Capitolo XVI
Un Re Pastore per tutto il genere umano
1. Secondo quanto si riferisce, sin da quale tempo ai governanti politici non è piaciuto considerarsi come pastori, e perché?
RE, PRINCIPI, presidenti e governatori del mondo, non esclusi quelli della cristianità, non si sono considerati pastori. Fino a questo giorno tali governanti politici non si sono preoccupati di assumere doveri come quelli del pastore. Questo è accaduto dal tempo dei Faraoni d’Egitto del remoto diciottesimo secolo avanti la nostra Èra Volgare (1728 a.E.V.). Circa quel paese si riferisce: “Ogni mandriano di pecore è detestabile per l’Egitto”. (Genesi 46:32-34) Ai governanti del mondo l’occupazione del pastore sembra troppo umile per addirsi alla dignità del loro incarico governativo. È un’occupazione che richiede tenerezza e compassione che i governanti del mondo non sono disposti a mostrare verso le masse le quali “devono esser tenute sottoposte”. Inoltre, l’attività del pastore è troppo pacifica per i governanti che sono inclini a mostrare belligeranza e combattività con l’idea di mantenere altri governanti al loro posto. Si tengono dunque preparàti per la guerra.
2. È Geova troppo orgoglioso per paragonarsi a un pastore, e a che cosa il salmista Davide paragonò Geova, e a che cosa Geova paragonò Giosuè successore di Mosè?
2 Che dire, tuttavia, del più alto in tutto il reame dell’esistenza, che è anche il Sovrano dell’Universo? È egli troppo orgoglioso per paragonarsi a un pastore? No! Senza offesa un antico re, il salmista Davide, parlò dunque di Lui come di uno che pasceva le pecore, dicendo: “Geova è il mio Pastore”. (Salmo 23:1) Egli agisce da pastore verso tutte le sue creature umane. Similmente, parla dei governanti del Suo popolo come di pastori. Nell’anno 1473 a.E.V. condusse il suo popolo eletto nella Terra Promessa sotto la direttiva di Giosuè figlio di Nun, che apparteneva alla tribù di Efraim e che aveva ricevuto dal profeta Mosè l’incarico di condurre Israele, perché? Perché ebbe l’amorevole proposito che “l’assemblea di Geova non divenga come pecore che non hanno pastore”. — Numeri 27:15-21.
3, 4. A somiglianza di uomini in quale occupazione non agirono i successivi governanti d’Israele, e Geova si rivolse perciò a loro come a che cosa?
3 In anni successivi i governanti del popolo di Geova non agirono verso i loro sudditi come gli altruistici, compassionevoli pastori orientali. Geova dichiarò dunque al suo profeta Ezechiele ciò che aveva determinato di fare in proposito. Ezechiele porta a una severa denuncia di questi “pastori”, dicendo:
4 “E la parola di Geova continuò ad essermi rivolta, dicendo: ‘Figlio d’uomo, profetizza contro i pastori d’Israele. Profetizza, e devi dir loro, ai pastori: “Il Sovrano Signore Geova ha detto questo”’”. — Ezechiele 34:1, 2, NW.
5, 6. Per mezzo di Geremia che cosa disse Geova del pastore regale Conia (Ioiachin), che cosa disse Geova che i governanti facevano alle Sue pecore, ma che cosa Egli avrebbe fatto per loro?
5 Questa dichiarazione contro i pastori del governo d’Israele si narra che avvenisse dopo la distruzione di Gerusalemme. Ma prima che fosse distrutta il profeta Geremia a Gerusalemme era stato ispirato a dichiarare qualche cosa di simile riguardo al penultimo re che fu sul trono reale, cioè Conia (o Ieconia, o Ioiachin), con queste parole: “Geova ha detto questo: ‘Iscrivete quest’uomo come senza figli, come un uomo robusto che ai suoi giorni non avrà nessun successo; poiché della sua progenie nemmeno uno avrà successo, sedendo sul trono di Davide e regnando ancora in Giuda’. [1 Cronache 3:17-19; Matteo 1:11, 12] ‘Guai ai pastori che distruggono e spargono le pecore del mio pascolo!’ è l’espressione di Geova.
6 “Perciò questo è ciò che ha detto Geova l’Iddio d’Israele contro i pastori che pascolano il mio popolo: ‘Voi stessi avete sparso le mie pecore; e le disperdevate, e non avete vòlto loro la vostra attenzione’. ‘Ecco, io volgo la mia attenzione su di voi per la malizia delle vostre azioni’, è l’espressione di Geova. ‘E io stesso radunerò il rimanente delle mie pecore da tutti i paesi nei quali le avevo disperse, e per certo le ricondurrò al loro pascolo, e per certo saranno feconde e si moltiplicheranno. E per certo susciterò su di loro pastori che effettivamente le pasceranno; e non avranno più timore, né saranno colpite da terrore, e non ne mancherà nessuna’, è l’espressione di Geova.
7. In quella relazione, che si propose Geova di suscitare al re Davide, e quale nome avrebbe Geova conferito a colui che sarebbe stato suscitato?
7 “‘Ecco, vengono i giorni’, è l’espressione di Geova, ‘e per certo susciterò a Davide un germoglio giusto. E un re per certo regnerà e agirà con discrezione ed eseguirà diritto e giustizia nel paese. Ai suoi giorni Giuda sarà salvato, e Israele stesso risiederà in sicurtà. E questo è il nome col quale sarà chiamato: Geova è la nostra giustizia’”. — Geremia da 22:24 a 23:6.
