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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1978 | 1° ottobre
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Domande dai lettori
● Come possiamo sapere con certezza che “un tempo e dei tempi e la metà di un tempo” di Rivelazione 12:14 ammontano a tre tempi e mezzo?
Questo versetto dice: “Ma alla donna furono date le due ali della grande aquila, affinché volasse nel deserto al suo luogo; ivi ella è nutrita per un tempo e dei tempi e la metà di un tempo lungi dalla faccia del serpente”. — Riv. 12:14.
È utile sapere con certezza la durata del tempo menzionato qui. Perché? Perché questo particolare aiuta a determinare la durata dei “sette tempi” della profezia di Daniele su un enorme albero che fu abbattuto, nonché il riferimento di Gesù ai “fissati tempi delle nazioni”. — Dan. 4:16, 23-25; Luca 21:24.
In Rivelazione 12:14 il greco originale legge: “tempo fissato e tempi fissati e metà di tempo fissato”. Che cosa si intende con l’espressione in mezzo, “tempi”? Se si tratta di due, allora il totale è tre e mezzo. Ma se fossero quattro o dieci, per esempio, allora il totale sarebbe cinque e mezzo o undici e mezzo. Come si fa a sapere cosa voleva dire Giovanni?
Nei secoli prima che fosse scritta la Rivelazione, la lingua greca usava la forma duale, una forma grammaticale che indicava due di qualcosa. Tuttavia, la forma duale non è usata nelle Scritture greche, o Nuovo Testamento; sono usate solo la forma singolare e quella plurale. Con la forma plurale si poteva aggiungere un numero specifico per indicare esattamente quanti di qualcosa, come “sette teste”. — Riv. 12:3.
Gli studiosi di greco riconoscono che quando la Bibbia usa la forma plurale senza un numero preciso, si deve intendere che significhi il plurale minimo, cioè due. Il teologo tedesco John Albert Bengel, commentando questo versetto, dice: “Il plurale, kairous, tempi, indica due tempi. Il numero plurale si deve intendere nel senso più stretto”.
Pertanto, Rivelazione 12:14 intende tre tempi e mezzo. Paragonandoli con i 1.260 giorni menzionati al versetto 6 (e in Rivelazione 11:2, 3), lo studente della Bibbia può capire che i “sette tempi” del quarto capitolo di Daniele ammontano a 2.520 giorni.
● Cos’erano i “vari battesimi” menzionati da Paolo in Ebrei 9:10? Gli Ebrei usavano battezzare in acqua i convertiti?
No, l’apostolo Paolo si riferiva ad abluzioni rituali richieste dalla legge mosaica.
Considerando l’adorazione associata all’antico tabernacolo, Paolo scrisse: “Questa tenda è un’illustrazione per il tempo fissato che ora è venuto, e conforme ad essa si offrono doni e sacrifici. Comunque, questi non possono render perfetto l’uomo che fa il servizio sacro in quanto alla sua coscienza, ma hanno a che fare solo con cibi e bevande e vari battesimi. Essi erano esigenze legali relative alla carne e furono imposti fino al tempo fissato per mettere le cose a posto”. — Ebr. 9:9, 10.
Quindi, i “vari battesimi” erano aspetti dell’adorazione sotto la Legge. Per esempio, parlando di certi animali impuri, la Legge diceva: “Ora qualunque cosa sulla quale alcuno d’essi cada quando è morto sarà impura. . . . Qualsiasi vaso di cui si fa qualche uso si metterà nell’acqua, e dev’essere impuro fino alla sera e quindi esser puro”. (Lev. 11:32) Allo stesso modo, nel corso della sua purificazione cerimoniale, la persona poteva doversi lavare gli abiti e bagnarsi. (Lev. 14:8, 9; 15:5) I sacerdoti dovevano bagnarsi, e le cose che avevano a che fare con gli olocausti dovevano essere sciacquate in acqua. (Eso. 29:4; 30:17-21; Lev. 1:13; 2 Cron. 4:6) Quando arrivò il Messia i Giudei avevano aggiunto molti riti di purificazione non richiesti dalla Legge. Gesù riferì: “Al ritorno dal mercato, non mangiano a meno che non si purifichino mediante aspersioni; e vi sono molte altre tradizioni che han ricevute da osservare: battesimi di calici, brocche e vasi di rame”. — Mar. 7:4.
