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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1960 | 15 aprile
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Domande dai lettori
● In Matteo 12:40 Gesù disse che sarebbe stato nel cuore della terra per tre giorni e tre notti, che secondo alcuni corrisponderebbero a settantadue ore. Tuttavia le pubblicazioni della Torre di Guardia ne parlano come di “parte di tre giorni”. Perché? — B. W., Canada.
Coloro che pensano che Gesù rimase morto nella tomba per un periodo di settantadue ore, tre interi giorni e tre intere notti, si basano sulle parole di Gesù in Matteo 12:40: “Poiché come Giona stette nel ventre dell’enorme pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. Tuttavia la loro conclusione che questo corrisponda a un periodo di settantadue ore è in contrasto con le scritture che dicono che egli fu risuscitato “il terzo giorno”, non il quarto. Ovviamente la loro conclusione è errata. — Atti 10:39, 40.
Nella Bibbia l’espressione “tre giorni e tre notti” non indica necessariamente un periodo completo di settantadue ore. Un esempio si trova in 1 Re 12:5, 12 (Na). Il re Roboamo disse al popolo: “Per il momento andatevene e fra tre giorni ritornate da me”. Agendo in armonia con questo comando, sarebbero tornati il terzo o il quarto giorno? Se avessero inteso che il suo comando significava che dovevano tornare dopo tre giorni interi, sarebbero comparsi il quarto giorno. Tuttavia essi non lo intesero in tal modo e neanche il re voleva dire ciò. Infatti il versetto 12 dice: “Or, tutto il popolo il terzo giorno tornò da Roboamo, come il re aveva ordinato, quando disse loro: ‘Tornate da me fra tre giorni’”. Quindi essi tornarono dopo che era trascorsa una parte di ciascuno dei tre giorni: il primo era il giorno in cui il re li aveva mandati via, il secondo era il giorno seguente, e il terzo il giorno in cui ritornarono dal re. — Vedi anche Genesi 40:13, 20; 42:17, 18; Ester 4:15, 16; 5:1.
Gesù stesso spiegò il significato di questa dichiarazione, sia prima di morire che dopo la sua risurrezione. Dopo aver fatto la dichiarazione riportata in Matteo 12:40, Gesù spiegò in seguito: “Il Figlio dell’uomo sta per essere dato nelle mani degli uomini; e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà”. Dopo la sua risurrezione egli confermò: “Così sta scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risuscitato dai morti il terzo giorno”. — Matt. 17:22, 23; Luca 24:46, Na.
La Bibbia indica chiaramente che Gesù rimase nella tomba per “parte di tre giorni”. Egli spirò il venerdì pomeriggio, il giorno prima del sabato ebraico. (Matt. 27:45-50; Giov. 19:31) Egli risorse dai morti all’alba del primo giorno della settimana ebraica, cioè domenica mattina. (Giov. 20:1) Quindi rimase nella tomba parte di venerdì, tutto il sabato, e fu risuscitato la domenica mattina. — Vedi La Torre di Guardia (inglese) del 15 marzo 1944, pagine 86-88, paragrafi 17-25.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1960 | 15 aprile
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Domande dai lettori
● Perché mai in Genesi 2:16, 17 viene detto che mangiando dall’“albero della conoscenza del bene e del male” si sarebbe incorso nella pena di morte, mentre in Genesi 3:3 è detto che anche il solo toccare l’albero avrebbe provocato la morte? — R. B., U.S.A.
La dichiarazione di Genesi 2:16, 17 è il comando che Geova diede ad Adamo. La narrazione dice: “E Geova Dio diede all’uomo anche questo comando: ‘Di ogni albero del giardino puoi mangiare a volontà. Ma in quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, perché nel giorno in cui ne mangerai sicuramente morrai’”. Adamo doveva aver trasmesso questa informazione alla moglie, perché quando si trovò di fronte al Serpente essa diede prova di conoscere tale comando di Dio. Eva non aggiunse né mentì nell’informare il Serpente: “Dio ha detto: ‘. . . non lo dovete toccare’”. Certo il toccare il frutto proibito sarebbe stato il primo passo compiuto per mangiarlo, il primo passo verso il peccato mortale. Se non avessero voluto mangiare il frutto, quale ragione avrebbero avuta per coglierlo? Ciò avrebbe potuto soltanto porli sulla via della tentazione. Tale è l’ammonimento che Eva ripeté nel dire: “Ma in quanto a mangiare del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino, Dio ha detto: ‘Non ne dovete mangiare, no, non lo dovete toccare affinché non moriate”’. — Gen. 3:3.
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