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SantitàAusiliario per capire la Bibbia
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Geova esige rispetto per le cose sante
Se un componente della classe del tempio usa il proprio corpo in modo impuro, non contamina e demolisce solo se stesso, ma anche il tempio di Dio, e “se alcuno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui; poiché il tempio di Dio è santo, il quale tempio siete voi”. (I Cor. 3:17) Egli è stato redento dal sangue del Santo di Dio. (I Piet. 1:18, 19) Chiunque abusa di ciò che è santo a Geova, sia del proprio corpo che di altre cose dedicate, o chi danneggia o offende un’altra persona santa a Dio, sarà punito da Dio. — II Tess. 1:6-9.
Dio rivelò a Israele come la pensa circa un simile uso profano dei suoi santi possedimenti. Questo è evidente nella sua legge che vietava l’uso comune o profano di cose che erano sante per coloro che erano sotto la legge mosaica, per esempio le primizie e la decima (di cui si è parlato in un paragrafo precedente). (Ger. 2:3; Riv. 16:5, 6; Luca 18:7; I Tess. 4:3-8; Sal. 105:15; Zacc. 2:8) Pensate anche alla punizione che Dio inflisse a Babilonia per l’appropriazione indebita dei vasi del tempio e della popolazione della sua nazione santa. (Dan. 5:1-4, 22-31; Ger. 50:9-13) Tenuto conto di questo atteggiamento di Dio, viene ricordata ai cristiani la necessità di trattare in modo amorevole e benigno i santi di Geova, i fratelli spirituali di Gesù Cristo, ed essi vengono ripetutamente lodati per questo. — Rom. 15:25-27; Efes. 1:15, 16; Col. 1:3, 4; I Tim. 5:9, 10; Filem. 5-7; Ebr. 6:10; confronta Matteo 25:40, 45.
L’umanità fedele, santa agli occhi di Dio
Fedeli uomini e donne del passato (prima che Gesù venisse sulla terra e diventasse il precursore, colui che ha aperto la via della vita celeste) erano considerati santi. (Ebr. 6:19, 20; 10:19, 20; I Piet. 3:5) Quindi anche una “grande folla” non inclusa fra i 144.000 “suggellati” può avere una condizione di santità dinanzi a Dio. Costoro indossano abiti puri, lavati nel sangue di Cristo. (Riv. 7:2-4, 9, 10, 14; vedi GRANDE FOLLA). A suo tempo tutti coloro che vivranno in cielo e sulla terra saranno santi, poiché “la creazione stessa sarà pure resa libera dalla schiavitù alla corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio”. — Rom. 8:20, 21.
Santità benedetta da Geova
La relazione familiare acquista merito agli occhi di Dio a motivo della santità di un componente della famiglia. Infatti se un cristiano, santo a Dio, è sposato, il suo coniuge e i loro figli, se non sono essi stessi dedicati servitori di Dio, beneficiano del merito di colui che è santo. (I Cor. 7:12-14) Perciò il coniuge puro, credente, non è reso impuro dai rapporti col coniuge non credente, e la famiglia nel suo insieme non è considerata impura da Dio. Inoltre stando insieme al credente i non credenti hanno le migliori opportunità di diventare credenti, trasformare la propria personalità e presentare il proprio corpo come “sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio”. (Rom. 12:1; Col. 3:9, 10) La famiglia è benedetta godendo dell’atmosfera pura, santa, promossa dal credente che serve Dio.
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Santo dei santiAusiliario per capire la Bibbia
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Santo dei santi
Vedi SANTISSIMO.
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SantuarioAusiliario per capire la Bibbia
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Santuario
Luogo destinato all’adorazione di Dio o di dèi, luogo santo. (I Cron. 22:19; Isa. 16:12; Ezec. 28:18; Amos 7:9, 13) Il sostantivo ebraico reso “santuario” deriva da un verbo che significa, in senso fisico, “essere luminoso, essere nuovo o fresco, immacolato o puro”. La Bibbia spesso usa il termine in senso morale per indicare ciò che è santo o sacro. — Vedi SANTITÀ.
