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MardocheoAusiliario per capire la Bibbia
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è un lupo rapace, la mattina mangia la preda e la sera divide le spoglie”. (Gen. 49:27, ATE) L’attività di questi beniaminiti si svolse durante il crepuscolo della nazione di Israele, quando non avevano più re sul trono ed erano caduti sotto la dominazione dei gentili. Forse Mardocheo ed Ester ebbero il privilegio di sterminare gli ultimi odiati amalechiti. L’interesse di Mardocheo per il bene dei suoi compatrioti indica che aveva fede che di fra i figli di Israele sarebbe venuto il seme di Abraamo per benedire tutte le famiglie della terra. — Gen. 12:2; 22:18.
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MareAusiliario per capire la Bibbia
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Mare
L’intera massa d’acqua della Terra, distinta dalla terraferma; oppure un vasto bacino di acqua dolce o salata, di solito più piccolo di un oceano e in parte o interamente circondato da terraferma. L’acqua copre il 70,8 per cento della superficie della Terra.
GEOVA L’HA CREATO E LO DOMINA
Più volte la Bibbia attribuisce a Geova la creazione dei mari, distinti dalla terraferma nel terzo giorno creativo. (Gen. 1:9, 10, 13; Nee. 9:6; Atti 4:24; 14:15; Riv. 14:7) Ne riconosce inoltre la facoltà di esercitare la sua potenza e dominare il mare. (Giob. 26:12; Sal. 65:7; 89:9; Ger. 31:35) Quando era sulla terra il Figlio di Dio ricevette dal Padre l’autorità di comandare il mare. (Matt. 8:23-27; Mar. 4:36-41; Giov. 6:17-20) Il dominio che Dio ha sui mari è dimostrato dal modo in cui le coste e le maree tengono il mare entro limiti stabiliti, come se fosse chiuso da porte. (Giob. 38:8-11; Sal. 33:7; Prov. 8:29; Ger. 5:22; vedi SABBIA). Questo aspetto del mare, e anche il ruolo che ha nel ciclo idrologico (Eccl. 1:7; Amos 5:8), fa del mare un esempio delle meravigliose opere di Geova. (Sal. 104:24, 25) Poeticamente anche i mari si uniscono nel lodare il loro Creatore. — Sal. 96:11; 98:7.
MARI DELLA PALESTINA
Fra i mari della Palestina, il più importante era il ‘Mar Grande’ o Mediterraneo, chiamato anche “mare occidentale” o semplicemente ‘il Mare’. (Gios. 1:4; Deut. 11:24; Num. 34:5) C’erano poi il ‘Mar Rosso’ o “mare egiziano” (Eso. 10:19; Isa. 11:15), il ‘Mar Salato’ o Mar Morto, chiamato anche “mare dell’Araba” o “mare orientale” (Deut. 3:17; Ezec. 47:8) e il “mare di Galilea”, “mare di Cinneret” o mare di “Tiberiade”. (Matt. 4:18; Num. 34:11; Giov. 6:1) Nei riferimenti biblici il particolare bacino d’acqua indicato dall’espressione “il mare” spesso dev’essere determinato dal contesto. (Eso. 14:2 [confronta 13:18]; Mar. 2:13 [confronta 2:1]). A volte il termine ebraico per “mare” si riferisce a un fiume. — Ger. 51:36 (l’Eufrate); Isa. 19:5 (il Nilo).
L’ABISSO
Il termine greco àbyssos, che significa “molto o estremamente profondo” e viene spesso tradotto “abisso”, è usato a volte come termine di paragone o in riferimento al mare a motivo della sua grande, quasi insondabile profondità. (Rom. 10:6, 7; confronta Deuteronomio 30:12, 13). Nei simboli di Rivelazione la “bestia selvaggia che ascende dall’abisso” (Riv. 11:7) viene detto che ascende dal “mare”. — Riv. 13:1.
USO ILLUSTRATIVO
Mentre la Terra Promessa si doveva estendere “dal Mar Rosso fino al Mare dei Filistei [il Mar Grande], dal deserto fino al Fiume [Eufrate]”, nel descrivere il dominio del re messianico l’espressione “da mare a mare e dal Fiume fino alle estremità della terra” si riferisce evidentemente a tutto il globo. (Eso. 23:31, ATE; Zacc. 9:9, 10; confronta Daniele 2:34, 35, 44, 45). Questo è indicato dall’applicazione della profezia di Zaccaria fatta da Matteo e Giovanni, profezia in cui Zaccaria cita il Salmo 72:8. — Matt. 21:4-9; Giov. 12:12-16.
