“Proclamerete la libertà in tutto il paese”
”Nel giorno dell’espiazione farete suonar la tromba in tutto il vostro paese. E santificherete il cinquantesimo anno, e proclamerete la libertà in tutto il paese a tutti i suoi abitanti”. — Lev. 25:9, 10, RG.
Quello che segue è il discorso pubblico pronunziato dal presidente della Watch Tower Bible & Tract Society a uditori nelle Hawaii, nella Nuova Zelanda, in Australia, nelle Isole Filippine, nel Giappone e in altre località dell’Oceano Pacifico durante i mesi di marzo, aprile e maggio del 1951. A causa del suo rallegrante tema e della sua importanza lo riproduciamo qui per la dilettevole lettura e attento studio.
1, 2. Che cosa dev’essere proclamato in questo giorno, e che cosa rende questa proclamazione opportuna?
QUESTO è il giorno di proclamare la libertà in tutta la terra, fra tutte le razze e le nazioni. Questo è il motivo per cui il messaggio viene qui dispensato, e noi ci proponiamo di dimostrare che riposa sul giusto fondamento e fa echeggiare la giusta nota della libertà.
2 La proclamazione di libertà denota che i popoli devono esser liberati. La sua proclamazione sarà una gradita notizia per tutti quelli che amano la giustizia e la verità e che anelano alla vera libertà di TUTTO il genere umano, e non solo per la loro propria nazione o razza. Dalla fine della prima guerra mondiale nell’anno 1918 la fame di libertà è stata tormentosa nelle parti vitali del genere umano come mai per l’innanzi. Violenti tentativi vengono fatti da molti per soddisfare questa fame. Per secoli le grandi masse hanno soggiaciuto all’oppressione dei pochi, sia che questi pochi fossero pochi uomini come capi o poche potenti nazioni. Dato il continuo peggioramento delle condizioni del mondo, le condizioni dell’oppressione appaiono sempre più intollerabili. Il malcontento è dappertutto. Certe idee e forme di governo hanno operato a lungo, e lo spirito di rivolta contro di esse aumenta e si propaga, specialmente sotto lo stimolo di agitatori radicali. Quelli che sono stati a lungo oppressi, essendo in gran maggioranza, esprimono simpatia gli uni per gli altri e sentono la forza del loro numero. Per mezzo dei loro rappresentanti essi si fanno più arditi e insistenti nelle loro richieste.
3. Qual è stato il risultato dei tentativi di liberatori umani?
3 Molti uomini sinceri hanno assunto la causa della libertà del popolo, ma che cosa possono offrire essi al popolo? Solo teorie o progetti umani di libertà, che sono molto lontani dalla vera libertà e in fine lasciano il popolo disilluso. Frattanto molti uomini, avidi di potenza, hanno osservato l’ardente desiderio delle masse per la liberazione dalle tirannie e oppressioni da lungo tempo stabilite e si son messi avanti come liberatori allo scopo di sfruttare il desiderio di libertà del popolo a loro vantaggio e per i loro ambiziosi disegni. Ne risulta che le masse cadono sotto nuovi ladri della libertà. Il loro stato, se non peggiora, certo non migliora sotto nuovi capi che sono schiavi della loro propria ambizione. Come qualcuno dell’antichità con visione profetica efficacemente si espresse: “Mentre promettono loro libertà, essi stessi esistono come schiavi della corruzione”. — Citato da 2 Pietro 2:19, NM.
4. Com’è generalmente considerata la democrazia? Quanta sicurezza ha oggi?
4 Si pensa in generale che avere un governo indipendente e governarsi da sé significhi libertà. In molti paesi la democrazia, che significa governo del popolo mediante suoi servitori pubblici, è considerata il culmine della libertà. Per conquistarsi l’appoggio del popolo e per giustificare l’entrata degli Stati Uniti d’America nella prima guerra mondiale, il presidente Wilson inventò il detto: “Assicurate al mondo la democrazia”. Ma oggi, dopo più di trent’anni, la cosiddetta “democrazia” non è mai stata in così grave pericolo. È vero, molte monarchie e regni assoluti sono scomparsi sin d’allora, ma le oppressioni sul popolo non sono diminuite, né la sua libertà si è estesa.
5. Chi combatte contro la liberazione del popolo? Con quali mezzi?
5 Vi sono uomini che disprezzano la capacità del popolo di governarsi da sé per mezzo di servitori che il popolo sceglie i quali traggono il loro potere dal consenso del popolo che governano. Certe figure politiche e certe gerarchie religiose provano sdegno per gli sforzi del popolo d’acquistarsi maggior libertà e avere maggior controllo sul governo che lo regge rendendo i loro capi responsabili davanti al popolo. Perciò essi combattono contro la liberazione del popolo, stabiliscono governi totalitari o dittature personali o regimi strettamente autoritari. Essi glorificano lo stato politico. Credono che lo stato abbia il diritto assoluto di disporre tutte le attività della società umana e di esigere l’incondizionata ubbidienza di tutti i cittadini. Così oggi l’umanità in generale è divisa fra due idee di regimi politici e due idee sul punto massimo a cui può pervenire la libertà del popolo. Le guerre calde e fredde che si combattono su questi concetti politici imperversano e le libertà del popolo subiscono grandi restrizioni e detrimento. La vera conquista della libertà con mezzi umani è più lontana che mai, malgrado tutti i detti moderni.
NON COMINCIÒ CON LA DEMOCRAZIA
6. È appropriato proclamare la libertà anche in America? Se sì, perché?
6 Gli Stati Uniti d’America hanno ciò che alcuni chiamano democrazia o governo del popolo, e si sta facendo qualche sforzo per renderla nota fra altri popoli. Ma non tutti i popoli sembrano desiderare la democrazia o la specie di democrazia che ha il popolo americano, poiché vi scorgono alcuni gravi difetti; e il modo in cui la democrazia viene messa in pratica è oggetto di critica da molte parti. No, neppure negli Stati Uniti d’America, con tutte le sue degne caratteristiche di democrazia, il popolo non ha la vera libertà. Anche qui vi è la necessità della grande liberazione. Qui come in tutte le altre parti del mondo è molto appropriato proclamare il grande messaggio della vera libertà.
7. Ebbero le parole del nostro soggetto origine con la Repubblica Americana? Da chi proviene lo spirito di libertà?
7 Fu questa Repubblica Americana che rese popolari le famose parole contenute nel soggetto di questo discorso. Dopo che fu proclamata la Dichiarazione d’Indipendenza l’8 luglio 1776, la campana della libertà fu suonata dall’Independence Hall, Filadelfia, Pennsylvania. Su questa campana è la citazione: “Proclamerete la libertà in tutto il paese a tutti i suoi abitanti. — Lev. xxv, 10”. Ma queste parole non fanno realmente parte di alcuna propaganda americana. Non ebbero origine con il repubblicanismo o la democrazia americana. Ebbero origine con la TEOCRAZIA, che significa “governo di Dio”. Non sono le parole dell’uomo, quantunque siano state pronunziate dal profeta ebreo Mosè. Sono le parole di Dio. L’Iddio che gli Ebrei adorarono si chiama “Geova” e queste parole fanno parte della Sua legge per loro. È Geova Dio che è il grande Liberatore e il grande Proclamatore di libertà per il popolo. Lo spirito della vera libertà viene da Lui. Come uno dei suoi proclamatori di libertà scrisse sotto ispirazione: “Ora Geova è lo spirito; e dov’è lo spirito di Geova, quivi è libertà”. — 2 Cor. 3:17, NM; Sal. 83:18.
