Gli uomini di fede ora viventi che non morranno mai
1, 2. Per godere la vita eterna, dove non provano alcun desiderio di andare milioni di persone che amano il Sovrano Signore Geova Dio? Circa la possibilità di vivere senza mai morire, quali parole di Gesù Cristo ricordano?
OGGI sulla terra ci sono miliardi di persone. Milioni d’esse stanno venendo a conoscenza della meravigliosa opportunità di continuare a vivere sulla terra senza mai morire. Molti forse ricordano un vecchio canto religioso che dice: “Devi essere uno che ama il Signore, altrimenti non andrai in cielo quando morrai”. Ma ci sono milioni di persone viventi che, pur amando il Sovrano Signore Geova Dio, non vogliono affatto andare in cielo. La speranza data loro da Dio è quella della restaurazione del Paradiso sulla terra, Paradiso che sarà esteso fino a ricoprire l’intero pianeta. È qui che vogliono vivere per sempre, nella perfezione umana, sotto un giusto governo celeste. (Luca 23:43) Hanno in mente le straordinarie parole che Gesù Cristo rivolse a Marta prima di destare dai morti suo fratello Lazzaro. Queste parole meritano d’essere prese in seria considerazione da ogni persona oggi vivente:
2 “E chiunque vive ed esercita fede in me non morrà mai”. — Giovanni 11:26.
3. Quale discorso riguardo a una vita umana senza morte fu pronunciato il 24 febbraio 1918, e quali successivi avvenimenti di quell’anno impedirono ulteriori repliche di quel discorso?
3 L’attenzione di uomini e donne del nostro secolo fu richiamata su questa straordinaria speranza la domenica 24 febbraio 1918 a Los Angeles, in California. Fu lì che per la prima volta l’allora presidente della Società (Watch Tower Bible and Tract Society) pronunciò il discorso pubblico intitolato “Il mondo è finito . . . Milioni ora viventi possono non morire mai”.a A quel tempo la prima guerra mondiale, che aveva coinvolto anche gli Stati Uniti d’America, stava per raggiungere il culmine. Ulteriori repliche di quella storica conferenza biblica non furono più possibili, specialmente quando poco dopo, l’8 maggio 1918, il presidente della Società e sette suoi colleghi della sede centrale di Brooklyn, New York, furono arrestati. In precedenza, il 12 febbraio 1918, il governo canadese aveva messo al bando l’ultimo libro della Società, intitolato Il mistero compiuto, come pure i volantini gratuiti della Società intitolati Mensile degli studenti biblici. Il 14 marzo il governo degli Stati Uniti aveva fatto altrettanto mettendo al bando Il mistero compiuto e un attinente numero del Mensile degli studenti biblici, pubblicazioni approvate dal presidente della Società. Poi, il 21 giugno, dopo settimane di udienze, la corte federale degli Stati Uniti condannò a un lungo periodo detentivo, da scontarsi nel penitenziario federale di Atlanta, in Georgia, il presidente della Società, il segretario-tesoriere, i due coautori del Mistero compiuto, tre altri membri del personale della sede centrale di Brooklyn e il traduttore italiano della Società. Il 4 luglio 1918 tutti e otto furono trasferiti da Brooklyn, New York, al penitenziario federale di Atlanta, in Georgia, mentre divampava ancora la prima guerra mondiale.
4. Spiritualmente parlando, in che modo il rimanente del popolo di Geova sulla terra divenne come morto, e che ne fu della loro speranza celeste?
4 Prima dell’inverno la Società si vide costretta a trasferirsi di nuovo da Brooklyn, New York, a Pittsburgh, in Pennsylvania, come indicato nell’Avviso di trasferimento pubblicato nella Torre di Guardia inglese del 1º ottobre 1918, pagina 290. In varie parti del mondo giovani appartenenti alle congregazioni degli Studenti Biblici Internazionali erano detenuti in campi militari o addirittura in prigioni. Spiritualmente parlando, il dedicato e battezzato popolo di Geova divenne come morto, in particolare per quanto riguarda la coraggiosa predicazione del Vangelo, cioè della buona notizia. Pensavano di essere giunti alla fine della loro carriera terrena, e che la loro glorificazione celeste stesse per realizzarsi. Ma non era così, perché in novembre vi fu la firma dell’armistizio da parte delle nazioni coinvolte nella guerra mondiale, subentrò la pace, e sulla terra devastata dalla guerra era ancora in vita un rimanente degli adoratori di Geova.