8. Mentre leggiamo le parole di Geova indirizzate per mezzo di Ezechiele ai “pastori d’Israele”, a chi facciamo bene a pensare?
8 Notate, ora, in che modo, dando un simile messaggio al suo profeta Ezechiele, Geova menziona altri particolari inerenti alla cattiva condotta degli infedeli “pastori d’Israele”. Mentre leggiamo le parole della descrizione di Geova, facciamo bene a pensare non solamente alla storia dei cattivi re d’Israele, ma anche alla loro controparte moderna, i professi re, principi e governatori cristiani della cristianità.
9. In Ezechiele 34:2-6, in che modo Geova descrisse la cattiva condotta dei governanti come “pastori d’Israele”, con quale risultato per le pecore?
9 “Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: “Guai ai pastori d’Israele, che pascono se stessi! Non dovrebbero i pastori pascere il gregge? Mangiate il grasso, e vi vestite di lana. Scannate l’animale grasso. Non pascete lo stesso gregge. Non avete rafforzato le malate, e non avete sanato l’inferma, e non avete fasciato la rotta, e non avete ricondotto la dispersa, e non avete cercato di trovare la perduta, ma le avete tenute sottoposte con asprezza, perfino con tirannia. Ed esse gradualmente si disperdevano perché non c’era pastore, così che divennero pasto per ogni bestia selvaggia del campo, e continuarono a disperdersi. Le mie pecore si sviavano su tutti i monti e su ogni alto colle, e le mie pecore si dispersero su tutta la superficie della terra, senza che alcuno facesse ricerca e senza che alcuno cercasse di trovarle’”. — Ezechiele 34:2-6, NW.
PREDA DEI “PASTORI” DEL GOVERNO
10. Secondo le pretese religiose, le persone delle chiese della cristianità di chi erano le “pecore”, ma chi sono stati i loro visibili “pastori” nel governo?
10 In virtù delle loro pretese religiose le persone delle chiese della cristianità erano le “pecore” di Geova. I professi governanti politici cristiani avrebbero dovuto perciò stare molto attenti a come trattavano i sudditi assomigliati a pecore, in quanto questi non erano la proprietà dei governanti politici ma la proprietà dell’Iddio a cui professavano di rendere adorazione. Questo fatto vale non solo per le autorità secolari della cristianità ma anche per papi, cardinali e arcivescovi che han ricoperto o ancóra ricoprono cariche politiche e mantengono rapporti con gli stati politici di questo mondo. Per esempio, dal 1929 i papi di Roma hanno regnato come sovrani assoluti della Città del Vaticano e hanno mantenuto rapporti diplomatici con gli stati politici di questo mondo. Il primo presidente della Repubblica di Cipro è stato un arcivescovo della Chiesa Ortodossa Greca. Nonostante che abbiano trattato con durezza il popolo simile a pecore, i governanti politici della cristianità hanno avuto dal clero religioso favore e sostegno e nei loro sistemi religiosi sono stati considerati membri altamente reputati della chiesa.
11. Nonostante le loro pretese d’esser cristiani, i governanti politici della cristianità come hanno trattato le “pecore”, e che cosa dobbiamo dire circa la domanda se imitino l’eccellente Pastore di Geova?
11 Nonostante le loro pretese d’esser cristiani, i governanti politici han fatto del popolo simile a pecore la loro preda e si sono materialmente ingrassati a danno di queste povere “pecore”. Come sono dissimili da colui che asseriscono di seguire, cioè Gesù Cristo, il quale disse: “Io sono la porta; chi entra attraverso me sarà salvato, ed entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare e uccidere e distruggere. Io son venuto affinché esse abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Io sono il pastore eccellente; il pastore eccellente cede la sua anima a favore delle pecore”! (Giovanni 10:9-11) Imitano essi questo eccellente Pastore e depongono la loro vita per le pecore? Noi non abbiamo visto che i governanti politici della cristianità abbiano fatto questo. Semplicemente perché il clero religioso è in grande confidenza con i politicanti e li tiene in alta stima fra i propri membri di chiesa, nessuno pensi che il celeste Proprietario delle “pecore”, Geova, approvi l’oppressiva condotta dei governanti politici della cristianità. Per correggere qualsiasi nostra idea errata, Egli dichiara:
12. Quale atteggiamento assume il celeste Proprietario delle “pecore” verso quei pastori politici, e per quali espresse ragioni?
12 “Perciò, pastori, udite la parola di Geova: “‘Come io vivo”, è l’espressione del Sovrano Signore Geova, “sicuramente per la ragione che le mie pecore divennero qualche cosa per la preda e le mie pecore continuarono ad esser pasto per ogni bestia selvaggia del campo, perché non c’era pastore, e i miei pastori non cercarono le mie pecore, ma i pastori pascevano se stessi e non hanno pasciuto le mie pecore”’, perciò, pastori, udite la parola di Geova. Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Ecco, io sono contro i pastori, e per certo richiederò le mie pecore dalla loro mano e li farò cessare dal pascere le mie pecore, e i pastori non pasceranno più se stessi; e per certo libererò le mie pecore dalla loro bocca, e non diverranno cibo per loro’”. — Ezechiele 34:7-10, NW.