8. Ha l’attuale proclamazione della libertà l’intento di suscitare cose simili a quelle avvenute in America nel 1776? Come determiniamo la nostra risposta?
8 Quindi la nuova, umana Repubblica Americana nel 1776 semplicemente adottò le storiche parole di libertà, ma non ne mise in pratica il vero significato. La Repubblica adoperò le parole semplicemente come un detto per promuovere la sua ribellione contro la sovranità del governo britannico. Essa mischiò queste parole con una rivoluzione politica, un cambiamento dallo stato di colonia all’indipendenza come governo responsabile fra la famiglia delle nazioni. Ne seguì una sanguinosa rivoluzione, che finalmente assicurò l’indipendenza. Tuttavia, la nostra proclamazione di libertà in tutta la terra in questi difficili giorni non ha l’intento di eccitare alcunché di simile agli avvenimenti politici del 1776. Quando esaminiamo le parole nella loro disposizione originale, vediamo che erano le parole della libertà ottenuta mediante l’ubbidienza all’Iddio Altissimo, libertà conseguita con una condotta pacifica. Vediamo che questa libertà era annunziata in tutto il paese, non facendo suonare una campana fatta dall’uomo, ma con gli squilli di un corno d’ariete, la tromba del Giubileo.
9. Qual è il significato di Levitico 25:9-13?
9 Mi sia concesso di citare le parole o contesto originale secondo una traduzione moderna: ‘Voi dovete santificare il cinquantesimo anno, e proclamare la libertà in tutto il paese a tutti i suoi abitanti; dev’essere per voi un giubileo, quando ognuno di voi tornerà nei suoi propri possedimenti, e ognuno di voi tornerà alla sua propria famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo, quando non dovete seminare, né raccogliere quello che i campi producono da sé, né vendemmiare uva nelle vigne non potate; poiché, essendo un giubileo, esso dev’esservi sacro; voi dovete mangiare il suo prodotto fuori dal campo. In quest’anno del giubileo ciascuno di voi tornerà nei suoi propri possedimenti.’ — Lev. 25:9-13, TA.
10, 11. (a) Perché quella legge è interessante per noi oggi? (b) Chi diede inizio alla proclamazione della libertà, e chi deve intraprenderla oggi?
10 Nel sedicesimo secolo anteriore alla nostra èra comune o nostro periodo dell’Anno Domini, il profeta Mosè lo trasmise come legge di Dio al suo popolo eletto, la nazione d’Israele. Quella legge non viene osservata oggi, e quindi non avrebbe altro per noi che un’importanza storica di questi anni critici se non fosse per il fatto che quella legge giubilare fu profetica nel suo significato. Fu una buona cosa per quell’antica nazione d’Israele, e fu un’ombra di sostanziose buone cose a venire, nell’allora lontano futuro, ma un futuro che è a noi molto vicino oggi.
11 Iddio, il quale solo si chiama Geova ed è il grande Liberatore, produceva qui una figura di una grande liberazione avvenire, noia solo per persone della nazione d’Israele, ma per tutto il genere umano. Uno dei suoi ispirati proclamatori di libertà ce lo dice esplicitamente, affermando: “La Legge ha un’ombra delle buone cose avvenire”. (Ebr. 10:1, NM) Anche l’uomo col quale il grande movimento di liberazione ebbe inizio si riferì a quell’antica profezia del Giubileo e dichiarò che essa preannunziava l’opera ch’egli stava per fare. Quell’uomo era un figlio di Dio, ed era disceso dal cielo sulla terra per vivere trentatre anni e mezzo come uomo allo scopo di poter iniziare questo movimento di liberazione e la sua proclamazione. Si chiamava Gesù Cristo, ed era nato dalla linea reale di Davide, che fu per molti anni re di Gerusalemme. Questo Gesù Cristo iniziò la proclamazione e pose il fondamento per la grande liberazione millenovecento anni fa. Oggi i suoi veri seguaci devono assumere dunque la gioiosa proclamazione e devono intrepidamente farla risuonare a guisa di squillo di tromba a ogni razza, popolo, nazione e lingua.
12. Come Gesù mostrò autorità per la sua opera di liberazione, e come è paragonata la sua opera a quella di Mosè?
12 Verso l’inizio della sua opera di proclamazione o predicazione, Gesù pronunziò un discorso pubblico nel religioso luogo di adunanza della sua città natale, Nazaret, in Palestina. In quell’occasione l’inserviente della sinagoga giudaica gli porse il rotolo che conteneva il libro della profezia d’Isaia. Il profeta Isaia aveva pure fatto qualche riferimento all’anno giubilare della liberazione del popolo di Geova. Quindi Gesù trovò questo passo della profezia d’Isaia e lo lesse, dicendo: “Lo spirito di Geova è sopra me, perché egli mi ha unto per dichiarare buone notizie ai poveri, mi ha mandato a predicare liberazione ai captivi e ricupero della vista ai ciechi, a mandare via gli oppressi con una liberazione, a predicare l’anno accettevole di Geova”. Indi Gesù disse ai suoi uditori: “Oggi questa scrittura che avete appena udita è adempiuta”. E con tale introduzione egli pronunziò un discorso che li fece meravigliare tutti. (Luca 4:16-22, NM) In questo modo Gesù Cristo segnò un’opera di affrancamento o liberazione che doveva estendersi oltre i Giudei o nazione d’Israele e pervenire a tutti i popoli. La sua opera di liberazione fu più grande di quella compiuta dall’antico profeta Mosè. La Legge data da Mosè prefigurò questo grande beneficio per tutto il genere umano mediante Gesù Cristo. Infatti, Gesù Cristo fu il Mosè più grande, e l’antico profeta Mosè stesso predisse che Geova Dio avrebbe suscitato un Profeta come Mosè ma più grande di lui. Quel Profeta più grande fu Gesù Cristo, ed egli reca al genere umano la liberazione che fu prefigurata dalla legge giubilare della liberazione. — Deut. 18:15-19; Atti 3:19-23.
