Salvezza per la vostra famiglia e per il vostro prossimo
“Certo se alcuno non provvede per quelli che son suoi, e specialmente per quelli che son membri della sua famiglia, egli ha rinnegato la fede ed è peggiore di una persona senza fede”. — 1 Tim. 5:8.
1, 2. Quale somiglianza vi è fra le condizioni di oggi sulla terra e quelle precedenti il Diluvio?
QUANTI oggi sulla terra si rendono conto di trovarsi di fronte al Creatore, Geova Dio, nella stessa posizione in cui si trovò Noè immediatamente prima del Diluvio, la grande opera di distruzione e purificazione compiuta da Dio? A proposito della generazione nella quale oggi viviamo, Gesù disse: “Poiché come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. Poiché come in quei giorni prima del diluvio le persone mangiavano e bevevano, prendevano moglie e andavano a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di niente finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo”. — Matt. 24:37-39.
2 Il resoconto del tempo di Noè dichiara: “Geova vide che la malvagità dell’uomo era divenuta grande sulla terra e che ogni inclinazione dei pensieri del suo cuore era solo male in ogni tempo . . . e la terra si riempì di violenza”. (Gen. 6:5, 11) Il male compiuto da uomini contrari al proposito di Dio rese necessario che Egli li eliminasse dalla terra, ed Egli lo fece. Anche oggi il mondo è pieno di cattiveria e violenza, e di nuovo Geova è in procinto di agire contro i malfattori. E come il grande Dio d’amore salvò il giusto Noè e la sua famiglia dalla distruzione, così oggi l’opportunità di salvarsi viene offerta a individui e famiglie che aspirano alla giustizia.
3. Quale messaggio dev’essere annunciato alle nazioni, e da chi?
3 Ad un mondo minacciato dalla distruzione universale nella guerra di Dio ad Armaghedon deve esser portata la buona notizia della salvezza. “Come sono belli sui monti i piedi di colui che reca buone notizie, colui che annuncia la pace, colui che reca buone notizie di qualche cosa migliore, colui che annuncia la salvezza, che dice a Sion: ‘Il tuo Dio è divenuto Re!’” (Isa. 52:7) Con gioia il fedele popolo di Geova adempie questa profezia, e la buona notizia di salvezza e di pace viene ora annunciata in tutto il mondo. Vengono compiuti grandi sacrifici per avvertire dell’incombente distruzione e annunciare la via della salvezza perché milioni di uomini raggiungano la conoscenza necessaria a salvarli dalla condanna divina ad Armaghedon. Fra le nazioni, nelle città, nei piccoli villaggi e nelle zone rurali, viene predicato questo messaggio, come fu predetto da Gesù in Matteo 24:14: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine compiuta”.
4. Nel suo zelo per raggiungere il suo prossimo che cosa potrebbe venir trascurato dal ministro?
4 Gli zelanti ministri di Geova fanno il massimo sforzo per far pervenire al loro prossimo questa Parola vivificante. L’attività di predicazione e insegnamento per coloro che hanno orecchi per ascoltare richiede tempo ed energia. A volte siamo così assorbiti nel recare salvezza al prossimo da non prestare adeguata cura ed attenzione alla salvezza della nostra stessa famiglia. Mentre invece ognuno dovrebbe considerare in primo luogo la propria famiglia. Questa regola viene esposta dall’apostolo Paolo: “Certo se alcuno non provvede per quelli che son suoi, e specialmente per quelli che son membri della sua famiglia, egli ha rinnegato la fede ed è peggiore di una persona senza fede”. — 1 Tim. 5:8.
5. (a) Quali vie si devono seguire, e perché? (b) Quale obbligo di insegnare ha il capo famiglia?