13. Come le “pecore” della cristianità sono state sacrificate a varie cause, e sono state disperse e son cadute così preda di “bestie”?
13 I “pastori” politici della cristianità han combattuto fra loro, un professo governante cristiano contro l’altro cosiddetto governante cristiano, e han sacrificato il loro popolo assomigliato a pecore sull’altare del nazionalismo o del settarismo religioso. Alcuni governanti politici che sono stati notevoli preferiti del clero religioso sono stati dittatori. I cristiani testimoni di Geova han subìto la persecuzione violenta per mano di questi dittatori e governanti estremamente nazionalistici e totalitari. A causa delle ingiustizie che non sono corrette, molti del popolo oppresso son ricorsi a varie specie di organizzazioni rivoluzionarie formate di recente e son caduti vittime del radicalismo materialistico e del comunismo ateo. Nella cristianità non c’è unità né politica, né nazionale, né religiosa. Come pecore smarrite senza pastore, le persone si disperdono come preda di “bestie”.
14. Come Geova liberò le sue “pecore” dalla bocca dei pastori dell’antico Israele che pascevano se stessi, e come opererà una liberazione simile nel caso della moderna cristianità?
14 Nel caso dell’antico Israele del giorno di Ezechiele, Geova liberò le sue pecore dalla bocca dei pastori in cariche governative che pascevano se stessi, facendo distruggere Gerusalemme e desolare il paese di Giuda. Il re e i principi dovettero lasciare vacante il loro incarico di governo, essendo catturati dai Babilonesi e deportati. Alcuni furono uccisi come pena della loro ribellione. In Babilonia furon messi in prigione o assoggettati a restrizioni, essendo privati di ogni direttiva. (2 Re 25:18-30; Geremia 52:24-34) Nell’antitipo moderno, la distruzione della cristianità nella “grande tribolazione” che s’avvicina priverà assolutamente i professi governanti politici “cristiani” del clero religioso, poiché quest’ultimo sarà tolto via dall’incarico religioso per opera delle forze esecutive di Geova. Il clero della cristianità cesserà di esistere. Quei politicanti mondani che sopravvivranno all’annientamento della cristianità saranno riservati all’esecuzione nella parte finale della “grande tribolazione”, cioè nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” nella situazione mondiale chiamata Har-Maghedon. — Rivelazione 16:14-16; 19:11-21.
15. Dalle attività di chi saran così liberate le vere “pecore” di Geova, e quale storica garanzia profetica abbiamo che Egli radunerà di nuovo le sue “pecore” in un ovile?
15 Così la rimozione di tutti i sorveglianti governativi dell’intero sistema di cose mondiale mediante la morte, compresi i professi governanti cristiani della cristianità, libererà le vere “pecore” di Geova dall’oppressione e dalle attività dei “pastori” politici che rendono servizio a se stessi. Quei pastori infedeli non pasceranno più se stessi a spese del gregge dei cristiani testimoni di Geova. Non importa quanto questi possano trovarsi sparsi a causa dell’opposizione e della persecuzione scatenate contro di loro dagli elementi politici, Geova sa dove le sue vere “pecore” siano disperse. Come un amorevole Pastore, egli le cercherà e le radunerà in un ovile. La sua solenne promessa come fu fatta per mezzo del suo profeta Ezechiele è oggi valida. Il modo in cui adempì questa promessa verso l’antico Israele nell’anno 537 a.E.V. e in seguito fu una garanzia profetica che egli avrebbe avverato la sua promessa nel futuro. Udite, ora, le Sue parole:
16. In tal senso, che cosa disse Geova in Ezechiele 34:11-14?
16 “Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Eccomi, io stesso, e per certo ricercherò le mie pecore e ne avrò cura. Secondo la cura di chi pasce il suo branco nel giorno della sua venuta per essere in mezzo alle sue pecore che si sono disperse, in questo modo avrò cura delle mie pecore; e per certo le libererò da tutti i luoghi ai quali sono state sparse nel giorno delle nuvole e della fitta oscurità. E per certo le farò uscire dai popoli e le radunerò dai paesi e le ricondurrò al loro suolo e le pascerò sui monti d’Israele, presso i letti dei corsi d’acqua e presso tutti i luoghi di dimora del paese. Le pascerò in un buon pascolo, e il loro luogo di dimora sarà sugli alti monti d’Israele. Lì giaceranno in un buon luogo di dimora, e pasceranno sui monti d’Israele in un grasso pascolo’”. — Ezechiele 34:11-14, NW.
RADUNAMENTO DELLE “PECORE” DISPERSE
17. Su chi ha luogo il più ampio e finale adempimento di quella profezia, e anche ora prima della distruzione di Babilonia la Grande, come Geova ha mostrato la sua capacità di radunare le sue “pecore” spirituali?