ANTICO MODELLO DI LIBERAZIONE
13. Che cosa condusse alla emanazione della legge giubilare?
13 Esaminiamo dunque brevemente l’antica legge del Giubileo e vediamo com’essa indica le cose più grandi per noi oggi. Per più di ottant’anni il popolo d’Israele, al quale apparteneva il profeta Mosè, era stato schiavo sotto un crudele, estenuante lavoro nel paese d’Egitto. Spalleggiato da una potente forza militare, il governo oppressore tentava di spazzar via gl’Israeliti. Allora Dio Onnipotente, Geova, mandò il profeta Mosè al suo popolo e, per mezzo di meravigliosi miracoli, liberò gl’Israeliti dall’empio Egitto e li condusse al Monte Sinai nel paese d’Arabia. Geova Dio promise di dar loro il paese della Palestina, e ora ve li conduceva. Ma prima d’introdurli nella Terra Promessa egli diede loro le sue leggi, leggi teocratiche, per loro governo quando fossero finalmente stabiliti nella Terra Promessa. Fra le leggi vi era questa che prescriveva di celebrare il Giubileo ogni cinquant’anni, ed è esposta per esteso in Levitico, capitolo 25.
14. Quali problemi che abbiamo davanti oggi erano considerati in quella legge? Perché giustamente?
14 Fra i grandi problemi del genere umano oggi vi sono la ripartizione della terra, la preservazione della terra in buone condizioni, l’eliminazione della povertà fra tutti i popoli e il collocamento di tutti i membri della società umana su un equo livello. La legge giubilare illustrava come questi vitali problemi saranno risolti dall’onnisapiente Iddio il cui nome è Geova. Egli è l’Autore della legge giubilare e lo è pure del suo grande adempimento su tutto il genere umano. Essa fu una legge giusta. Non operò alcuna ingiustizia né rigore neppure per quelli che fino all’anno del Giubileo si erano arricchiti. Mediante un miracolo Geova Dio condusse gl’Israeliti nella Terra Promessa, e mediante altri miracoli liberò quel paese dal popolo empio, adoratore di demoni, che non aveva alcun diritto nel paese. Per questo occorsero anni, e altri anni ancora occorsero per la ripartizione del paese agl’Israeliti, secondo la tradizione quattordici anni complessivamente, dopo di che il paese poté essere pacificamente coltivato e gli anni del Giubileo cominciare ad esser contati. Cosicché il paese era una terra data da Dio, e Geova aveva il diritto di comandare come doveva essere adoperata. Tutta la terra è sua creazione. Egli provvide, no, non affinché grandi latifondisti si appropriassero del paese costringendo il popolo comune ad affollarsi nelle città, ma affinché ogni famiglia avesse un buon pezzo di terreno che doveva essere in possesso di tale famiglia di generazione in generazione. Neppure il re poteva legalmente levare queste eredità di antenati a una famiglia. Un re tentò di farlo con sotterfugio e per questo Geova Dio lo fece uccidere.
15. Come vennero a trovarsi in Israele la povertà, la privazione della terra e la schiavitù?
15 Iddio promise agl’Israeliti che se avessero osservato la sua legge non vi sarebbero stati bisognosi nel paese. (Deut. 15:4) Ma Iddio previde che a causa del peccato, dell’imperfezione e dell’egoismo esistenti in questo mondo molti Israeliti sarebbero divenuti poveri, mentre alcuni si sarebbero arricchiti e avrebbero voluto egoisticamente conservare le loro ricchezze a spese di altri Israeliti. Perciò egli aggiunse queste parole: “Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò ti do questo comandamento, e ti dico: ‘Apri liberalmente la tua mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese.’” (Deut. 15:7-11) Per far fronte alle loro spese alcuni Israeliti sarebbero stati costretti a vendere parte delle terre ereditate dagli antenati o anche tutte e così rimanere senza terra per il momento. Altri avrebbero venduto membri della propria famiglia o anche loro stessi come schiavi ad altri Israeliti o a stranieri dimoranti nella Terra Promessa. Se un parente non era in grado di riscattare il suo terreno per lui o di saldare il suo debito e procurargli la restituzione, oppure se frattanto egli stesso non si procurava i mezzi per assicurarsi tali benefici da sé, l’anno del Giubileo gli arrecava allora una luminosa speranza.
16. Com’era il Giubileo un anno di liberazione per le terre e per il popolo?
16 Quello del Giubileo era un anno di affrancamento, di liberazione. Esso provvedeva a tutti questi disgraziati sviluppi, perché in quell’anno tutti gl’Israeliti divenuti schiavi dovevano esser liberati. Tutti i beni provenienti dagli antenati ch’erano stati venduti dovevano essere restituiti ai legittimi proprietari, e le famiglie dovevano essere riunite. In quanto alla terra stessa, il Giubileo doveva essere un anno di riposo per essa. Ogni settimo anno era un anno di sabato per la terra, durante il quale doveva restare incolta. Il quarantanovesimo anno era così un anno sabatico, ma in aggiunta a questo il cinquantesimo anno era altresì un anno sabatico per la terra, cosicché essa aveva un altro anno per riprendere vita. Quello che cresceva da sé poteva esser mangiato, ma non si poteva mietere e immagazzinare. Così non solo gl’Israeliti avevano l’opportunità di rimettersi materialmente e ricominciare su nuove basi, in possesso della proprietà e allo stesso livello con i loro simili, ma anche la terra aveva l’opportunità di riprendere la sua forza produttiva. Mediante la benedizione di Dio per la loro fedeltà il quarantottesimo anno avrebbe prodotto una così ricca messe che avrebbe procurato nutrimento per tre anni successivi, finché avessero mietuto i raccolti che avrebbero seminato l’anno dopo il Giubileo.
17. Come Geova mostrò ad Israele che prendeva seriamente questa legge dell’anno sabatico?
17 “A motivo di ciò che questo saggio e amorevole provvedimento prefigurava per tutto il futuro del genere umano, Iddio prese questa disposizione dell’anno sabatico e anno giubilare seriamente. Per non aver osservato nel modo dovuto questi anni sabatici egli punì gl’Israeliti esiliandoli affinché la terra data da Dio avesse riposo per settant’anni mentre i disubbidienti Israeliti erano prigionieri nella terra di Babilonia. Essi si erano venduti a questa prigionia col loro peccato contro la legge di Geova. Ma con lo spirito dei benefici dell’anno sabatico egli operò misericordiosamente come loro Liberatore. Egli infranse la potenza del nemico oppressore e li ristabilì nel loro paese natìo. Quivi ancora Geova si manifestò come l’Iddio e Autore della libertà.
18. In che modo non vi fu parzialità alcuna in questa legge a danno dei legittimi compratori di terreni e di schiavi? Fu essa eseguita con rivoluzioni e spargimento di sangue?
18 Esigendo che i padroni di schiavi liberassero i loro servi Israeliti ed esigendo che i compratori restituissero ai loro proprietari legittimi i beni ereditati, Iddio non commise nessuna parzialità verso quelli che avevano fatto acquisti legali. Ogni compra doveva esser fatta in base al numero di anni che rimanevano fino al Giubileo. Inoltre tutta la terra apparteneva al Creatore della terra. Ecco perché la sua legge diceva: “Le terre non si venderanno per sempre; perché la terra è mia, e voi state da me come forestieri e avventizi”. (Lev. 25:23) Essi dovevano tutti ricordare altresì che erano schiavi liberati, una volta oppressi prima in Egitto e in seguito a Babilonia. E come Geova aveva avuto misericordia verso di loro per amor del suo nome e li aveva liberati dalla servitù nel paese dei nemici, così essi dovevano mostrare la divina qualità della misericordia e lasciar liberi i loro schiavi Israeliti l’anno del Giubileo in ubbidienza al comando del grande Liberatore. “Poiché è a me che gl’Israeliti sono schiavi, essendo miei gli schiavi che ho tratti dal paese d’Egitto, io, il SIGNORE, il vostro Dio”. (Lev. 25:55, TA) Così l’intera disposizione era giusta e misericordiosa. Fu effettuata senza violenta rivoluzione e spargimento di sangue. Il corno del Giubileo dava quindi squilli di pace e di gioia in tutto il paese.
