Il nome di Geova dev’essere dichiarato in tutta la terra
“Da dove si leva il sole fin dove tramonta il mio nome sarà grande fra le nazioni”. — Mal. 1:11.
1. Quale situazione mondiale richiede che il nome di Geova sia reso grande?
C’È URGENTE bisogno di imprimere il nome di Dio nella mente di tutte le nazioni degli uomini. Oggi solo una piccola minoranza della popolazione terrestre apprezza il nome GEOVA e adora l’Iddio che lo porta. (Sal. 83:18) La stragrande maggioranza ha tolto Dio dalla mente, o tutt’al più rende solo adorazione simbolica. Dando libero sfogo alle loro passioni e abbandonandosi a mete egoistiche, non si interessano più di tenere in mente un Dio che sostiene la verità, l’amore e la giustizia. Vi hanno sostituito le loro puerili fantasie, dèi che si adattano alle loro proprie idee umane, dèi inutili che manifestano le stesse imperfette caratteristiche dei loro fattori.
2. In che senso le nazioni hanno dimenticato Dio?
2 Anche i cosiddetti saggi di questa generazione, teologi, filosofi, psicologi, scienziati, considerano la pura verità del sacro Libro di Dio, la Bibbia, indegna di loro, troppo infantile perché possano crederci, e ritengono che le sue norme morali limitino troppo le loro mire e la loro condotta. Invece, adorano se stessi. Pensano che l’uomo sia il grande inventore, colui che ha recato la civiltà, per mezzo del quale deve venire ogni futuro progresso e benedizione. Le nazioni hanno in realtà dimenticato Dio, e tra breve dovranno subire la calamità predetta. — Sal. 50:22.
3. Con quali termini l’apostolo Paolo descrisse accuratamente le condizioni esistenti oggi nelle nazioni?
3 Paolo, apostolo di Cristo, fu ispirato dallo spirito di Dio a descrivere la situazione sorta in tutte le nazioni: “Poiché quello che si può conoscere di Dio è manifesto fra loro, poiché Dio lo ha loro reso manifesto. Poiché le sue invisibili qualità, perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte, così che sono inescusabili; perché, benché abbiano conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio né lo hanno ringraziato, ma han vaneggiato nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intelligenza si è ottenebrato. Sebbene abbiano asserito d’esser saggi, son divenuti stolti e han mutato la gloria dell’incorruttibile Dio in qualche cosa di simile all’immagine dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di creature striscianti”. — Rom. 1:19-23.
4, 5. In che modo le nazioni praticano oggi l’adorazione dell’uomo corruttibile e delle creature inferiori?
4 Le nazioni odierne, con tutto il loro moderno progresso, fanno realmente queste cose? Notate come in ciascuna nazione si cerca di far riconoscere lo stato come supremo da tutti i cittadini. E ricordate, ciascuna di queste sovranità nazionali è opera di imperfette ed egoistiche creature, ed è ben noto che è corruttibile. Ciascuna ha il proprio emblema nazionale, questa il leone, quella l’aquila, un’altra ancora un drago o serpente. Tutti i cittadini sono chiamati a rendere omaggio, a prestare cieca ubbidienza, allo stato, simboleggiato da una creatura bruta e diretto da uomini peccatori, come se fosse la finale autorità.
5 È stato dimenticato il fatto che Geova Dio, il Creatore del sole e della luna, e la Fonte di tutta l’aria fresca e dell’acqua che continuamente dà nuova vita all’intera terra, è in ultima analisi colui “che domina sul regno del genere umano”. (Dan. 4:25) Invece, uomini imperfetti sono trasformati in eroi e benefattori e ricevono lode ed espressioni di gratitudine, omettendo quelle che sono giustamente dovute a Geova.
6. Quali evidenze ci sono che i saggi secondo il mondo sono divenuti stolti?
6 In armonia con le succitate parole dell’apostolo Paolo, non è forse ovvio che i saggi secondo il mondo sono divenuti stolti? Com’è assurdo, com’è stolto dichiarare, come fanno alcuni di loro, che “Dio è morto”! O asserire che l’uomo e la sua dimora terrestre non avessero creatore, ma venisse all’esistenza per mezzo del reciproco operato di forze cieche e non intelligenti! Com’è insensato asserire che l’uomo sia padrone del proprio destino, quando un piccolo cambiamento meteorologico può gettare in selvaggia confusione i suoi migliori progetti!