17 Nei tempi antichi Geova cominciò ad adempiere questa profezia nell’anno 537 a.E.V., con la restaurazione di un fedele rimanente d’esiliati Giudei mediante i buoni uffici del re Ciro il Persiano, conquistatore di Babilonia. (2 Cronache 36:17-23; Esdra da 1:1 a 3:6) Un più ampio e finale adempimento di questa profezia che suscita speranza ha luogo sull’Israele spirituale, “l’Israele di Dio”, a cui scrisse il cristiano apostolo Paolo. (Galati 6:16; 1:1-5) Anche ora, prima che si scateni la “grande tribolazione” in cui la cristianità e tutto il resto di Babilonia la Grande saranno distrutti, il celeste Pastore Geova ha dimostrato la sua capacità di radunare il disperso rimanente dell’Israele spirituale portandoli in una relazione di libertà religiosa e di nutrimento spirituale rispetto a Lui. (1 Pietro 2:25) Quei turbolenti tempi della prima guerra mondiale (del 1914-1918 E.V.) erano stati per loro un “giorno delle nuvole e della fitta oscurità”. (Ezechiele 34:12) Quel giorno fu oscurato a causa della persecuzione religiosa che la cristianità (la parte predominante di Babilonia la Grande) accumulò contro il rimanente dell’Israele spirituale. In tal modo il rimanente di Israeliti spirituali fu disperso e si trovò in profonda schiavitù a Babilonia la Grande.
18. Quando furono spezzate le catene di Babilonia la Grande per queste “pecore”, e in seguito vennero nella scena del mondo come che cosa?
18 Babilonia la Grande, comunque, non riuscì a mantenere la sua oppressiva presa sul rimanente di Israeliti spirituali dal cuore fedele. Nella primavera del 1919 Babilonia la Grande subì una grave caduta dal suo posto di potere religioso sul popolo di Geova, e le catene della loro schiavitù verso di lei furono spezzate. Questa fu una cosa che poté avvenire per la potenza di nessun altro che Geova mediante il suo più grande Ciro, Gesù Cristo. (Salmo 126:1-4) In quanto ai diritti e ai privilegi religiosi che avevan ricevuti da Dio, questo rimanente non si rese più preda o “cibo” dei “pastori” governativi della cristianità. Con intrepidezza cristiana vennero nella scena del mondo del dopoguerra come testimoni del messianico regno di Geova. — Matteo 24:14.
19. Quando nel 1919 E.V. e a causa di quale avvenimento la cristianità e il resto del mondo dovettero notare la condizione del rimanente degli Israeliti spirituali di nuovo radunati?
19 La cristianità dilaniata dalla guerra e tutto il resto del mondo dovettero prender nota della condizione di questo cristiano rimanente dell’Israele spirituale di nuovo radunato e unificato, quando tenne la sua prima assemblea internazionale del dopoguerra a Cedar Point, in Ohio, U.S.A. Migliaia di appartenenti al rimanente un tempo disperso si radunarono qui, e ci fu un pubblico di 7.000 spettatori che ascoltarono la conferenza intitolata “La speranza dell’afflitta umanità”, la domenica 7 settembre 1919.
20. Cosa disse Geova che avrebbe fatto per le “pecore” smarrite, disperse, fiaccate e malate, in contrasto con il trattamento che avrebbe riservato alle forti e alle grasse?
20 Verso queste pecore dell’Israele spirituale nuovamente radunato Geova ha adempiuto l’ulteriore dichiarazione del Suo proposito: “‘Io stesso pascerò le mie pecore, e io stesso le farò giacere’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova. ‘Ricercherò la smarrita, e ricondurrò la dispersa, e fascerò la fiaccata e rafforzerò la malata, ma annienterò la grassa e la forte. Pascerò quella col giudizio’”. — Ezechiele 34:15, 16, NW.
21. Dal 1919 quale aggiunta si fece al rimanente originale, e in quale maniera?
21 Da quell’anno della liberazione, 1919 E.V., Geova ha fatto un’aggiunta all’originale rimanente che era fedelmente sopravvissuto al “giorno delle nuvole e della fitta oscurità” durante la prima guerra mondiale. Migliaia di persone dentro la cristianità e fuori d’essa udirono il messaggio del regno che era predicato dal ristabilito rimanente di Geova e furon piene del desiderio di divenire “discepoli” del Suo Figlio Gesù Cristo. Avendo correttamente compreso le esigenze che Geova stabiliva per loro, si dedicarono a lui e furon battezzate in simbolo della loro dedicazione, conforme al comandamento di Cristo. — Matteo 28:19, 20.
22. Come tali persone divennero membri dell’Israele spirituale, “l’Israele di Dio”?
22 Le evidenze che seguirono nella vita di questi dedicati seguaci delle orme di Cristo provarono che Geova aveva dato loro la nascita spirituale perché fossero suoi figli spirituali e che li aveva unti col suo spirito santo quali suoi ministri. (Giovanni 3:3, 5; Giacomo 1:18; 1 Pietro 1:3-5; Romani 8:15-17) In questo modo Geova li rese membri dell’Israele spirituale, “l’Israele di Dio”, ed essi hanno avuto la Sua pastorale cura e attenzione nella restaurata condizione spirituale dell’unto rimanente di Geova sulla terra.
MANTENUTA UNA PREMUROSA CONDOTTA FRA LE PECORE
23. Fra queste “pecore” ristabilite, che cosa Geova promette di fare a chiunque faccia cattivo uso della propria grassezza e della propria forza spirituale?
23 Fra queste “pecore” ristabilite il celeste Pastore non permette a nessuno di fare impunemente errato uso della propria forza. Se qualcuno approfitta della sua grassezza e forza spirituali trattando le altre “pecore” nell’ovile in maniera aspra e oppressiva, Geova ‘annienterà’ tale “pecora” spietata ed egoistica stroncandola dal gregge come uno che è spiritualmente morto. Egli dice: “Pascerò quella col giudizio”, cioè con il giudizio di disassociarlo ora dal gregge e d’annientarlo letteralmente nella “grande tribolazione” che sta per abbattersi sulla cristianità e su tutto il resto di Babilonia la Grande.
