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GLI “HABIRU”
In numerosi documenti cuneiformi scoperti in diversi paesi del Medio Oriente, ricorre il termine accadico habiru (o hapiru). A Tell el-Amarna, in Egitto, sono state ritrovate molte lettere scritte da sovrani cananei vassalli del faraone d’Egitto (allora loro signore) che si lamentavano fra l’altro degli attacchi sferrati contro le loro città da certi sovrani alleati con gli “habiru”. Anche se alcuni hanno cercato di collegare ciò con la conquista di Canaan da parte degli israeliti, quest’idea non sembra confermata. Il professor T. O. Lambdin dice degli habiru: “Anche se molti aspetti del problema degli habiru rimangono oscuri, da numerosi accenni risulta che erano in prevalenza nomadi senza terra che si assoggettavano ai più umili lavori agricoli o a fare il soldato in cambio del mantenimento”. (The Interpreter’s Dictionary of the Bible, Vol. 4, p. 532) Inoltre il professor Kline osserva: “Il termine ha-BI-ru di solito è considerato un appellativo di nomadi, popoli soggetti o stranieri. . . l’accostamento fonetico fra ‘ibrì [ebreo] e ha-BI-ru è molto discutibile. Inoltre i documenti esistenti suggeriscono che gli ha-BI-ru fossero militari di professione di origine non semitica. . .”. — Douglas, The New Bible Dictionary, p. 511.
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EbronAusiliario per capire la Bibbia
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Ebron
(Èbron) [associazione, lega].
Antica città della regione montuosa di Giuda, costruita sette anni prima di Zoan in Egitto. (Num. 13:22) Ebron si trova 30 km a S–SO di Gerusalemme e a un’altitudine di circa 900 m sul livello del mare. Vanta di essere una delle più antiche località del Medio Oriente ancora abitate. L’antico nome di Ebron, “Chiriat-Arba” (città di Arba), sembra derivato dal suo fondatore, Arba, uno degli anachim. (Gen. 23:2; Gios. 14:15) La città e le colline vicine sono sempre state famose per i loro vigneti, melagrane, fichi, olive, albicocche, mele e noci. Grazie a numerosi pozzi e sorgenti, Ebron è circondata da chilometri di verde.
I patriarchi Abraamo, Isacco e Giacobbe trascorsero parte della loro vita a Ebron come residenti forestieri. (Gen. 13:18; 35:27; 37:13, 14) Sara vi morì e fu sepolta in una caverna della vicina Macpela. Questa caverna, che Abraamo acquistò insieme al terreno circostante da Efron l’Ittita, divenne un sepolcro di famiglia, dove furono sepolti anche Abraamo, Isacco, Rebecca, Lea e Giacobbe. — Gen. 23:2-20; 49:29-33; 50:13.
Quando Mosè mandò i dodici esploratori nella Terra Promessa, i giganteschi discendenti di Anac occupavano Ebron. (Num. 13:22, 28, 33) Circa quarant’anni dopo, Oam re di Ebron si unì ad altri quattro re per attaccare Gabaon, città che aveva fatto pace con Giosuè. Gli israeliti accolsero la richiesta d’aiuto dei gabaoniti e, con l’aiuto di Geova, sconfissero gli eserciti dei cinque re che avevano mosso guerra a Gabaon. Poi quei cinque re, che si erano nascosti in una caverna, furono messi a morte e i loro cadaveri appesi a pali fino a sera. — Gios. 1-27.
Mentre continuava l’avanzata di Israele nella parte meridionale di Canaan, gli abitanti di Ebron, incluso il re (evidentemente un successore di Oam), furono votati alla distruzione. (Gios. 10:36, 37) Anche se gli israeliti al comando di Giosuè abbatterono la potenza cananea, sembra che non stabilirono immediatamente delle guarnigioni per consolidare le loro conquiste. Mentre Israele combatteva altrove, gli anachim si stabilirono di nuovo a Ebron, costringendo Caleb (o i figli di Giuda al comando di Caleb) a riconquistare qualche tempo dopo la città. (Gios. 11:21-23; 14:12-15; 15:13, 14; Giud. 1:10) Attribuita in origine a Caleb della tribù di Giuda, Ebron fu poi consacrata città di rifugio e anche città sacerdotale. Comunque il ‘campo di Ebron’ e i suoi insediamenti rimasero proprietà ereditaria di Caleb. — Gios. 14:13, 14; 20:7; 21:9-13.
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