5 La cura della famiglia è quindi uno dei princìpi di Geova, e ognuno deve conformarsi alla sua giusta via. Geova dice: “Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie . . . Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così son le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri”. (Isa. 55:8, 9, VR) Le vie di questo mondo per quanto riguarda la famiglia sono in disaccordo con le vie di Geova, quindi il cristiano non può imitare il mondo. Quali sono le istruzioni di Geova per la cura della famiglia? Ai padri egli dice: “E queste parole che io oggi ti comando rimarranno nel tuo cuore, e le dovrai inculcare al tuo figlio, parlandogliene quando starai seduto nella casa, quando camminerai per la via, quando ti metterai a giacere e quando ti alzerai”. (Deut. 6:6, 7) “Prendete a cuore tutte le parole che io vi dico oggi per ammonimento, affinché ordiniate ai vostri figli d’aver cura di adempiere tutte le parole di questa legge. Perché non è una parola senza valore, ma significa la vostra vita, e mediante questa parola potrete allungare i vostri giorni”. (Deut. 32:46, 47) Queste parole significano vita e sono rivolte specialmente al capo famiglia, affidandogli per comando divino il compito d’insegnare ai figli la via di Geova che porta alla salvezza. Il rifiuto di dar ascolto a queste istruzioni condurrà alla rovina.
6, 7. Qual è il dovere del marito nei confronti delle donne che fanno parte della sua famiglia, e come lo dimostrano le Scritture?
6 Queste istruzioni date da Dio al popolo eletto stabiliscono un durevole principio della sua legge che si applica ugualmente ai cristiani d’oggi. La principale responsabilità data da Dio ai mariti cristiani è quella d’aver cura della salvezza della propria famiglia. Questo comprende tutti i membri della famiglia, compresa la moglie, la madre, la nonna e i figli, sia maschi che femmine. Tutti hanno lo stesso diritto alla salvezza. A causa della posizione di grande inferiorità in cui sono tenute le donne di molti paesi, è essenziale che i cristiani abbiano sempre presente il principio divino, non il principio mondano.
7 L’apostolo Pietro, essendo egli stesso uomo sposato, ispirato dallo spirito santo di Dio, scrisse riguardo alle mogli: “Mariti, continuate a vivere in tale maniera con loro secondo conoscenza, accordando loro onore come a un vaso più debole, il femminile, poiché voi siete anche eredi con loro dell’immeritato favore della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite”. (1 Piet. 3:7) I mariti cristiani hanno quindi l’obbligo scritturale di mostrare onore al vaso più debole. In alcune nazioni e regioni le donne, invece di essere tenute in onore, sono ignorate; sono trattate come inferiori, come se non fossero altro che una proprietà, in alcuni casi trattate proprio come schiave. Gli uomini pensano: “Io sono il maschio, lei è soltanto una femmina”, oppure, “Io sono il marito, il capo, e mia moglie deve ubbidirmi. Il suo compito è quello di servirmi”. Non le si riconosce una personalità, un’individualità. Ma questo non è cristiano. Non è questo il modo di ‘accordare onore al vaso più debole’, che, di fronte a Dio, ha lo stesso diritto alla salvezza. Coloro che vogliono ottenere l’approvazione di Geova devono camminare secondo le sue vie.
8. In che senso Geova Dio tratta maschi e femmine come uguali?
8 Sia dagli uomini che dalle donne è richiesta la stessa condotta cristiana. Il diritto alla salvezza è ugualmente offerto non solo alla moglie, ma anche alla madre, alla sorella, alla figlia e alle altre donne della casa. L’apostolo Paolo ci indica la giusta posizione: “Non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina; poiché siete tutti uno in unione con Cristo Gesù”. (Gal. 3:28) I benefici dell’immeritata benignità di Geova, basata sul sacrificio del nostro Signor Gesù Cristo, s’applicano ugualmente a maschi e femmine. Egli dona il Suo spirito sia agli uomini che alle donne. Gli stessi ordini di Geova s’applicano ad entrambi, ed è offerta loro la stessa speranza di vita eterna.
