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Significato della “venuta” del Regno di DioLa Torre di Guardia 1972 | 15 febbraio
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e vi metteremo in contatto con gli insegnanti della Bibbia della vostra comunità i quali davvero credono nel regno di Dio, ed essi vi aiuteranno lietamente a esaminare le Scritture per trovare la verità che conduce alla vita eterna. — Giov. 8:32
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Il digiuno è per i cristiani?La Torre di Guardia 1972 | 15 febbraio
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Il digiuno è per i cristiani?
IN RISPOSTA a tale domanda può esservi stato detto: “Sì, poiché Gesù raccomandò ai suoi seguaci di digiunare”. Se siete cattolico praticante, risponderete affermativamente, poiché riconoscerete certi giorni di digiuno e in particolare digiunerete sempre prima di prendere la “santa comunione”.
Raccomandò o comandò Gesù realmente ai suoi seguaci di digiunare?
Negli esempi narrati nella Bibbia, il digiuno era fatto come un’espressione di tristezza e pentimento per i peccati o quando vi erano condizioni d’afflizione. (Dan. 10:2, 3; 1 Sam. 31:13; 2 Cron. 20:3, 4) Inoltre, le persone potevano digiunare quando erano in grande bisogno di guida divina o in tempi nei quali era necessaria insolita concentrazione in qualche servizio a Dio. — Giud. 20:26; Ester 4:16.
FIGURATIVO IL GIORNO DI ESPIAZIONE COL SUO DIGIUNO
Comunque, né Gesù Cristo né i suoi apostoli comandarono ai cristiani di osservare digiuni. D’altra parte, le Scritture non proibiscono loro di digiunare. Nei casi dove Gesù diede il consiglio di digiunare parlava ai Giudei che erano sotto il patto della Legge. (Matt. 6:16-18; Luca 18:9-14) Sotto la Legge, il digiuno doveva osservarsi in certi tempi e in certe occasioni, notevolmente nel Giorno di Espiazione.
In questo giorno, il decimo giorno del settimo mese lunare, i Giudei dovevano ‘affliggere la loro anima’. (Lev. 16:29-31) Questo includeva il digiuno, com’è indicato dalle parole di Davide, che disse riguardo alle condizioni di afflizione in cui si trovò: “Con digiuno afflissi la mia anima”. — Sal. 35:13; si paragoni con Isaia 58:1-5.
Il Giorno di Espiazione il sommo sacerdote giudeo faceva offerte per i peccati dell’intera nazione. Era un giorno che ricordava ai Giudei la loro innata peccaminosità. Era un tempo per riconoscere la loro peccaminosa condizione dinanzi a Dio e manifestare tristezza e pentimento. Perciò si richiedeva che digiunassero. E non era una semplice formalità.
Perché, però i Giudei dovevano digiunare ripetute volte, ogni anno, mentre la congregazione cristiana non ha affatto il comando di digiunare?
L’apostolo Paolo ci aiuta a capirlo con i suoi commenti sui sacrifici che si offrivano sotto la Legge. Egli dice che questi sacrifici santificavano gli offerenti “in quanto alla purità della carne”, ma che non li rendevano ‘perfetti in quanto alla loro coscienza’. Questi adoratori giudei erano da Dio considerati come puri nel senso che gli si potevano accostare. Non erano come gli impuri pagani. Ma eran rammentati loro i peccati di nuovo nel Giorno di Espiazione dell’anno seguente. La purezza che avevano era solo una purezza cerimoniale, tipica o figurativa della completa purezza di coscienza che i cristiani hanno per mezzo del sacrificio
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