Un mezzo efficace per liberare l’umanità
LA MORTE era la pena provveduta per i ladri d’uomini. (Eso. 21:16; 1 Tim. 1:9, 10) I moderni ladri d’uomini chiedono un riscatto in danaro per il rilascio della loro vittima ai parenti, ma il riscatto di cui tratta l’articolo seguente è una specie diversa di riscatto per procurare la liberazione dell’umanità dalla sua decaduta condizione e dalla morte.
La prima traduzione delle Sacre Scritture fu fatta dall’ebraico al greco, e poi le Scritture Cristiane furono scritte dagli apostoli e i discepoli di Cristo in greco. Ora, vi è una parola greca, cioè, lytron, che significa “qualcosa con cui liberare o sciogliere” vale a dire, un “prezzo” di redenzione. È la parola che si trova in Matteo 20:27, 28 e qui tradotta “riscatto”, come segue: “E chiunque fra voi vorrà esser Primo, sarà vostro servitore; appunto come il Figliuol dell’uomo non è venuto per esser servito ma per servire, e per dar la vita sua come prezzo di RISCATTO per molti”. Qui la parola greca lytron (riscatto) è seguita dalla preposizione anti che significa o invece di, corrispondente a, oppure in favore di. Questa disposizione di nome e preposizione (lytron anti) è esattamente l’inverso della parola greca composta, in 1 Timoteo 2:6, cioè anti-lytron. In Matteo 20:28 sopra citato l’anti non potrebbe significare “esattamente corrispondente” in prezzo, perchè il sangue vitale di Gesù Cristo l’oratore non era esattamente corrispondente ai “molti” per cui diede la sua vita, ma era “in favore di” questi molti. In 1 Timoteo 2:6, tuttavia, l’anti significa “esattamente corrispondente”, e corrispondente in che modo ci è dimostrato da Deuteronomio 19:21, che mostra come la vita umana che compra e rilascia dev’essere un prezzo esattamente corrispondente alla vita che fu persa da Adamo. Quindi la vita che Gesù diede deve essere equivalente alla vita umana perduta che egli riscatta per i molti i quali accettano il beneficio del riscatto.
Un’altra testimonianza delle parole di Gesù su questo soggetto si trova in Marco 10:44, 45, in cui si legge: “E chiunque fra voi vorrà esser primo, sarà servo di tutti. Poiché anche il Figliuol dell’uomo non è venuto per esser servito, ma per servire, e per dar la vita sua come prezzo di riscatto [greco: lytron anti] per molti”. Gesù non diede alcun riscatto di danaro ma diede la sua vita umana perfetta come riscatto in favore di molti discendenti di Adamo. Gesù comprò per loro la piena e completa vita, con il diritto ad essa, per tanti dell’umanità quanti si conformerebbero alle fisse regole di Dio per guadagnare la salvezza eterna. Certamente Gesù non venne a salvare e a dare la sua vita per gli empi volontari. In verità, egli morì per noi mentre eravamo i nemici di Dio, come leggiamo: “Ma Iddio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Perché, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del suo Figliuolo, tanto più ora, essendo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita”. (Rom. 5:8, 10) Comunque, le persone a cui si riferisce qui noi non include gli empi ostinati, ma quelli che accettarono il beneficio del sacrificio di riscatto di Cristo e quelli ai quali l’apostolo Paolo s’indirizza al capitolo 1 versetto 7 di Romani come “santi”.
In 1 Timoteo 2:3-6 leggiamo: “Questo è buono e accettevole nel cospetto di Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. Poiché v’è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, il quale diede se stesso qual prezzo di riscatto [antitytron] per tutti; fatto che doveva essere attestato a suo tempo”. La somma di questa dichiarazione ispirata è che Iddio non rispetta la qualità delle persone. È la sua volontà che tutte le specie di uomini dovrebbero essere salvati e venire alla conoscenza della verità. Malgrado vi siano molte qualità di uomini, v’è un solo Dio e un mediatore solo fra quest’unico Dio e tutti gli uomini, e questo uno è Cristo Gesù, che diede se stesso come riscatto, o prezzo corrispondente, e in favore di tutti, cioè, per tutte le qualità di uomini e per tutti quelli fra questi che cercano la salvezza nel modo stabilito da Dio.