24. Quale specie di trattamento l’uno verso l’altro come si fa fra i greggi religiosi della cristianità Geova non desidera fra le sue “pecore” ristabilite?
24 Geova fa in modo che le “pecore” ristabilite abbiano nel suo gregge il dovuto trattamento, l’una verso l’altra. Fra i greggi religiosi della cristianità sono state abbastanza cacciate via, spinte da parte e prese a cornate, specialmente da parte degli alteri ecclesiastici che si davano importanza e dei membri della chiesa che avevano potente influenza sul clero. Geova non desidera che ci sia nulla di questa condotta fra il suo gregge ristabilito. Egli dice:
25. Che cosa farà Geova a quelle “pecore” che fanno cattivo uso dei pascoli e delle acque e che impiegano male i fianchi e le corna?
25 “E in quanto a voi mie pecore, il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Ecco, io giudico fra pecora e pecora, fra montoni e capri. È per voi così poca cosa che pascete nel miglior pascolo ma calpestate coi vostri piedi il resto dei vostri pascoli, e che bevete le acque chiare ma intorbidate quelle [acque] rimaste calpestando coi vostri piedi? E in quanto alle mie pecore, dovrebbero esse pascere nel pascolo calpestato dai vostri piedi e dovrebbero bere le acque intorbidate dal calpestio dei vostri piedi?’ Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto loro questo: ‘Eccomi, io stesso, e per certo giudicherò fra la pecora grassa e la pecora magra, per la ragione che col fianco e con la spalla spingevate e con le vostre corna allontanavate tutte le malate finché le avevate disperse di fuori. E per certo salverò le mie pecore, e non diverranno più qualche cosa da predare; e per certo giudicherò fra pecora e pecora’”. — Ezechiele 34:17-22, NW.
26. Conformemente Geova chi ha cacciato di fra le sue “pecore” ristabilite, e quale regola espressa da Gesù Cristo ha Egli messo in vigore?
26 In armonia con questa promessa profetica Geova eliminò di fra il suo restaurato rimanente di pecore spirituali quelli che sono avidi e cercano il proprio profitto, usando la loro forza bruta e le loro corna di potere per godere essi stessi le cose migliori a esclusione dei deboli o di altri malati, e perfino spogliando altri delle loro cose perché questi non prosperino spiritualmente. Geova non ha permesso nessuna divisione delle sue “pecore” in una classe di clero e in una classe di laicato. In qualità di Giudice Pastore fra le sue “pecore”, egli ha messo in vigore la regola espressa dal suo Figlio Gesù Cristo: “Ma voi, non siate chiamati Rabbi, poiché uno è il vostro maestro, mentre voi siete tutti fratelli. Inoltre, non chiamate nessuno vostro padre [spirituale] sulla terra, perché uno è il Padre vostro, il Celeste. Né siate chiamati ‘condottieri’, perché uno è il vostro Condottiero, il Cristo. Ma il più grande fra voi dev’essere vostro ministro”. — Matteo 23:8-11.
27. In che modo Geova tratta quelli che cercano di sviare, e in che modo tutte le sue “pecore” son tenute spiritualmente sane?
27 Se qualcuno cerca d’essere come un cornuto ariete o un cornuto montone e porta via le “pecore” di Geova traendosele dietro, Geova fa in modo che sia espulso. Cibo e bevanda spirituali devono esser messi a disposizione di tutte le Sue “pecore”, onde l’intero gregge sia spiritualmente sano.
“UN PASTORE” SOTTO UN DIO
28. Perché Egli ha adempiuto quale promessa, queste persone aggressive sono state giudicate secondo ciò che meritavano tra le ristabilite “pecore” di Geova?
28 Perché oggi, fra il restaurato gregge dell’Israele spirituale di Geova, persone simili ad aggressivi montoni e arieti cornuti sono stati giudicati secondo ciò che meritavano essendo espulsi dall’“Israele di Dio”? Perché Geova ha affidato il suo gregge a un fedele sottopastore. In questo senso non è venuto meno alla sua promessa contenuta in Ezechiele 34:23, 24: “E per certo susciterò su di loro un pastore, ed egli le dovrà pascere, pure il mio servitore Davide. Egli stesso le pascerà, ed egli stesso diverrà il loro pastore. E io stesso, Geova, diverrò per certo loro Dio, e il mio servitore Davide un capotribù in mezzo a loro. Io stesso, Geova, ho parlato”.
29. Come nell’antico Israele, in che modo la cristianità ha avuto governanti politici a somiglianza di re “pastori”?
29 In maniera corrispondente all’antico Israele, la cristianità ha avuto uomini come re “pastori”, governanti “pastori”, in posti di governo. Per questi il clero ha avuto la pretesa che tali “pastori” politici governassero “per grazia di Dio”. Mal guidati dall’errata interpretazione delle Sacre Scritture ad opera del clero, molti di tali governanti hanno preteso “il diritto divino dei re”. Per esempio, il re Giacomo I, patrocinatore della Versione Autorizzata inglese della Bibbia del 1611, fu un risoluto sostenitore di tale “diritto divino dei re”. Del tutto conforme al suo desiderio, la dedicazione di questa Versione Autorizzata della Bibbia è indirizzata come segue: “All’Altissimo e Potentissimo Principe Giacomo, per grazia di Dio, Re di Gran Bretagna, Francia e Irlanda, Difensore della fede, ecc”.
