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FiumeAusiliario per capire la Bibbia
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anche in Rivelazione 8:10 e 16:4 sono menzionate acque di fonti umane considerate indispensabili alla propria esistenza.
La disastrosa inondazione di un fiume rappresenta l’invasione di eserciti nemici. — Isa. 8:7.
Per il “fiume d’acqua di vita” (Riv. 22:1), vedi VITA (Fiume d’acqua di vita).
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Fiume d’EgittoAusiliario per capire la Bibbia
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Fiume d’Egitto
Geova aveva promesso di dare al seme di Abraamo tutto il paese “dal fiume d’Egitto” fino all’Eufrate. (Gen. 15:18) I commentatori ritengono generalmente che il “fiume d’Egitto” sia la “valle del torrente d’Egitto” ora identificata col Wadi el-ʽArish nella penisola del Sinai, che si getta nel Mediterraneo 145 km a E di Porto Said. (Vedi EGITTO, VALLE DEL TORRENTE D’). In I Cronache 13:5 alcune traduzioni hanno “fiume [shihhòhr] d’Egitto” (NM) o “Torrente d’Egitto” (Nardoni), che potrebbe anche essere il Wadi el-ʽArish. Ma un’altra possibilità è che il versetto si riferisca a un ramo del Nilo. — Vedi SIHOR.
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FlagellazioneAusiliario per capire la Bibbia
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Flagellazione
Vedi PERCOSSE.
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FlautoAusiliario per capire la Bibbia
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Flauto
Traduzione dell’ebraico hhalìl e dell’equivalente greco aulòs. (I Sam. 10:5; I Cor. 14:7) La radice ebraica da cui si ritiene derivato il termine hhalìl significa “bucare, perforare”, e potrebbe riferirsi al procedimento seguito nel fare un flauto semplice, cioè svuotare un tratto di canna o anche di osso o avorio, e praticarvi poi dei fori a determinati intervalli. Antiche iscrizioni indicano che in Egitto esistevano diversi strumenti simili al flauto. Uno veniva tenuto in posizione obliqua, appoggiando la bocca da un lato dello strumento; c’era anche un flauto doppio, con l’imboccatura a un’estremità delle due canne.
Sembra che anche il termine greco aulòs fosse il nome generico di due tipi di strumenti musicali: quelli provvisti di bocchino, e anche semplici flauti. Pure hhalìl poteva essere un nome generico per tutti gli strumenti a fiato, ma nell’ebraico moderno si riferisce unicamente al flauto, e secondo la tradizione ebraica nelle Scritture hhalìl significa flauto.
L’esatta identificazione dello strumento musicale chiamato in ebraico ‘ughàv è invece incerta, perché la Bibbia non lo descrive; ma in genere le traduzioni moderne della Bibbia lo rendono “flauto”. (Giob. 21:12; Sal. 150:4; ATE, Ga, NM, Ri) Il flauto, se tale è la traduzione corretta, è il primo strumento a fiato (probabilmente di legno) menzionato nelle Scritture. (Gen. 4:21) Iubal, della settima generazione da Adamo, è chiamato “il fondatore [lett. padre] di tutti quelli che maneggiano . . . il flauto”. Questo probabilmente indicava l’affermarsi di una professione, sia di artigiani che facevano gli strumenti sia di quelli che li suonavano. Lo strumento dell’orchestra di Nabucodonosor indicato dal termine aramaico mashrohgithà’ (“flauto”, Daniele 3:5, 7, 10, 15; CEI, NM, Ri, VR) sembra corrispondere all’ebraico ‘ughàv.
[Figura a pagina 467]
Vari tipi di flauto, da monumenti egiziani
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FocaAusiliario per capire la Bibbia
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Foca
[ebr.tàhhash].
C’è molta incertezza sul particolare tipo di pelle usato per fare la copertura esterna del tabernacolo e per avvolgere gli arredi e gli utensili del santuario da trasportare. Tàhhash o tehhashìm (pl.) compaiono di solito insieme a ʽohr o ʽohròhth (“pelle”, “pelli”). (Eso. 25:5; 26:14; 35:7, 23; 36:19; 39:; Num. 4:6-14, 25; Ezec. 16:10) Sembra che i traduttori della Settanta pensassero che il termine ebraico indicasse non un animale, ma un colore (uakìnthinos, blu, LXX). Tuttavia, quasi all’unanimità i commentatori ebrei ritengono che tàhhash sia un animale.
SI POTEVA USARE LA PELLE, ANCHE SE LA FOCA ERA UN ANIMALE IMPURO
Il fatto che la foca non era commestibile, essendo un animale impuro, non escludeva che si potessero adoperare pelli di foca per ricoprire il tabernacolo. Per esempio, anche se il leone e l’aquila erano animali ‘impuri’ (Lev. 11:13, 27) i cherubini che Ezechiele vide in visione avevano quattro facce, fra cui una di leone e una di aquila. (Ezec. 1:5, 10; 10:14) E i carri di rame che Salomone fece per il tempio erano ornati con figure di leoni, e questo senza dubbio secondo i piani che Davide ricevette per ispirazione da Dio. (I Re 7:27-29; I Cron. 28:11-19) Gli israeliti si servivano di animali ‘impuri’, come gli asini, per cavalcare, ed era stato predetto che il Messia sarebbe entrato in Gerusalemme cavalcando un asino. (Zacc. 9:9; Matt. 21:4, 5) Giovanni il Battezzatore aveva un incarico dei più sacri, quello di andare “dinanzi a Geova per preparare le sue vie”, eppure indossava un abito fatto col pelo di un animale “impuro”. (Luca 1:76; Matt. 3:4; Lev. 11:4) Tutto questo sta a indicare che la distinzione fra animali puri e animali impuri era soltanto dietetica, anche se a volte si riferiva ai sacrifici, e gli israeliti non dovevano provare avversione per gli animali ‘impuri’ in generale. (Lev. 11:46, 47) Anche questi, come gli ammali ‘puri’, erano stati creati da Dio e perciò erano in se stessi buoni, non ripugnanti. — Gen. 1:21, 25.
ALLA PORTATA DEGLI ISRAELITI
Se il tàhhash della Bibbia indica effettivamente un tipo di foca, ci si può chiedere come gli israeliti poterono procurarsi pelli di foca. Le foche in genere vivono nelle regioni artiche e antartiche, ma certe foche preferiscono climi più temperati. Tuttora si trovano esemplari di foca monaca in alcune zone del Mediterraneo, e anche in altre acque più calde. Nel corso dei secoli l’uomo ha enormemente ridotto il numero delle foche, e in tempi biblici questi animali potevano essere numerosi nel Mediterraneo e nel Mar Rosso. Ancora nel XVIII secolo, come osservava Augustin Calmet nel Dictionnaire de la Bible: “Su molti isolotti del mar Rosso, attorno alla penisola del Sinai, si trovano foche”.
Gli antichi egizi trafficavano sul Mar Rosso e, naturalmente, importavano merci da molti dei paesi mediterranei. Perciò potevano benissimo procurarsi pelli di foca. Quando gli israeliti partirono dall’Egitto,
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