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GenerazioneAusiliario per capire la Bibbia
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persone viventi in un dato periodo di tempo, non si può stabilire l’esatta durata di tale periodo. Il significato dell’espressione “questa generazione” si può determinare dal contesto. Nel denunciare i capi religiosi ebrei, Gesù Cristo concluse dicendo: “Veramente vi dico: Tutte queste cose verranno su questa generazione”. La storia ci dice che circa trentasette anni dopo (nel 70 E.V.) la generazione contemporanea vide di persona la distruzione di Gerusalemme, come era stato predetto. (Matt. 23:36) Più tardi, quello stesso giorno, Gesù ripeté quelle parole: “Veramente vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute”. (Matt. 24:34) In questo caso però Gesù non parlava solo di quello che sarebbe accaduto all’Israele naturale, ma rispondeva alla domanda circa il “segno” che avrebbe contraddistinto la sua “presenza” e il “termine del sistema di cose”. — Matt. 24:3.
Coloro che fanno parte della generazione del XX secolo in vita dal 1914 hanno visto tutti questi spaventosi avvenimenti concomitanti e particolarmente gravi: guerre fra nazioni, grandi terremoti, terribili pestilenze, estese carestie, persecuzione dei cristiani, e altre condizioni predette da Gesù in Matteo capitolo 24, Marco capitolo 13 e Luca capitolo 21.
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GenerositàAusiliario per capire la Bibbia
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Generosità
La nobile, spontanea prontezza nel fare del bene ad altri a piene mani, di tutto cuore. Tale è il significato di questo termine come viene usato dagli scrittori biblici nei loro scritti, un significato più profondo di quello espresso normalmente coi termini italiani ‘generoso’ o ‘generosità’. Geova stesso è la personificazione della generosità, Colui che “secondo la sua volontà” provvede appieno a tutti i bisogni delle sue creature ubbidienti. (I Giov. 5:14; Filip. 4:19) Ogni dono buono e regalo perfetto viene da lui, compreso un dono intangibile come la sapienza. — Giac. 1:5, 17.
Mosè esortò gli israeliti a coltivare la divina qualità della generosità anche nel fare prestiti. (Deut. 15:7-11) Un proverbio dice: “L’anima generosa sarà essa stessa resa grassa [prospererà], e chi innaffia liberalmente altri sarà anche lui liberalmente innaffiato”. (Prov. 11:25) Gesù Cristo espresse lo stesso pensiero in questo modo: “Vi è più felicità nel dare che nel ricevere”. — Atti 20:35; vedi anche Luca 6:38.
Si noti che i versetti biblici che parlano di generosità e liberalità non sono in contrasto o in disaccordo con altri che condannano gli ingrati, i pigri e i fannulloni. Per esempio, il pigro che non ara nel freddo inverno non meriterà nulla quando chiederà l’elemosina al tempo della raccolta; chi rifiuta di lavorare non ha diritto alla generosità altrui. (Prov. 20:4; II Tess. 3:10) Non si dovevano mettere nell’elenco degli aventi diritto ai soccorsi le vedove immeritevoli. (I Tim. 5:9, 10) Le contribuzioni delle congregazioni di tutta la Galazia, la Macedonia e l’Acaia non erano per i bisognosi pagani in generale, ma per “i santi” che erano nel bisogno. — I Cor. 16:1; II Cor. 9:1, 2; vedi anche Romani 12:8; II Corinti 8:1-4; 9:6-13; Ebrei 13:16.
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Genesi, libro diAusiliario per capire la Bibbia
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Genesi, libro di
[gr. gènesis, origine; generazione; nascita].
Primo libro del Pentateuco (gr. per “cinque rotoli” o “volume in cinque parti”). “Genesi” è il nome del primo di questi libri nella Settanta greca, mentre il titolo ebraico è Bere’shìth (“In principio”) dalla prima parola della frase iniziale.
QUANDO E DOVE FU SCRITTO
Poiché il libro di Genesi faceva evidentemente parte degli scritti originali (la Toràh), è possibile che sia stato completato da Mosè nel deserto del Sinai nel 1513 a.E.V. Dopo Genesi 1:1, 2 (che si riferisce alla creazione dei cieli e della terra) il libro abbraccia un arco di tempo di migliaia d’anni richiesto per la preparazione della terra come dimora dell’uomo, la creazione di pesci, animali e uccelli, e include anche il periodo dalla creazione dell’uomo fino al 1657 a.E.V., anno in cui morì Giuseppe.
LO SCRITTORE
L’obiezione un tempo sollevata da alcuni scettici che ai giorni di Mosè la scrittura fosse sconosciuta è oggi generalmente scartata. Nel suo libro New Discoveries in Babylonia About Genesis, P. J. Wiseman fa notare che la ricerca archeologica fornisce ampie prove che l’arte dello scrivere risale ai primordi della storia noti all’uomo. Praticamente tutti gli studiosi moderni riconoscono l’esistenza della scrittura già mille anni o più prima dell’epoca di Mosè (vissuto nel II millennio a.E.V.). Espressioni come quella che si trova in Esodo 17:14 — “Scrivi questo come memoriale nel libro” — confermano nel modo più valido che la scrittura era d’uso comune all’epoca di Mosè.
FONTE DEL MATERIALE
Tutte le informazioni contenute nel libro di Genesi si riferiscono ad avvenimenti accaduti prima della nascita di Mosè. Potevano esser state ricevute direttamente mediante rivelazione divina. È ovvio che qualcuno, Mosè o altri prima di lui, dovette ricevere in tal modo le informazioni relative agli avvenimenti precedenti la creazione dell’uomo. (Gen. 1:1-27; 2:7, 8) Queste e altre informazioni potevano però esser state tramandate a Mosè per tradizione orale. Data la longevità degli uomini di quell’epoca, le informazioni potevano esser state tramandate da Adamo a Mosè attraverso solo cinque anelli umani, cioè Metusela, Sem, Isacco, Levi e Amram. Una terza possibilità è che Mosè abbia ottenuto gran parte delle informazioni contenute in Genesi da documenti o scritti già esistenti. Ma l’importante è che Geova Dio guidò il profeta Mosè che quindi scrisse per ispirazione divina. — II Piet. 1:21.
Il materiale doveva servire di guida ispirata per le future generazioni. Doveva essere letto al popolo in più occasioni (Deut. 31:10-12; II Re 23:2, 3; Nee. 8:2, 3, 18) e i re d’Israele dovevano trarne istruzioni. — Deut. 17:18, 19.
CARATTERE STORICO DI GENESI
Genesi è l’unica fonte nota all’umanità che fornisce la storia logica e coerente degli avvenimenti sin dal principio. Senza la sua realistica descrizione di ciò che accadde al primo uomo e alla prima donna, ci rimarrebbero solo i racconti fantastici o le spiegazioni allegoriche dell’origine dell’uomo che si trovano nelle leggende pagane della creazione. Confrontando il libro di Genesi con le storie pagane della creazione si ha la chiara dimostrazione della superiorità della Bibbia.
Infatti secondo il noto mito babilonese il dio Marduk, principale dio di Babilonia, uccise la dea Tiamat, poi ne prese il corpo esanime e “la squartò come si apre un bivalve in due parti; ne aggiustò la metà e ne formò il cielo”. Così vennero all’esistenza la terra e il cielo. In quanto alla creazione della vita umana, lo stesso mito afferma che gli dèi afferrarono il dio Kingu e per fargli scontare la sua colpa “venne ucciso, e col sangue delle sue arterie squarciate, gli dei crearono il genere umano”.
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