Evidentemente il significato qui è che Cristo Gesù è il Mediatore di tutti quelli che sono portati nel nuovo patto per fare la volontà di Geova. Quindi è chiaro che il sacrificio di riscatto di Gesù non è automaticamente di beneficio a ogni uomo particolare, lo voglia quest’uomo o no; ma ricevono i benefici risultanti dal riscatto solo quegli uomini i quali cercano la via della giustizia, credono in Dio quale Supremo Onnipotente e nel sangue del suo Figliuolo come mezzo di salvezza, e i quali allora volonterosamente accettano di fare la volontà di Dio. Senza Cristo Gesù, il Mediatore, nessun uomo potrebbe essere riconciliato con Dio. Gesù ha comperato la razza umana col suo sangue perfetto, ed egli libera dalla inabilità soltanto quelli che sono disposti ad essere liberati e salvati per la vita eterna.
Iddio ha mostrato la sua misericordia agli uomini peccatori, i discendenti di Adamo, e questo è il risultato della sua longanimità. Gesù disse: “Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”. Così solo quelli che credono in lui sono liberati dalla morte. Gesù aggiunse: “Infatti Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perchè il mondo sia salvato per mezzo di lui”. (Giov. 3:16, 17) Quella manifestazione della misericordia di Dio per mezzo del suo Figliuolo è perché gli uomini ‘siano’ salvati, non che debbano essere salvati sia che lo desiderino, credano, o facciano altrimenti.
Senza il sacrificio di riscatto di Cristo nessun uomo potrebbe essere salvato, perché è un peccatore per eredità da Adamo e l’ira di Dio” cioè la giusta condanna di Dio, cade su tutti i peccatori a causa della loro imperfezione risultante dal peccato innato. Iddio non può approvare una cosa imperfetta. Non per l’esercizio della sua giustizia, ma per l’esercizio della sua longanimità, Iddio provvede che Gesù possa comprare gli uomini e che, quando gli uomini esercitano fede in Dio e nel suo Cristo, abbiano il beneficio di essere liberati dalla schiavitù del peccato e sia loro data un’opportunità individuale per provare la propria integrità verso di Lui. Così facendo, ricevono la salvezza alla vita eterna da Gesù Cristo e per suo mezzo. Ma sicuramente quelli che mancano o rifiutano di credere non potranno ricevere la salvezza. Se lo potessero, allora significherebbe che le condizioni le quali richiedono di credere sarebbero senza nessun effetto positivo. Perciò Giovanni 3:35, 36 dice chiaramente: “Il Padre ama il Figliuolo, e gli ha dato ogni cosa in mano. Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l’ira di Dio resta sopra lui”.
Non c’è via di scampo per l’umanità dalla giusta punizione di morte eterna eccetto il merito di Cristo Gesù applicato in loro favore e da loro ricevuto. Qualsiasi tentativo d’insegnare un ‘riscatto per tutti senza la credenza’ è interamente privo di autorità scritturale. Il prezzo di riscatto è la cosa di valore o prezzo provveduto per l’acquisto dell’umanità, e quel prezzo corrisponde alla perfetta vita umana che la creatura di Dio Adamo perdette per sè e così per tutti noi suoi discendenti.
