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IesuaAusiliario per capire la Bibbia
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portato in esilio la popolazione del regno delle dieci tribù di Israele. Quindi non avevano alcun diritto di partecipare all’opera di ricostruzione insieme al ristabilito rimanente, come pretendevano. — Esd. 4:1-3.
Alcuni dei più anziani fra gli israeliti rimpatriati avevano visto la gloria del tempio di Salomone, e secondo loro il tempio ricostruito non era nulla in confronto. Il profeta Aggeo fu mandato a dire a Zorobabele e Giosuè (Iesua) che la gloria della seconda casa sarebbe stata maggiore della gloria di quella precedente. Geova avrebbe fatto questo radunando “le cose desiderabili di tutte le nazioni”. — Agg. 2:1-4, 7, 9.
Il profeta Zaccaria ebbe una visione in cui vide Giosuè (Iesua) il sommo sacerdote in piedi davanti all’angelo di Geova, e Satana alla sua destra per resistergli. A Giosuè furono tolte le vesti sporche e messe vesti sontuose e un turbante pulito. Poi gli fu parlato del servitore di Dio, Germoglio. — Zacc. 3:1-8.
Un’altra volta Geova disse a Zaccaria di mettere una corona sulla testa di Giosuè e di dirgli: “Ecco l’uomo il cui nome è Germoglio . . . Ed egli stesso edificherà il tempio di Geova, . . . e deve divenire sacerdote sul suo trono”. Questa profezia si riferiva senz’altro a un personaggio futuro perché, sotto la Legge, sacerdozio e regno erano nettamente separati, e il sommo sacerdote Giosuè non divenne mai re di Israele. — Zacc. 6:11-13.
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IesurunAusiliario per capire la Bibbia
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Iesurun
(Ièsurun) [retto; forse derivato da yashàr (essere retto)].
Titolo onorifico di Israele. Nella Settanta “Iesurun” diventa un termine affettuoso, ed è reso “diletto”. L’appellativo “Iesurun” avrebbe dovuto ricordare a Israele la sua chiamata quale popolo del patto di Geova e quindi l’obbligo di essere retto. (Deut. 33:5, 26; Isa. 44:2) In Deuteronomio 32:15 il nome “Iesurun” è usato in senso ironico. Anziché essere all’altezza del suo nome “Iesurun”, Israele diventò intrattabile, abbandonò il suo Creatore e disprezzò il suo Salvatore.
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IetroAusiliario per capire la Bibbia
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Ietro
(Iètro) [eccellenza].
Chenita, suocero di Mosè. (Eso. 3:1; Giud. 1:16) Ietro è chiamato anche Reuel (Num. 10:29); questo potrebbe indicare che Ietro (“eccellenza”) poteva essere un titolo, mentre Reuel era un nome proprio. Tuttavia non era insolito che un capo arabo avesse due o più nomi, com’è confermato da molte iscrizioni.
Ietro era “il sacerdote di Madian”. Essendo capo di una famiglia numerosa con almeno sette figlie e un figlio menzionato per nome (Eso. 2:15, 16; Num. 10:29), e avendo non solo la responsabilità di provvedere materialmente per la sua famiglia, ma anche di guidarla nell’adorazione, egli è giustamente chiamato “il sacerdote [o capotribù] di Madian”. Questo non indica necessariamente che adorasse Geova Dio, anche se agli antenati di Ietro poté esser stata inculcata la vera adorazione, in parte ancora osservata dalla famiglia. Il suo comportamento indica per lo meno un profondo rispetto per il Dio di Mosè e di Israele. — Eso. 18:10-12.
Ietro conobbe Mosè, futuro genero, poco dopo che questi era fuggito dall’Egitto nel 1553 a.E.V. Le figlie di Ietro, che badavano al gregge paterno, furono aiutate da Mosè ad abbeverarlo; quando glielo riferirono, il padre a sua volta offrì ospitalità a Mosè. Allora Mosè si stabilì in casa di Ietro e in seguito sposò sua figlia Zippora. Dopo aver pascolato per una quarantina d’anni il gregge di Ietro nei pressi del monte Horeb (Sinai), Mosè venne invitato da Geova a tornare in Egitto, e vi andò con la benedizione del suocero. — Eso. 2:15-22; 3:1; 4:18; Atti 7:29, 30.
