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PatrosAusiliario per capire la Bibbia
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Siculo (I secolo a.E.V.) riferisce un’idea del genere (Libro I, 50). La tradizione egiziana a cui si rifanno questi storici greci può essere una debole eco della vera storia di Mizraim (nome che finì per rappresentare l’Egitto) e dei suoi discendenti, fra cui Patrusim, presentata nella Bibbia. — Gen. 10:13, 14.
In seguito alla desolazione di Giuda da parte di Nabucodonosor, un rimanente di ebrei fuggì in Egitto. Fra i luoghi dove si stabilirono sono menzionati Migdol, Tafnes, Nof (tutte città del Basso Egitto) e il “paese di Patros”. (Ger. 44:1) Qui caddero nell’adorazione idolatrica, con conseguente loro condanna da parte di Geova e l’avvertimento di una prossima conquista dell’Egitto da parte di Nabucodonosor. (Ger. 44:15, 26-30) Documenti papiracei del V secolo a.E.V. mostrano che una colonia ebraica si era spinta fino a Elefantina presso Siene, all’estremità S dell’antico Egitto.
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PattoAusiliario per capire la Bibbia
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Patto
[ebr. berìth; gr. diathèke].
Accordo fra due o più persone che s’impegnano a compiere o astenersi dal compiere determinate azioni; contratto.
Un patto poteva essere unilaterale (se uno solo dei contraenti aveva l’obbligo di osservarne le condizioni) o bilaterale (se entrambi i contraenti dovevano rispettare certe condizioni). Oltre ai patti in cui Dio è uno dei contraenti, la Bibbia descrive la conclusione di patti fra uomo e uomo, e anche fra tribù, nazioni o gruppi di persone.
Infrangere un patto era un peccato grave. (Ezec. 17:11-20; Rom. 1:31, 32) Il rapporto matrimoniale è chiamato patto. (Mal. 2:14) Il termine “patto” si può riferire a un decreto permanente, come quello relativo al pane di presentazione (Lev. 24:8), o alla creazione di Dio governata dalle sue leggi, come l’inalterabile successione del giorno e della notte (Ger. 33:20); è usato anche in senso figurativo, come nell’espressione “patto con la Morte”. (Isa. 28:18) Geova parla inoltre di un patto in relazione agli animali feroci. (Osea 2:18) L’espressione “proprietari (signori) di un patto” ha il significato di “confederati”, come in Genesi 14:13.
In realtà, qualsiasi promessa di Geova è un patto; sarà sicuramente adempiuta e si può attenderne con fiducia l’attuazione. (Ebr. 6:18) Un patto è valido finché le sue condizioni sono in vigore e uno o entrambi i contraenti hanno l’obbligo di osservarlo. I risultati o le benedizioni risultanti dal patto possono continuare, anche per sempre.
MODI DI RATIFICARE O CONFERMARE UN PATTO
Dio veniva spesso invocato quale testimone. (Gen. 31:50; I Sam. 20:8; Ezec. 17:13, 19) Si faceva un giuramento. (Gen. 31:53; II Re 11:4; Sal. 110:4; Ebr. 7:21) A volte gli uomini stabilivano un segno o testimonianza, che poteva essere un dono (Gen. 21:30), una colonna o un mucchio di pietre (Gen. 31:44-54) o il nome dato a una località. (Gen. 21:31) In un caso Geova usò l’arcobaleno. (Gen. 9:12-16) Un metodo era quello di uccidere e fare a pezzi degli animali, fra le cui parti passavano coloro che stipulavano il patto. (Gen. 15:9-11, 17, 18; Ger. 34:18, 19) A volte festeggiamenti accompagnavano la conclusione di alleanze. (Gen. 26:28, 30) Si poteva partecipare a un pasto di comunione, come avvenne quando si fece il patto della Legge. (Eso. 24:5, 11) Il contraente maggiore poteva regalare all’altro alcuni capi di vestiario o armi. — I Sam. 18:3, 4.