7. Come ha dato Geova l’avviso che farà fronte positivamente a questa situazione, risolvendola?
7 Da parte sua, ‘Colui che annuncia dal principio il termine’ previde questi avvenimenti mondiali e dichiarò che avrebbe fatto fronte in modo positivo alla situazione, in modo da magnificare il suo proprio grande Nome, e recare gioia e pace a coloro che amano il suo Nome. Come vigorosa prova della sua prescienza, fece scrivere nella Bibbia il racconto dei suoi rapporti col potente impero dei Faraoni di 3.500 anni fa, e quindi diede l’assicurazione che questo stesso racconto raffigurava storia futura. — Isa. 46:10.
EGITTO “IN SENSO SPIRITUALE”
8, 9. Descrivete alcuni aspetti notevoli dell’Egitto e dei suoi governanti, e l’impressione generale ricevuta dal popolo vissuto al tempo dei Faraoni.
8 L’antico Egitto aveva il suo dio-governante che non era altri che un uomo, discendente del peccatore Adamo. Nel corso dei secoli il suo impero aveva accumulato tanta sapienza umana che si dice che i Greci prendessero a prestito da questa fonte la maggior parte della loro cultura. Militarmente, l’Egitto fu per lungo tempo noto e rispettato per il suo potente esercito di cavalli e carri. Le sue grandi opere pubbliche erano tali da mettere in risalto l’immagine dello stato. Includevano immense tombe, un’intricata rete di canali ed elevati templi religiosi.
9 Il clima in cui viveva il popolo di Faraone era incomparabile. La pioggia era quasi sconosciuta. Il sole e la luna splendevano nei cieli sereni. Il fiume Nilo, alimentato continuamente dalle forti piogge dell’Africa Centrale, inondava regolarmente il paese, producendo coi suoi ricchi depositi sedimentari ricche messi. Questi aspetti della vita in Egitto spinsero uno storico a parlare dell’“aspetto di calma immensità” dell’Egitto, del suo “carattere di serena immobilità”. Pareva che l’Egitto dovesse esistere per sempre, che nulla potesse cambiare.
10. Che cosa comprendono gli studiosi della Bibbia da versetti come Romani 15:4 e Rivelazione 11:8?
10 Non può esserci dubbio che l’Egitto raffigurò qualche cosa di più grande che doveva venire in futuro, poiché l’apostolo Paolo scrisse: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente [nelle Scritture] furono scritte per nostra istruzione”. (Rom. 15:4) Inoltre, abbiamo la singolare allusione dell’apostolo Giovanni alla “grande città che in senso spirituale è chiamata Sodoma ed Egitto, dove fu anche messo al palo il [nostro] Signore”. (Riv. 11:8) Il contesto mostra che tale Egitto “in senso spirituale” è il centro dell’attenzione di ‘popoli e tribù e lingue e nazioni’, un conglomerato internazionale di popoli.
11. Perché l’Egitto, Sodoma e l’infedele Giudea si possono giustamente classificare insieme?
11 Egitto e Sodoma e il paese di Giudea (dove Cristo Gesù fu effettivamente messo al palo) ebbero tutti qualche cosa in comune con l’attuale sistema di cose internazionale chiamato cristianità.a Avevano dimenticato Dio. Non tanto a causa di memoria difettosa, ma perché erano ansiosi di cancellarlo dalla loro mente. Preferivano dimenticare l’Iddio che promulgava un’universale norma di giustizia, poiché allora la loro coscienza non li avrebbe tormentati, rammentando loro di continuo la piena resa dei conti che Dio dichiara farà con tutti i malfattori. Vogliono continuare a piacere a se stessi, determinando da se stessi ciò ch’è bene e ciò ch’è male. Come Faraone, dicono con la loro sprezzante condotta: “Chi è Geova?” — Eso. 5:2.
12. Che cos’è dunque prefigurato dall’Egitto e dal suo governante, e quale simile attitudine si vede nell’ombra e nella realtà moderna?
