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Tiglat-Pileser (III)Ausiliario per capire la Bibbia
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servito del re d’Assiria come di un “rasoio noleggiato” per ‘radere’ il regno di Giuda. (Isa. 7:17, 20) Sia che il “rasoio noleggiato” si riferisse personalmente a Tiglat-Pileser, assoldato da Acaz, o no, la Bibbia indica che causò grande afflizione al re giudeo e che il prezzo pagato da Acaz “non gli fu di nessuna assistenza”. (II Cron. 28:20, 21) Ciò può aver segnato la fase iniziale della ‘inondazione’ o invasione assira di Giuda, che sarebbe ‘giunta fino al collo del regno’, come effettivamente accadde all’epoca di Ezechia. — Isa. 8:5-8; II Re 18:13, 14.
In alcune sue iscrizioni Tiglat-Pileser dice a proposito del regno settentrionale di Israele: “Essi abbatterono il loro re Peca (Pa-qa-ha) e costituii Oshea (A-ú-siʼ) re su di loro. Ricevetti da loro 10 talenti d’oro, . . . talenti d’argento quale loro [tri]buto e li portai in Assiria”. (J. B. Pritchard, Ancient Near Eastern Texts, p. 284) Così il re assiro si attribuisce il merito dell’assunzione del potere regale di Israele da parte di Oshea (ca. 748-740 a.E.V.) dopo la sua cospirazione per assassinare Peca. — II Re 15:30.
Quasi tutte le opere di consultazione attribuiscono a Tiglat-Pileser III circa diciotto anni di regno. Ma i riferimenti biblici indicano che il suo regno ebbe durata notevolmente più lunga, in quanto si parla di lui dall’epoca di Menaem fino a quella di Oshea. Infatti il periodo anteriore alla data generalmente attribuita all’inizio del regno di Tiglat-Pileser è relativamente oscuro per ciò che riguarda i documenti antichi ed è considerato un periodo di grande declino per gli assiri.
In II Cronache 28:16 si legge che Acaz mandò a chiedere “ai re d’Assiria perché lo aiutassero”. “Re” è al plurale nel testo masoretico, mentre è al singolare in altri manoscritti antichi e nella Settanta, per cui molte traduzioni si attengono al plurale ebraico (ATE, Luzzatto, NM, VR) Secondo alcuni qui il plurale indicherebbe semplicemente la somma maestà e grandezza attribuita a un unico monarca (Tiglat-Pileser III) quale “re dei re”. Comunque viene richiamata l’attenzione anche sulla vanagloriosa dichiarazione del monarca assiro riportata in Isaia 10:8: “Non sono i miei principi nello stesso tempo re?” È quindi possibile che il riferimento a “Pul re d’Assiria” (II Re 15:19) si possa applicare anche nel senso che prima di diventare il capo di tutto l’impero fosse il sovrano di una provincia assira.
Alla sua morte a Tiglat-Pileser III successe Salmaneser V. Si potrebbero conoscere altri particolari relativi a questo re se non fosse per il fatto che un sovrano posteriore, Esar-Addon, fece mutilare le iscrizioni di Tiglat-Pileser, un raro affronto che non si era mai verificato nella storia assira.
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TignolaAusiliario per capire la Bibbia
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Tignola
Insetto con quattro ali simile a una farfallina dalla quale però differisce nelle antenne che di solito sono leggere e non terminanti in protuberanze distinte. In posizione di riposo le ali della tignola non sono erette come spesso avviene per le farfalle. Invece rimangono ripiegate all’indietro sul corpo dell’insetto o stese ai lati. Inoltre le tignole in genere sono notturne. L’insetto menzionato nelle Scritture è evidentemente la tignola dei panni, specie nel suo micidiale stadio larvale. (Giob. 13:28; Sal. 39:11; Isa. 50:9; 51:8; Osea 5:12; Matt. 6:19, 20; Luca 12:33; Giac. 5:2) La facilità con cui si può schiacciare una tignola fu usata da Elifaz come figura della fragilità dell’uomo mortale. — Giob. 4:17, 19, 20.