9. Quale seria domanda dovrebbe porsi ogni capo famiglia, e quali saranno i risultati della sua trascuratezza?
9 Alla luce di questi princìpi ogni capo famiglia cristiano si chieda: “Le donne di casa mia sono forse così aggravate dagli impegni domestici che sgobbano tutto il giorno, prive di nutrimento spirituale?” In tale caso, s’indeboliranno spiritualmente e correranno pericolo di perdere la loro eredità. Questo è molto grave per i mariti, poiché sono responsabili di questi pericoli. Supponiamo che una moglie, madre, sorella o figlia, per trascuratezza non riceva abbastanza cibo materiale, fino ad indebolirsi e ammalarsi, mentre il marito gode buona salute. Sarebbe una vergogna, e il marito potrebbe anche esser punito dalla legge del paese! Tanto più la legge di Geova riterrà responsabile il marito che, per trascuratezza, abbia provocato infermità spirituale o la morte di quelli che gli sono affidati. Paolo indicò che la giusta condotta cristiana è di provvedere ugualmente per la moglie in tutte le cose: “Ciascuno di voi individualmente ami sua moglie come ama se stesso”. — Efes. 5:33.
10. A che cosa è paragonato lo sforzo unito dei due coniugi, e come si possono ottenere i migliori risultati?
10 Una delle responsabilità del padre è di disporre che tutti facciano una parte dei lavori domestici necessari. Quando tutti nella famiglia fanno la loro parte la fatica è suddivisa. Questo metodo è molto migliore di quello del capo famiglia che dice: “Lascia che le donne si occupino delle faccende di casa. Questo è lavoro delle donne”. Il Signore Gesù ha detto che i mariti e le mogli sono aggiogati insieme. Una coppia di buoi tirano insieme, perciò compiono tanto lavoro. I mariti e le mogli cristiane, essendo uniti ad uno stesso giogo, devono sostenere insieme il peso delle responsabilità della casa e del ministero. Questo non consente al marito di correre avanti nello studio, nel servizio di campo o nella partecipazione alle adunanze. La moglie fedele deve procedere di pari passo con lui nel progresso teocratico; essendo entrambi sotto lo stesso giogo devono avanzare insieme. Mariti, vostra moglie sta progredendo verso la maturità teocratica di pari passo con voi? In caso contrario, dipende forse questo da trascuratezza da parte vostra? Ricordate che i forti devono aiutare i deboli, come afferma l’apostolo Pietro: “Accordando loro onore come a un vaso più debole, il femminile”. — 1 Piet. 3:7.
BUONA DIRETTIVA PER LA FAMIGLIA
11. (a) In che modo deve istruire il capo famiglia? (b) In che senso la famiglia è come una piccola congregazione?
11 Il padre, quale capo della casa, deve provvedere che tutti abbiano la stessa opportunità in quanto a cose spirituali. Questo richiede organizzazione, richiede che la famiglia sia ordinata e ben diretta. Prima di tutto è essenziale insegnare la verità alla famiglia, poiché solo in questo modo potrà procedere sulla via della salvezza. Affinché la famiglia rimanga in questa retta via la forma di istruzione indicata dalla Parola di Dio è quella di “inculcare”. (Deut. 6:7) Nell’ebraico “inculcare” significa ripetere, tornare a dire, insegnare con frequente ripetizione. Deriva dalla radice che significa fare di nuovo, in modo da produrre una profonda impressione. Come insegnante il padre deve ripetere, con diligenza e con impegno per tener sempre viva nella famiglia la conoscenza di Geova Dio e di Cristo Gesù. Per far questo ci vogliono tempo, pazienza e sollecitudine. Il padre che si preoccupa veramente del benessere e della salvezza della sua famiglia baderà a tutti i dettagli della buona organizzazione teocratica nella casa, come il servitore osserva tutti i minori dettagli essenziali al benessere della congregazione. Nella congregazione si deve provvedere per lo studio, la lettura, la preghiera, le adunanze, il servizio di campo, per visitare i malati e i vecchi, eccetera. Lo stesso dovrebbe avvenire nella casa. La responsabilità spetta al capo della famiglia. La famiglia è come una piccola congregazione; quindi buone famiglie formano buone congregazioni. La famiglia cristiana ben istruita è la base per una sana attività cristiana. Tutti devono aver tempo di studiare, di leggere, di partecipare alle adunanze e di pregare. Un padre buono e saggio provvederà a tutte queste cose, dirigendo bene la sua famiglia.