5. Il loro letargo spirituale fu simile a quello del lungo esilio di chi, ma cosa aveva predetto la Parola di Dio a loro riguardo?
5 Cosa sarebbe successo? Ebbene, la profetica Parola di Geova aveva predetto che questi testimoni apparentemente morti sarebbero stati ristabiliti e avrebbero ripreso con rinnovata vitalità il suo regale servizio sulla terra. Durante il primo conflitto mondiale, la loro condizione spirituale era divenuta simile a quella degli israeliti dopo la distruzione della loro capitale, Gerusalemme, ad opera degli eserciti babilonesi nel 607 a.E.V. e la loro conseguente deportazione nella lontana Babilonia, dove rimasero in condizioni di letargo spirituale per 70 anni.
6. Come fu impiegato il profeta Ezechiele per descrivere un quadro profetico del ravvivamento della nazione giudaica e del suo ritorno in patria per restaurarvi l’adorazione?
6 Ezechiele, profeta di Geova, egli stesso esiliato in Babilonia, fece riferimento a quella situazione in cui l’antico Israele venne a trovarsi negli anni 607-537 a.E.V. In una delle sue visioni vide una pianura piena di ossa secche. Gli fu detto che quelle ossa disorganizzate rappresentavano l’intera casa d’Israele nelle condizioni dell’esilio. Quando Ezechiele, ubbidendo al comando di Dio, profetizzò circa quelle ossa sparse, esse si raccolsero formando scheletri, i quali si rivestirono di carne. Infine entrò in essi l’alito, e quei corpi si rizzarono in piedi. (Ezechiele, capitolo 37) Nel suo adempimento tipico, questa profezia prefigurò che gli israeliti sarebbero stati liberati da Babilonia in seguito alla sua caduta, e sarebbero tornati a vivere come nazione, adorando ancora una volta il loro misericordioso Dio in un tempio riedificato nella ricostruita capitale nazionale, Gerusalemme.
7. Quale avvenimento simile a quel ravvivamento nazionale fu predetto in Rivelazione 11:3-13?
7 Secoli dopo quella risurrezione nazionale, qualcosa del genere fu predetto con un linguaggio simbolico in Rivelazione 11:3-13:
“‘E farò profetizzare i miei due testimoni per milleduecentosessanta giorni vestiti di sacco’. . . . E quando avranno finito la loro testimonianza, la bestia selvaggia che ascende dall’abisso farà loro guerra e li vincerà e li ucciderà. E i loro cadaveri saranno sull’ampia via della grande città . . . E dopo i tre giorni e mezzo spirito di vita da Dio entrò in loro, ed essi si rizzarono in piedi, e grande timore cadde su quelli che li vedevano. Ed essi udirono un’alta voce dal cielo dir loro: ‘Salite quassù’. E salirono al cielo nella nube, e i loro nemici li videro. E in quell’ora vi fu un gran terremoto”.
8, 9. (a) Nei tempi moderni, quando fu rivolto un simile invito all’azione al popolo di Dio spiritualmente morto? (b) Con quale linguaggio simbolico fu espresso in Isaia 26:19 questo profetico invito all’azione?
8 In modo analogo, dopo la guerra un invito all’azione doveva essere rivolto al rimanente spiritualmente morto dei dedicati servitori di Geova, perché prestassero visibilmente servizio come suoi testimoni agli occhi degli abitanti di tutta la terra. Nel 1919, primo anno del dopoguerra, udirono questo invito dopo essere stati destati e aver capito che Geova Dio li aveva lasciati in vita sulla terra in carne ed ossa per uno scopo importante. Capirono benissimo che senza il suo aiuto non avrebbero potuto far nulla durante la loro ulteriore permanenza in mezzo a un mondo ostile. (Isaia 26:18) A suo tempo ebbero dall’Iddio Onnipotente l’assicurazione e il comando predetti in Isaia 26:19, le cui parole profetiche, preservate per loro beneficio, dicono:
9 “I tuoi morti vivranno. Un mio corpo morto: sorgeranno. Svegliatevi e gridate di gioia, voi che risiedete nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada delle malve, e la terra stessa farà cadere nella nascita perfino gli impotenti nella morte”.