19. Come l’uomo è stato ridotto in schiavitù dall’uomo, e come sono stati tenuti i terreni?
19 Questo preannunzia una più grande liberazione da debiti e schiavitù per il genere umano e una più grande fertilità della terra. E, pensiamo, è proprio vicina! Che l’uomo sia stato ridotto in schiavitù dal suo simile non c’è dubbio. Questo è un fatto, sia che questa schiavitù sia stata effettuata con potenza militare, con usurpazione di potenza politica, con grandi monopoli, cartelli e sistemi industriali e commerciali, o per mezzo dell’impostura e dell’ipocrisia di ecclesiastici religiosi. Inoltre, il paese è stato inghiottito dagli egoisti, dai governanti e dagli aristocratici e dal clero religioso. In questi ultimi anni vi sono state alcune ripartizioni delle grandi proprietà terriere e la distribuzione di queste al popolo. Ma questo è stato eseguito con grande riluttanza da parte dei proprietari, e solo con la pressione da parte dei governi che favorivano tale politica. In Italia, culla del Cattolicismo Romano, ci sono state alte lagnanze e violente azioni a causa della lentezza del governo repubblicano nell’adempimento delle promesse elettorali di distribuire la terra ai diseredati. Un capo orientale ha recentemente annunziato il suo proposito di spartire i suoi vasti possedimenti e di distribuirli ai suoi sudditi, il popolo. Ma questo non fa parte dell’adempimento del promesso Giubileo dell’umanità. È solo una parte del disperato sforzo dei governanti e dei sistemi di questo mondo di perpetuare il governo dell’uomo sull’uomo o il governo dei popoli su loro stessi indipendentemente da Geova Dio. Anche se tutti i terreni coltivabili della terra fossero ripartiti fra tutte le famiglie della terra, rimarrebbe ancora una grande liberazione dai grandi oppressori del genere umano da effettuare.
L’INDISPENSABILE PER LA VERA LIBERTÀ
20. Come macchinò il grande oppressore di ridurre in schiavitù tutto Il genere umano?
20 Il principale oppressore della razza umana è il grande avversario di Geova Dio, Satana il Diavolo. Il suo stesso nome Satana significa “oppositore”, mentre il suo nome Diavolo significa “calunniatore, falso accusatore”. Geova Dio vuole la vera libertà di tutte le sue creature. Satana il Diavolo vuole la loro schiavitù. Egli si oppone al proposito divino di liberarle, perché questo significa liberarle dalla potenza del Diavolo. Per questo motivo egli calunnia e accusa falsamente il vero e vivente Iddio e vuole far credere a tutta la creazione che il tiranno sia Geova. Satana il Diavolo ha avidamente bramato di aver la terra in suo possesso, e ha tentato di strapparla alla sovranità universale di Dio. Satana pretende che tutta l’umanità gli sia schiava. Egli ha sfidato Iddio a mettere sulla terra un uomo che avesse affermato la sua indipendenza dalla signoria di Satana, avesse giurato lealtà a Dio e l’avesse mantenuta fedelmente sotto le prove più estreme. Egli vide l’opportunità di ridurre in schiavitù tutto il genere umano nell’abitazione originale dell’uomo, il giardino d’Eden, che si estendeva in qualche località dell’Oriente presso i fiumi Tigri ed Eufrate. In quel tempo egli era un figlio di Dio ed un potente angelo che Geova il Creatore aveva preposto al primo uomo e alla sua moglie come loro “cherubino protettore”. (Ezech. 28:13-18) Impadronendosi del controllo sui nostri primi genitori, Adamo ed Eva, egli poteva rendere tutti i loro discendenti suoi schiavi fin dalla nascita.
21, 22. In che modo pertanto incominciò la schiavitù nell’universo di Dio?
21 Dunque il “cherubino protettore” si ribellò alla sovranità universale di Geova e si trasformò in Satana, o oppositore di Dio. Quindi per indurre l’uomo ad unirsi alla sua ribellione egli si avvicinò ad Eva moglie di Adamo. Egli si fece un Diavolo o calunniatore accusando falsamente Geova Dio a lei, dicendole che Dio la teneva nell’ignoranza con i suoi comandamenti e impediva ciò che avrebbe resi lei e Adamo simili a dèi, indipendenti e in grado di decidere da loro stessi ciò ch’era giusto e ingiusto, bene e male. Disse che la minaccia di morte fatta da Dio ai ribelli era ineseguibile, perché certamente essi non sarebbero morti mangiando del frutto proibito. Avrebbero pertanto dovuto conquistarsi la libertà mangiando ciò che essi vedevano d’esser buono per loro. Del tutto ingannata da questo fraudolento liberatore, Eva violò la legge di Dio e in seguito diede un poco del frutto al suo capo responsabile, il suo marito Adamo. Spinto da sua moglie, Adamo mangiò, e questo atto significò la sua volontaria ribellione contro il suo Fattore e Dio, Geova.
22 In questo modo ebbe inizio la schiavitù nell’universo di Dio. Satana il Diavolo divenne lo schiavo della sua propria egoistica ambizione. Con la loro ribellione Adamo ed Eva perdettero la loro vera libertà sotto Dio e divennero schiavi dell’oppositore di Dio, Satana il Diavolo. Per soddisfare la loro avidità essi ci vendettero tutti a una schiavitù da cui è impossibile per chiunque di noi renderci liberi. Perciò tutto il genere umano, fino a noi oggi, è nato da antenati schiavi. — Genesi, capitolo 3.
23 Come ha Satana costruito un’organizzazione invisibile? A quale scopo?
23 Da allora Satana il Diavolo ha costruito la sua organizzazione intorno a tutta la terra. Egli non solo condusse l’umanità alla ribellione contro il Creatore ma indusse anche spiriti del cielo, angeli che furono un tempo figli di Dio e così santi come lo era stato il “cherubino protettore” dell’uomo, a disertare la libera organizzazione di Dio e ad unirsi a quella di Satana il Diavolo. Questi son divenuti diavoli o demoni ed hanno inondato la terra col culto dei demoni in una forma o nell’altra. Ingannatori quali sono, hanno portato gli uomini all’idea religiosa di adorare i loro antenati e rendere culto ai demoni invece di adorare il vero Iddio. Quindi la parte invisibile dell’organizzazione di Satana è sovrumana ed è assolutamente impossibile al genere umano, o a qualsiasi governo dell’umanità, comprese le Nazioni Unite, infrangere la potenza dell’invisibile controllo satanico e liberare gli uomini. Risentano quanto vogliono ciò che diciamo, gli uomini non possono sbarazzare la società umana e i governi umani dalla dominatrice influenza e dall’opposizione di Satana il Diavolo. Egli si è reso ciò che le sacre Scritture lo chiamano, “l’iddio di questo sistema di cose che acceca le menti degli uomini alla verità. Questo spiega la corruzione, il decadimento e la caduta di ogni governo umano che sia esistito sulla faccia della terra. — 2 Cor. 4:4, NM.