12. Perché è utile avere un programma?
12 A questo fine è necessario che ogni famiglia abbia un programma. Il padre dovrebbe essere il primo ad osservarlo. Il suo esempio di autodisciplina darà la giusta direttiva al resto della famiglia. Così vi sarà piena partecipazione della famiglia a tale completo programma teocratico, che deve comprendere studio e lettura fatti insieme, partecipazione alle adunanze e al ministero di campo, studio personale, e specialmente tempo per pregare insieme. Il capo famiglia che disporrà un programma per tutte queste attività contribuirà certamente alla salvezza della famiglia.
13. Quali domande dovrebbe porsi il capo famiglia? Che cosa è richiesto? A che scopo?
13 Ogni capo famiglia cristiano si soffermi un momento per chiedersi: “A che punto è il programma teocratico della mia famiglia? Quando, come marito, ho radunato la famiglia per lo studio biblico? Viene letta regolarmente la Bibbia in casa mia? Riconosciamo il prezioso privilegio di rivolgerci insieme in preghiera al trono d’immeritata benignità per avere sapienza e forza nell’adempiere il servizio teocratico, e così raggiungere insieme la salvezza?” Le famiglie cristiane che seguono già questo programma ben conoscono le benedizioni che ne derivano. Quelle che non l’hanno ancora fatto, farebbero bene a prestare attenzione a queste buone abitudini cristiane. Il padre che dirige bene la famiglia sa che è molto desiderabile avere un programma per le attività della famiglia; ma per metterlo effettivamente in pratica ci vuole disciplina sia da parte sua che da parte della famiglia. Geova Dio ammaestra e disciplina i suoi figli per il loro bene. Così il padre terreno deve istruire e disciplinare i suoi figli: “Qual è mai il padre che non corregga il figlio? Se siete esenti da questa correzione, di cui tutti hanno avuto la loro parte, vuol dire che siete dei bastardi e non veri figli. . . . È vero che qualunque correzione sembra dapprima causa di dolore e non di gioia, ma poi produce in coloro che sono stati così formati frutti di pace e di giustizia”. (Ebr. 12:7, 8, 11, Na) Geova preserva i suoi figli sulla via della salvezza mediante istruzione e correzione dettate dal suo amore; così il genitore umano istruisce e corregge i propri figli perché rimangano sulla via della salvezza.
14, 15. (a) Quando deve cominciare l’istruzione, e da parte di chi? (b) Qual è il modo giusto e quale quello sbagliato di correggere?
14 L’istruzione e l’addestramento del fanciullo dovrebbero cominciare in tenera età. Ricordate che l’educazione materna ha grande importanza nel programma che prepara i figli per la vita. Essa instilla giusti princìpi nella mente del fanciullo. L’infanzia è l’età migliore per imparare; perciò insegnate ai vostri figli mentre sono piccoli ad aver rispetto per Geova Dio e per la sua Parola. Questo richiede piena cooperazione della madre e del padre per addestrare il fanciullo nelle vie della giustizia. — 2 Tim. 1:5.
15 La correzione deve essere impartita con amore. Asprezza, prepotenza, atteggiamento dittatorio, grida, impazienza, durezza, sono cose che non devono esistere nella disciplina di una famiglia devota. Fate invece uso della ragione, con gentilezza, pazienza, comprensione, serenità, fermezza e amore. Tenete presente che Geova ha dedicato considerevole tempo ad insegnarci e spiegarci le cose, spinto dal suo amore. Quindi allo stesso modo trattate la famiglia con amore.
16. Perché non basta esser nato in una famiglia cristiana? Che cos’altro ci vuole?
16 Vi sono alcuni che non riconoscono la necessità dell’accurato addestramento biblico dei figli. Sembra che pensino che l’esser nato in una famiglia cristiana è abbastanza, infatti a volte dicono: “Mio figlio è nato nella verità”. Nessuno è nato nella verità, perché la mente del neonato è vuota. Persino il re Davide disse: “Nel peccato mi concepì mia madre”. (Sal. 51:5) Non basta nascere in una famiglia cristiana, ma ci vuole addestramento perché i figli di un cristiano dedicato siano considerati “santi”. (1 Cor. 7:14) L’eccellente educazione del giovane ministro Timoteo cominciò nella sua infanzia. “Ma tu persevera nelle cose che hai imparate e delle quali ti sei persuaso, sapendo da quali persone le hai imparate e che fin dall’infanzia hai conosciuto i sacri scritti che possono renderti saggio per la salvezza”. (2 Tim. 3:14, 15) Solo con addestramento, disciplina e giusta istruzione la giovane mente può giungere al punto di avere relazione personale con Geova Dio.