Un “santuario” non deve necessariamente essere un edificio speciale; infatti quello di Sichem menzionato in Giosuè 24:25, 26 poteva semplicemente essere il luogo in cui secoli prima Abraamo aveva eretto un altare. (Gen. 12:6, 7) Comunque il più delle volte il termine “santuario” indica il tabernacolo (Eso. 25:8, 9) o il tempio di Gerusalemme. (I Cron. 28:10; II Cron. 36:17; Ezec. 24:21) Riferito al tabernacolo, “santuario” poteva significare l’intera tenda e il suo cortile (Eso. 25:8, 9; Lev. 21:12, 23), gli arredi e utensili del santuario (Num. 10:21; confronta Numeri 3:30, 31) o il Santissimo. — Lev. 16:16, 17, 20, 33.
Essendo un luogo santo, il santuario di Dio doveva rimanere incontaminato. (Num. 19:20; Ezec. 5:11) Gli israeliti dovevano perciò ‘rispettare’ quel luogo speciale dove Dio dimorava in modo rappresentativo. (Lev. 19:30; 26:2) Quando furono portati in esilio lontano dalla Terra Promessa, non avevano più un santuario materiale. Ma Geova promise che lui stesso sarebbe, per così dire, diventato “un santuario” per loro. — Ezec. 11:16.
Il termine greco naos è usato in senso lato per indicare l’intero complesso del tempio (Giov. 2:20) o l’edificio centrale, con il Santo e il Santissimo separati dalla cortina. (Matt. 27:51) Quando Zaccaria, per esempio, entrò “nel santuario” per offrire l’incenso, entrò nel santo, poiché là si trovava l’altare dell’incenso. — Luca 1:9-11.
IL SANTUARIO CELESTE
Il luogo in cui Dio dimora nei cieli è un santuario o luogo santo. In questo santuario celeste, dopo il suono della ‘settima tromba’, l’apostolo Giovanni vide in visione l’arca del patto. (Riv. 11:15, 19) Quindi vide angeli uscire da quel santuario e, in relazione al versamento delle “sette coppe” dell’ira di Dio, udì una forte voce proveniente da esso. — Riv. 14:15, 17; 15:5, 6, 8; 16:1, 17.
IL TEMPIO SPIRITUALE, IL CORPO DI CRISTO
I componenti della congregazione cristiana, il corpo di Cristo, costituiscono un tempio o santuario. (I Cor. 3:17; Efes. 2:21, 22; I Piet. 2:5, 9) Questo fornisce una base per comprendere le parole rivolte all’apostolo Giovanni: “Alzati e misura il santuario del tempio di Dio e l’altare e quelli che vi adorano. Ma in quanto al cortile che è fuori del santuario del tempio, gettalo fuori al completo e non lo misurare, perché è stato dato alle nazioni, ed esse calpesteranno la città santa per quarantadue mesi”. (Riv. 11:1, 2) Il tempio qui menzionato non poteva essere quello di Gerusalemme, che era stato distrutto quasi trent’anni prima. Alle nazioni della terra poteva essere “dato” solo un cortile pure sulla terra. Poiché questo cortile ha relazione col santuario di Dio, poteva ragionevolmente rappresentare i futuri componenti del santuario celeste, ancora sulla terra. Mentre sarebbe stato impossibile per le nazioni calpestare qualche cosa nei cieli, potevano benissimo calpestare persone in attesa di ricevere un’eredità celeste quali componenti del corpo di Cristo, persone destinate a diventare ‘colonne nel tempio di Dio’. (Riv. 3:12) Similmente la profezia di Daniele relativa all’abbattimento dello stabilito luogo del santuario (Dan. 8:11) e alla profanazione del santuario stesso (Dan. 11:31) sembra indicare avvenimenti che riguardano coloro che faranno parte del tempio spirituale di Dio.
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Sapienza, saggezzaAusiliario per capire la Bibbia
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Sapienza, saggezza
I principali termini che significano sapienza sono l’ebraico hhokhmàh (dal verbo hhakhàm) e il greco sophìa, e forme derivate. Ci sono anche l’ebraico tushiyàh, che può essere tradotto “lavoro
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