24. Come viene la liberazione dell’umanità, per mezzo dell’uomo, per mezzo della democrazia, o per mezzo di che cosa?
24 Gli uomini che s’innalzano e si atteggiano a liberatori del popolo seducono loro stessi e quelli che li seguono come capi. Le democrazie e le repubbliche del popolo non tracciano il sentiero che conduce alla libertà. È la TEOCRAZIA, il Governo di Dio, il suo grande Regno giubilare, che deve liberare il genere umano. Esso strapperà questa terra, la creazione di Dio, alla stretta dell’oppressore latifondista, Satana il Diavolo, e restituirà il dominio sopra la terra e i suoi abitanti al governo della sovranità universale di Geova, rendendoli liberi membri della sua universale famiglia di creature intelligenti.
SCHIAVI DELLA CORRUZIONE
25, 26. Chi si presentò come l’Apostolo della libertà? Chi gli fece opposizione?
25 Ma vi sono altre cose oltre all’organizzazione di Satana da cui l’umanità ha bisogno d’essere emancipata. Il figlio di Dio, “l’uomo Cristo Gesù”, additò chiaramente quali sono queste cose. Egli mostrò altresì come sarà effettuata la liberazione da esse. Egli non seduceva il popolo quando si presentava come Apostolo di libertà, ma il suo Padre celeste Geova Dio lo mandò a compiere questa missione per dare riposo al genere umano da tutte le loro afflizioni. Egli fu unto con lo spirito del Padre suo. Perciò pronunziò correttamente la profezia d’Isaia applicando a se stesso l’ordine espressovi: “Proclamare la libertà a quelli che sono in cattività, l’apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l’anno di grazia dell’Eterno, e il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare tutti quelli che fanno cordoglio”. (Isa. 61:1, 2) I suoi avversari furono, no, non in particolare i capi politici Ponzio Pilato e re Erode, ma gli oppressori religiosi del popolo, vale a dire, i sacerdoti, i loro scribi e le sette religiose dei Farisei e dei Sadducei, ecclesiastici, che, come disse Gesù, “legano gravi pesi e li mettono sulle spalle dell’umanità, ma essi stessi non vogliono muoverli neppure col loro dito”. — Matt. 23:1-4, NM
26 Per impedire la liberazione del popolo, questi oppositori religiosi volevano uccidere Gesù, ed egli disse loro: “Voi siete dal padre vostro il Diavolo e volete fare i desideri del padre vostro. Costui è stato omicida fin da quando cominciò, e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui”. — Giov. 8:44, NM.
27. A che cos’altro Gesù dimostrò ai Giudei che essi erano schiavi?
27 In quella stessa occasione Gesù mostrò in che modo gli uomini erano schiavi i quali non potevano trovare scampo con i loro propri sforzi, e come egli doveva liberarli da tutti i tiranni. Sì, essi erano nel potere di Satana il Diavolo, ma oltre a questo erano assoggettati a qualche cosa più personale del Diavolo. I padroni di schiavi adoperano la menzogna per tenere il popolo in loro potere. Perciò Gesù, il Figlio di Dio, disse: “Se rimanete nella mia parola, siete veramente miei discepoli, e conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi”. I Giudei mostrarono di sentirsi offesi a quest’allusione che essi erano schiavi. Perciò Gesù mise in evidenza la servitù nella quale si trovavano dicendo: “Veracissimamente io vi dico: Ogni operatore di peccato è schiavo del peccato. Inoltre, lo schiavo non resta in famiglia per sempre; il figlio resta per sempre. Se dunque il Figlio vi rende liberi sarete veramente liberi”. — Giov. 8:31-36, NM.
28. Malgrado la loro discendenza e le loro leggi, perché essi non erano ancora liberi?
28 Queste parole del Figlio di Dio dimostrano che tutto il genere umano è schiavo del peccato, perché tutti sono operatori di peccato. I Giudei ai quali Gesù parlava erano discendenti del fedele patriarca Abrahamo, e Dio aveva dato loro la sua legge mediante Mosè. Essendo discendenti d’Abrahamo per mezzo della sua donna libera, la sua moglie Sara, i Giudei pensavano d’esser liberi e non soggetti al potere di Satana il Diavolo. Tentarono anche di stabilire la loro propria giustizia osservando la legge di Mosè, ed ebbero un sacerdozio sotto questa legge per offrire sacrifici animali per i loro peccati contro la Legge; perciò si consideravano giusti e non schiavi del peccato. Ma quella stessa legge di Mosè, invece di dichiarar giusti i Giudei, li condannava come peccatori e come soggetti davanti a Dio alla punizione per i peccati. Essi erano peccatori come tutto il resto del mondo, e le loro bocche non potevano menar vanto della loro propria giustizia. Mediante quella legge di Mosè e i suoi dieci comandamenti noi acquistiamo la conoscenza che siamo, non giusti in noi stessi, ma peccatori incapaci di soccorrerci. “Ora noi sappiamo,” dice l’apostolo Paolo, “che tutte le cose che la Legge dice le dice a quelli che sono sotto la Legge, affinché ogni bocca sia chiusa e tutto il mondo sia sottoposto a Dio per la punizione. Perciò per le opere della legge nessuna carne sarà dichiarata giusta nel suo cospetto, perché mediante la legge si ha l’accurata conoscenza del peccato”. — Rom. 3:19, 20, NM.
29. Perché noi non siamo schiavi del peccato e della corruzione a causa della creazione di Dio?
29 Come avviene, dunque, che tutto il mondo è schiavo del peccato e nei legami della corruzione? Non è perché tutta la creazione visibile sia materialmente cattiva, corrotta, o malvagia in se stessa; non è perché il grande Creatore Geova Dio abbia fatto l’uomo e la donna cattivi dal principio. Questo è impossibile, poiché Geova Dio non è la sorgente del peccato, dell’imperfezione e della corruzione. Notando che la colpa è in noi e non in Geova Dio, leggiamo: “L’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio fedele e senza iniquità; egli è giusto e retto. Ma essi si sono condotti male verso di lui; non sono suoi figliuoli, l’infamia è di loro”. Il saggio re Salomone è in armonia con queste parole di Mosè e dice: “Questo soltanto ho trovato: che Dio ha fatto l’uomo retto, ma gli uomini hanno cercato molti sotterfugi” (Deut. 32:4, 5; Eccl. 7:29) Il racconto ispirato della creazione dell’uomo c’informa che Iddio fece Adamo ed Eva assolutamente perfetti, li mise nel paradiso dell’Eden e comandò loro di produrre figli perfetti che popolassero questa terra e di estendere la loro perfetta dimora paradisiaca fino alle estremità della terra. Ma prima ancora che generassero alcun figlio Adamo ed Eva si unirono a Satana il Diavolo nella sua ribellione e divennero peccatori contro il loro Creatore e Legislatore.
