-
Stabili anche se le nazioni sono scosseLa Torre di Guardia 1976 | 1° gennaio
-
-
affinché non vi sia fornicatore né alcuno che non apprezzi le cose sacre”. — Ebr. 12:14-16.
Pertanto, i veri cristiani devono veramente rappresentare il nome di Geova dinanzi a tutti. Non solo devono annunciare il Regno, ma devono anche vivere secondo i suoi elevati princìpi. Ricevono favore e benedizioni, poiché la santa devozione offre loro cose buone nella “vita d’ora” e la promessa di “quella avvenire”. (1 Tim. 4:8) Sarebbe davvero grave fare una qualsiasi cosa impura, vergognosa, e cadere nel giudizio di condanna dell’Iddio vivente, che brucia come col fuoco ogni impurità!
Certo i cristiani non vogliono “rifiutare” “colui che parla dai cieli”. (Ebr. 12:25) E quelli che non sono ancora veri cristiani e non rendono devozione a Dio, dovrebbero ascoltare la buona notizia, perché essa può offrire anche a loro grande felicità nella vita d’ora e quella avvenire a chi è fedele.
-
-
Perché un così alto prezzo di riscatto?La Torre di Guardia 1976 | 1° gennaio
-
-
Perché un così alto prezzo di riscatto?
NEL corso della storia ci sono state persone che hanno sacrificato la vita per dare ai loro simili la possibilità di vivere qualche anno in più. Ciò che hanno fatto è stato considerato nobile ed encomiabile. Tra quelli che diedero la vita ci fu uno la cui morte produsse risultati assai maggiori di quella di tutti gli altri messi insieme. Fu Gesù Cristo. La sua morte di sacrificio su un palo di esecuzione pose le basi perché gli uomini ottenessero non solo pochi addizionali anni di vita, ma la vita senza fine.
Non è stato facile alla maggioranza capire come la morte di Gesù Cristo diede tanti risultati. In altri casi, come quando la vita di qualcuno è minacciata da incendi, inondazioni e cose simili, si capisce subito la necessità di un intervento e i vantaggi che ne derivano. Ma la cosa è stata del tutto diversa nel caso di Gesù che depose la propria vita. Molti hanno permesso che la sua morte di sacrificio su un palo di esecuzione impedisse loro di abbracciare la verità cristiana. Oltre diciannove secoli fa, l’apostolo Paolo scrisse: “La parola del palo di tortura è stoltezza per quelli che periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio. . . . Noi predichiamo Cristo al palo, per i Giudei causa d’inciampo ma per le nazioni stoltezza”. — 1 Cor. 1:18, 23.
Le parole dell’apostolo Paolo indicano che è assai pericoloso considerare la morte di Gesù e ciò che essa compì come “stoltezza” e inciampare a causa d’essa. Com’egli dice, questo è l’effetto che produce su “quelli che periscono”. Perciò è saggio da parte nostra considerare perché Gesù Cristo poteva riscattare l’umanità solo deponendo la propria vita in sacrificio.
IL RISCATTO NELLE SCRITTURE EBRAICHE
A questo riguardo è utile esaminare come viene usata la parola “riscatto” nelle Scritture Ebraiche. In Esodo 21:29-31 viene usato per la prima volta il termine “riscatto” in relazione alla legge sul toro che cozzava. Leggiamo: “Se un toro aveva in precedenza l’abitudine di cozzare e n’era stato avvisato il proprietario ma egli non lo custodiva, ed esso ha messo a morte un uomo o una donna, il toro dev’essere lapidato e anche il suo proprietario si deve mettere a morte. Se gli si dovesse imporre un riscatto, deve dare il prezzo di redenzione per la sua anima secondo tutto ciò che gli si possa imporre. Sia che esso cozzasse un figlio o che cozzasse una figlia, gli si deve fare secondo questa decisione giudiziaria”.
Da questa legge si vede che un riscatto serve a ristabilire l’equilibrio delle cose. Uccidendo una persona, il toro la privava della vita. Nello stesso modo il proprietario, lasciando in libertà un animale pericoloso, era in parte responsabile della morte di colui che era stato cozzato dal toro. Per tale ragione il proprietario poteva dover pagare con la propria vita la vita dell’ucciso. Una vita, un’anima umana, sarebbe stata così controbilanciata da un’altra anima umana.
Tuttavia, il proprietario del toro pericoloso non doveva in ogni caso essere messo a morte. Se c’erano circostanze attenuanti, gli si poteva imporre un riscatto. Affinché fosse risparmiata la sua vita, il proprietario doveva rispettare i termini della legge e pagare il prezzo di redenzione per la propria anima o vita.
La legge diceva pure: “Se il toro cozzò uno schiavo o una schiava, egli darà il prezzo di trenta sicli al padrone di quel tale, e il toro sarà lapidato”. (Eso. 21:32) Era questo realmente un modo di ristabilire l’equilibrio? Sì, dal punto di vista della società allora esistente che permetteva la schiavitù. Lo schiavo era considerato una proprietà privata. Come anima, era proprietà del suo padrone e perciò aveva un valore commerciale fissato per legge, trenta sicli. Quindi, il proprietario del toro che aveva cozzato doveva pagare trenta sicli per continuare egli stesso a vivere. Il padrone dello schiavo ucciso poteva comprare quindi un altro schiavo per trenta sicli, sostituendo così la vita perduta dello schiavo con la vita di un altro schiavo. In tal modo si ristabiliva l’equilibrio.
In base a questi fatti e ai princìpi relativi, possiamo capire meglio perché la razza umana aveva bisogno d’essere riscattata e come Gesù Cristo poté provvedervi. Considerate:
NECESSITÀ DEL RISCATTO
Nel momento in cui il primo uomo Adamo trasgredì la legge di Dio perse la perfetta vita umana con i suoi diritti e le sue prospettive. Quale uomo imperfetto, poteva ora generare solo una progenie imperfetta, uomini e donne che sarebbero stati incapaci di soddisfare le perfette norme del Creatore. Pertanto, tutta la progenie di Adamo venne a trovarsi dalla nascita in poi in una condizione moritura. Essendo uomini peccatori erano sotto la condanna di morte. Come dice la Bibbia: “Per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna”. — Rom. 5:18, La Bibbia di Gerusalemme.
L’umanità in generale si trova pertanto in una situazione paragonabile a quella del proprietario israelita di un toro pericoloso che aveva cozzato un uomo, uccidendolo. In che senso? In quanto essa, come quell’Israelita, è sotto la condanna. Se la causa dell’Israelita non era giudicata in modo tale che egli poteva liberarsi pagando un riscatto, nulla poteva risparmiargli la piena punizione stabilita dalla legge, la morte. Similmente nel caso dell’umanità, non ci può essere nessuna liberazione dalla condanna di morte senza un riscatto che soddisfi la perfetta norma di giustizia di Dio.
Come si comprende dalla legge mosaica, tale riscatto dell’umanità doveva equivalere — sulla bilancia della giustizia — a ciò che era stato perduto. Adamo aveva perduto la vita umana perfetta. Quindi, il prezzo di riscatto della razza umana doveva essere una vita umana perfetta. Solo una vita umana perfetta poteva equilibrare la bilancia della giustizia perfetta.
-