10. Con quelle parole Geova fa uso di un linguaggio adatto a quale occasione, ma perché era opportuno?
10 Con queste parole Geova usa un linguaggio adatto al tempo della risurrezione letterale dei riscattati morti del genere umano sotto il Regno celeste retto dal suo Re intronizzato, Gesù Cristo, il Redentore. Come gli antichi israeliti, che furono deportati dal paese in cui vivevano come nazione e, spiritualmente parlando, sepolti per 70 anni in Babilonia, così il rimanente degli israeliti spirituali moderni fu minacciato di estinzione negli anni 1914-1918. La fine della prima guerra mondiale nel 1918 li lasciò, spiritualmente parlando, come un “corpo morto” nelle mani di Geova.
11. (a) Solo chi poteva produrre una rinascita spirituale, e a una freschezza simile a quella di quale pianta? (b) Quello era il tempo di rivolgere quale invito al popolo di Geova?
11 In qualità di grande Datore di vita, Geova avrebbe fatto in modo che quei “morti” tornassero a vivere come suoi unti testimoni. Poteva destarli. Ora che davanti a loro si aprivano le opportunità del dopoguerra, per loro non era più tempo di fare cordoglio ed essere come morti, come coloro che ‘risiedono nella polvere’. Era il tempo improrogabilmente deciso da Geova per farli ridestare alla vita spirituale e farli gridare di gioia per il privilegio di essere attivi e al suo servizio. (Salmo 126) Anziché essere secchi come corpi morti, come residenti nella secca polvere, dovevano avere l’umore della vita, come se fossero stati bagnati dall’abbondante rugiada della bassa e strisciante pianta di malva. Gesù Cristo, il più grande Ciro, regnava ora nei cieli, ed era il tempo stabilito da Geova perché fossero liberati come dall’esilio nel mortifero paese di Babilonia. La loro condizione di esiliati, come il paese di Babilonia nel quale erano stati esiliati gli antichi israeliti, non doveva più trattenerli in uno stato d’impotenza simile alla morte; era tempo di liberarli per una rinascita spirituale, col coraggio e la capacità di uscire da Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. L’invito di Dio, con perfetto tempismo, fu: “Uscite da essa, o popolo mio”. (Rivelazione 18:4) Ubbidendo prontamente, evitarono di essere denunciati da Geova per essersi ulteriormente sottomessi a Babilonia la Grande e ai suoi alleati mondani.
12. (a) Come si sarebbe nascosto dalla denuncia divina il popolo di Geova, e per quanto tempo? (b) In relazione a Babilonia la Grande, cosa sarebbe stato allora esposto, e con quale resa dei conti?
12 Isaia 26:20, 21 prosegue dicendo: “Va, popolo mio, entra nelle tue stanze interne, e chiuditi dietro le porte. Nasconditi per un breve momento finché la denuncia sia passata. Poiché, ecco, Geova uscirà dal suo luogo per chiedere conto dell’errore all’abitante del paese contro di lui, e il paese per certo esporrà il suo spargimento di sangue e non coprirà più i suoi uccisi”. Non sarebbe passato molto tempo — solo un “breve momento” — prima che Geova esprimesse pienamente la sua denuncia contro Babilonia la Grande facendo sì che i suoi alleati mondani la distruggessero prima di essere essi stessi distrutti durante la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” sul campo di battaglia di Har-Maghedon. (Rivelazione 16:14, 16) Allora lo spargimento di sangue del quale Babilonia la Grande si è resa colpevole verrà esposto e le verrà contraccambiato. Le creature umane della cui uccisione essa è stata responsabile, sia direttamente che indirettamente, non giaceranno più coperte e ignorate. I conti saranno pareggiati con l’esecuzione dell’assassina. Sono molti i testimoni di Geova uccisi da Babilonia la Grande!