Nei secoli in cui Israele fu la nazione eletta di Dio, i non Israeliti che accettavano l’adorazione di Geova non dovevano sottoporsi al battesimo in acqua, ma dovevano essere circoncisi. (1 Re 8:41-43; Atti 8:27) Giovanni Battista fu il primo uomo autorizzato a battezzare altri, e battezzò i Giudei come simbolo di pentimento per i peccati commessi contro la Legge. (Luca 3:3) Il battesimo in acqua, tuttavia, divenne un’esigenza per coloro che accettavano il cristianesimo. Era un modo per dimostrare che si erano pentiti, convertiti e dedicati a Dio. — Matt. 28:19, 20; Atti 22:16.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1978 | 1° ottobre
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Domande dai lettori
● Nella prima delle dieci piaghe Mosè trasformò in sangue tutta l’acqua d’Egitto. Quindi pare che i sacerdoti egiziani imitassero l’impresa. Ma dove potevano aver preso l’acqua?
Riguardo alla prima piaga, Geova disse a Mosè: “Di’ ad Aaronne: ‘Prendi la tua verga e stendi la tua mano sulle acque dell’Egitto, sui loro fiumi, sui loro canali del Nilo e sui loro stagni folti di canne e su tutte le loro raccolte d’acqua, perché divengano sangue’. E per certo vi sarà sangue in tutto il paese d’Egitto e nei vasi di legno e nei vasi di pietra”. Mosè e Aaronne ubbidirono, “e vi fu sangue in tutto il paese d’Egitto”. — Eso. 7:19-21.
Quindi il racconto dice: “Tuttavia, i sacerdoti d’Egitto che praticavano la magia facevano la stessa cosa con le loro arti segrete”. (Eso. 7:22) Quale acqua usarono dunque i sacerdoti?
Alcuni commentatori ragionano che la prima piaga non colpì tutta l’acqua d’Egitto. (Confronta Esodo 9:25; 10:5). Essi dicono che il riferimento all’acqua “nei vasi di legno e nei vasi di pietra” non si deve prendere come se significasse che tutta l’acqua già nei recipienti divenne sangue. Se così fosse, l’espressione finale del versetto diciannove vorrebbe dire che, essendo stati il Nilo e l’acqua di tutti i suoi canali e stagni trasformati in sangue, una volta esaurita l’acqua inalterata dei recipienti non ci sarebbe stata altra acqua inalterata con cui riempirli. Quindi, in base a questo ragionamento, i sacerdoti che praticavano la magia avrebbero potuto perpetrare il loro inganno con acqua presa dal Nilo prima della piaga.
Tuttavia c’è un’altra possibilità che concorda con i fatti. Esodo 7:24 dice: “E tutti gli Egiziani scavavano intorno al fiume Nilo per trovare l’acqua da bere, perché non potevano bere l’acqua del fiume Nilo”. Sembra quindi che si potesse trovare acqua inalterata scavando pozzi nel terreno umido lungo il Nilo. Se gli Egiziani potevano prendere acqua da bere da questi pozzi, forse i sacerdoti che praticavano la magia usarono una quantità limitata di quest’acqua per compiere il loro atto di magia che ebbe l’effetto di dissuadere Faraone dal lasciare andare gli Ebrei.
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Programma di studioLa Torre di Guardia 1978 | 1° ottobre
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Programma di studio
12 novembre: Riconoscete il posto fondamentale di Cristo, §§ 1-17. Pagina 16. Cantici: 84, 46.
19 novembre: Riconoscete il posto fondamentale di Cristo, §§ 18-33. Pagina 19. Cantici: 83, 108.
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Come sappiamo d’essere negli “ultimi giorni”La Torre di Guardia 1978 | 1° ottobre
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Come sappiamo d’essere negli “ultimi giorni”
Un intero sistema di cose deve sparire. Come possiamo essere certi che avverrà nel nostro giorno?
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