12 L’Egitto “in senso spirituale” è dunque un’organizzazione religiosa di creature egoiste che sono venute completamente sotto il potere dell’“Iddio di questo [attuale malvagio] sistema di cose”, il più grande Faraone, Satana il Diavolo. (2 Cor. 4:4) Col passar dei secoli tale falso dio ha stabilito numerosi sistemi religiosi, ciascuno mirante a inculcare nei suoi seguaci la credenza nella permanenza delle loro istituzioni religiose e politiche. Malgrado i fatti della storia, l’Egitto “in senso spirituale”, o cristianità, induce ancora con l’inganno i suoi popoli sottoposti a credere che nulla cambierà mai, che “tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione”. — 2 Piet. 3:4.
13. Quale confortante assicurazione dà Geova riguardo al fatto che il suo nome e la sua sovranità sono trascurati?
13 Nessun effettivo danno viene al grande Creatore dal fatto che tutto questo sistema religioso lo trascura e allontana dalla mente il suo nome. Egli potrebbe trascurare tutto e lasciare che gli uomini e le nazioni vadano precipitosamente verso la distruzione. Comunque, a favore di coloro che amano il suo nome e di coloro che bramano la verità e la giustizia, Dio si propone misericordiosamente di far valere sulla scena mondiale la propria potenza, facendosi così un nome davanti a tutte le nazioni. (2 Piet. 2:7, 8; Ezec. 9:4) Governanti e governati ‘dovranno conoscere che egli è Geova’. — Ezec. 38:23.
ALTRE RIMARCHEVOLI ANALOGIE
14, 15. Quale rimarchevole analogia si nota paragonando l’antico Egitto all’odierna organizzazione religiosa di Satana?
14 I Faraoni dell’antico Egitto si definivano “Figlio del sole”, o datori di luce e datori di vita a tutti i popoli sottoposti. I comuni mortali non osavano alzarsi in piedi e guardare il Faraone in faccia. Invece, dietro pena di morte, dovevano distogliere lo sguardo e prostrarsi fino al suolo mentre egli passava. La sua parola, giusta o ingiusta, poteva condannare qualsiasi cittadino che gli recasse semplicemente dispiacere.
15 Similmente, “l’iddio di questo sistema di cose” è colui che “continua a trasformarsi in angelo di luce”. (2 Cor. 11:14) I suoi sistemi religiosi, inclusi quelli della divisa cristianità, promuovono l’elemento misterioso e annebbiano la mente degli adoratori perché non discernano la sua origine di semplice creatura spirituale che si ribellò contro la legittima supremazia del suo Creatore.
16, 17. In che modo l’asserzione di Faraone d’avere egli creato e di possedere il fiume Nilo trova applicazione in più vaste proporzioni?
16 Dio fece rivelare dal profeta Ezechiele l’attitudine del superbo Faraone e fece scrivere questa espressione di quell’autocrata: “Il mio fiume Nilo appartiene a me, e io, io me lo son fatto”. (Ezec. 29:3) Similmente, “il governante di questo mondo [malvagio]”, Satana il Diavolo, da quando ingannò Eva e indusse Adamo a ribellarsi contro Dio, ha sempre preteso la razza umana come proprio dominio. (Giov. 12:31) La rappresentazione dell’umanità decaduta col simbolo delle acque del Nilo è del tutto in armonia col simbolismo biblico, poiché sotto ispirazione dello spirito di Dio l’apostolo Giovanni fu spinto a trasmettere questa spiegazione angelica di una sua visione: “Le acque che hai viste . . . significano popoli e folle e nazioni e lingue”. — Riv. 17:15.
17 Sì, Satana asserisce che i regni e gli imperi del genere umano sono suoi, e per certo rispecchiano il suo spirito e la sua attitudine. Gesù, quando fu tentato nel deserto, non lo contraddisse quando il Diavolo sottintese d’avere il diritto di concedere il dominio fra gli uomini peccatori a chiunque si conformasse alle sue esigenze. (Matt. 4:8, 9) Inoltre, la Bibbia indica che la fonte del potere e dell’autorità di governi nei regni degli uomini d’oggi è il grande Dragone, nessun altro che Satana stesso. — Riv. 13:2.