Nella Bibbia ricorre l’espressione “patto di sale” per indicare la stabilità e immutabilità di un patto. (Num. 18:19; II Cron. 13:5; Lev. 2:13) Presso alcuni popoli antichi mangiare sale insieme era segno di amicizia e indicava fedeltà e lealtà durevoli; mangiare sale coi sacrifici di comunione simboleggiava lealtà perpetua.
LA PROMESSA EDENICA
Nel giardino di Eden, Geova Dio dichiarò profeticamente il suo proposito alla presenza di Adamo ed Eva e del “serpente”. — Gen. 3:15.
In quanto all’identità di quelli che furono inclusi in quella promessa e profezia, la visione data all’apostolo Giovanni, in Rivelazione 12:9, ci informa che il “serpente” è Satana il Diavolo. È dimostrato che il “seme” della “donna”, lungamente atteso dagli uomini giusti, va identificato col “seme” di Abraamo, Gesù Cristo. (Gal. 3:16; Matt. 1:1) Il “seme” doveva essere ferito al calcagno dal serpente. Gesù Cristo venne messo a morte, ferita che tuttavia non risultò permanente, poiché Dio lo risuscitò dalla morte. Ma il “seme” a sua volta deve ferire la testa del serpente, sconfiggendolo in modo permanente. — Vedi SEME.
I termini della promessa indicano che sarebbe trascorso un certo periodo di tempo, durante il quale il “serpente” avrebbe generato un “seme”, e fra i due ‘semi’ ci sarebbe stata inimicizia. Circa 6.000 anni sono passati da che fu fatta la promessa. Appena prima del regno millenario di Cristo il “serpente” sarà scagliato nell’abisso di inattività, e dopo la fine dei mille anni sarà annientato per sempre. — Riv. 20:1-3, 7-10; Rom. 16:20.
IL PATTO CON NOÈ
Geova Dio fece un patto con Noè, che rappresentava la propria famiglia, patto inerente al proposito di Geova di distruggere il mondo malvagio di allora. (Gen. 6:17-21; II Piet. 3:6) Noè aveva cominciato ad avere figli dopo aver compiuto 500 anni, nel 2470 a.E.V. (Gen. 5:32) Quando Dio rivelò questo proposito a Noè, i suoi figli erano adulti e sposati. Noè, da parte sua, doveva costruire l’arca dove avrebbero trovato posto la sua famiglia, gli animali e i viveri. Geova doveva preservare sulla terra esseri di carne, sia fra gli uomini che fra gli animali. Grazie all’ubbidienza di Noè nell’osservare le condizioni del patto, Geova preservò la vita umana e animale. Il patto si adempì interamente nel 2369 a.E.V., dopo il Diluvio, quando uomini e animali furono di nuovo in grado di vivere sulla terra e di riprodurre la propria specie. — Gen. 8:15-17.
IL PATTO DELL’ARCOBALENO
Il patto dell’arcobaleno fra Geova Dio e ogni carne, rappresentata da Noè e la sua famiglia, fu concluso nel novembre del 2369 a.E.V. sui monti di Ararat. Geova Dio dichiarò che mai più avrebbe sterminato ogni carne con un diluvio. L’arcobaleno fu quindi dato come segno del patto, che durerà finché il genere umano vivrà sulla terra, cioè per sempre. — Gen. 9:8-17; Sal. 37:29.
IL PATTO CON ABRAAMO
Il patto con Abraamo entrò in vigore quando Abramo (Abraamo) attraversò l’Eufrate ed entrò in Canaan. Il patto della Legge fu stipulato 430 anni dopo. (Gal. 3:17) Geova Dio aveva parlato ad Abraamo quando abitava in Mesopotamia, a Ur dei Caldei, dicendogli di mettersi in viaggio per il paese che gli avrebbe indicato. (Atti 7:2, 3; Gen. 11:31; 12:1-3) Esodo 12:40, 41 (LXX) ci dice che alla fine dei 430 anni di permanenza in Egitto e nel paese di Canaan, “in quel medesimo giorno”, Israele, che era stato schiavo in Egitto, partì. Il 14 nisan 1513 a.E.V. fu
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