Gesù morì sulla nostra terra. Il suo sangue vitale fu sparso come prezzo di riscatto, perchè “la vita della carne è nel sangue”. (Lev. 17:11) Il terzo giorno Iddio risuscitò Gesù dalla morte come spirito e lo esaltò al cielo, pienamente rivestito di tutto il potere e l’autorità per eseguire il proposito di Dio. In cielo Gesù Cristo, lo spirito divino immortale, presentò a Geova Dio la cosa di valore, cioè, il suo diritto alla vita umana, come offerta per il peccato. Quindi il suo sacrificio è chiamato “offerta per il peccato”. L’atto di riscattare include sia il provvedimento del prezzo di riscatto che la presentazione o il pagamento di quel prezzo di acquisto. L’intera opera di provvedere tale prezzo e di pagarlo è eseguito da Cristo Gesù secondo la volontà ed il comando di Dio. Ne segue, perciò, che Cristo Gesù solo, separato e a parte dal suo corpo di seguaci delle sue orme, eseguì l’atto di riscattare l’umanità
L’OFFERTA DEL PECCATO, TIPICA E ANTITIPICA
Nel giorno dell’espiazione giudaica una volta l’anno la figura profetica che veniva fatta nei sacrifici offerti nel sacro tabernacolo appoggia pienamente la precedente conclusione. Nel cortile del tabernacolo veniva portato un giovenco, che era un tipo dell’uomo Gesù, e qui era ucciso. Questo raffigura Gesù che fu ucciso sulla terra. Il sommo sacerdote giudaico prendeva allora il sangue del giovenco e lo portava nel “santissimo”, entro il tabernacolo, e qui aspergeva il sangue davanti al propiziatorio. In adempimento di quella parte della figura Cristo Gesù, Sommo Sacerdote di Geova, ascese al cielo stesso e presentò e pagò il prezzo di riscatto, il suo diritto alla vita umana, nelle mani di Dio. Nel tabernacolo terreno il sangue del giovenco veniva asperso dal sommo sacerdote sette volte davanti al propiziatorio. Siccome sette è un simbolo di completezza, questo dimostra che il merito del sangue di Cristo fu asperso nel cielo in completezza da Gesù Cristo stesso. Vale a dire, pagò pienamente e completamente a Dio il prezzo di compra per la razza umana. — Vedere Levitico capitolo 16.
Nell’antico tipo il sommo sacerdote giudaico andava solo nel Santissimo, e a nessuno era permesso di starvi con lui. Su questo punto Ebrei 9:7 dice: “Ma nel secondo [tabernacolo; il santissimo], entra una volta solamente all’anno il sommo sacerdote, e non senza sangue, il quale egli offre per se stesso e per gli errori del popolo”. Iddio disse: “E nella tenda di convegno, quand’egli entrerà nel santuario [santissimo] per farvi l’espiazione, non ci sarà alcuno, finch’egli non sia uscito e non abbia fatto l’espiazione per sé, per la sua casa e per tutta la raunanza d’Israele”. (Lev. 16:17) Similmente nell’antitipo il grande Sommo Sacerdote Cristo Gesù presentò nel cielo il valore della sua vita umana perfetta, come un prezzo di riscatto, prima in favore del suo corpo di seguaci delle sue orme, la famiglia dei figliuoli di Dio di cui Cristo Gesù è il Figliuolo Principale, e secondariamente per i peccati del resto dell’umanità. — Ebr. 9:17, 24.
Per raffigurare come il beneficio del sacrificio di riscatto di Gesù o offerta per il peccato si estende al resto dell’umanità durante il suo regno di mille anni, veniva fatto il sacrificio di un capro, il capro del Signore, dopo che il sangue del giovenco era stato presentato nel Santissimo. Si legge del sommo sacerdote giudaico: “Poi scannerà il capro del sacrificio per il peccato, che è per il popolo, e ne porterà il sangue di là dal velo [la cortina interna del tabernacolo]; e farà di questo sangue quello che ha fatto del sangue del giovenco: ne farà l’aspersione sul propiziatorio e davanti al propiziatorio”. — Lev. 16:15.