17. Chi sono i migliori compagni per la famiglia, e come si possono rovinare le utili abitudini?
17 Tutte queste utili abitudini, che porteranno alla salvezza della vostra famiglia, possono tuttavia essere rovinate dalla cattiva compagnia. “Non v’ingannate. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. (1 Cor. 15:33) Evitate le cattive compagnie colmando la vita della famiglia con attività buone e salutari. Genitori, trovate il tempo di stare in compagnia della vostra famiglia. Mariti, ricordate che voi siete i compagni più adatti per vostra moglie e per i vostri figli. È necessario anche provvedere per la famiglia ricreazione salutare, altrimenti si troveranno divertimenti nocivi.
18. Quale mèta dovrebbero indicare ai loro figli i genitori cristiani, per assicurar loro la salvezza?
18 Il modello di vita verso il quale indirizzate i vostri figli conduce alla loro salvezza? Quale speranza o ambizione inculcate nella mente dei vostri figli? Date loro l’idea che è ammirevole avere una posizione importante in questo vecchio mondo, o infondete loro la speranza migliore di adempiere una importante funzione nel nuovo mondo? Insegnate loro ad impegnarsi nella fallimentare istituzione del vecchio mondo, o li addestrate a vivere per la verità e la giustizia come riconoscenti lodatori del grande Creatore del cielo e della terra? Che cosa è oggi più importante per i ragazzi: avere un buon conto in banca, frutto di denaro risparmiato, o essere ricchi dinanzi a Geova e aver salva la vita? Per che cosa addestrate i vostri figli? Insegnate loro a considerare il servizio missionario a pieno tempo come un grande privilegio, un dono dell’Altissimo Dio stesso? Inculcate nella loro mente che la salvezza deriva dal predicare ad altri? I figli così istruiti salveranno altre vite, saranno una benedizione per sé e per gli altri. I genitori che considerano e mettono in pratica questi punti salveranno la propria famiglia ed anche il loro prossimo.
LE FAMIGLIE DIVISE
19. Quale istruzione viene data dalla Parola di Dio alla moglie che ha il marito contrario? Come si applica questo e con quale speranza?
19 In molte famiglie uno dei coniugi è dedicato a fare la volontà di Geova mentre l’altro no. Essi sono inegualmente aggiogati. Il servitore dedicato si preoccuperà vivamente della salvezza del proprio coniuge. La moglie credente cercherà senza dubbio di salvare suo marito. Questa può dimostrarsi un’impresa ardua: opponendosi adirato egli potrebbe anche proibirle di parlare a lui o ai figli della Parola di Dio. Che fare dunque? L’apostolo Pietro dà un consiglio diretto alle mogli, dicendo: “Se alcuni non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati senza una parola dalla condotta delle loro mogli, essendo stati testimoni oculari della vostra casta condotta unita a profondo rispetto”. (1 Piet. 3:1, 2) Quando una moglie non può conquistare il marito con la predicazione, può farlo con la sua condotta, che può dimostrarsi il mezzo più potente. Non perdete mai la speranza; ricordate quel che scrisse l’apostolo Paolo: “Poiché, moglie, come sai tu che non salverai tuo marito?” — 1 Cor. 7:16.
20. Quale atteggiamento deve avere il marito verso la moglie non credente? Il fatto che egli abbia accettato la verità altera forse la relazione coniugale?
20 Le stesse considerazioni valgono nel caso di un marito credente e una moglie incredula. Il consiglio dell’apostolo Paolo prosegue: “Oppure, come sai tu, marito, che non salverai tua moglie?” (1 Cor. 7:16) È necessario avere molto tatto e amore. Il marito dev’essere paziente, benevolo e tollerante. L’essere adoratore di Geova non lo assolve dalle sue responsabilità coniugali ma piuttosto le accresce. La moglie ha diritto, non solo alle necessità materiali, ma anche alla sua compagnia. La condotta cristiana non permette ad un marito d’essere così completamente assorbito dall’adorazione da ignorare virtualmente la propria moglie.
