o quasi seimila anni fa. (Gen. 1:28 fino a 2:3) Continuò questo settimo giorno creativo, questo grande Giorno di Sabato per Geova rispetto alla creazione terrestre, ad esser pacifico, con tutta la creazione in cielo e sulla terra in leale sottomissione al dominio divino? La nostra propria esperienza umana odierna e anche la storia terrena dei passati seimila anni rispondono di No. La calma di questo grande Giorno Sabatico di Geova cominciò a essere turbata quasi dal suo medesimo inizio.
13. In che modo un celeste “figlio di Dio” lasciò che in sé prendesse forma la tentazione, e a quale condotta essa lo portò?
13 In quel tempo critico uno di quei “figli di Dio” in cielo che aveva visto la creazione dell’uomo e della donna nel Giardino di Eden ad opera di Geova lasciò che nel proprio cuore entrasse il desiderio egoistico, lasciandosi indurre ad abbandonare il dominio divino. Egli cominciò a invidiare il giusto dominio di Dio su questa coppia umana a cui Dio aveva comandato di allevare una grande famiglia felice e di riempire tutta la terra, estendendo nello stesso tempo il Paradiso di Eden fino alle estremità della terra. (Gen. 1:26-28) Questo celeste “figlio di Dio” venne ora sotto la tentazione che si era formata e desiderò avere quel dominio su quella prima coppia umana e sulla loro famiglia di cui avrebbe riempito la terra. Egli coltivò questo desiderio egoistico finché divenne fertile e partorì il peccato. Tale peccato fu la cosa mediante cui oppose la sua resistenza al Divino Governatore sopra tutti, l’Altissimo e Onnipotente Dio Geova. In questo modo tale celeste “figlio di Dio” si convertì in Satana o in Colui che oppone resistenza. Dio non ebbe in nessun modo la colpa di questo come se tentasse qualcuno in cielo o sulla terra a commettere malizia, a compiere malvagità. — Giac. 1:13-15.
14. Come mai Satana in Eden procedette in modo diverso da ciò che aveva fatto nell’adunanza dei “figli di Dio” dinanzi a Geova, e in che modo si fece ascoltare da Eva?
14 Nel Giardino di Eden non si riferisce che avvenisse in quel tempo alcuna riunione dei celesti figli di Dio dinanzi a Geova Dio. Né Satana rivelò ciò che era nel suo cuore e, come nel caso di Giobbe, non chiese al Supremo Governatore Geova di togliere la sua protezione d’intorno ad Adamo ed Eva nel Giardino di Eden. Non essendoci allora nessuna malvagità in tutto il reame dell’esistenza, non c’era nulla da cui questa prima coppia umana avesse bisogno d’esser protetta. Satana non ebbe quindi bisogno di chiedere a Geova d’aprirgli la via per giungere ad Adamo ed Eva e metterli alla prova e far peccare contro Dio questi terrestri sudditi umani del dominio divino. Avendo ceduto alla sua propria tentazione, proseguì facendo di se stesso il grande Tentatore allorché pose la tentazione nella via di Adamo ed Eva. Senza manifestare il suo scopo egoistico agli altri celesti figli di Dio, si nascose insidiosamente e in maniera ingannevole si servì di un serpente nel Giardino di Eden come suo agente dall’aspetto innocuo per mettere la trappola. La donna Eva, nonostante la sua perfezione umana, non si rendeva conto che un’invisibile creatura spirituale, Satana, si serviva del ventriloquio mediante il serpente per tentarla. Così, invece di rifiutarsi d’ascoltare, ella prestò ascolto.