È il sangue vitale del perfetto uomo Gesù solo di valore, il mezzo efficace per liberare l’umanità, e questo prezzo è presentato e pagato come un’offerta per il peccato. Nell’antico tipo il capro del Signore raffigurava pure il sacrificio di riscatto di Gesù, ma lo raffigurava come particolarmente benefico per l’umanità ubbidiente fuori della chiesa cristiana. Nessuno dei seguaci delle orme di Gesù si sacrifica come parte del riscatto. Ognuno di quelli chiamati dalla “superna vocazione” devono portare i vituperi che cadono su Cristo Gesù e devono pertanto soffrire con lui e morire con lui. Ma tutto questo è una condizione precedente al loro regnare con Cristo nel cielo. A sostegno di questo stanno le ispirate parole dell’apostolo Paolo ai Cristiani: “Ora io mi rallegro nelle mie sofferenze per voi; e quel che manca alle afflizioni di Cristo lo compio nella mia carne a pro del corpo di lui che è la Chiesa”. (Col. 1:24) “Certa è questa parola: che se muoiamo con lui, con lui anche vivremo; se abbiam costanza nella prova, con lui altresì regneremo; se lo rinnegheremo anch’egli ci rinnegherà. (2 Tim. 2:11, 12) “Perchè,” dice l’apostolo Pietro ai Cristiani, “a questo siete stati chiamati; poiché anche Cristo ha patito per voi, lasciandovi un esempio, onde seguiate le sue orme”. — 1 Piet. 2:21.
A questi Cristiani che sono consacrati a Dio, generati dal suo spirito, e che devono pertanto come creature umane morire, fedeli fino alla morte, affinché possano partecipare con Cristo nel suo regno e godere il più alto grado di vita e regnare con lui, egli dice: “Non temere quel che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, perchè siate provati; e avrete una tribolazione di dieci giorni. Sii fedele fino alla morte, e io ti darò la corona della vita”. (Apoc. 2:10) In quanto al loro premio Apocalisse 20:4 dice: “Ed essi tornarono in vita, e regnarono con Cristo mille anni”.
La seguente affermazione rimane perciò senza contraddizione: Iddio ha provveduto la salvezza per mezzo del suo Figliuolo Cristo Gesù. Il sangue vitale dell’uomo Gesù, sparso sul Calvario, è il prezzo di compra dell’umanità peccatrice, il quale prezzo compra tutti i diritti alla vita umana perfetta che Adamo perdette per la sua discendenza mangiando disubbidientemente del frutto proibito in Eden. Il prezzo di compra di Gesù fu da lui presentato nel cielo e pagato a Dio come offerta per il peccato in favore di tutti quegli uomini che credono nel Signore Gesù Cristo. Questo fu fatto ed eseguito da lui in ubbidienza alla volontà di Dio. Cristo Gesù, avendo pagato il prezzo di riscatto, è il proprietario di tutti gli uomini, e tutti quelli che credono ed ubbidiscono ricevono il beneficio del sacrificio di riscatto. La vita eterna è il dono di Geova Dio mediante Gesù Cristo nostro Signore, perché la salvezza appartiene a Geova Dio mentre Cristo Gesù è il suo mezzo per amministrarla all’umanità credente. Non v’è altro mezzo per guadagnare la vita eterna. Nessun uomo può guadagnare la vita eterna eccetto che egli creda in Dio e creda nel suo Figliuolo Gesù Cristo e chieda la salvezza facendo un patto senza condizioni di compiere la volontà di Dio.
“Grandi critici” e altri modernisti religiosi non credono alla dottrina scritturale circa il sacrificio di riscatto. Essi infatti accondiscendono che Gesù era un grande e bravo uomo, ma per loro la sua morte sull’albero non significa niente di più della morte di qualsiasi altro uomo per quanto concerne l’acquisto della razza umana. Essendo volonterosamente ignoranti delle provvisioni di Dio per la salvezza dell’uomo, quei “grandi critici” e modernisti sono savi nei loro propri concetti e ciechi alla verità. Proverbi 26:12 dice: “Hai tu visto un uomo che si crede savio? C’è più da sperare da uno stolto che da lui”. L’uomo che desidera salvezza alla vita eterna deve apprendere della provvisione di Dio per la salvezza, perché non vi è altro mezzo di salvezza per l’umanità decaduta. Il ricercatore della vita per riuscire deve accettare ed esercitare fede nell’efficace mezzo di Dio per liberare l’umanità, cioè, il sacrificio di riscatto del suo Figliuolo Gesù Cristo.