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C’è una base concreta per credere nella risurrezione?La Torre di Guardia 1978 | 15 ottobre
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di ogni giorno e accettano le narrazioni storiche scritte da uomini, servendosi anche della storia per fare progetti in vista del futuro. Quanto è dunque più importante e ragionevole esaminare con mente aperta le abbondanti prove della risurrezione di Cristo, su cui si basano la speranza e la promessa di vita felice per il genere umano!
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Un uomo che si oppose alla volontà di DioLa Torre di Guardia 1978 | 15 ottobre
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Un uomo che si oppose alla volontà di Dio
BALAAM era un divinatore e l’efficacia delle sue maledizioni e benedizioni lo aveva reso famoso molto al di là dei confini del suo paese nativo. Veniva da Petor, una città situata nella valle superiore dell’Eufrate vicino al fiume Sajur. Non lontano di lì c’era Haran, dove un tempo avevano vissuto uomini devoti come Abraamo, Lot e Giacobbe. Questo fatto potrebbe spiegare perché il divinatore Balaam conosceva il vero Dio, riferendosi a lui persino come a “Geova mio Dio”. — Num. 22:18.
Ma come mai Balaam si oppose alla volontà di Dio? Quando gli Israeliti stavano per entrare nella Terra Promessa, il re moabita Balac e il suo popolo furono colpiti da terrore vedendo la vasta moltitudine, forse 3.000.000 di persone. I rappresentanti della nazione moabita si consigliarono con gli anziani di Madian e convennero che Israele minacciava la loro sicurezza. (Num. 22:1-4) Essi sapevano molto bene ciò che Geova Dio aveva fatto per Israele liberando la nazione dall’Egitto e sapevano pure che aveva concesso loro una schiacciante vittoria sui potenti regni amorrei a est del Giordano. Quindi non avevano nessuna speranza di sconfiggere gli Israeliti in battaglia. Ma fecero questo ragionamento: ‘E se si potessero maledire gli Israeliti? Non servirebbe a indebolirli, per cui sarebbe possibile cacciarli?’ Perciò, il re Balac fu indotto a cercare i servizi di Balaam nella speranza di avere il sopravvento su Israele.
LA PRIMA DELEGAZIONE
Ben presto una delegazione di anziani o principi moabiti e madianiti fu in cammino per Petor. Questo il messaggio inviato a Balaam: “Ecco, un popolo è uscito dall’Egitto. Ecco, hanno coperto la terra fin dove si può vedere, e dimorano proprio di fronte a me. Ed ora vieni, ti prego; maledicimi questo popolo, poiché è più potente di me. Forse li potrò colpire e li potrò cacciare dal paese poiché so bene che colui che tu benedici è benedetto e colui che tu maledici è maledetto”. — Num. 22:5-7.
Quindi Balaam invitò la delegazione a rimanere lì quella notte, promettendo di riferire loro la parola di Geova il giorno dopo. Quale fu la rivelazione divina a Balaam? “Non devi maledire il popolo, perché è benedetto”. (Num. 22:8, 12) In considerazione di queste parole, Balaam disse agli uomini: “Andate al vostro paese, perché Geova ha rifiutato di lasciarmi andare con voi”. (Num. 22:13) Da queste parole, la delegazione poté intuire che in realtà Balaam avrebbe voluto andare ma non gli era stato permesso. Riferendo l’accaduto a Balac, dissero: “Balaam si è rifiutato di venire con noi”. — Num. 22:14.
INVIATA UNA DELEGAZIONE PIÙ ILLUSTRE
A quanto sembra Balac concluse che l’offerta fatta a Balaam e la delegazione stessa non avevano avuto abbastanza effetto. Il re moabita ragionò evidentemente che Balaam aveva il suo prezzo, ed era deciso a far venire il divinatore perché fosse pronunciata una maledizione più potente. Perciò, il re mandò una delegazione più numerosa e più onorevole, assicurando a Balaam che se avesse esecrato Israele avrebbe ricevuto grandi onori. — Num. 22:15-17.
BALAAM VUOLE LA RICOMPENSA
Cosa avrebbe fatto ora Balaam? “Se Balac mi desse la sua casa piena d’argento e d’oro”, disse, “io non potrei trasgredire l’ordine di Geova mio Dio, in modo da fare qualche cosa piccola o grande”. (Num. 22:18) Balaam sapeva molto bene che qualsiasi tentativo di maledire Israele era contro la volontà di Geova. Comunque non mandò via gli uomini ma evidentemente coltivò l’idea che Geova gli permettesse di partire coi messaggeri. Per cui disse loro: “Ora voi pure state qui, vi prego, questa notte, affinché io sappia ciò che ancora mi proferirà Geova”. (Num. 22:19) Pur dicendo che a nessun prezzo avrebbe maledetto Israele, in realtà Balaam voleva la ricompensa. Evidentemente egli ragionò così: ‘Se solo avessi il permesso divino di andare, non esiterei a partire immediatamente per Moab’.
Gli avvenimenti successivi rivelano che in effetti Balaam la pensava così. Quella medesima notte ottenne ciò che cercava: Dio gli permise di accompagnare la delegazione. Ma a questa condizione: “Tu potrai pronunciare solo la parola che io ti avrò pronunciata”. (Num. 22:20) Balaam non indugiò. La mattina sellò la sua asina e partì per Moab insieme ai principi inviati da Balac. Avendo ricevuto il permesso di andare, Balaam era deciso a maledire Israele e ottenere così la ricompensa promessa. Nulla lo avrebbe fermato. O sì?
Geova Dio non era contento che Balaam accompagnasse gli uomini, deciso a maledire Israele malgrado avesse ricevuto il comando di non farlo. Una bella sorpresa attendeva Balaam. La sua asina cominciò a comportarsi in modo piuttosto insolito. Perché? Un angelo di Geova si era fermato sul sentiero. Fu mostrato enfaticamente a Balaam che opponendosi alla volontà di Dio sarebbe incorso nella morte. Gli fu di nuovo rammentato che la sola cosa che era autorizzato a fare era di pronunciare ciò che Geova voleva dicesse. — Num. 22:22-35.
Dopo ciò cambiò Balaam le sue intenzioni? Da quello che disse al re Balac potrebbe sembrare di sì: “La parola che Dio avrà posta nella mia bocca è ciò che pronuncerò”. (Num. 22:38) In effetti, però, Balaam voleva sempre la ricompensa ed era disposto a fare il possibile per ottenerla.
Questo potrebbe suscitare le domande: Perché il vero Dio scelse di parlare per mezzo di un divinatore? Perché semplicemente non gli lasciò pronunciare una maledizione su Israele, maledizione che il tempo avrebbe rivelato essere del tutto inefficace? A questo riguardo, dobbiamo ricordare che i Moabiti e i Madianiti riconoscevano che la sola potenza militare non poteva riuscire contro Israele. Per quanto li riguardava, essi avevano a disposizione nella persona di Balaam l’arma più potente contro Israele, cioè il mezzo
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