30. Come, dunque, siamo tutti diventati soggetti al peccato, alla corruzione e a Satana
30 Con questo essi divennero schiavi del peccato, e furono cacciati dal paradiso dell’Eden nella terra incolta e non ancora soggiogata. Essi stessi schiavi ora del peccato, non potevano generare figli perfetti e giusti. Perciò noi tutti loro discendenti siamo nati schiavi del peccato. Dalla nostra nascita noi siamo imperfetti e soggetti alla corruzione. Inoltre siamo nati nell’empio mondo di Satana il Diavolo, “l’iddio di questo sistema di cose”. Per conseguenza siamo nati soggetti alla sua potenza. — Gen. 1:26-28; 2:7, 8.
31, 32. (a) Quale altra regina ha regnato e perché su tutti noi? (b) Perché la vita non viene dalla legge mosaica, e perciò come è possibile essa?
31 Unitamente a queste circostanze un’altra spietata regina ha signoreggiato su noi e noi abbiamo sofferto come suoi sudditi e siamo stati sovraccaricati con dolori e cordoglio. Chi è questa regina che ha riempito la nostra vita di tanto cordoglio e angoscia? È la morte, e gl’innumerevoli sepolcri sono un’amara testimonianza del suo inesorabile dominio. In che modo la morte divenne regina dell’umanità? Divenne tale perché i nostri primi genitori peccarono contro il grande Legislatore e Datore della vita prima che alcuno di noi fosse nato. Iddio aveva avvertito il primo uomo Adamo che se avesse disubbidito a Lui e avesse peccato sarebbe morto. Per contro, se Adamo avesse continuato ad ubbidire a Dio egli sarebbe vissuto sulla terra paradisiaca per sempre e sarebbe stato il padre di una terra piena di figli perfetti. Ma Adamo e la sua moglie si vendettero al peccato, e Iddio li condannò giustamente alla morte. Egli disse alla donna Eva che avrebbe partorito figli con grandi pene e dolori. Non figli perfetti, ma figli imperfetti, peccatori, condannati alla morte dalla loro nascita. Infatti leggiamo: “Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno”. (Giob. 14:4) Quindi siamo stati tutti soggetti alla crudele regina morte fin dalla nascita essendo nati da Adamo, e neppure la legge di Mosè si è dimostrata una via di scampo dal suo regno. Questo spiega perché tutti sono peccatori, imperfetti, e muoiono.
32 Perciò leggiamo: “Per mezzo di un sol uomo il peccato entrò nel mondo e per mezzo del peccato la morte, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché essi ebbero tutti peccato. Poiché fino alla Legge il peccato era nel mondo, ma il peccato non è imputato contro nessuno quando non c’è legge. Eppure la morte signoreggiò come regina da Adamo fino a Mosè, anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo”. Ma, mentre la legge di Mosè si limitava a mostrare che tutto il genere umano, compresi i Giudei, erano peccatori, l’immeritata benignità di Dio venne in soccorso dell’uomo e provvide all’umanità caduta il modo di guadagnare la giustizia, la ricompensa della quale è la vita eterna in un giusto nuovo mondo. Perciò leggiamo ancora: “Ma dove abbondò il peccato, ancor più abbondò l’immeritata benignità. A quale scopo? Affinché, come il peccato signoreggiò come re con la morte, similmente anche l’immeritata benignità signoreggiasse come regina mediante la giustizia con la vita eterna in vista mediante Gesù Cristo nostro Signore”. La vita eterna in un restaurato mondo di giustizia è dunque possibile solo mediante Gesù Cristo il Figlio di Dio. Come prova di questo fatto, la precedente argomentazione scritturale continua: “Il salario che il peccato paga è la morte, ma il dono che dà Dio è la vita eterna per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore”. — Rom. 5:12-14, 20, 21; 6:23, NM.
IL COSTO DELLA LIBERAZIONE
33. sotto quale rispetto, quindi, siamo resi effettivamente liberi dal Figlio di Dio?
33 Ora possiamo apprezzare perché Gesù Cristo il Figlio di Dio disse: “Se dunque il Figlio vi rende liberi, sarete veramente liberi Non possiamo, e nessun governo umano sulla terra può liberarci dalla schiavitù del peccato, dell’errore, della morte e di Satana il Diavolo. Se la legge di Mosè non lo poté, nemmeno alcun terrestre governo umano può renderci giusti per legge e metterci in una pura posizione davanti a Dio. Come possiamo dunque esser liberati dalla condanna a morte che ci sovrasta a causa della nostra nascita nel peccato? Unicamente per mezzo di ciò che l’immeritata benignità di Dio fa per noi mediante il suo Figlio Gesù Cristo. Unicamente per mezzo di lui possiamo acquistare il riposo del Giubileo dalla schiavitù del peccato e della morte sotto Satana il Diavolo. Questo fu prefigurato dalla disposizione dell’anno giubilare. In che modo?
34. (a) In qual giorno incominciava il Giubileo? (b) Che cosa raffiguravano quei sacrifici?
34 Si noti questo importante fatto relativamente a quella legge profetica: Era nel decimo giorno del settimo mese giudaico, vale a dire “il giorno delle espiazioni”, che la tromba del Giubileo doveva suonare, non prima che il sacrificio per l’espiazione del peccato del popolo fosse offerto, ma dopo. Così l’anno del Giubileo non poteva cominciare prima che i peccati dell’intero popolo d’Israele contro la legge di Dio fossero stati espiati mediante i sacrifici immolati nel tempio di Dio dai suoi sacerdoti. (Lev. 25:9) Quei sacrifici espiatori nel giorno dell’espiazione raffiguravano tutti l’unico sacrificio sufficiente che “l’uomo Cristo Gesù” quale Sommo Sacerdote avrebbe offerto a Dio per i peccati di tutto il genere umano. Questo sacrificio non era qualche animale inferiore come un bue o una pecora o un capro, ma era la sua stessa vita umana; ed egli presentò il valore di questo sacrificio umano, non nel tempio di Gerusalemme sulla terra, ma nel cielo stesso, alla presenza di Dio, poiché Geova Dio non dimora in templi fatti con mano d’uomo sulla terra. A questo riguardo leggiamo: “Egli entrò, no, non col sangue di capri e di vitelli, ma col suo proprio sangue, una volta per sempre nel luogo santo e ottenne un’eterna liberazione per noi. Poiché Cristo entrò, non in un luogo santo fatto con mani che è una copia della realtà, ma nel cielo stesso, per comparire ora davanti alla persona di Dio per noi”. — Ebr. 9:12, 24, NM.