30. Come il caso di quelli che pretendono di governare per “grazia” di Dio e per “diritto divino dei re” può paragonarsi a quello di “un solo pastore” che regna sull’Israele spirituale?
30 È vero che Dio ha permesso a tali governanti di dominare, ma tale permesso non significa che abbiano avuto alcuna “grazia di Dio” o che sia stato impartito loro alcun “diritto divino”. Non è il mero permesso divino a consentire a un certo “pastore” di governare sul ristabilito rimanente dell’Israele spirituale. Geova stesso lo costituisce direttamente su di loro, poiché egli ha il “diritto legale”. — Ezechiele 21:27.
31. Chi è, dunque, questo “solo pastore” che Geova chiama “il mio servitore Davide”, e perché le parole “Davide” e “pastore” sono per lui appropriate?
31 Chi è, dunque, il “pastore” a cui Geova dà il reale posto di governo perché ne ha il “diritto legale”? Geova lo chiama “il mio servitore Davide”. (Ezechiele 34:23) Questo non significa che Geova desti l’originale re Davide dai morti per metterlo in questo incarico pastorale. Significa un discendente naturale del re Davide, che ereditò da lui il diritto regale. Tale discendente fu il celeste Figlio di Dio, la cui vita fu trasferita dal cielo nel seno della vergine giudea, Maria di Betleem, affinché nascesse nella terrestre linea reale di Davide, per divenire così “figlio di Davide, figlio di Abraamo”. (Matteo da 1:1 a 2:6; Luca 1:26-38; da 2:4 a 3:31; Romani 1:1-4) Il fatto che il nome Davide significa “Diletto” ben concorda con la dichiarazione che Geova fece dal cielo al tempo in cui Gesù fu battezzato in acqua e al tempo in cui fu trasfigurato su un alto monte: “Questo è il mio Figlio, il diletto, che io ho approvato”. (Matteo 3:13-17; 17:1-5) Gesù paragonò a pecore tutto il genere umano quando disse: “Io sono il pastore eccellente, . . . e io cedo la mia anima per le pecore”. — Giovanni 10:14, 15.
32. Secondo Ebrei 13:20, perché c’è un “solo pastore” che Geova poté suscitare sul rimanente dell’Israele spirituale?
32 Affinché potesse riprendere la sua opera di pascere le “pecore” sulla terra, Geova destò Gesù Cristo dai morti. Pertanto il cristiano apostolo Paolo, scrivendo agli Ebrei divenuti cristiani, parla di Geova come dell’“Iddio della pace, che col sangue di un patto eterno trasse dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù”. (Ebrei 13:20) Risuscitato di nuovo alla vita spirituale come l’aveva avuta in origine, Gesù Cristo è ora un Pastore celeste. In vista di ciò poteva esserci solo “un pastore” che Geova avrebbe suscitato sul rimanente dell’Israele spirituale, cioè questo risuscitato Gesù il Messia.
33. Quando Geova suscitò questo “solo pastore” sul rimanente dell’Israele spirituale e come egli tratta le nazioni?
33 Quando Geova fece questo? Nell’anno 1914 E.V., quando finirono i “fissati tempi delle nazioni [Gentili]”, verso il 4/5 ottobre di quell’anno dilaniato dalla guerra. Circa quelle nazioni gentili vien fatta la profezia inerente al suo regno che ‘pascerà tutte le nazioni con una verga di ferro’. (Rivelazione 12:5) Ciò vuol dire che tutte quelle nazioni empie saranno frantumate come se fossero vasi di terracotta. (Salmo 2:8, 9) Ma il rimanente dell’Israele spirituale egli non lo pasce con tale verga o scettro.
34. Come i re “pastori” della cristianità trattarono l’unto rimanente durante la prima guerra mondiale, e quando il “servitore Davide” di Geova ne assunse la cura?
34 “Egli stesso le pascerà”, dice Geova, “ed egli stesso diverrà il loro pastore. E io stesso, Geova, diverrò per certo loro Dio, e il mio servitore Davide un capotribù in mezzo a loro. Io stesso, Geova, ho parlato”. (Ezechiele 34:23, 24) Durante la prima guerra mondiale (1914-1918 E.V.) i re “pastori” della cristianità e i loro patriottici sudditi perseguitarono l’unto rimanente dell’Israele spirituale. Dopo la prima guerra mondiale Gesù Cristo, o il “servitore Davide” di Geova, ne assunse la cura pastorale.
35. In che modo egli agì verso il rimanente dell’Israele spirituale come l’antico Ciro il Persiano, in che modo li cibò e prestò loro servizio come loro “capotribù”, e chi riconobbero come loro Dio?
35 Come l’antico conquistatore persiano di Babilonia, riguardo al quale Geova disse: “Ciro: ‘Egli è il mio pastore’”, Gesù Cristo liberò il rimanente dell’Israele spirituale da Babilonia la Grande e dai suoi associati politici dall’anno 1919 in poi. Con cibo spirituale li ha alimentati finora. È divenuto il loro capotribù di cui seguono le orme come pecore. Il suo Dio, Geova, è divenuto loro Dio. Compreso ciò, l’unto rimanente, nell’anno 1931, abbracciò il nome basato sulle Scritture, “testimoni di Geova”. — Isaia 43:10-12, AS; NM.
