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AbiatarAusiliario per capire la Bibbia
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come sommo sacerdote. Alcuni suggeriscono che i nomi di Ahimelec e Abiatar siano stati scambiati per errore di uno scriba e che il versetto debba leggersi “Abiatar figlio di Ahimelec”, come nella versione siriaca. Tuttavia I Cronache (18:16; 24:3) conferma l’ordine dei nomi in questo versetto come si trovano nel testo masoretico. Sembra dunque più probabile che Zadoc e Ahimelec siano menzionati semplicemente come sacerdoti secondari sotto il sommo sacerdote Abiatar, e che in questo caso la posizione di Abiatar sia ritenuta sottintesa. — I Cron. 16:37-40; confronta Numeri 3:32.
Abiatar, insieme ad altri sacerdoti, ebbe il privilegio di portare l’arca di Geova dalla casa di Obed-Edom a Gerusalemme. (II Sam. 6:12; I Cron. 15:11, 12) Oltre a essere sommo sacerdote egli era anche uno dei consiglieri ufficiali di Davide. — I Cron. 27:33, 34.
Verso la fine del regno di Davide, suo figlio Absalom ordì una congiura contro il padre. Ancora una volta Abiatar rimase con Davide quando le circostanze costrinsero il re a fuggire da Gerusalemme. Per sventare i consigli del traditore Ahitofel, precedente consigliere di Davide, i leali sacerdoti Abiatar e Zadoc furono rimandati a Gerusalemme perché servissero come ufficiali di collegamento e tenessero Davide al corrente dei piani del figlio ribelle. (II Sam. 15:24-36; 17:15) Dopo la morte di Absalom, Abiatar e Zadoc fecero da intermediari per preparare il ritorno di Davide nella capitale. — II Sam. 19:11-14.
Data la sua fedeltà nel sopportare molte avversità insieme a Davide mentre fuggiva da Saul e di nuovo durante la ribellione di Absalom, e considerando che aveva goduto per una quarantina d’anni la fiducia, l’amicizia e il favore di Davide, è sorprendente vedere che Abiatar si sia unito a un altro figlio di Davide, Adonia, in una successiva congiura per usurpare il trono. Il complotto fallì benché avesse anche il sostegno di Gioab, capo dell’esercito; e Salomone fu unto re per ordine di Davide dal leale sacerdote Zadoc. (I Re 1:7, 32-40) Il figlio di Abiatar, Gionatan, che aveva in precedenza prestato servizio come staffetta per informare Davide durante l’insurrezione di Absalom, ora andò ad avvertire Adonia che il complotto era fallito. Il re Salomone non prese alcun provvedimento immediato contro Abiatar, ma quando fu evidente che il complotto covava ancora, ordinò che Adonia e Gioab fossero messi a morte e bandì il sacerdote Abiatar da Gerusalemme, dicendo: “Va ad Anatot ai tuoi campi! Poiché meriti la morte; ma in questo giorno non ti metterò a morte, perché hai portato l’arca del Signore Geova dinanzi a Davide mio padre, e perché soffristi afflizione in tutto il tempo che mio padre soffrì afflizione”. (I Re 2:26) Zadoc fu poi incaricato di sostituire Abiatar nel suo incarico sacerdotale e con questo atto la carica di sommo sacerdote tornò alla famiglia di Eleazaro figlio di Aaronne; e la famiglia sacerdotale della casa di Eli giunse alla sua fine completa, in adempimento della profezia di I Samuele 2:31. — I Re 2:27; I Sam. 3:12-14.
Anche se in seguito la narrazione, in I Re 4:4, si riferisce di nuovo a “Zadoc e Abiatar” come sacerdoti sotto il regno di Salomone, è probabile che Abiatar vi fosse incluso solo a titolo onorifico, o in senso storico. Alcuni studiosi suggeriscono che Salomone, dopo aver retrocesso di grado Abiatar, lo incaricò poi di fare da vice di Zadoc, e che, mentre uno officiava sul monte Sion, dove si trovava l’Arca, l’altro prestava servizio presso il tabernacolo, che rimase a Gabaon fino alla costruzione del tempio. (Vedi I Cronache 16:37-40). Tuttavia I Re 2:26 spiega che Salomone mandò Abiatar ai suoi campi di Anatot e, anche se Anatot non era lontano da Gabaon, l’ordine di Salomone indica che Abiatar era stato completamente allontanato dal sacerdozio.