Compagni viventi di quelli nascosti dalla denuncia divina
13. (a) Quali benedizioni della restaurazione coronarono l’anno postbellico del 1919? (b) Secondo Isaia capitolo 35, quale percorso seguirono per tornare in uno stato di allegrezza senza fine?
13 L’anno 1919 fu coronato dalla bontà divina. Il 21 marzo, prima ancora che una petizione nazionale fatta dagli Studenti Biblici Internazionali potesse essere consegnata, fu concessa la libertà provvisoria agli otto rappresentanti della Società, che il 25 marzo vennero rilasciati dal penitenziario di Atlanta, per non mettervi più piede. Perché? Perché in seguito furono riconosciuti innocenti e completamente prosciolti dall’accusa di aver commesso crimini ai danni degli Stati Uniti. Più tardi quell’anno il quartier generale della Società fu trasferito di nuovo a Brooklyn, New York, al precedente indirizzo. Così il rimanente degli israeliti spirituali si liberò dalla schiavitù a Babilonia la Grande e tornò in quello che era il loro legittimo paese spirituale agli occhi dell’Iddio che adoravano. Come predetto in Isaia 35:8-10, fecero ritorno alla vita spirituale e all’attività nel servizio di Geova, lungo una simbolica strada maestra: “Sarà chiamata la Via della Santità”. La profezia prosegue dicendo: “I medesimi redenti da Geova torneranno e per certo verranno a Sion con grido di gioia; e allegrezza a tempo indefinito sarà sulla loro testa. Essi otterranno esultanza e allegrezza, e mestizia e sospiri dovranno fuggire”.
14. (a) Quale congresso si tenne nel settembre del 1919, e quale nuova pubblicazione fu annunciata? (b) A quale indirizzo tornarono gli editori, e quali attività di stampa presero l’avvio?
14 Dal 1º all’8 settembre di quello stesso anno postbellico 1919 si tenne a Cedar Point, nell’Ohio, un congresso generale, dove fu annunciato qualcosa di nuovo da impiegarsi nella loro opera del dopoguerra, cioè la pubblicazione di un quindicinale di 32 pagine chiamato L’Età d’Oro, come complemento della rivista Torre di Guardia. Il 1º ottobre 1919 uscì il primo numero di quella nuova rivista (che ora si chiama Svegliatevi!) con l’intento di servire opportunamente allo scopo non solo di informare le persone ben disposte verso Dio circa l’aureo Millennio che si avvicinava, ma anche di smascherare Babilonia la Grande, in quanto condannata a un’imminente distruzione. In seguito, col numero inglese del 15 dicembre 1919, La Torre di Guardia annunciò che l’indirizzo degli editori era di nuovo Columbia Heights 124, Brooklyn, New York. In quanto all’Età d’Oro, nel suo 15º numero, datato 14 aprile 1920, si annunciava che ora veniva pubblicata in Myrtle Avenue 35, nel quartiere di Brooklyn, New York, dove era situata la prima tipografia della Società (Watch Tower). Oggi la Società e le sue filiali hanno stamperie in tutto il mondo.
15. Tutto quel lavoro di restaurazione adempiva quale predizione dei profeti di Dio, ed era parte del “segno” predetto da Gesù a conferma di che cosa?
15 Tutta quest’opera di restaurazione, inizialmente in piccola scala, fu l’inizio postbellico dei “tempi della restaurazione di tutte le cose di cui Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti dell’antichità”, e contrassegnava l’invisibile ritorno e presenza del glorificato Gesù Cristo. (Atti 3:21) La conseguente liberazione e il radunamento del dedicato popolo di Geova dall’antitipica Babilonia fu parte del “segno . . . del termine del sistema di cose” predetto da Gesù nella sua profezia riportata nei capitoli 24 e 25 di Matteo, nel capitolo 13 di Marco e nel capitolo 21 di Luca.
