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SalmaneserAusiliario per capire la Bibbia
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cap. XIV, 2) A parte questo, la Bibbia è la principale fonte di informazioni su questo re.
DOMINAZIONE DI ISRAELE
Durante il regno di Oshea re di Israele (ca. 748-740 a.E.V.), Salmaneser V penetrò in Palestina e Oshea diventò suo vassallo, costretto a pagargli un tributo annuo. (II Re 17:1-3) Ma in seguito Oshea smise di pagare il tributo e si scoprì che cospirava con So re d’Egitto. Perciò Salmaneser mise agli arresti Oshea e quindi assediò Samaria per tre anni, dopo di che la città ben fortificata alla fine cadde, e gli israeliti furono portati in esilio. — II Re 17:4-6; 18:9-12; confronta Osea 7:11; Ezechiele 23:4-10.
La Bibbia non attribuisce a Salmaneser la finale conquista di Samaria. Sargon II, che succedette a Salmaneser V sul trono d’Assiria, si vanta di aver conquistato la città. Anche se molti assiriologi ritengono che Salmaneser sia morto o sia stato assassinato durante l’assedio, e che Sargon II abbia portato a termine la conquista, se l’abbia fatto realmente è un argomento controverso. Ad ogni modo, documenti di Sargon menzionano la deportazione di 27.290 israeliti e il trasferimento a Samaria di abitanti di altri paesi conquistati. — Vedi Ancient Near Eastern Texts, pp. 284, 285.
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Salmi, libro deiAusiliario per capire la Bibbia
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Salmi, libro dei
Libro formato pare da cinque raccolte di canti sacri ([1] Sal. 1-41; [2] Sal. 42-72; [3] Sal. 73-89; [4] Sal. 90-106; [5] Sal. 107-150), raccolte che terminano tutte con una benedizione pronunciata su Geova. Sin dall’antichità i singoli salmi erano evidentemente numerati secondo la loro collocazione nel libro. Per esempio, quello che attualmente viene chiamato il “secondo salmo” aveva la stessa designazione anche nel I secolo E.V. — Atti 13:33.
STILE
La poesia del libro dei Salmi consiste di idee o espressioni parallele. (Vedi EBRAICO [La poesia ebraica]). Caratteristici sono i salmi acrostici o alfabetici. (Sal. 9, 10, 25, 34, 37, 111, 112, 119 e 145) In questi salmi il verso iniziale o tutti i versi della prima strofa iniziano con la lettera ebraica ‘àleph, il verso o i versi successivi con la lettera behth, e così via per tutte o quasi tutte le lettere dell’alfabeto ebraico. Questo poteva servire come aiuto mnemonico.
SOPRASCRITTE
Le intestazioni o soprascritte all’inizio di molti salmi identificano lo scrittore, forniscono informazioni ambientali, provvedono istruzioni musicali o indicano l’uso o lo scopo del salmo. (Vedi le soprascritte dei Salmi 3, 4, 5, 6, 7, 30, 38, 60, 92, 102). A volte le soprascritte provvedono le informazioni necessarie per trovare altri brani scritturali che spiegano un particolare salmo. (Confronta Salmo 51 con II Samuele 11:2-15; 12:1-14). Dato che altre parti poetiche della Bibbia spesso sono introdotte in modo simile (Eso. 15:1; Deut. 31:30; 33:1; Giud. 5:1; confronta II Samuele 22:1 con la soprascritta del Salmo 18), questo fa pensare che le soprascritte fossero opera di coloro che scrissero o che raccolsero i salmi. Questo è confermato dal fatto che già all’epoca in cui fu scritto il rotolo dei Salmi rinvenuto presso il Mar Morto (datato tra il 30 e il 50 E.V.) le soprascritte facevano parte del testo principale.