15. Come Satana fece di se stesso un Diavolo, e quale condotta indusse Eva a seguire?
15 Mediante il serpente, Satana, il traditore figlio di Dio, andò contro la legge di Dio riguardo alla conoscenza del bene e del male, come se Dio facesse errato uso del suo dominio divino. Satana si trasformò ora nel Diavolo, che significa Calunniatore, chiamando Dio bugiardo che non sarebbe stato in grado di applicare la pena per la violazione della sua legge di non mangiare il frutto proibito. Sarebbe morta Eva per aver sfidato il dominio divino e per aver esercitato l’autodominio umano? No! disse Satana il Diavolo per mezzo del serpente. “Positivamente voi non morrete. Poiché Dio sa che nel medesimo giorno in cui ne mangerete i vostri occhi davvero si apriranno e voi sarete davvero simili a Dio, conoscendo il bene e il male”. Eva non poté vedere Satana il Diavolo come oggi non possiamo vederlo noi con i nostri occhi naturali. Facendosi ora trascinare e allettare dal desiderio egoistico appena concepito di una cosa proibita, ella generò il peccato umano in quanto mise in dubbio il dominio divino e violò la legge divina. Satana il Diavolo sapeva che dopo aver trasgredito Eva avrebbe cercato quindi di persuadere il suo coniugale capo, Adamo, a mangiare con lei il frutto proibito. — Gen. 3:1-6.
16. Come Adamo venne in possesso del frutto proibito, e su quale fondamentale contesa prese una decisione, con effetto su chi?
16 Eva volle la compagnia nella sua trasgressione. Desiderò che suo marito si unisse a lei. Egli non colse un frutto qualsiasi dall’albero proibito per suggerimento di lei, ma sua moglie gli offrì il frutto. La voce di lei divenne molto supplichevole, tentandolo a partecipare con lei al frutto proibito. Ingannata, non pensò che facendo questo lo avrebbe ucciso. Adamo doveva ora prendere una decisione che avrebbe influito su tutta la famiglia umana. Egli doveva prendere una decisione non solo per sé, ma per la sua non generata progenie che era nei suoi lombi. Gli si presentava la grande contesa: Il dominio divino: Sono a favore o contro di esso? Invece di ascoltare la voce del suo Padre celeste circa le mortali conseguenze se avesse mangiato il frutto proibito, Adamo ascoltò la persuasiva voce della propria moglie. Egli non preferì dar prova che il “serpente” era un bugiardo e che Dio era verace. Al contrario, preferì far piacere a sua moglie. Accettò dalla mano di lei il frutto proibito. — Gen. 3:6, 12, 17.
IL GENERE UMANO È PORTATO SOTTO IL DOMINIO DEMONICO
17, 18. (a) A favore di quale dominio Adamo prese una decisione, e dalla parte di chi si mise? (b) Come analizza Giovanni sotto il dominio di chi fu il primogenito figlio di Adamo?
17 Cominciò qui la resistenza sulla terra al dominio divino. Adamo, capo terrestre della famiglia umana, decise a favore dell’autodominio umano. Decise anche a favore di qualche altra cosa, sebbene allora potesse non comprenderlo. A somiglianza di sua moglie Eva, non vide con i suoi occhi naturali Satana il Diavolo come il potere che spingeva il “serpente” a parlare, ma, ciò nondimeno, Adamo decideva a favore del dominio di Satana e contro il dominio divino. Adamo ed Eva erano ora dalla parte di Satana il Diavolo, contro il dominio divino, contro la norma teocratica. Ecco perché Adamo ed Eva furono cacciati dal Paradiso di Delizie, perché generassero la loro famiglia di fuori sul suolo maledetto da Dio. Il loro figlio primogenito, Caino, mostrò sotto quale dominio fosse quando assassinò suo fratello Abele timorato di Dio. (Gen. 3:17 fino a 4:16) Indicando questo, l’apostolo Giovanni scrive:
18 “Questo è il messaggio che avete udito dal principio, che dobbiamo avere amore gli uni per gli altri; non come Caino, che ebbe origine dal malvagio e scannò il suo fratello. E per quale motivo lo scannò? Perché le sue opere erano malvage, ma quelle del suo fratello erano giuste”. — 1 Giov. 3:11, 12.