18. Il fatto che l’Egitto faceva assegnamento su carri e cavalli per la propria sicurezza che cosa addita?
18 Come Faraone faceva assegnamento sulla propria forza militare per conservare il suo potere e la sua posizione, così anche nell’Egitto “in senso spirituale” (o cristianità) la preparazione militare è rilevante, avendo anche la precedenza rispetto agli urgenti bisogni di cibo e vestiario per i poveri. Nemmeno l’organizzazione delle Nazioni Unite dà alcuna garanzia di pace e sicurezza, poiché la piccola e più nuova nazione odierna comincia subito a comprare equipaggiamento militare che non si può permettere: cannoni, aerei, missili, ecc.
L’IMMUTABILE PROPOSITO DI DIO
19. Che cos’è garantito dal modo in cui Geova agì a quel tempo sulle rive del Nilo?
19 Che l’Egitto “in senso spirituale”, cioè questo massimo sistema religioso della cristianità, debba essere esposto alla spietata luce della verità divina e smascherato come non essendo migliore dell’antico Egitto dei Faraoni, è reso sicuro dal modo in cui Dio agì a quel tempo sulle rive del Nilo. Prima che nascesse la progenie del patriarca Abraamo, Geova rivolse al fedele patriarca queste significative parole: “Di sicuro sappi che il tuo seme diverrà residente forestiero in un paese non loro, e dovranno servirli, e questi certamente li affliggeranno per quattrocento anni. Ma la nazione che serviranno io la giudicherò, e ne usciranno quindi con molti beni”. — Gen. 15:13, 14.
20. La determinazione di Geova di trattare con il paese d’Egitto e il suo governante e giudicarli fu improvvisa?
20 In seguito, Geova disse a Mosè, il liberatore che mandò il seme di Abraamo fuori d’Egitto: “Io, sì, io, so bene che il re d’Egitto non vi darà il permesso di andare se non mediante mano forte. E io dovrò stendere la mia mano e colpirò l’Egitto con tutti i miei atti meravigliosi che farò in mezzo a esso; e dopo ciò egli vi manderà via”. (Eso. 3:19, 20) Pertanto il proposito di Geova rispetto all’Egitto fu espresso molto tempo in anticipo. Egli avrebbe reso grande il suo nome in Egitto e in tutti i territori sottoposti.
21. Di che cosa ci dovrebbe questo convincere oggi?
21 Questo dovrebbe convincerci dell’inevitabile smascheramento e caduta che coglierà l’Egitto “in senso spirituale”, la cristianità, insieme a tutti i suoi associati del mondo. Sì, la Bibbia induce coloro che ne studiano con riverenza le pagine ad attendersi una grande campagna di smascheramento che avrebbe messo a nudo l’effettiva corrotta, malata e morente condizione del mondo di Satana, specialmente la cristianità. In effetti, tutta l’evidenza addita il fatto che anche ora tale campagna preoccupa i loro governanti e i principali uomini di tutte le nazioni.
UNO PIÙ GRANDE DI MOSÈ
22, 23. Narrate la storia di Mosè come profeta di Dio mandato a Faraone, e come mediatore a favore della posterità di Abraamo.
22 Mosè fu l’uomo che Geova scelse per causare una grande crisi nelle attività egiziane. Il suo nome significa “tratto fuori”, e questo fa rammentare che Mosè, sotto la sorveglianza degli avvenimenti da parte di Geova, fu tratto fuori delle acque del Nilo, che avrebbero dovuto divenire la sua tomba. (Eso. 1:22) Fu allevato alla corte del Faraone e istruito in tutta la sapienza d’Egitto. L’ulteriore guida divina si può vedere negli avvenimenti che in seguito spinsero Mosè nel paese di Madian, dove badò ai greggi, mentre aveva in cuore e ripensava indubbiamente alle promesse che Geova aveva fatte al suo antenato Abraamo. — Eso. 2:10; 3:1; Atti 7:22, 30.
