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Esodo, libro diAusiliario per capire la Bibbia
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B. Acqua sgorga dalla roccia; assistenti nominati dietro suggerimento di Ietro (17:1–18:27)
C. Mosè sale sul monte Sinai mentre la gloria di Geova si manifesta a Israele (19:1-25)
D. Dieci Comandamenti e altre leggi (20:1–23:33)
E. Patto della Legge convalidato col sangue di animali; Mosè sul monte quaranta giorni e notti (24:1-18)
F. Istruzioni per costruire il tabernacolo e i suoi arredi, per fare gli abiti sacerdotali, istituire il sacerdozio, ecc. (25:1–31:18)
G. In assenza di Mosè il popolo adora vitello d’oro; egli spezza tavolette di pietra dategli da Geova; leviti fedeli a Geova uccidono 3.000 uomini (32:1-35)
H. Mosè sale sul monte con altre due tavolette di pietra; Geova vi scrive Dieci Comandamenti (33:1–34:28; confronta Deuteronomio 10:1-5)
I. Volto di Mosè risplende; egli lo vela (34:29-35)
L. Tabernacolo e arredi costruiti da lavoratori scelti; si fanno gli abiti sacerdotali; tutto con materiale contribuito dal popolo (35:1–39:43)
M. Tabernacolo eretto il 1º nisan 1512 a.E.V.; Geova manifesta approvazione (40:1-38)
Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 19-24.
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EsorcismoAusiliario per capire la Bibbia
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Esorcismo
Vedi SPIRITISMO.
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Espiazione, giorno diAusiliario per capire la Bibbia
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Espiazione, giorno di
[ebr. yohm hakkippurìm, giorno per fare propiziazioni o per coprire].
Il giorno di espiazione, un giorno di propiziazione in cui cioè si coprivano i peccati, ricorreva in Israele il decimo giorno del settimo mese dell’anno sacro, cioè il 10 tishri. (Tishri corrisponde approssimativamente a settembre–ottobre). Quel giorno il sommo sacerdote d’Israele offriva sacrifici per coprire i peccati suoi, degli altri leviti e del popolo. Inoltre venivano purificati anche il tabernacolo o i successivi templi dagli effetti contaminatori del peccato.
Il giorno di espiazione era un tempo di santo congresso e di digiuno, com’è indicato dal fatto che il popolo doveva ‘affliggere la propria anima’. Questo era l’unico digiuno obbligatorio sotto la legge mosaica. Era anche un sabato, tempo di astensione dalle normali fatiche. — Lev. 16:29-31; 23:26-32; Num. 29:7; Atti 27:9.
In quell’unico giorno dell’anno, nel giorno di espiazione, il sommo sacerdote poteva entrare nel Santissimo del tabernacolo o del tempio. (Ebr. 9:7) È interessante anche il fatto che l’anno del Giubileo iniziava sempre col giorno di espiazione. — Lev. 25:9.
Aaronne fratello di Mosè era sommo sacerdote d’Israele quando nel XVI secolo a.E.V. questa celebrazione fu istituita nel deserto del Sinai. Quello che egli ricevette istruzione di fare fornì il modello per le successive celebrazioni del giorno di espiazione. Se cerchiamo di vedere i solenni avvenimenti di quel giorno capiremo meglio ciò che significava per gli israeliti. Senza dubbio potevano rendersi maggiormente conto del loro stato peccaminoso e del bisogno di redenzione e avere più apprezzamento per la generosa misericordia di Geova nel prendere questa disposizione per coprire i peccati che avevano commessi l’anno precedente.