La femmina della tignola dei panni depone le uova su tessuti di lana o di seta, oppure sulle pellicce, distribuendole in modo che le larve che ne escono abbiano ampio spazio e materiale di cui nutrirsi. Le larve non mangiano prima di essersi protette con una “casa” o astuccio larvale costruito con le fibre disponibili. In questa “casa” rimangono mentre si nutrono. — Giob. 27:18.
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Tilgat–PilneserAusiliario per capire la Bibbia
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Tilgat–Pilneser
Vedi TIGLAT–PILESER (III).
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TimoneAusiliario per capire la Bibbia
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Timone
Organo direzionale dei natanti. Anticamente le imbarcazioni a vela avevano timoni di vario genere e numero. Alcune avevano un unico remo direzionale. Di solito però le navi greche e romane avevano due pale direzionali a poppa, ciascuna delle quali probabilmente poteva essere manovrata in modo indipendente attraverso uno scalmo (a volte una specie di boccaporto aperto). Quando l’imbarcazione era all’ancora, i remi timonieri venivano tenuti sollevati fuori dell’acqua mediante rizze o cavi.
“Timoni” (“pale direzionali”, NE) furono impiegati per dirigere la nave su cui era imbarcato Paolo e che fece naufragio a Malta. Si mollarono le ancore e prima di spiegare la vela maestra vennero sciolti i cavi, lasciando libere le pale del timone per aiutare i marinai a dirigere la nave verso la spiaggia. — Atti 27:40.
Giacomo (3:4, 5) spiega l’enorme potere della lingua nel dirigere l’intero corpo paragonandola al relativamente piccolo timone (o “remo-timone”, Int) di una grande nave.
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TimoreAusiliario per capire la Bibbia
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Timore
Nell’uso comune timore significa attesa di qualcosa di dannoso o penoso, in genere sentimento penoso caratterizzato da ansia, paura, inquietudine. Tuttavia timore può significare anche calmo riconoscimento o identificazione di qualcosa che può nuocere o danneggiare, che induce a essere ragionevolmente cauti e previdenti.
La Bibbia mostra che esiste un timore giustificato e un timore ingiustificato. Quindi il timore può essere salutare, far procedere con la dovuta cautela di fronte a un pericolo, evitando così un disastro, oppure può essere morboso, far perdere la speranza e indebolire la resistenza nervosa, al punto da provocare la morte. Il timore di Dio è salutare; è rispetto e profonda riverenza per il Creatore e sano timore di dispiacergli motivato dalla riconoscenza per la sua amorevole benignità e bontà unita alla consapevolezza che è il Supremo Giudice e l’Onnipotente, e ha il potere di punire o mettere a morte coloro che gli disubbidiscono. Il giusto timore include anche il dovuto rispetto per l’autorità secolare; infatti il cristiano sa che una giusta punizione inflitta dall’autorità per un reato sarebbe una diretta espressione dell’ira di Dio. — Rom. 13:3-7.
Adamo ed Eva non ebbero un giusto, salutare timore di Dio e perciò disubbidirono. Questo produsse in loro penoso timore o terrore, che li indusse a nascondersi dalla presenza di Dio. Adamo disse: “Ho udito la tua voce nel giardino, ma ho avuto timore”. (Gen. 3:10) Caino figlio di Adamo provò simile timore dopo aver assassinato suo fratello Abele, e questo timore può aver contribuito alla sua decisione di costruire una città. — Gen. 4:13-17.
In Genesi 9:2 il termine “timore” è riferito alla creazione animale. Dio disse a Noè e ai suoi figli: “Il timore di voi e il terrore di voi continuerà su ogni creatura vivente della terra”. Nell’anno durante il quale Noè e la sua famiglia erano nell’arca, gli animali e gli uccelli ivi rinchiusi avevano timore di quegli esseri umani e questo contribuì a trattenerli. Perciò, quando uscirono dall’arca dopo il diluvio, Geova assicurò Noè che questo timore sarebbe rimasto. Ciò è confermato dall’esperienza umana. G. G. Goodwin (della sezione Mammiferi dell’American Museum of Natural History) dice: “Normalmente un
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