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PutAusiliario per capire la Bibbia
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Ci sono prove che esiste qualche relazione tra Put e i libi dell’Africa settentrionale. Quattro volte “Put” è reso “Libi” o “Libia” dalla Settanta greca e dalla Vulgata latina. (Ger. 46:9; Ezec. 27:10; 30:5; 38:5) Inoltre il termine ebraico Put corrisponde alla Putaya (ritenuta in genere la Libia) di antiche iscrizioni persiane. Tuttavia Naum 3:9 sembra indicare che Put e i Luvìm (Libi) fossero popoli diversi. Ma questo di per sé non esclude la possibilità di identificare Put con i libi. Forse il significato di questo termine era più ampio di quello del termine ebraico Luvìm, come si può dedurre dall’accenno di Erodoto a “Libici con le varie loro stirpi”. — Storie, Libro II, 32.
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QuagliaAusiliario per capire la Bibbia
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Quaglia
[ebr. selàw; selàyw].
Il termine ebraico selàw corrisponde evidentemente al nome della quaglia in arabo e aramaico (salway). La quaglia è un piccolo uccello grassoccio, lungo circa 18 cm. Trascorre gran parte del tempo per terra e i suoi colori poco appariscenti si confondono col terreno, poiché vi predomina il marrone, con sfumature di giallo opaco, bianco e nero.
L’uccello descritto nella Bibbia è evidentemente la quaglia comune (Coturnix coturnix), che in primavera si sposta dal centro dell’Africa verso N, raggiunge l’Egitto in marzo e in seguito attraversa l’Arabia e la Palestina, per far ritorno all’inizio dell’inverno. Migra in grandi stormi, a tappe, e spesso vola di notte. Le sue ali consentono un volo veloce ma per tratti non molto lunghi. La pesantezza del corpo in proporzione alla forza delle ali fa sì che a volte giunga a destinazione esausta. Perciò vola col vento e di solito a quote piuttosto basse.
Le quaglie sono menzionate per la prima volta nella Bibbia (Eso. 16:1) in occasione della migrazione verso N che avviene in primavera. Gli israeliti si trovavano nel deserto di Sin nella penisola del Sinai e si lamentavano dei viveri che avevano a disposizione. In risposta, Geova assicurò a Mosè che “fra le due sere” avrebbero mangiato carne e la mattina si sarebbero saziati di pane. (V. 12) Quella sera “le quaglie salivano e coprivano il campo”, e la mattina comparve per terra la manna. (Vv. 13-15, Sal. 105:40) Un’altra volta, evidentemente in primavera, circa un anno più tardi, i brontolii degli israeliti a motivo della loro dieta a base di manna spinsero Geova a predire che avrebbero mangiato carne “fino a un mese di giorni”, finché ne fossero nauseati. (Num. 11:4, 18-23) Dio fece si che un vento da SE spingesse le quaglie dal mare e le facesse ‘cadere sull’accampamento’, “come i granelli di sabbia” per un’estensione di parecchi chilometri intorno all’accampamento. — Num. 11:31; Sal. 78:25-28.
L’espressione “circa due cubiti [più o meno 90 cm] sopra la superficie della terra” è stata spiegata in diversi modi. (Num. 11:31) Alcuni ritengono che le quaglie siano effettivamente cadute per terra e in alcuni luoghi si siano ammucchiate fino a quell’altezza. Altri, obiettando che in tal modo molte sarebbero morte e quindi gli israeliti non avrebbero potuto mangiarle, ritengono che il versetto voglia dire che le quaglie volavano basse sul terreno, e quindi era assai facile per gli israeliti farle cadere a terra e catturarle. Esprimendo un’idea del genere, la traduzione della Settanta dice: “tutt’intorno all’accampamento, circa a due cubiti da terra”; e la Vulgata. “tutt’intorno all’accampamento, e volavano nell’aria a un’altezza di due cubiti sopra la terra”.
Per un giorno e mezzo gli israeliti raccolsero quaglie; “chi ne radunò meno ne raccolse dieci homer [2.200 litri ca.]”. (Num. 11:32, NW) Tenuto conto che Mosè (v. 21 aveva parlato di “seicentomila uomini a piedi”, le quaglie raccolte dovevano essere molti milioni; quindi non era il risultato di una migrazione normale, ma una straordinaria dimostrazione di potenza divina. La quantità raccolta era troppo grande per essere mangiata subito; infatti gli israeliti “se le sparsero estesamente tutto intorno al campo”. (V. 32) Questo forse allo scopo di far seccare la carne delle quaglie uccise onde conservarla per consumarla in seguito. Un procedimento del genere ricorda l’antica consuetudine egiziana, descritta da Erodoto, di salare il pesce e poi metterlo a seccare al sole.
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QuarantenaAusiliario per capire la Bibbia
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Quarantena
Vedi MALATTIE E RIMEDI.
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QuirinioAusiliario per capire la Bibbia
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Quirinio
(Quirinio).
Governatore romano della Siria all’epoca della “registrazione” ordinata da Cesare Augusto, a motivo della quale la nascita di Gesù avvenne a Betleem. (Luca 2:1, 2) Il suo nome completo era Publio Sulpicio Quirinio.
Nel Chronographus Anni CCCLIIII, elenco di consoli romani, il nome di Quirinio compare nel 12 a.E.V. insieme a quello di Messalla. Tacito, storico romano, narra brevemente la storia di Quirinio, dicendo che era “nato nel municipio di Lanuvio; ma siccome era valente nell’arte della guerra ed energico nel rendere servizi, sotto il divo Augusto aveva ottenuto il consolato; poi, per aver espugnato in Cilicia le fortezze degli abitanti di Omonade, aveva conseguito le insegne del trionfo ed era stato assegnato come consigliere a G. Cesare, che governava l’Armenia”. (Annali, Libro III, 48) La sua morte avvenne nel 21 E.V. — Vedi REGISTRAZIONE.
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RaabAusiliario per capire la Bibbia
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Raab
(Ràab).
1. [ebr. Rahhàv, ampia, larga]. Prostituta di Gerico che diventò adoratrice di Geova. Nella primavera del 1473 a.E.V. due esploratori israeliti giunsero a Gerico e trovarono alloggio in casa di Raab. (Gios. 2:1) La durata della loro permanenza non è precisata, ma Gerico non era così grande da richiedere molto tempo per esplorarla. Alcuni, specie tra gli ebrei tradizionalisti, negano che Raab fosse veramente una meretrice o una prostituta nel comune senso della parola, ma la realtà non sembra sostenere questa tesi. Il termine ebraico zanàh significa sempre una relazione illecita, sia sessuale sia come figura di infedeltà spirituale, e quando indica una prostituta così viene reso nelle versioni italiane. Non viene mai reso “ospite”, “locandiera” o simili. Inoltre presso i cananei la prostituzione non era un mestiere infamante. Il fatto che Raab avesse del lino sul tetto e avesse a portata di mano della corda scarlatta indica che era operosa.
I due ospiti di Raab furono riconosciuti come israeliti da altri, che riferirono la cosa al re. Tuttavia Raab nascose prontamente gli uomini fra gli steli di lino messi ad asciugare sul tetto e quando gli inseguitori vennero a prenderli poté indirizzarli altrove senza destare sospetti. In tutto questo Raab mostrò maggior devozione al Dio di Israele che ai suoi concittadini condannati. — Gios. 2:2-7.
Non si sa in quale momento Raab si sia resa conto dell’obiettivo degli esploratori e delle intenzioni di Israele riguardo a Gerico. Ma a un certo punto confessò
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