16. Con attinenza alla situazione moderna, chi tornò nel paese di Giuda con gli israeliti nel 537 a.E.V.?
16 Tutto ciò creò l’ambiente perché si verificasse qualche altra cosa di notevole importanza. Che cosa? Ebbene, dobbiamo ricordare che quando gli israeliti esiliati lasciarono Babilonia nel 537 a.E.V. grazie al decreto di Ciro il Grande, conquistatore di Babilonia, un gran numero di non israeliti tornò con loro nel paese di Giuda. Fra questi c’erano i netinei, schiavi e schiave e i cantori stranieri. — Esdra 2:43, 58, 64, 65, 70; 3:1; 6:21, 22; I Cronache 9:1, 2.
17. Chi rappresentano oggi quei compagni non israeliti, e con chi hanno pure una certa somiglianza?
17 Quei compagni non israeliti rappresentano coloro che oggi odono il messaggio del Regno di Dio retto dal più grande Ciro, Gesù Cristo, e che si sono associati al rimanente degli israeliti spirituali da che questi, nell’anno postbellico del 1919, sono stati liberati dal dominio della moderna Babilonia la Grande e dei suoi alleati mondani. Assomigliano pure alla “numerosa compagnia mista” di non israeliti che accompagnarono gli ebrei quando questi lasciarono l’Egitto al comando di Mosè nel 1513 a.E.V. — Esodo 12:37, 38; confronta Rivelazione 7:9-17.
18. Quando furono informate quelle persone simili a pecore del privilegio di “consacrarsi”, e dopo quale ulteriore identificazione al congresso di Washington centinaia di loro simboleggiarono la loro “consacrazione”?
18 Corrispondono anche alle “altre pecore” che il Pastore eccellente, Gesù Cristo, disse di dover ancora condurre, per riunirle infine in un “solo gregge” con le pecore spirituali di “questo ovile” che racchiude gli eredi del celeste Regno di Dio. (Giovanni 10:16)b Nell’Età d’Oro del 6 giugno 1934, pagina 574, al sottotitolo “La classe di Gionadab”, quelle simboliche “altre pecore” furono informate del loro privilegio di “consacrarsi” a Geova Dio mediante Cristo e di dimostrarlo pubblicamente col battesimo in acqua. Il 31 maggio 1935 il presidente della Società parlò al congresso di Washington e identificò le “altre pecore” con la “grande moltitudine” predetta in Rivelazione 7:9-17. (Authorized Version) Il giorno dopo si battezzarono al congresso 840 persone, la maggior parte delle quali nutriva la speranza di vivere sulla terra sotto il Regno di Dio.
19. (a) In Giovanni 11:26, cosa disse Gesù circa la possibilità di non morire mai? (b) Le nazioni sono ora unite nel fare che cosa, ma cosa le attende ad Har-Maghedon?
19 A questo punto è il caso di esaminare le parole di Gesù Cristo in Giovanni 11:25, 26: “Chi esercita fede in me, benché muoia, tornerà in vita; e chiunque vive ed esercita fede in me non morrà mai”. Secondo ogni evidenza disponibile dal 1914, anno in cui scoppiò la guerra, stiamo vivendo nel “tempo della fine”, nel “termine del sistema di cose”. (Daniele 12:1-4; Matteo 24:1-3) Nonostante dal 1919 i testimoni di Geova abbiano proclamato in tutto il mondo “questa buona notizia del regno”, le nazioni, persino quelle della cristianità, si sono rifiutate di sottomettersi al Regno messianico stabilito nei cieli nel 1914. Le nazioni sono unite nell’opporsi al legittimo Regno di Dio e ai suoi predicatori, e in tal modo vengono radunate alla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. Quella “guerra” totale significherà la distruzione completa di queste nazioni senza fede. Rappresenterà anche la fine di questo sistema di cose. — Rivelazione 16:14-16; Matteo 24:14.
20. (a) Quale emozionante esperienza avranno allora sulla terra le persone simili a pecore? (b) In quale libro vorranno che siano scritti i loro nomi, e questo sarà per loro garanzia di che cosa?
