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Quando l’adorazione aveva come centro un tempio terrenoLa Torre di Guardia 1974 | 1° settembre
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portato un altro capro, sul quale il sommo sacerdote confessava i peccati del popolo, e il capro veniva portato nel deserto, a morirvi. — Lev. 16:3-10.
Il toro veniva fatto fermare presso il lato settentrionale dell’altare degli olocausti e quindi era scannato. (Si paragoni Levitico 1:11). Il sommo sacerdote entrava prima nel Santissimo con un incensiere portatile o turibolo con carboni presi dall’altare. (Lev. 16:12, 13) Dopo aver bruciato l’incenso nel Santissimo vi entrava di nuovo, questa volta con un po’ di sangue del toro, che spruzzava per terra di fronte e verso l’Arca del Patto con il suo coperchio del propiziatorio. Questo sangue era un appello alla misericordia di Dio per la propiziazione o l’espiazione dei peccati del sommo sacerdote e della “sua casa”, che includeva tutta la tribù di Levi. — Lev. 16:11, 14.
La terza volta che entrava nel Santissimo portava il sangue del ‘capro per Geova’, che veniva spruzzato davanti all’Arca per i peccati del popolo. Un po’ di sangue del toro e del capro era messo sull’altare degli olocausti e sui suoi corni. Il grasso degli animali era bruciato sull’altare, e le carogne erano portate fuori del campo e bruciate, con tutta la pelle. — Lev. 16:25, 27.
In questo modo il popolo aveva la soddisfazione di sapere che faceva quello che Dio aveva comandato, quello che Gli era gradito e che i loro peccati erano rimandati o tenuti lontano per un altro anno. L’apostolo Paolo osserva riguardo alla disposizione dei sacrifici della Legge: “Il sangue di capri e di tori e la cenere di una giovenca aspersa su quelli che si sono contaminati santifica in quanto alla purità della carne”. — Ebr. 9:13.
Ma gli Israeliti dovevano osservare ogni anno il Giorno di Espiazione, e nell’intervallo fra un’osservanza e l’altra dovevano fare sacrifici specifici per certi peccati personali. Come proseguì dicendo l’apostolo: “Quanto più il sangue del Cristo, che per mezzo di uno spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte affinché rendiamo sacro servizio all’Iddio vivente?” — Ebr. 9:14.
La Legge, con il suo tabernacolo e il suo tempio, aveva solo “un’ombra delle buone cose avvenire, ma non la sostanza stessa delle cose”, perché “la realtà appartiene al Cristo”. — Ebr. 10:1; Col. 2:17.
Nella mente degli Ebrei non entrò mai l’idea che un giorno avrebbero avuto un Sommo Sacerdote il quale avrebbe effettivamente dato la sua propria vita umana in sacrificio e sarebbe entrato non nel Santissimo del tabernacolo o tempio terreno, ma nel cielo stesso, alla medesima presenza di Dio nel suo grande tempio spirituale. Quel tempio spirituale e il modo in cui serve oggi da centro della vera adorazione sarà il soggetto considerato da La Torre di Guardia nel prossimo articolo di questa serie. — Ebr. 9:24.
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Un posto insolito per trovare la veritàLa Torre di Guardia 1974 | 1° settembre
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Un posto insolito per trovare la verità
● La verità si può trovare in molti posti insoliti. Un giovane che aveva avuto una vita familiare infelice trovò una copia de La Torre di Guardia che era stata gettata nel cestino della carta straccia al locale ufficio postale. La raccolse, cominciò a leggerla e trovò la risposta a molte sue domande. Disse: “Tutta la mia veduta della vita è ora cambiata e penso di fare uno studio biblico”. Si mise in contatto con un testimone di Geova e chiese di fare immediatamente lo studio biblico a domicilio. Sin dall’inizio cominciò a frequentare le adunanze della congregazione, si iscrisse alla Scuola di Ministero Teocratico e ben presto cominciò entusiasticamente a condividere con altri la nuova fede. Con coraggio parlò al sacerdote cattolico, rassegnandogli le sue dimissioni da Babilonia la Grande, e a un’assemblea di distretto si battezzò.
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