In seguito Ietro ebbe notizia della grande vittoria di Geova sugli egiziani, e immediatamente andò da Mosè in Horeb, portando con sé Zippora e i due figli di Mosè. Quello fu certamente un incontro molto cordiale. Dopo che Mosè gli ebbe riferiti i potenti atti salvifici di Geova, Ietro rispose benedicendo Dio e confessando: “Ora in effetti so che Geova è più grande di tutti gli altri dèi”. Quindi offrì sacrifici a Dio. (Eso. 18:1-12) L’indomani Ietro osservò che Mosè ascoltava i problemi degli israeliti “dalla mattina alla sera”. Notando come fosse estenuante sia per Mosè che per il popolo, Ietro suggerì di delegare parte dell’autorità. ‘Addestra altri uomini capaci e meritevoli come capi di decine, cinquantine, centinaia e migliaia per risolvere i vari problemi, e tu giudica solo quelli che loro non possono risolvere’. Mosè acconsentì e Ietro se ne tornò al suo paese. — Eso. 18:13-27.
A Obab, figlio di Ietro, Mosè chiese di fare da guida. Con un po’ di insistenza evidentemente accettò, e alcuni del suo popolo entrarono nella Terra Promessa insieme a Israele. (Num. 10:29-33) In Giudici 4:11, Obab è chiamato suocero di Mosè anziché suo cognato, e questo ha causato qualche incomprensione. Tuttavia l’espressione ebraica resa normalmente “suocero” può in senso lato indicare qualsiasi parente acquisito di sesso maschile, e quindi poteva significare anche “cognato”. Dire che Obab e non Ietro era suocero di Mosè non sarebbe in armonia con altri versetti. Se Obab fosse un altro nome di Ietro, come alcuni vorrebbero sostenere, ci sarebbero due uomini, padre e figlio, entrambi di nome Obab. Viceversa può darsi che Obab, per la preminenza che ebbe nella successiva generazione di cheniti, fosse menzionato in questo versetto quale rappresentante del padre. — Vedi OBAB.
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IeuAusiliario per capire la Bibbia
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Ieu
(Ièu) [forse, Geova è egli].
Figlio di Giosafat (non il Giosafat re di Giuda) e nipote di Nimsi. (II Re 9:14) Ieu fu re di Israele dal 905 all’876 a.E.V. circa. Durante il regno di Acab re di Israele, il profeta Elia era fuggito al monte Horeb per evitare di essere messo a morte da Izebel moglie di Acab. Dio ordinò a Elia di tornare indietro e ungere tre uomini: Eliseo quale successore dello stesso Elia, Azael quale re di Siria e Ieu quale re di Israele. (I Re 19:15, 16) Elia unse (o nominò) Eliseo. All’unzione di Ieu provvide invece Eliseo, successore di Elia.
Elia temporeggiava lasciando che fosse Eliseo a ungere Ieu? No. Qualche tempo dopo aver dato il comando a Elia, Geova gli disse che la calamità sulla casa di Acab (per mano di Ieu) non si sarebbe abbattuta ai giorni di Acab bensì ai giorni di suo figlio. (I Re 21:27-29) È dunque evidente che l’indugio era voluto da Geova e non dovuto a negligenza di Elia. Comunque Geova fece ungere Ieu proprio al momento giusto, quando i tempi erano ormai maturi perché mettesse immediatamente in atto la sua unzione. E, in armonia con la sua personalità decisa e dinamica, Ieu non perse tempo, ma agì immediatamente.
Giunse il momento opportuno. C’era una guerra. Acab era morto e regnava suo figlio Ieoram. L’esercito di Israele era ammassato a Ramot-Galaad, pronto a respingere gli attacchi di Azael re di Siria. Ieu era uno dei comandanti. (II Re 8:28; 9:14) Circa tredici anni prima, lui e il suo aiutante Bidcar, che militavano nell’esercito di Acab, erano stati
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