23 Mosè servì fedelmente da Mediatore. Non solo fu in completa armonia con le giuste esigenze di Geova per il suo popolo, ma ebbe anche compassione per i compagni israeliti a motivo del loro peccato innato. Egli si prodigò a loro favore, talvolta offrendo lietamente la propria vita per la loro. In realtà, l’agnello scannato la notte di Pasqua potrebbe ben considerarsi una sostituzione di Mosè, che in questo modo figurativo fu offerto per i peccati del popolo, disposizione che gli permise di vivere e attuare il programma di liberazione per compiere il quale Dio lo aveva unto. Poco prima di terminare il lavoro assegnatogli, Mosè fu ispirato a profetizzare intorno a un futuro profeta, come lui, che avrebbe esercitato autorità di gran lunga maggiore. (Deut. 18:18, 19) In seguito l’apostolo Pietro identificò quel grande Profeta come Mosè in Cristo Gesù. — Atti 3:19-26.
24, 25. Quale rimarchevole analogia possiamo notare nel racconto di Cristo Gesù?
24 È emozionante comprendere che a motivo delle circostanze della sua nascita umana Gesù, come il bambino Mosè, fu in pericolo di vita, per mano del re Erode, e fu salvato da morte per intervento del suo celeste Padre. (Matt. 2:1-18) Giacché il seme che rese Maria incinta non veniva dall’uomo imperfetto, suo figlio fu “santo, Figlio di Dio”. (Luca 1:35) A Lui fu concesso dallo spirito di Dio d’avere tutta la ricchezza della sapienza e della conoscenza, compresa profonda perspicacia circa la vera condizione del decaduto genere umano. — Col. 2:1-3.
25 Cristo Gesù, più grande di Mosè, fu anch’egli un eccellente pastore, custodendo il gregge di uomini simili a pecore appartenenti a Dio. (Giov. 10:11; Ezec. 34:31) Egli pure si prodigò a favore del suo gregge, e al tempo stabilito offrì se stesso come perfetto “Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. (Giov. 1:29) Il terzo giorno Geova lo destò dai morti come potente spirito e lo fece sedere alla sua destra in cielo. — Atti 2:32, 33.
26. Che Aaronne divenisse portavoce di Mosè, quale fatto addita nell’adempimento moderno?
26 Nel caso di Mosè, Geova gli diede un portavoce. Sì, Aaronne, suo medesimo fratello carnale, fu fatto portavoce di Mosè. (Eso. 7:1, 2) Anche a Cristo Gesù, il più grande Mosè, è provvisto per così dire un portavoce terrestre, convenientemente situato sulla terra a motivo dell’ascensione di Cristo Gesù alla destra di Dio. Tale portavoce è una congregazione di suoi seguaci unti dallo spirito, ciascuno dei quali è in relazione con lui come fratello spirituale. — Ebr. 2:11, 12.
27. In che modo, dunque, vediamo la scena preparata per la moderna dichiarazione del nome di Geova?
27 Potete ora capire tutto? Mosè e Aaronne ricevettero la verga dell’autorità dall’Altissimo Dio, Geova! Oggi, comunque, sono Cristo sul suo trono dall’anno 1914 E.V. e i suoi unti seguaci sulla terra, tutti insieme, ad essere autorizzati mediante lo spirito santo di Dio per compiere servizio a favore del nome di Geova. Il nome di Dio dev’essere messo in risalto, e, nonostante ogni opposizione, visibile e invisibile, dev’essere magnificato dinanzi a tutte le nazioni.
NUOVO ELEMENTO NELLE ATTIVITÀ DEL MONDO
28, 29. Nell’antico dramma e nell’applicazione moderna come comprendiamo il fatto che Mosè e Aaronne non furono rapidamente tolti di mezzo?
28 Forse vi siete chiesto perché, quando si presentarono per la prima volta nel nome di Geova, Faraone non arrestò e non imprigionò e non uccise addirittura Mosè e Aaronne. Geova aveva provveduto a questa eventualità dando immediatamente la prova dinanzi all’intera corte di Faraone che Mosè era il rappresentante da lui autorizzato. Rammentate che “la verga di Aaronne [trasformata in una grossa serpe] inghiottì le loro verghe [pure trasformate in serpi]”? (Eso. 7:12) Faraone sapeva di trovarsi di fronte a forza sovrumana, benché indurisse ancora il suo cuore.
