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Carpiscono denaro per motivi religiosiLa Torre di Guardia 1956 | 1° febbraio
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1.250.000 a 9.375.000 lire). Tale organizzazione ha un programma elaborato per cui uno dei suoi agenti, per raccogliere denaro, dirige una efficente campagna durante la quale si pone in risalto davanti ai membri della chiesa “la necessità di dare”. Non solo le chiese stesse ricavano buoni profitti dall’impiego di una simile organizzazione, guadagnando spesso dal 50 al 100 per cento in più di quanto hanno pattuito, ma i promotori d’impegni ne traggono guadagni ancora maggiori; infatti una di codeste organizzazioni nei primi anni raddoppiò il proprio reddito e l’anno scorso lo triplicò.
Non solo le organizzazioni religiose imparano da quelle commerciali, in quanto a raccogliere denaro, ma, secondo una rivista nazionale d’affari, sono i commercianti che possono imparare dalle chiese. Commentando l’incerta prospettiva per le vendite per il 1954 questa rivista citò un certo numero di esempi sul modo in cui le chiese raccoglievano denaro e osservò che “gli uomini d’affari potrebbero perfezionare le loro idee in questo campo informandosi di ciò che stanno facendo le loro chiese locali”.
Naturalmente, in altri Paesi, altri costumi: come nella città di Pocri, nel Panama, dove nel 1953 l’arcivescovo di Panama mise la città sotto interdizione, rifiutando ai cattolici tutti i servizi religiosi, funebri, nuziali, ecc., a causa di una disputa sulla quantità di denaro che la chiesa avrebbe dovuto ricevere dalle entrate di una certa festività. Per una disputa analoga nella città di Goaso, Ashanti, nella Costa d’Oro, Africa, il prete cattolico rifiutò di dire la messa.
Ritornando agli Stati Uniti, normalmente la sua popolazione contribuisce annualmente per le chiese con circa 2.000.000.000 di dollari (circa 1200 miliardi di lire). Somma piuttosto elevata quando si consideri l’ignoranza religiosa del Paese. Forse i due falsificatori di assegni bancari che confessarono di aver messo un assegno a vuoto di 7 dollari nel piatto della colletta pensavano che quello fosse un baratto equo e giusto.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1956 | 1° febbraio
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Domande dai lettori
◆ Secondo la legge mosaica relativa alla gelosia, se un uomo sospettava sua moglie d’infedeltà ella doveva bere dell’acqua amara, e se era colpevole di adulterio i suoi fianchi dovevano smagrire e il suo ventre gonfiare. Era miracoloso questo risultato o lo si può spiegare in modo naturale? Inoltre, può questo essere paragonato alle severe prove di colpevolezza praticate durante il medioevo? — G. B., Libano.
Questa legge sulla gelosia è scritta in Numeri 5:12-31. Se un uomo sospettava sua moglie d’infedeltà doveva condurla dal sacerdote. Il sacerdote la faceva stare in piedi davanti a Geova, prendeva un po’ d’acqua santa o pura acqua fresca, la cospargeva con un po’ di polvere del suolo del tabernacolo e lavava con quest’acqua le maledizioni che aveva scritte. In che cosa consistessero queste maledizioni è indicato nei versetti 19-22: “Il sacerdote farà giurare quella donna, e le dirà. Se nessun uomo ha dormito teco, e se non ti sei sviata per contaminarti ricevendo un altro invece del tuo marito, quest’acqua amara che arreca maledizione, non ti faccia danno! Ma se tu ti sei sviata ricevendo un altro invece del tuo marito e ti sei contaminata, e altri che il tuo marito ha dormito teco. . . . — allora il sacerdote farà giurare la donna con un giuramento d’imprecazione e le dirà: L’Eterno faccia di te un oggetto di maledizione e di esecrazione fra il tuo popolo, facendoti smagrire i fianchi e gonfiare il ventre; e quest’acqua che arreca maledizione, t’entri nelle viscere per farti gonfiare il ventre e smagrire i fianchi! E la donna dirà: Amen! amen!” La donna beveva l’acqua e, se era
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