19. Come nel caso di Caino, in che modo il genere umano dà oggi prova di non sottomettersi al dominio divino?
19 Tutto questo illustra le serie conseguenze che derivano dall’andare contro il dominio divino. Abbiamo noi oggi fratricidi, fratelli che uccidono fratelli? Nessuno può negare che ne abbiamo in proporzioni colossali, specialmente quando ci sono guerre mondiali. Gli uomini saggi della saggezza di questo mondo moderno possono dire che Satana il Diavolo non abbia nulla a che fare con ciò. Ma noi abbiamo informazioni migliori da fonti autorevoli anziché da queste persone presuntuose. Quelli che odiano i fratelli e quelli che assassinano i fratelli hanno oggi origine dallo stesso malvagio da cui avevano origine ai giorni di Caino e Abele, solo che ora ce ne sono più di quanti non ce ne fossero sulla terra nel primo secolo della famiglia umana. Sì, e più di quanti non ce ne fossero nel primo secolo del cristianesimo, quando l’apostolo Giovanni scrisse le precedenti parole sull’amore e sull’odio fraterno. L’evidenza è dunque schiacciante che il genere umano non è oggi solo sotto il dominio umano ma, senza che se ne renda conto, è anche sotto il dominio satanico. La crescente mancanza di amore fraterno prova che il genere umano non si sottopone al dominio divino. “Dio è amore”, leggiamo in I Giovanni 4:8, 16.
20. Ai giorni di chi ci fu un’interruzione del dominio di Satana sul genere umano, e quali uomini fino a lui furono a favore del dominio divino?
20 Dal giorno che Adamo ed Eva si schierarono contro il dominio divino fino a ora, c’è stata solo una temporanea interruzione nel dominio satanico sul genere umano. Ciò avvenne ai giorni del patriarca Noè, il decimo nella linea di discendenza da Adamo. Prima di Noè, il fedele martire Abele era stato a favore del dominio dell’Essere Divino che adorava. Anche il profeta Enoc, il settimo uomo nella linea di discendenza da Adamo, era stato per il dominio divino. Evidentemente affinché Enoc non fosse assassinato da empi oppositori, Geova Dio lo tolse miracolosamente dalla scena terrestre quando aveva solo 365 anni. (Gen. 5:18-24; Ebr. 11:4, 5; Giuda 14, 15) A favore di quale dominio fosse Noè si comprende dal racconto di Genesi 6:9, che dice: “Questa è la storia di Noè. Noè fu uomo giusto. Egli si mostrò senza difetto fra i suoi contemporanei. Noè camminò col vero Dio”.
21. (a) Alla luce di quale profezia di Gesù facciamo bene a prendere nota della situazione esistente nel giorno di Noè? (b) Come il racconto di Genesi mostra che il dominio divino non era riconosciuto nei giorni antidiluviani di Noè?
21 Oggi facciamo bene a prendere nota della situazione mondiale del giorno di Noè fino al seicentesimo anno di età. Perché? Perché Gesù Cristo nella sua profezia relativa alle condizioni mondiali al “termine del sistema di cose” fece questa significativa dichiarazione: “Come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. Poiché come in quei giorni prima del diluvio . . . non si avvidero di niente finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo”. (Matt. 24:3, 37-39) Oltre al mangiare, bere e sposarsi in quei giorni antidiluviani, c’era una situazione per cui il Creatore avrebbe recato un Diluvio da spazzare il globo. Fu ciò che venne descritto in Genesi 6:11, 13, dove leggiamo: “La terra si rovinò alla vista del vero Dio e la terra fu piena di violenza. Dopo ciò Dio disse a Noè: ‘La fine di ogni carne è giunta dinanzi a me, perché la terra è piena di violenza per opera loro; ed ecco, io li ridurrò in rovina insieme alla terra’”. Per certo, dunque, il dominio divino non era riconosciuto.
22, 23. (a) Nei giorni antidiluviani, come il dominio di Satana assunse accresciuta forza relativamente alle “donne che andavano a marito”? (b) Come fu evidente che la progenie dei Nefilim nata dai matrimoni angelico-umani non fu per il genere umano di nessun aiuto morale?
22 In quei giorni antidiluviani, il dominio satanico assunse sulla famiglia umana accresciuta forza. Come mai? Ecco, quando Gesù si riferì ai giorni di Noè parlò di ‘donne che andavano a marito’. (Matt. 24:38) Fra quelle donne che andavano a marito c’eran molte donne che erano prese da persone che Genesi 6:4 chiama “figli del vero Dio”. Erano celesti “figli di Dio”, proprio come una volta lo era stato Satana il Diavolo, ma erano stati tentati a venire a vivere sulla terra a causa del “bell’aspetto” delle figlie degli uomini, che erano disponibili per il matrimonio.