29 Similmente, benché Satana e i suoi seguaci vogliano mettere a tacere i cristiani Testimoni di Dio, che danno il Suo avvertimento, e per raggiungere tal fine siano disposti a recare molto male su tutti i loro sudditi resi schiavi, tuttavia Satana sa che la protettiva mano di Geova è sopra il suo popolo. E tutto il male che Satana e quelli che sono sotto di lui possono recare su tutti i popoli è nulla in paragone con il male che Geova infligge. Certo quando Geova comandò al più grande Mosè, Cristo Gesù, di ‘sottoporre in mezzo ai tuoi nemici’ nell’anno 1914 E.V., il più grande Faraone e tutti i suoi visibili e invisibili complici sentirono l’autorità di Cristo e delle sue schiere celesti. Benché indurino i loro cuori, comprendono che il loro tempo è breve prima che giunga il tempo della finale resa dei conti. — Riv. 12:7-9, 12; Sal. 110:1, 2.
30. A quale immensa calamità va incontro ciò che è l’Egitto “in senso spirituale”?
30 Per Satana e tutto il suo sistema di cose, inclusa la cristianità, ci sono altre cattive notizie e null’altro che cattive notizie. Tutto il suo impero dovrà essere divorato da una calamità molto più grande che Geova farà abbattere su tutte le nazioni all’interno e all’esterno dell’Egitto “in senso spirituale”: “Ecco, una calamità esce di nazione in nazione, e una gran tempesta stessa si leverà dalle più remote parti della terra. E gli uccisi da Geova per certo saranno in quel giorno da un’estremità della terra fino all’altra estremità della terra. Su di essi non si farà lamento, né saranno raccolti o seppelliti. Diverranno come letame sulla superficie della terra”. — Ger. 25:32, 33.
31, 32. Secondo le Scritture, quando, e quando soltanto, può venire la finale devastazione dell’intero sistema di Satana?
31 Ma prima che la devastatrice manifestazione di potenza di Geova rovini la cristianità e il resto del sistema di cose di Satana, il NOME di Colui che domina supremo dev’essere dichiarato in tutta la terra, dev’essere reso preminente. Non quando tutti i nemici giaceranno nella polvere, ma prima della loro ben meritata esecuzione, Geova deve magnificare il suo glorioso Nome e far capire con la forza a tutti quei ribelli che combattono per una causa persa.
32 Non c’è dunque nessun dubbio su ciò che deve accadere in adempimento delle parole che Geova comandò a Mosè di trasmettere a Faraone come solenne avvertimento: “Per questa causa ti ho tenuto in esistenza, per mostrarti la mia potenza e onde il mio nome sia dichiarato in tutta la terra”. (Eso. 9:16) Il nome di Geova dev’essere dunque dichiarato, ad amici e nemici, mentre nello stesso tempo le manifestazioni della sua potenza diverranno progressivamente sempre più severe non solo sulla cristianità, ma sull’intero sistema di Satana e su quelli che vi si attengono. Le menti del popolo, le loro attitudini, saranno modellate come da un Grande Vasaio. Chi, nonostante le proclamazioni d’avvertimento di Dio, rimarrà nell’Egitto “in senso spirituale”, condividendone la condanna, e chi abbandonerà esso e tutta l’organizzazione di Satana, trovando la liberazione con l’eletto popolo spirituale di Geova? — Rom. 9:21-23.
33. Che effetto ha oggi la moderna attività degli unti seguaci di Cristo e dei loro compagni, e gli amanti della giustizia con quale attitudine dovrebbero considerarne il sicuro risultato?
33 Nel tempo dell’antichità Geova Dio dirigeva un dramma di vita vissuta, dramma che deve ora essere ripetuto in proporzioni mondiali. Oggi, inoltre, Geova dirige la moderna classe di Aaronne, gli unti seguaci di Cristo sulla terra, in un modo che è determinante per il futuro di moltitudini, per la salvezza o per la distruzione. Mentre osserviamo i particolari della realtà che si manifesta nel nostro giorno, esultiamo nella convinzione che tra breve il glorioso nome di Dio, Geova, sarà “grande fra le nazioni”. — Mal. 1:11.
[Nota in calce]
a Si veda pagina 273, §1, di “Quindi è finito il mistero di Dio” (inglese).
[Immagini a pagina 42]
L’Egitto era noto per il suo potente esercito, le immense tombe e i grandi templi religiosi. L’Egitto è un simbolo del mondo, di cui Satana il Diavolo è l’iddio