35. Come morì Gesù, e come i benefici della sua morte non risultarono vani?
35 Gesù, che era nato perfetto mediante la miracolosa potenza di Dio, si tenne senza peccato, e morì, non per aver peccato, ma come sacrificio. Egli morì per mano dei suoi nemici religiosi, perché recò testimonianza alla verità e predicò la venuta del regno di Dio che dev’essere l’unico governo legittimo della terra e l’unica speranza di tutto il genere umano. Affinché il sacrificio di Gesù non fosse ripreso ma rimanesse per il beneficio dell’umanità, Iddio destò il suo Figlio Gesù Cristo dai morti come un glorificato Figlio spirituale, rivestito di vita immortale. Poiché era morto serbandosi fedele alla sovranità universale di Geova Dio, Dio lo risuscitò dai morti perché fosse il celeste Re del nuovo mondo. — 1 Piet. 3:18, 22.
36. Perciò quando primieramente poté avere inizio il grande Giubileo?
36 Da questo possiamo vedere che la grande liberazione giubilare per il genere umano non poteva realmente avere inizio finché il sacrificio di espiazione che toglie il peccato non fosse stato primieramente deposto dal Sommo Sacerdote di Dio Gesù Cristo sulla terra e non fosse stato presentato a Dio nel cielo.
37, 38. (a) In quale anno veniva il Giubileo, e in quale giorno fu sparso lo spirito? (b) Di quale liberazione fu questo una prova, e per chi?
37 È interessante notare questo fatto: Il Giubileo era il cinquantesimo anno. In modo corrispondente, cinquanta giorni dopo la risurrezione di Gesù dai morti venne la festa giudaica delle settimane o Pentecoste. (Pentecoste significa “cinquantesimo giorno”.) Fu in questo giorno festivo della Pentecoste che venne sparso sui fedeli discepoli lo spirito santo di Dio, e ch’essi iniziarono la grande opera di predicazione e di liberazione spirituale.
38 Questo spargimento dello spirito su di loro fu un segno visibile che Gesù Cristo era salito al cielo, era venuto alla presenza di Dio e gli aveva offerto il valore del suo sacrificio umano. Era la prova che Gesù Cristo sedeva ora alla destra di Dio nel cielo come grande Sacerdote e Re a somiglianza dell’antico Melchisedec, che fu “sacerdote dell’Iddio altissimo”. (Atti 2:1-36; Gen. 14:18; Ebr. 7:1-27) Così quei fedeli discepoli di Gesù che cominciarono a ricevere lo spirito santo in quel pentecostale o cinquantesimo giorno furono liberati dalla condanna del peccato e affrancati dalla schiavitù di Satana il Diavolo, che è “l’iddio di questo sistema di cose”. Le Sacre Scritture c’informano che questi discepoli unti che si dimostrano fedeli fino alla morte ammonteranno alla fine a 144.000. Anch’essi devono avere una risurrezione spirituale dalla morte, una risurrezione alla vita immortale nel cielo, per regnarvi col loro Capo Gesù Cristo nel suo regno celeste del giusto nuovo mondo. — Apoc. 14:1, 3; 2:26-28; 3:21.
IL GOVERNO DELL’EMANCIPAZIONE
39. Perché questo è il tempo di far risonare la notizia del Giubileo?
39 Ora, dopo millenovecento anni durante i quali l’umanità in generale ha sofferto, ha gemuto ed è morta nella servitù al peccato, all’imperfezione, all’egoismo, all’organizzazione mondiale di Satana e alla morte, ORA è venuto il tempo di far risonare la buona novella del grande Giubileo del nuovo mondo a guisa di squillo di tromba. Al principio dell’uomo il grande Liberatore Geova permise che l’umanità venisse sotto la schiavitù del peccato, della morte e del Diavolo, ma egli non si propose mai che il genere umano rimanesse per sempre in tale schiavitù. Fin da quei giorni nel paradiso dell’Eden immediatamente dopo che il peccato fu entrato nel mondo mediante Adamo e con esso la morte e il dominio di Satana il seduttore Serpente, Geova Dio fece risonare una profezia di liberazione per il genere umano per mezzo di un Liberatore, la Progenie della donna di Dio. Questa Progenie della sua donna, profetizzò Iddio, avrebbe schiacciato o frantumato il capo del grande Serpente, Satana il Diavolo, l’originatore di ciò ch’è male e cattivo. (Gen. 3:15) La Progenie della donna di Dio è il Suo Figlio, Gesù Cristo. Iddio è il grande Misuratore del tempo, è Colui che fissa i tempi e le stagioni e che dirige le cose esattamente in accordo col tempo da lui fissato. Quindi egli fissò un tempo definito per la fine del dominio di Satana. Questo significa ch’egli fissò pure un tempo ben definito in cui egli stesso avrebbe regnato sulla terra mediante il regno da lui promesso. Ora siamo nel “tempo della fine” del dominio di Satana. Questo tempo cominciò circa trent’anni or sono, nel 1914. Quella data può essere determinata col calcolo del tempo che è nel Libro di Dio, la Bibbia.
40, 41. (a) Perché il 1914 segnò il tempo del regno di Dio? (b) Quali prove abbiamo ch’esso cominciò allora e che siamo alla fine del mondo.
40 “Allora i “fissati tempi delle nazioni” terminarono, perché queste nazioni sono soggette a Satana il Diavolo e opprimono il popolo di Dio. Le nazioni, soggette al diabolico schiavista, hanno mal governato la terra e non hanno recato la liberazione al popolo oppresso. Quando i “fissati tempi” per loro terminarono nel 1914, allora giunse il tempo per Iddio il Creatore di assumere il potere sopra la terra, la sua creazione, come lo esercita sopra tutto il resto dell’universo. (Luca 21:24, NM) Questo egli fece stabilendo il suo regno nei cieli per il governo della terra e dei suoi popoli da allora in poi, ed egli pose questo governo nelle mani del suo unto Re, Gesù Cristo. Nessuna mente di persona onesta deve restare incerta a questo riguardo. Poco prima della sua morte di sacrificio Gesù predisse quale sarebbe stato il segno che doveva dar la prova che eravamo nel “tempo della fine”, nella “consumazione di questo sistema di cose”, e che la fine compiuta di questo oppressore mondo di schiavitù si avvicinava Noi ora vediamo il segno. Ogni persona bene informata conosce la storia del mondo dal 1914 in poi. Essa cominciò con la prima guerra totale, nazione intera schierata contro nazione intera, regno intero contro regno intero.
41 La prima guerra mondiale fu accompagnata dagli orrori di carestie, pestilenze, terremoti, violente persecuzioni di veri Cristiani i quali sono eredi del regno di Dio, fallimento di tutti i tentativi di alleanze di pace, crescente terrore delle nazioni che non conoscono in che modo uscirne con mezzi umani. TUTTE queste esperienze dell’attuale generazione furono preannunziate da Gesù Cristo come additanti il nostro tempo, il “tempo della fine” del mondo di Satana e il tempo per il regno di Dio di dominare in mezzo a tutti i suoi nemici, visibili e invisibili. Gesù disse: “Quando vedrete avvenire queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. Veramente io vi dico: Questa generazione non passerà in alcun modo finché tutte le cose non avvengano”. — Luca 21:31, 32, NM.