ASPETTI DEL GIORNO DI ESPIAZIONE
Aaronne doveva entrare nel luogo santo con un giovane toro come offerta per il peccato e un montone come olocausto. (Lev. 16:3) Il giorno di espiazione deponeva i normali abiti sacerdotali, si bagnava in acqua e indossava sante vesti di lino. (Lev. 16:4) Quindi il sommo sacerdote tirava a sorte due capri (capretti) che erano esattamente uguali, sani e senza difetto, ottenuti dall’assemblea dei figli d’Israele. (Lev. 16:5, 7) Il sommo sacerdote tirava a sorte per determinare quale dei due sarebbe stato sacrificato a Geova come offerta per il peccato e quale sarebbe stato lasciato libero nel deserto per portare i loro peccati come ‘capro per Azazel’. (Lev. 16:8, 9; confronta Levitico 14:1-7; vedi AZAZEL). Quindi immolava il giovane toro come offerta per il peccato per sé e la sua casa, che includeva l’intera tribù di Levi, di cui la sua famiglia faceva parte. (Lev. 16:6, 11) Poi prendeva incenso profumato e il braciere pieno di carboni ardenti presi dall’altare e attraversando la cortina entrava nel Santissimo. L’incenso veniva bruciato in questa camera più interna, dove si trovava l’arca della testimonianza, e la nube di incenso avvolgeva il coperchio d’oro dell’Arca su cui c’erano due cherubini forgiati in oro. (Lev. 16:12, 13; Eso. 25:17-22) Quest’azione consentiva ad Aaronne di rientrare poi senza pericolo nel Santissimo.
Aaronne, uscito dal Santissimo, prendeva parte del sangue del toro, vi rientrava con questo e col dito spruzzava sette volte un po’ del sangue davanti al coperchio dell’Arca verso est. Così era completata l’espiazione per il sacerdozio, che rendeva i sacerdoti puri e in grado di essere mediatori fra Geova e il suo popolo. — Lev. 16:14.
Il capro su cui era caduta la sorte “per Geova” era immolato come offerta per il peccato del popolo. (Lev. 16:8-10) Il sommo sacerdote portava allora il sangue del capro per Geova nel Santissimo, e se ne serviva per fare espiazione per le dodici tribù non sacerdotali d’Israele. Come era stato fatto col sangue del toro, il sangue del capro veniva spruzzato “verso il coperchio e dinanzi al coperchio” dell’Arca. —Lev. 16:15.
Aaronne doveva fare espiazione anche per il luogo santo e la tenda di adunanza. Poi, prendendo parte del sangue del toro e del ‘capro per Geova’, faceva espiazione per l’altare dell’olocausto, mettendo un po’ del sangue sui corni dell’altare. Doveva anche “spruzzare del sangue su di esso con il dito per sette volte e purificarlo e santificarlo dall’impurità dei figli d’Israele”. (Lev. 16:16-19) Il sommo sacerdote rivolgeva allora l’attenzione all’altro capro, quello per Azazel. Gli poneva le mani sul capo, confessava su di esso “tutti gli errori dei figli d’Israele e tutte le loro rivolte in tutti i loro peccati”, ponendoli sul suo capo, e poi lo mandava via “nel deserto per mano di un uomo preparato”. Così il capro portava gli errori degli israeliti nel deserto, dove scompariva. (Lev. 16:20-22) Dopo di che l’uomo che aveva condotto via il capro doveva lavare i suoi abiti e se stesso in acqua prima di rientrare nel campo. — Lev. 16:26.
Quindi Aaronne entrava nella tenda di adunanza, si toglieva gli abiti di lino, faceva il bagno e indossava il suo abito normale. Poi presentava il suo olocausto e l’olocausto del popolo per fare espiazione (usando i montoni menzionati nei versetti 3 e 5), e faceva fumare sull’altare il grasso dell’offerta per il peccato. (Lev. 16:23-25) Geova Dio aveva sempre richiesto per sé il grasso dei sacrifici e agli israeliti era proibito mangiarne. (Lev. 3:16, 17; 4:31) Quello che rimaneva del toro e del capro dell’offerta per il peccato dal cortile del tabernacolo veniva portato in un luogo fuori del campo, dove
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EspiazioneAusiliario per capire la Bibbia
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Espiazione
Vedi RICONCILIAZIONE; RISCATTO.
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