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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1954 | 15 marzo
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Domande dai lettori
◆ Galati 3:17 indica che il patto della Legge fu fatto 430 anni dopo il patto abrahamico. Esodo 12:40 indica che Israele dimorò in Egitto 430 anni, al termine dei quali fu fatto il patto della Legge. Tuttavia, il patto abrahamico fu fatto con Abrahamo secoli prima che suo nipote Giacobbe, o Israele, entrasse in Egitto con la sua discendenza per soggiornarvi. Perciò come potrebbe il tempo che intercorre fra la promulgazione dei due patti essere uguale al tempo del loro soggiorno in Egitto? — R. D., Stati Uniti.
Consultando la “Tabella di importanti date storiche”, pubblicata ne La Torre di Guardia del 10 febbraio 1952, vedrete che le citazioni scritturali indicano che il patto abrahamico fu fatto nel 1943 a.C., nel quale anno Abrahamo entrò pure in Canaan e cominciò a soggiornarvi. Questo segnò l’inizio del periodo di 430 anni. Trent’anni più tardi, quando Isacco fu beffeggiato e oltraggiato da Ismaele, cominciò il periodo di afflizione di 400 anni. (Gen. 15: 13; 21:8, 9; Atti 7:6) Nel 1728 a.C. Giacobbe con tutta la sua famiglia si ricongiunse a suo figlio Giuseppe in Egitto, dando inizio al soggiorno in Egitto, dopo un periodo di 215 anni di soggiorno in Canaan cominciato da Abrahamo. Indi passarono altri 215 anni prima che Israele fosse liberato dall’afflizione del soggiorno egiziano, nel 1513 a.C., quando fu stabilito con Israele il patto della Legge. La prova scritturale che sostiene questa cronologia si trova sulla tabella succitata.
Quindi è chiaro dal racconto biblico che dall’istituzione del patto abrahamico fino alla promulgazione del patto della Legge passarono 430 anni, in armonia con la dichiarazione in Galati 3:17. È chiaro pure che vi fu un periodo di soggiorno che durò più di 430 anni, di cui metà fu trascorso in Canaan e metà in Egitto. Ma ciò sembra in contrasto con Esodo 12:40, che afferma: “Or la dimora che i figliuoli d’Israele fecero in Egitto fu di quattrocentotrent’anni”. Il contrasto però è dato soltanto da una supposizione affrettata. Il testo non dice ch’essi soggiornarono in Egitto 430 anni, ma che essi soggiornarono per quel periodo di tempo. Essi dimorarono in Egitto nell’ultima parte di quel periodo, non durante tutto questo tempo. La Versione dei Settanta di questo testo presenta il senso preciso: “E il soggiorno dei figliuoli d’Israele, quando essi soggiornarono nel paese d’Egitto e nel paese di Canaan, fu di quattrocentotrent’anni”.
La Versione dei Settanta è una traduzione fatta nel secondo e terzo secolo avanti Cristo, ma indubbiamente la parte di Esodo fu completata durante il terzo secolo, ed era basata sui manoscritti ebraici più antichi di quelli del testo masoretico. Per questa ragione essa può benissimo essere più accurata in numerose sue citazioni del comune testo masoretico. Il Pentateuco Samaritano, trascrizione del testo ebraico in caratteri samaritani e cosparso di alcune frasi idiomatiche samaritane, fu composto nel quinto secolo avanti Cristo e anch’esso comprende il soggiorno in Canaan con quello in Egitto. Fu quindi il soggiorno in Canaan insieme con quello in Egitto che diede il totale di 430 anni, e non soltanto il tempo trascorso in Egitto. Di conseguenza il tempo intercorso fra la promulgazione dei due patti (430 anni) non fu il medesimo tempo del soggiorno in Egitto (215 anni), e non c’è contrasto fra Galati 3:17 ed Esodo 12:40 qualora quest’ultimo sia compreso correttamente.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1954 | 15 marzo
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Domande dai lettori
◆ Riguardo al mangiare la carne degli animali dopo Harmaghedon, non sarebbe questo determinato dal patto eterno che Geova fece con Noè dopo il diluvio, piuttosto che dalle disposizioni stabilite in Eden per Adamo? — C. N., Stati Uniti.
Se l’uomo mangerà carne dopo Harmaghedon, si applicheranno i termini del patto noetico. Le sue regole sull’uso del sangue di animali uccisi per nutrimento dureranno tanto quanto durerà la pratica di mangiare carne. Considerando una domanda riportata in questa rubrica, La Torre di Guardia del 1º febbraio 1952 disse circa gli animali nel nuovo mondo: “Si ritiene che gli uomini non li uccideranno per alimento”. La dichiarazione non è dogmatica, e seguita dimostrando che è ragionevole attendersi che il proposito originale di Geova relativo alla provvisione del cibo, come fu espresso nell’Eden prima della caduta dell’uomo, sarà definitivamente adempito nel nuovo mondo. — Gen. 1:29, 30.
Il patto fermato con Noè che consentiva cibo animale non ebbe altro scopo che quello di
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