42. Che cosa è pertanto imminente per l’emancipazione del genere umano?
42 Il regno di Dio mediante il suo Figlio Gesù Cristo è il solo ed unico governo di liberazione. Il grande sacrificio di espiazione compiuto da Cristo Gesù il Sommo Sacerdote è stato presentato nel cielo, e durante i trascorsi diciannove secoli i suoi fedeli seguaci ne hanno ricevuto i benefici mediante la fede. Ora oltre a questo è stato stabilito il governo teocratico di Geova con Cristo come Re. Quale emancipatore del popolo esso deve distruggere completamente l’organizzazione mondiale del Diavolo, visibile e invisibile, e portarla alla completa fine. Questo esso farà nella guerra universale di Harmaghedon, nella battaglia finale verso la quale tutte le nazioni sono attualmente in marcia sotto l’influenza di Satana e dei suoi demoni. — Apoc. 16:14-16.
43, 44. (a) Come preannunziò Gesù l’attuale proclamazione giubilare? (b) Che cosa dimostra la sua proclamazione?
43 Essendo ora possibile il perdono dei peccati dell’umanità mediante il sacrificio di Cristo ed essendo stato stabilito il regno di Dio, ORA è il tempo di far echeggiare la proclamazione del Giubileo per tutto il genere umano. Chi lo proclamerà? Gli unti seguaci di Cristo e tutte le persone di buona volontà che ricevono il messaggio con fede e con gioia. Gesù disse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di una testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine compiuta”.
44 Gesù incluse questa predicazione del Regno a tutte le nazioni fra le molte caratteristiche del segno che avrebbero contrassegnato il “tempo della fine?’ e il tempo della sua presenza nel Regno. Dal 1919 la buona notizia del regno di Dio stabilito è stata predicata in modo notevole dappertutto sulla terra a ogni nazione. Quest’opera di testimonianza del Regno va aumentando di anno in anno malgrado l’opposizione e la persecuzione religiosa, politica, giudiziaria, e militare. Qui, pertanto, abbiamo un’altra poderosa prova visibile che il Regno per l’emancipazione dell’umanità è in potere, governando ora in mezzo ai suoi nemici prima di distruggerli ad Harmaghedon. — Matt. 24:3-14, NM; Mar. 13:4-9; Luca 21:7-28.
45. (a) Dove e come il potere degli schiavisti sarà infranto? (b) Che cosa devono fare ora dunque gli amanti della libertà?
45 Quando la testimonianza del Regno, la moderna tromba del Giubileo, è stata fatta echeggiare dappertutto fino al punto decretato da Dio, allora nel giorno e nell’ora fissati la battaglia di Harmaghedon verrà improvvisamente come un ladro sul mondo di Satana. Il suo tirannico controllo sopra questa terra e i suoi abitanti sarà infranto e rimosso per sempre. Tutti quelli che persisteranno nella sua schiavitù saranno distrutti con esso. È per questo motivo che ORA si deve suonare la tromba del Giubileo dando la testimonianza del regno di Dio, il governo di vita eterna in un libero nuovo mondo. Mediante la potenza della verità relativamente al regno di Dio le persone di buona volontà che odono la tromba del Giubileo devono cercare di evadere liberandosi così dalla schiavitù del mondo di Satana. Esse devono fuggire al regno di Dio come al legittimo governo di tutta l’umanità, l’unico mezzo per adempiere la preghiera insegnataci da Gesù: “Padre nostro nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:9, 10, NM) Egli ci assicurò altresì: “Conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”. Disse ancora che la Parola di Dio contenuta nella Sacra Bibbia è la verità. (Giov. 17:17) Così ora in questo breve periodo che precede Harmaghedon ascoltate la proclamazione giubilare, apprendete la verità, e quindi agite in modo conforme senza ulteriore indugio, affinché guadagnate la vostra libertà. Quindi, come liberi uomini e donne, unite le vostre forze in tutto il mondo per ‘proclamare la libertà in tutto il paese a tutti i suoi abitanti’. Mediante tale condotta potrete sopravvivere ad Harmaghedon e non morire mai!
46. Come completerà il nuovo mondo la liberazione del genere umano?
46 La giusta guerra di Dio ad Harmaghedon libererà il genere umano dal dominio di Satana. Quindi avrà inizio il nuovo mondo che completerà la liberazione del genere umano. La regina Morte non regnerà più, ma tutti i peccaminosi effetti dovuti alla nostra nascita da Adamo che recarono la morte saranno rimossi da tutti quelli che ubbidiscono al regno di Dio. Sì, la morte sarà costretta a rilasciare quelli che tiene senza vita nei sepolcri, poiché Cristo farà sentire la sua voce e tutti quelli che sono nei sepolcri l’udranno e ne verranno fuori. Tutti saranno ammaestrati sulle giuste esigenze e sulla verità dell’Iddio Altissimo, e tutti gli ubbidienti saranno rialzati dalla loro peccaminosa, imperfetta condizione alla virilità e alla femminilità perfette.
47. Per corrispondere al Giubileo, che cosa si farà con la terra?
47 Resta accertato per sempre: “Di Geova è la terra, e la sua pienezza; il mondo, e quelli che vi abitano”. (Sal. 24:1, SA) Non monopolizzeranno più le terre avidi latifondisti, né le guerre per espansione territoriale e per risorse naturali devasteranno e rovineranno la superficie terrestre riducendone i popoli alla più squallida povertà. Né le erosioni e l’esaurimento del suolo lasceranno più la terra desolata e inabitabile. Il Re Cristo Gesù assegnerà a ciascun fedele suddito sulla terra un posto da coltivare e godersi a compiacimento di Geova il grande Proprietario. Sotto la benedizione divina la terra diventerà fertilissima e produrrà abbondanza per tutti i bisogni umani. Il paradiso diventerà una realtà su tutta la terra.
48. Come acquisterà il genere umano il diritto alla vita eterna?
48 I benefici del suo perfetto sacrificio umano saranno da Cristo Gesù il Re dispensati a tutti i suoi sudditi ubbidienti, per adempiere la profezia: “Sarà chiamato . . . Padre eterno”. (Isa. 9:5) Quelli che allora daranno prova di fedeltà alla sovranità universale di Geova e al suo Re saranno dichiarati degni del diritto alla vita eterna nell’eterno nuovo mondo di pace, salute e felicità.
49. Così, quale parola data da Dio sarà rivendicata?
49 Allora, il grande Liberatore celeste, Geova Dio, rivendicherà la parola ch’egli ha data: “Che la creazione stessa sarà anche resa libera dalla schiavitù alla corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio”. (Rom. 8:21, NM) La gloriosa buona notizia di questa libertà ora imminente sia a gran voce proclamata in tutto il paese a tutti gli abitanti della terra. Fate la vostra parte.