“ALTRE PECORE CHE NON SONO DI QUESTO OVILE”
36. Dopo aver abbracciato quel nome, a quali “pecore” fu specialmente rivolta l’attenzione dell’unto rimanente, e chi sono quelle “pecore”?
36 Poco tempo dopo che avevano cominciato a identificarsi come cristiani testimoni di Geova, l’attenzione dell’unto rimanente fu specialmente richiamata sulle parole di Gesù contenute in Giovanni 10:16: “E ho altre pecore che non sono di questo ovile; quelle pure devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge, un solo pastore”. Le “altre pecore” significa tutti gli altri del mondo del genere umano per cui l’eccellente Pastore cedette la sua anima o depose la sua vita come sacrificio di riscatto.
37. Quale rivelazione fu data circa le “altre pecore” nel 1935, e a quale futuro Geova indicò che riservava questi battezzati discepoli di Cristo?
37 Nella primavera dell’anno 1935 fu rivelato all’unto rimanente che una innumerevole “grande folla” di queste “altre pecore” doveva essere tratta fuori di questo sistema di cose prima che si scatenasse sulla cristianità la “grande tribolazione”. Questi cominciarono a esser battezzati come “discepoli” di Gesù Cristo. Ma in seguito Geova rivelò mediante la sua Parola e mediante le sue azioni di non generarli a un futuro celeste bensì di riservarli alla vita nella ventura terra paradisiaca insieme a tutto il resto delle “altre pecore”. (Matteo 28:19, 20; Rivelazione 7:9-17) Ciò nondimeno, Egli li tenne in associazione con l’unto rimanente affinché ci fosse “un solo gregge”.
38, 39. Quindi, secondo la promessa di Geova in Ezechiele 34:25-28, quali condizioni la “grande folla” gode con l’unto rimanente?
38 Così in compagnia e cooperazione del rimanente dell’Israele spirituale, la “grande folla” gode la pace e la protezione che Geova ha promesse al suo ristabilito rimanente, dicendo:
39 “E dovrò concludere con loro un patto di pace, e per certo farò cessare la dannosa bestia selvaggia dal paese, ed effettivamente dimoreranno nel deserto in sicurtà e dormiranno nelle foreste. E per certo farò d’esse e dei dintorni del mio colle una benedizione, e farò scendere a suo tempo il rovescio di pioggia. Vi saranno rovesci di pioggia di benedizione. E l’albero del campo dovrà dare il suo frutto, e il paese stesso darà il suo prodotto, ed effettivamente saranno nel loro suolo in sicurtà. E dovranno conoscere che io sono Geova quando avrò rotto le sbarre del loro giogo e li avrò liberati dalla mano di quelli che li avevano impiegati come schiavi. E non diverranno più per le nazioni qualche cosa da predare; e riguardo alla bestia selvaggia della terra, non li divorerà, ed effettivamente dimoreranno in sicurtà, senza che alcuno li faccia tremare”. — Ezechiele 34:25-28.
40. In che modo Geova ha adempiuto questa profezia fra il suo ristabilito rimanente e l’associata “grande folla”, e così che cosa han conosciuto?
40 Quale bella profezia è questa della pace e della sicurezza che prevalgono entro le file e le congregazioni dell’unto rimanente dell’Israele spirituale, a cui si è unita ora la “grande folla” dei battezzati assomigliati a pecore che sono radunati fuori di nazioni, tribù, popoli e lingue! Secondo il “patto” di Geova per la pace cristiana, egli ne ha tratto fuori e ha tenuto fuori tutte le persone simili a bestie feroci che eran pericolose per i cristiani simili a pecore. Per mezzo del suo spirito santo che opera sui veri battezzati discepoli di Cristo, ha trasformato le loro personalità in una somiglianza di pecore pacifiche e innocue. Amorevolmente essi cercano di proteggersi l’un l’altro sia in senso spirituale che materiale in mezzo a questo mondo ostile. L’effetto di ciò è stato come fu predetto: Han conosciuto che l’Iddio che ha spezzato le sbarre del loro giogo di schiavitù religiosa e che li ha liberati dai loro schiavisti babilonici è colui “il cui nome è Geova”. (Salmo 83:18) C’è poco da meravigliarsi, dunque, se si dilettano essendo suoi attivi, orali testimoni.
PARADISIACA “PIANTAGIONE PER UN NOME”
41. In armonia con Ezechiele 34:29, 30, per quanto tempo l’organizzazione dei cristiani testimoni di Geova è piantata nella terra, in contrasto con la cristianità?
41 La cristianità sarà sradicata e distrutta nella “grande tribolazione” avvenire, ma l’organizzazione dei cristiani testimoni di Geova è piantata nella terra per rimanervi attraverso i turbolenti tempi attuali e oltre la “grande tribolazione” in cui avrà fine l’attuale sistema di cose mondiale. Questo è il significato delle parole di Geova, quando dice riguardo al ristabilito Israele spirituale: “E di sicuro farò sorgere per loro una piantagione per un nome, e non saranno più portate via dalla carestia nel paese, e non porteranno più l’umiliazione dalle nazioni. ‘E dovranno conoscere che io, Geova loro Dio, sono con loro e che esse sono il mio popolo, la casa d’Israele’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova”. — Ezechiele 34:29, 30, NW.