20 Allora scamperanno alla morte solo le persone di fede simili a pecore, quelle che appartengono al “solo gregge” del Pastore eccellente. Questo include la “grande folla” di “altre pecore”. In Rivelazione 7:9-17 questa fu vista venir fuori in vita “dalla grande tribolazione”, per entrare nel millenario sistema di cose sulla terra. (Matteo 24:21, 22) Perché mai questi dovrebbero morire? Sotto il dominio di Cristo sarà data loro l’opportunità di ottenere la vita senza fine nel Paradiso restaurato sulla terra. (Rivelazione 20:1-6) Quanti degli oltre 2.000.000 di questi dedicati e battezzati testimoni di Geova oggi viventi saranno conservati in vita attraverso la mondiale “grande tribolazione” ora così vicina resta da vedere. Si tratterà comunque di un’innumerevole “grande folla” di persone di molte nazioni e lingue. Per tali uomini di fede sarà più emozionante metter piede nel sistema di cose dopo Har-Maghedon di quanto non fosse per Noè e la sua famiglia l’uscire dall’arca e mettere piede sulla terra purificata dopo il Diluvio universale. Nel caso di questi moderni uomini di fede, le parole di Gesù si avvereranno in senso del tutto letterale: “E chiunque vive ed esercita fede in me non morrà mai”. (Giovanni 11:26) Quei superstiti di Har-Maghedon vorranno che i loro rispettivi nomi siano ‘scritti nel libro della vita’ da parte dell’Iddio che dà vita. (Rivelazione 20:7-15) Il fatto che il loro nome venga registrato garantirà loro la vita eterna nella terra paradisiaca.
21. Durante il Millennio, di cosa non avranno bisogno questi superstiti di Har-Maghedon, e a chi daranno allora testimonianza per aver mantenuto ora l’integrità in qualità di testimoni di Geova?
21 Essendo così inoltrati in questo “tempo della fine” iniziato allo scadere dei Tempi dei Gentili nel 1914, ci sono senz’altro molti uomini e donne di fede e integrità ora viventi che rimarranno sulla terra, lo sgabello dei piedi di Dio, senza mai morire. Che eccezionale opportunità li attende! Non dovendo mai morire ed essere sepolti, non avranno alcun bisogno di essere risuscitati sotto il dominio millenario di Gesù Cristo. Anzi, sopravvivranno per riaccogliere quei morti che dormono nella polvere della terra per i quali il Re Gesù Cristo cedette la sua perfetta vita umana come sacrificio di riscatto. I superstiti di Har-Maghedon avranno il privilegio di dare testimonianza a quei miliardi di risuscitati riguardo a tutto ciò che Geova Dio avrà fatto mediante Gesù Cristo in questo “termine del sistema di cose”. Perciò, per tutto questo tempo — il più decisivo di tutti i tempi — questi testimoni altamente favoriti mostrino d’essere integri servitori di Geova Dio a rivendicazione della sua sovranità universale.
[Note in calce]
a Si veda la Torre di Guardia inglese del 1º marzo 1918, in fondo a pagina 80, sotto “Congressi nei quali parlerà il fratello J. F. Rutherford”; I Testimoni di Geova nel proposito divino (inglese), pagina 76, ultimo paragrafo; La Torre di Guardia inglese del 15 settembre 1924, pagina 280, sottotitolo “Perché milioni di persone non morranno mai”.
b Si vedano le pagine 343, 344, paragrafi 577, 578, del libro L’Arpa di Dio, pubblicato nel 1921; La Torre di Guardia inglese del 15 ottobre 1923, pagina 310, paragrafo 33, dell’articolo “La parabola delle pecore e dei capri”.
Ricordate?
◻ In che modo l’unto rimanente era divenuto come morto?
◻ In vista di quali opportunità nel periodo del dopoguerra Geova destò i suoi unti testimoni?
◻ Questa restaurazione adempiva quali profezie?
◻ Di che cosa non avranno bisogno i superstiti terreni di Har-Maghedon durante il Millennio?
[Immagine a pagina 21]
Gli unti testimoni di Geova e i loro compagni simili a pecore collaborano di tutto cuore nel divulgare il messaggio del Regno