Geremia descrisse il rumore prodotto dagli eserciti che avrebbero attaccato Babilonia paragonandolo al fragore del mare. (Ger. 50:42) Quindi quando predisse che il “mare” avrebbe sommerso Babilonia si riferiva evidentemente alla marea dei vittoriosi eserciti dei medi e dei persiani. — Ger. 51:42; confronta Daniele 9:26.
Isaia paragonò i malvagi della terra, le masse irrequiete, alienate da Dio, a “un mare agitato che non può calmarsi e le cui acque portan su melma e fango”. (Isa. 57:20, CEI) In Rivelazione 17:1, 15 viene spiegato che le “acque” su cui “siede” Babilonia la Grande sono “popoli e folle e nazioni e lingue”. Isaia predisse inoltre a Sion la “donna” di Dio: “A te si dirigerà la dovizia del mare; le medesime risorse delle nazioni verranno a te”. (Isa. 59:20; 60:1, 5) Questo sembra indicare che molti degli abitanti della terra si sarebbero rivolti alla simbolica “donna” di Dio. Questo può far luce sull’intento del profetico “re del nord” nel piantare “le tende del suo palazzo fra il mare grande [il Mediterraneo] e il santo monte dell’Adornamento [su cui sorgeva il santuario di Dio a Gerusalemme o Sion]”. — Dan. 11:40, 45.
Daniele descrisse quattro “bestie” che salivano “dal mare” e rivelò che simboleggiavano re o governi politici. (Dan. 7:2, 3, 17, 23) Giovanni parlò similmente di una ‘bestia selvaggia che ascende dal mare’, e il fatto che in linguaggio simbolico menzioni diademi e trono collega ancora una volta l’idea di un’organizzazione politica con questa bestia selvaggia che esce dal “mare”. (Riv. 13:1, 2) Egli vide inoltre in visione il tempo in cui ci sarebbero stati “un nuovo cielo e una nuova terra”, e il “mare”, cioè le turbolente masse di persone alienate da Dio, non esisterà più. — Riv. 21:1.
Giuda fratello di Giacomo avverte i cristiani del grave pericolo che uomini malvagi si introducano nella congregazione allo scopo di contaminarla moralmente, e li definisce “furiose onde del mare che gettano la schiuma delle proprie cause di vergogna”. (Giuda 4-13) Può darsi che Giuda avesse in mente le parole di Isaia (57:20) e descrivesse in modo figurativo il loro furibondo, sfrenato disprezzo per le leggi di Dio e i loro impetuosi attacchi contro le barriere morali stabilite da Dio in una condotta degradata, libidinosa. Un commentatore osserva: “. . . espongono agli occhi di tutti il fango e il sudiciume dei loro eccessi, . . . Così tali uomini trasudano come schiuma le loro azioni vergognose, e le ostentano, affinché tutti le vedano e diano quindi alla Chiesa la colpa delle cattive azioni di quei professanti”. (F. C. Cook, Commentary, Giuda) Un altro dice: “Ciò che rivelano è così inconsistente e privo di valore come la schiuma delle onde oceaniche, e il risultato è infatti una dichiarazione della loro stessa vergogna”. — Barnes’ Notes on the New Testament (p. 1518); confronta la descrizione che Pietro fa di tali uomini in II Pietro 2:10-22.
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Mare fusoAusiliario per capire la Bibbia
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Mare fuso
(o Mare di rame).
Quando, durante il regno di Salomone, si costruì il tempio, un “mare fuso” sostituì il bacino di rame trasportabile usato nel precedente tabernacolo. (Eso. 30:17-21; I Re 7:23, 40, 44) Opera di Hiram, un ebreo fenicio, era evidentemente chiamato “mare” per la gran quantità di acqua che poteva contenere. Questo recipiente, anch’esso di rame, misurava “dieci cubiti [m 4,4 ca.] da un suo orlo all’altro
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