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Siate saldi nella preghieraLa Torre di Guardia 1975 | 15 dicembre
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lungo la via, che domandiate aiuto la mattina presto o a notte tarda, siate certi che il Fattore dell’orecchio può udire la vostra preghiera. — Sal. 119:62, 147.
27. Quale gioia si può provare e chi può provarla?
27 Quale gioia più grande può esserci se non di vedere esaudita una preghiera? Che sia esaudita all’istante o che aspettiate il tempo fissato da Dio, non perdete mai la fede nel potere della preghiera. Ogni leale sarà saldo nella preghiera, grato delle ricche benedizioni ricevute ogni giorno, e attenderà vivamente di godere dell’amicizia eterna dell’Uditore di preghiera.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1975 | 15 dicembre
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Domande dai lettori
● I testimoni di Geova hanno fiducia nei medici?
Sì, i testimoni di Geova si valgono delle varie capacità dei medici per i propri problemi di salute. Amano la vita e vogliono fare qualunque cosa ragionevole e scritturale per prolungarla. Come Luca, il cristiano del primo secolo che era medico, oggi alcuni Testimoni esercitano la medicina, in molte sue branche. (Col. 4:14) Tuttavia, non accettano terapie contrastanti con ciò che richiede la Bibbia, come le trasfusioni di sangue. La Bibbia proibisce specificamente di prendere sangue per nutrire il corpo. — Gen. 9:4; Lev. 17:1-14; Atti 15:28, 29.
Gesù e gli apostoli guarirono miracolosamente i malati e gli infermi con il potere dello spirito santo quale esempio di ciò che si farà in senso completo nel nuovo sistema di cose di Geova. Dopo la morte degli apostoli verso la fine del primo secolo, i doni della guarigione miracolosa da parte dei servitori di Dio cessarono e così oggi i testimoni di Geova non si attendono miracoli per riacquistare la salute. Comunque, si rivolgono a Dio perché benedica e guidi i loro sforzi d’aver cura della propria salute in modo ragionevole. Tuttavia sanno che, come accadde pure agli apostoli, Dio permette ancora che la morte porti via i fedeli il cui corpo è arrivato al punto in cui non può sostenersi né con il buon cibo e l’adeguato riposo né con l’aiuto dei medici.
Naturalmente, ci sono varie teorie sulla cura delle malattie. La Società Torre di Guardia non incoraggia un metodo più dell’altro; si lascia a ciascun testimone di Geova di scegliere individualmente qualsiasi trattamento ritenga migliore. Ogni tanto le nostre pubblicazioni considerano le diverse arti della guarigione e i metodi impiegati, come soggetto d’interesse per i lettori, ma lasciando decidere a ciascuno quale può essergli utile.
Riconosciamo che talvolta ci sono ampie divergenze d’opinione tra coloro che si occupano di problemi di salute. Ma il cristiano che preferisce alcune terapie non ha nessuna ragione di criticare chi è favorevole ad altre forme di cura, finché decide di scegliere un trattamento che non è proibito dalla Parola di Dio. È pure importante riconoscere che, come mostrano i fatti, il trattamento che fa bene a una persona può non avere un effetto benefico su un’altra e, in effetti, potrebbe danneggiarla.
I testimoni di Geova, pur essendo grati di qualsiasi sollievo dall’infermità e dalla malattia i medici rechino loro, riconoscono che tale sollievo e tutt’al più temporaneo e che dobbiamo attendere da Dio la permanente liberazione dall’infermità. Nel nuovo sistema di Geova, ora vicinissimo, le creature umane saranno guarite delle loro infermità e perfino la morte sarà eliminata grazie al riscatto di Cristo Gesù.
● Mi è difficile capire Esodo 4:24-26, circa la circoncisione del figlio di Mosè. La vita di chi era in pericolo, e che cosa accadde?
Questo passo si trova nel racconto sul ritorno di Mosè in Egitto, insieme a sua moglie Zippora. Esodo 4:24-26 dice letteralmente: “Ora avvenne per la strada, nell’alloggio, che Geova [cioè l’angelo di Geova] lo incontrò e cercava il modo di metterlo a morte. Infine Zippora prese una selce e stroncò il prepuzio di suo figlio e fece in modo che esso gli toccasse i piedi, dicendo: ‘Perché mi sei sposo di sangue’. Di conseguenza lo lasciò andare. Allora ella disse: ‘Sposo di sangue’, a causa della circoncisione”.