In Marco 2:26, quasi tutte le versioni fanno dire a Gesù che Davide entrò nella casa di Dio e mangiò il pane di presentazione “al tempo del sommo sacerdote Abiatar”. Dato che l’episodio ebbe luogo durante il sacerdozio di Ahimelec, padre di Abiatar, tale traduzione sarebbe inesatta dal punto di vista storico. Si noti che alcuni esegeti più antichi omettono la suddetta frase, che non si trova nei corrispondenti passi di Matteo 12:4 e Luca 6:4. Tuttavia una simile costruzione greca ricorre in Marco 12:26 e Luca 20:37, e qui molte traduzioni usano l’espressione “nel passo del”. (Ga; Ri, VR) Sembra dunque che Marco 2:26 consenta giustamente la versione della Traduzione del Nuovo Mondo, dove si legge: “Come entrò nella casa di Dio, secondo il racconto relativo ad Abiatar, sommo sacerdote”. Poiché il racconto delle prime imprese di Abiatar inizia subito dopo quello di Davide che entrò nella casa di Dio per mangiare il pane di presentazione, e poiché in seguito Abiatar, sotto il regno di Davide, divenne sommo sacerdote d’Israele, questa traduzione rispetta l’accuratezza storica della narrazione.
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Abib
(abìb).
Nome originale del primo mese lunare del calendario sacro e settimo mese del calendario secolare ebraico. (Eso. 13:4; 23:15; 34:18; Deut. 16:1) Corrisponde a parte di marzo e di aprile. Pare che il nome significhi “grano che matura” o “spighe verdi”, e in questo mese avveniva la mietitura dell’orzo, seguita alcune settimane più tardi dalla mietitura del grano. Cominciavano anche le ultime piogge o piogge primaverili che facevano straripare il Giordano. (Gios. 3:15) All’epoca dell’esodo dall’Egitto fu designato da Geova come il mese dell’anno sacro. (Eso. 12:1, 2; 13:4) l’esilio in Babilonia il nome “abib” fu sostituito da quello di “nisan”, che pare significhi “inizio” o “principio”. — Vedi CALENDARIO.
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Abigail
(Abìgail) [padre (cioè, fonte) di gioia; o, il padre si rallegra].
1. Moglie di Davide. Donna, originaria della città di Carmelo, che era stata moglie del ricco Nabal della vicina Maon, località che si trovavano entrambe al limitare del deserto di Giuda, a O del Mar Morto. (I Sam. 25:2, 3; Gios. 15:20, 55) Era “buona per discrezione e bella di forme”, mentre il primo marito, il cui nome significa “Insensato” o “Stupido”, era “aspro e cattivo nelle sue pratiche”.
Dopo la morte del profeta Samuele, Davide e i suoi uomini si trasferirono nella zona dove pascolavano le greggi del marito di Abigail. Gli uomini di Davide furono quindi, notte e giorno, come un “muro” protettivo intorno ai pastori e alle greggi di Nabal. Quando giunse il tempo della tosatura, Davide mandò alcuni giovani a Carmelo per ricordare a Nabal i servigi resigli e chiedergli del cibo. (I Sam. 25:4-8, 15, 16) Ma l’avaro Nabal li sgridò aspramente e insultò Davide come se fosse uno da nulla, prendendoli tutti per schiavi fuggiaschi. (Vv. I Sam. 25:9-11, 14) Questo fece infuriare Davide al punto che cinse la spada e alla testa di circa quattrocento uomini si diresse verso Carmelo per sterminare Nabal e i suoi uomini. — Vv. I Sam. 25:12, 13, 21, 22.
Abigail, avvertita dell’incidente da un servitore
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