SCRITTORI
Dei centocinquanta salmi, le soprascritte ne attribuiscono settantatré a Davide, undici ai figli di Cora (una di queste [Sal. 88] menziona anche Eman), dodici ad Asaf (evidentemente la casa di Asaf), uno a Mosè, uno a Salomone e uno a Etan l’Ezraita. Inoltre il Salmo 72, scritto “riguardo a Salomone”, a quanto pare fu opera di Davide. (Vedi v. 20) Da Atti 4:25 ed Ebrei 4:7 risulta che i Salmi 2 e 95 furono scritti da Davide. I Salmi 10, 43, 71 e 91 sembrano rispettivamente la continuazione dei Salmi 9, 42, 70 e 90. Perciò i Salmi 10 e 71 si possono attribuire a Davide, il Salmo 43 ai figli di Cora, e il Salmo 91 a Mosè. Ci sono indicazioni che il Salmo 119 sia stato scritto dal giovane principe Ezechia. (Nota i versetti 9, 10 23, 46, 99 e 100). Rimangono oltre quaranta salmi di cui non è indicato il compositore.
I salmi furono scritti durante un periodo di circa mille anni, dal tempo di Mosè fino al ritorno dall’esilio in Babilonia. (Sal. 90 [soprascritta]; 126:1, 2; 137:1, 8) Poiché Davide compose molti salmi e organizzò i musicisti leviti in ventiquattro gruppi di servizio, è ragionevole concludere che abbia iniziato una collezione di questi canti da usare nel santuario. (II Sam. 23:1; I Cron. 25:1-31; II Cron. 29:25-30) In seguito devono essere state fatte altre collezioni, come si può dedurre dalle ripetizioni che si trovano nel libro. (Confronta Salmi 14 e Salmi 53; Salmi 40:13-17 e Salmi 70; Salmi 57:7-11 e Salmi 108:1-5). Diversi studiosi ritengono che la disposizione del libro dei Salmi nella forma definitiva sia da attribuire a Esdra.
COMPILATO IN ANTICA DATA
È evidente che il contenuto del libro dei Salmi fu stabilito in antica data. L’ordine e il contenuto del libro nella Settanta greca concordano fondamentalmente col testo ebraico. Il libro dei Salmi doveva quindi essere già stato completato nel III secolo a.E.V., quando venne iniziata questa traduzione greca. Un frammento del testo ebraico che risale alla fine del I secolo E.V. e contiene il Salmo 150:1-6 è seguito immediatamente da una colonna in bianco. Ciò sembra indicare che quell’antico manoscritto ebraico faceva finire lì il libro dei Salmi e quindi corrispondeva anche al testo masoretico.
ACCURATA PRESERVAZIONE DEL TESTO
Il rotolo dei salmi rinvenuto presso il Mar Morto è una prova dell’accurata preservazione del testo ebraico. Pur essendo di quasi novecento anni più antico del testo masoretico generalmente riconosciuto, il contenuto di questo rotolo (quarantuno salmi canonici per intero o in parte) corrisponde fondamentalmente al testo su cui si basano quasi tutte le traduzioni. Il professor J. A. Sanders osserva: “Quasi tutte [le varianti] sono ortografiche e importanti solo per quegli studiosi che si interessano di indizi sulla pronuncia dell’ebraico nell’antichità, e cose del genere.... Alcune varianti si raccomandano immediatamente come miglioramenti del testo, specie quelli che offrono un testo ebraico più chiaro ma fanno poca o nessuna differenza nella traduzione o interpretazione”. — The Dead Sea Psalms Scroll, p. 15.
ISPIRATO DA DIO
Non c’è dubbio che il libro dei Salmi sia parte dell’ispirata Parola di Dio. Parlando di se stesso Davide scrisse: “Lo spirito di Geova parlò mediante me, e la sua parola fu sulla mia lingua”. (II Sam. 23:2) Tale ispirazione è confermata dall’apostolo Pietro (Atti 1:15, 16), dallo scrittore della lettera agli ebrei (3:7, 8; 4:7) e da altri cristiani del I secolo. (Atti 4:23-25) La testimonianza più notevole è quella del Figlio di Dio. (Luca 20:41-44) Dopo la risurrezione, egli disse ai discepoli: “Queste sono le parole che vi dissi quando ero ancora con voi, che tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè e nei Profeti e
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