23 Così questi celesti “figli del vero Dio” si materializzarono come uomini e “si presero delle mogli, cioè tutte quelle che scelsero”. Possibilmente più di una moglie ciascuno. Fra la progenie di tali matrimoni angelico-umani furono quelli che la Bibbia chiama Nefilim, che significa “Abbattitori”, cioè quelli che abbattevano forzatamente qualcuno o qualche cosa. “Essi furono i potenti dell’antichità, gli uomini famosi”. (Gen. 6:1-4) Quegli ibridi Nefilim o Abbattitori non erano manifestamente di nessun aiuto morale per il puro ceppo umano dell’umanità, poiché la Bibbia riferisce che dopo ciò la terra era rovinata e piena di violenza. Questo definitamente prova che quegli angelici “figli del vero Dio” avevano agito in maniera peccaminosa sposando “le figlie degli uomini” per soddisfazione sessuale.
24. (a) Peccarono quei “figli di Dio” che si sposarono, e dalla parte di chi si posero? (b) Nel diluvio, che cosa accadde ai Nefilim, e che cosa furono costretti a fare gli sposati “figli di Dio”?
24 Che quei celesti figli di Dio in effetti peccassero lasciando il loro invisibile stato spirituale e la loro propria dimora nel celeste servizio di Dio è positivamente dichiarato nella Bibbia. (1 Piet. 3:19, 20; 2 Piet. 2:4, 5; Giuda 6) Questo li mise decisamente in opposizione al dominio divino sia in cielo che sulla terra. Ciò li pose dalla parte del dominio satanico e sotto di esso. La loro progenie ibrida, i Nefilim, non fu preservata attraverso il diluvio universale; nessuno di loro fu portato nella grande arca che Noè e i suoi figli avevano costruita. Essendo umani a causa delle loro madri umane, annegarono nel Diluvio, insieme ai loro parenti terrestri. I loro padri angelici si smaterializzarono e loro malgrado, essendovi costretti, scomparvero entrando nel reame spirituale. Lì furono costretti a unirsi a Satana il Diavolo come loro governante.
25. Come ci fu così un’interruzione del dominio di Satana, e sotto che cosa il genere umano ebbe un nuovo inizio?
25 Il diluvio universale interruppe il dominio satanico sulla famiglia umana. Noè e sua moglie e i loro tre figli e le tre nuore, dentro l’arca durante il Diluvio, eran tutti per il dominio divino. Essi sopravvissero a quel cataclisma globale, ma tutti quelli che erano stati contro il dominio divino annegarono nelle acque del diluvio. Di conseguenza, quando Noè e i suoi compagni superstiti uscirono dall’arca sulla terra purificata, la famiglia umana fu di nuovo sotto il dominio divino. A evidenza di questo fatto Geova Dio quale Divino Governatore disse a Noè e alla sua famiglia di fare ciò che aveva detto ad Adamo ed Eva in Eden di fare, di riempire la terra della loro progenie, di assoggettarsi a certe dichiarate leggi divine. (Gen. 6:13 fino a 9:7) Il genere umano ebbe così un secondo inizio sotto il dominio divino.
26. In maniera coerente, perché Dio non dovrebbe essere meno interessato alle odierne condizioni della terra, e come sappiamo se farà qualche cosa in proposito come nel giorno di Noè?
26 Se il fatto che la terra fu rovinata e fu riempita di violenza nei giorni antidiluviani di Noè dovette esser menzionato nella Sacra Bibbia, per certo devono esser menzionati la maggiore rovina della terra e il suo riempirsi di una più estesa violenza in questo ventesimo secolo. È Dio il Creatore meno interessato alle condizioni mondiali assai peggiori di questo giorno attuale di quanto lo fu a quelle del giorno noetico? Secondo ogni regola di coerenza egli dovrebbe esserne assai più interessato e quindi obbligato a fare qualche cosa in proposito quale Creatore del cielo e della terra. Gesù Cristo il fedele Figlio di Dio profetizzò che Dio avrebbe fatto questo.
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Il popolo antidiluviano mangiava, beveva e si sposava, e non si avvide “di niente finché venne il diluvio” e distrusse tutti quelli che non tenevano conto del dominio divino. “Così sarà pure ai giorni del Figlio dell’uomo”. — Luca 17:26, 27