42. La “piantagione” che Geova ha per loro suscitata che cosa è divenuta in senso spirituale, e come la sovrabbondanza di cibo spirituale si è resa disponibile alle nazioni?
42 In adempimento di questa promessa divina, il moderno rimanente dell’Israele spirituale è stato portato in un Paradiso spirituale. (2 Corinti 12:4) La “piantagione” che Geova ha suscitata per questi ristabiliti è rimasta fino a questo giorno e dall’anno 1919 produce più abbondantemente che in precedenza. Sotto le benedizioni di Geova, simili a rovesci di pioggia, la loro proprietà terrena ha prodotto in sovrabbondanza i “frutti” del regno di Dio. (Matteo 21:43) Questa produttiva piantagione è divenuta “per loro una piantagione per un nome”, una piantagione rinomata o famosa. La scritta Parola di Geova, la Sacra Bibbia, egli l’ha aperta al loro intendimento, e non solo ne condividono fra loro stessi il cibo spirituale che ne risulta ma, per mezzo di milioni e milioni di pubblicazioni stampate, rendono questo sovrabbondante cibo spirituale disponibile a tutte le nazioni possibili in molte lingue.
43. Come questo ha fatto acquistare un nome a questi Israeliti spirituali, e in che modo è stato impedito alle nazioni di umiliarli come affamati?
43 Questo ha fatto acquistare loro in tutta la terra un nome come distributori di letteratura biblica. Le nazioni contrarie non possono fermare o diminuire questa esportazione mondiale di cibo spirituale degli Israeliti spirituali e in tal modo umiliarli chiamandoli affamati.
44. Perché le nazioni non potranno ripetere ciò che fecero durante la prima guerra mondiale tentando di causare la morte spirituale del rimanente di Geova, e così che cosa è stato fatto conoscere a questi Israeliti spirituali?
44 Le nazioni mondane non potranno mai più ripetere ciò che fecero durante la prima guerra mondiale con la proibizione e la censura della divulgazione del messaggio del regno di Geova in tutto il mondo, allo scopo di recare la morte per carestia spirituale del rimanente dell’Israele spirituale. Sia con il movimento clandestino che con l’aperta distribuzione legale non ostacolata alla luce del giorno, lo stampato messaggio della vita è diffuso in volume sempre più grande penetrando fino ai più remoti angoli della terra per alimentare le persone che si rendono conto del proprio bisogno spirituale circa il solo vivente e vero Dio. (Matteo 5:3) Siccome sono benedetti con tale prosperità spirituale e con tale sovrabbondanza di cibo spirituale, si è fatto loro conoscere che Geova, l’Iddio di cui portano il nome, è con loro e che essi sono il suo popolo, la spirituale “casa d’Israele”, sebbene siano un piccolo rimanente in paragone con la popolosa cristianità.
45. Riguardo a tutte le molte persone religiose del mondo, quale domanda sorge, e come ne dà risposta il Supremo Pastore?
45 Chi, dunque, di tutte le molte persone religiose del mondo sono oggi le “pecore” spirituali del divino Pastore, Geova, e sotto il Suo “solo pastore”, Gesù Cristo il più grande Davide? Rivolgendo direttamente la parola al rimanente dell’Israele spirituale, il Supremo Pastore dice: “‘E riguardo a voi mie pecore, pecore del mio pascolo, siete uomini terreni. Io sono il vostro Dio’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova”. — Ezechiele 34:31, NW.
46. In quale favorevole periodo vivono queste designate “pecore”, e quale specie di “uomini terreni” son essi in relazione con Geova?
46 L’unto rimanente dell’Israele spirituale, ristabilito nel favore di Dio dal 1919, vive manifestamente nell’“anno di buona volontà da parte di Geova”. (Isaia 61:1, 2) Rendendoli “pecore del mio pascolo” egli li tratta come suoi “uomini di buona volontà”, riguardo ai quali l’angelica “moltitudine dell’esercito celeste” disse al tempo della nascita di Gesù nella città di Davide, in Betleem: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e sulla terra pace fra gli uomini di buona volontà”. — Luca 2:10-14.
47. Sotto quale direttiva pastorale si mette la “grande folla” delle “altre pecore”, e perché seguono come un “solo gregge” insieme al rimanente dell’Israele spirituale?
47 La “grande folla” che esce da ogni nazione, tribù e popolo discerne che Geova ha scelto il rimanente degli Israeliti spirituali ed essi si mettono similmente sotto il suo Re Pastore Gesù Cristo, come sue “altre pecore”. Nonostante che non siano Israeliti spirituali ma vengano da ogni nazione, tribù, popolo e lingua della terra, ascoltano la voce dell’eccellente Pastore, Gesù Cristo, e come pecore lo seguono quale “solo pastore” che Geova ha suscitato sull’Israele spirituale. Perché seguono insieme al rimanente dell’Israele spirituale come “solo gregge” sotto il “solo pastore”? Perché sanno di certo che Gesù Cristo è il Re Pastore di Geova per tutto il genere umano. — Giovanni 10:16; Rivelazione 7:9-17.