21. In che modo il marito può applicare alla moglie il principio seguito dall’apostolo Paolo, e che cosa eviterà se spera di convincere la moglie? Quale domanda dovrà porsi?
21 Il marito che spera di conquistare la propria moglie alla via della vera adorazione farebbe bene a prestare attenzione al principio adottato dall’apostolo Paolo nei confronti di coloro che si sforzava di salvare. “Così per i Giudei divenni come un Giudeo, per poter guadagnare i Giudei . . . Per i deboli divenni debole, per poter guadagnare i deboli. Sono divenuto ogni cosa per gente d’ogni specie, per poter con tutti i mezzi salvarne alcuni”. (1 Cor. 9:20, 22) Egli s’immedesimò nella loro condizione. Considerò con comprensione i loro problemi. Non si mostrò sciocco o debole, ma rispettoso verso le loro convinzioni, pur sapendo che erano sbagliate. Provenendo egli stesso dalla religione ebraica, Paolo non schernì, né disprezzò, né fu intollerante nei confronti degli Ebrei che cercava di salvare. Sapeva che solo guidando il loro intendimento poteva sperare di salvare le loro vite. Similmente i mariti farebbero bene a non schernire né ad essere intolleranti; altrimenti allontaneranno sempre più le loro mogli. Il marito si chieda: “Come vorrei esser trattato se mi trovassi nella stessa posizione?” Avendo determinato questo, trattate la moglie di conseguenza. L’amore deve entrare in azione. Come dice Paolo: “L’amore è longanime e gentile . . . non viene provocato. . . . Sopporta ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, tollera ogni cosa. L’amore non viene mai meno”. — 1 Cor. 13:4-8.
22. Quali problemi si presentano ai ministri, e che cosa devono essi fare?
22 Nessuno vuole mancare d’amore per la propria famiglia, ma vi sono alcuni servitori nelle congregazioni che sono così presi dall’attività della congregazione, da adunanze del comitato e dal servizio di campo che non hanno più tempo da dedicare alla loro famiglia. Probabilmente vi diranno: “Riconosco tutta la cura che dovrei avere per assicurare la salvezza alla mia famiglia. Amo mia moglie e la mia famiglia e desidero che si salvino come il mio prossimo, ma sono così occupato dai miei impegni di servizio che non ho proprio tempo da dedicare alla famiglia. Fortunatamente sono nella verità e non si lamentano che io non possa stare con loro”. Non si dovrebbe invece trovare l’equilibrio fra tutti gli impegni che richiedono il nostro tempo? Per trovare l’equilibrio si deve dare il giusto peso agli interessi della nostra stessa famiglia. Certo Geova Dio non s’aspetta che un uomo dedichi tutto il suo tempo all’attività della congregazione, per aiutare fratelli e vicini ad ottenere la salvezza, tanto da trascurare la salvezza della propria famiglia. La moglie e i figli costituiscono la principale responsabilità dell’uomo, come dichiara l’apostolo Paolo: ‘Se uno non provvede per la sua famiglia, è peggiore di una persona senza fede’. — 1 Tim. 5:8.
23. Qual è il principale dovere del marito, e a che cosa dovrebbe mirare?
23 Quindi è molto, molto meglio che un fratello provveda prima alla salvezza dei membri della sua famiglia. Non basta provvedere solo materialmente; per provvedere alle cose necessarie dobbiamo prima preoccuparci del benessere spirituale che procurerà loro la salvezza. Tutti vogliamo vivere nel nuovo mondo di Dio, quindi teniamo unita la famiglia. Tutti i membri della famiglia dovrebbero aiutarsi l’un l’altro, nel timore di Geova, a camminare sulla retta via. La grande battaglia d’Armaghedon s’avvicina. Adoperatevi per la salvezza della famiglia al completo! Facendo queste cose, la vostra famiglia sarà benedetta avendo grande pace e felicità.
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Doveri di ministro
Obblighi familiari