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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1974 | 15 febbraio
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Domande dai lettori
● È forse esente da responsabilità chi viola la legge di Dio sulla santità del sangue ricevendo una trasfusione in seguito a un’ordinanza di una corte che annulla la sua decisione di non prendere sangue? — U.S.A.
Dipende dalle circostanze. Nessuna ordinanza di una corte può naturalmente annullare la legge di Geova Dio, il Supremo Legislatore. (Atti 5:29) Ovviamente il cristiano non potrebbe mai giustificare un assassinio o un’estorsione o l’adulterio da lui commessi nemmeno se glielo avesse ordinato un tribunale.
Che cosa può dunque comportare responsabilità in tali casi di trasfusioni ordinate da tribunali? Se un paziente non parla con convinzione quando ne ha l’opportunità, e poi in seguito non oppone resistenza, può in tal modo contribuire se gli è praticata una trasfusione di sangue indesiderata. Un fattore che ha influito nettamente sulla decisione di alcuni giudici è stata la convinzione del paziente, il suo sentimento di dover rendere conto a Dio. Perciò, nei casi dove non c’era nessuna indicazione che il paziente si sarebbe opposto a una trasfusione di sangue ordinata da un tribunale, i giudici sono stati spesso inclini a cedere più prontamente alle richieste di medici e ospedali.
In alcuni casi i cristiani testimoni di Geova, di fronte alla possibilità che un tribunale ordinasse la trasfusione, hanno preso provvedimenti per evitare di infrangere la legge di Dio. Alcuni hanno potuto trasferire i loro familiari o parenti in altri ospedali, dove sono state praticate cure che non violavano la legge di Dio. Se le condizioni del paziente sono così critiche da rendere praticamente impossibile la sopravvivenza nel caso venga portato via dall’ospedale anche per breve tempo, questa soluzione è evidentemente da scartare.
Naturalmente, in alcuni casi la persona può avere esaurito ogni risorsa mentale e fisica per impedire tale violazione della legge di Dio; forse è anche priva di sensi. Se, nonostante ogni suo sforzo, le è praticata con la forza una trasfusione, deve lasciare la cosa nelle mani di Geova, confidando nella sua misericordia. In questo caso la sua posizione è paragonabile a quella della donna che può essere violentata nonostante le sue continue grida e gli sforzi fisici per resistere all’aggressore. Secondo la legge mosaica, tale donna era innocente. (Deut. 22:25-27) Comunque, se non gridava, non era senza colpa. (Deut. 22:23, 24) Perciò, oggi Dio si attende che i cristiani prendano ogni provvedimento possibile (che non è contrario alla Parola di Dio) per evitar d’essere complici di una violazione della Sua legge sul sangue.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1974 | 15 febbraio
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Domande dai lettori
● Ebrei 8:10 dichiara: “‘Questo è il patto che stipulerò con la casa d’Israele dopo quei giorni’, dice Geova. ‘Porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori’”. In quale modo, come si menziona in questo versetto, Dio agisce verso quelli portati nel nuovo patto differentemente da come agì verso quelli che erano sotto il vecchio patto della Legge? — U.S.A.
La considerazione degli aspetti di entrambi i patti e delle circostanze delle persone portate nella relazione del patto con Dio fa luce sulla differenza.
Nelle generazioni dopo che Geova Dio aveva portato la nazione d’Israele in un patto, i singoli Israeliti venivano a trovarsi in questa relazione di patto per nascita. Essi non dovevano prendere nessuna decisione personale per essere servitori di Geova Dio. Conformemente, l’apprezzamento di cuore non era un requisito per essere uno del popolo del patto di Dio. Tuttavia in tutto il corso della storia molti individui nella nazione d’Israele non solo conobbero la legge di Dio ma ne coltivarono anche apprezzamento di cuore. Riguardo al giusto, Salmo 37:31 dice: “La legge del suo Dio è nel suo cuore”.
Ciò nondimeno, c’erano aspetti della Legge, compresi i sacrifici e i procedimenti di purificazione, che non erano completamente compresi dagli Israeliti. Ciò avveniva perché tali aspetti erano figurativi di cose assai più grandi. Colossesi 2:17 ci narra: “Queste cose sono un’ombra delle cose avvenire, ma la realtà appartiene al Cristo”. Gli Israeliti osservavano gli aspetti cerimoniali della Legge primariamente perché ne avevano il comando e perché erano imposte severe pene per la disubbidienza. Siccome essi non avevano pieno intendimento di queste cose, il loro apprezzamento di cuore era per necessità limitato. Si può vedere così che la legge di Dio non era scritta nella mente e nel cuore di ogni Israelita.
Comunque, tutti quelli che sono portati nel nuovo patto si devono impegnare o dedicare a
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