Questo è un passo oscuro e al presente non possiamo determinarne in modo conclusivo l’intero significato. Altre scritture, però, fanno considerevole luce su di esso. Suggeriamo pertanto quanto segue:
La legge data in precedenza ad Abraamo sulla circoncisione dichiarava: “Il maschio incirconciso che non sarà stato circonciso nella carne del suo prepuzio, pure quell’anima, dev’essere stroncato dal suo popolo. Egli ha infranto il mio patto”. (Gen. 17:14) Poiché non Mosè, ma suo figlio era incirconciso, fu evidentemente la vita del ragazzo quella minacciata dall’angelo di Geova. E poi Mosè aveva ricevuto da Dio, per mezzo del suo angelo, il divino incarico di condurre gli Israeliti fuori d’Egitto. (Eso. 3:10) Non pare ragionevole pensare, pertanto, che Mosè stesso fosse minacciato di morte da un angelo di Dio mentre era in cammino per andare ad adempiere tale incarico.
Era l’angelo di Geova che aveva ricevuto da Dio il potere di uccidere il figlio di Mosè perché non era in armonia con il patto della circoncisione. Logicamente, perciò, Zippora avrebbe fatto in modo che il prepuzio (la prova che il patto era stato rispettato) toccasse i piedi dell’angelo, mostrando così che non c’era più nessuna ragione di far morire suo figlio.
L’insolita espressione di Zippora: “Sposo di sangue”, fu dovuta evidentemente al fatto che la circoncisione riguardava un patto. L’autore di quel patto era Geova Dio rappresentato lì dal Suo angelo. Pertanto, chiamando Geova “sposo di sangue” per mezzo del suo angelo rappresentativo, pare che Zippora parlasse non in modo critico ma riconoscesse ora la sua sottomissione alle condizioni di quel patto. Era come se avesse accettato la posizione di moglie nel patto della circoncisione, con Geova Dio quale marito. Con questo atto di ubbidienza alla giusta esigenza di Dio, la vita di suo figlio non fu più in pericolo.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1975 | 15 dicembre
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Domande dai lettori
● Qual è il significato delle scritture dov’è detto che i “reni” sono ‘visti’, ‘raffinati’, ‘provati’ o ‘esaminati’ da Geova Dio o da suo Figlio?
In tali versetti, i reni sono evidentemente menzionati per rappresentare le più profonde emozioni o i più intimi sentimenti o in riferimento ad essi. (Sal. 7:9; 26:2; Ger. 11:20; 20:12) Mentre gli uomini non sono in grado di determinare le più profonde emozioni e i più intimi sentimenti di un altro, questi non si possono nascondere né a Geova Dio, che prova e raffina in sommo grado, né a suo Figlio. Per tale ragione leggiamo: “Io, Geova, scruto il cuore, esamino i reni, sì, per dare a ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni”. (Ger. 17:10) Citando il Figlio, Apocalisse 2:23 dichiara: “Io sono colui che scruta reni e cuori; e darò a ciascuno di voi secondo le opere vostre”. (Versione a cura di S. Garofalo) Geova Dio e Gesù Cristo, quindi, esaminano le più profonde emozioni, che possono essere nascoste agli uomini come i reni letterali sono situati in un punto così profondo del corpo umano.
Vivendo in armonia con la volontà di Dio, perciò, abbiamo grandi ricompense spirituali, poiché Egli e Suo Figlio vedranno dalle nostre più profonde emozioni che vogliamo servirlo. Possiamo averne anche vantaggi fisici. È degno di nota che i turbamenti emotivi influiscono sui reni. Per esempio, la forte tensione emotiva può causare dolore fisico e insufficiente o mancata orinazione. Pertanto, chi coltiva la padronanza di sé, come raccomanda la Bibbia, può risparmiarsi sofferenze fisiche. — Gal. 5:22-24.
La Bibbia non rivela fino a che punto i reni letterali (forse incluse le ghiandole surrenali situate sulla superficie superiore dei reni) influiscano sulle emozioni o contribuiscano allo sviluppo di certe emozioni. Dobbiamo ricordare che il corpo umano è un tutto armonioso, in cui le membra dipendono tutte le une dalle altre. (Si paragoni I Corinti 12:14-26). Perciò, emozioni, sentimenti, desideri e cose simili non possono limitarsi interamente a un qualsiasi organo specifico come cervello, cuore o reni. Può darsi benissimo che, almeno in certi casi, la Bibbia parli solo dell’organo interessato come se desse esso stesso origine alle emozioni o ai sentimenti che influiscono su di esso.
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