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Bet-SemesAusiliario per capire la Bibbia
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dimostrando che la zona era molto ricca di vino e olio.
Il re Amazia (858–829 a.E.V.) sfidò poco saggiamente Ioas re d’Israele, fu sconfitto e catturato a Bet-Semes. (II Re 14:9-13; II Cron. 25:18-23) Durante il regno di Acaz (761–745 a.E.V.) la degenerazione e l’infedeltà della nazione ebbero per risultato la conquista di Bet-Semes da parte dei filistei. (II Cron. 28:18, 19) Il manico di una giara con su scritto “appartenente a Eliakim, economo di Jaukin [forma abbreviata del nome Ioiachin]”, è stato rinvenuto a Bet-Semes e pare si riferisca a tale re, il che indicherebbe che il regno di Giuda aveva poi riconquistato la città dai filistei. La città fu alla fine distrutta da Nabucodonosor re di Babilonia verso il 607 a.E.V.
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BetzataAusiliario per capire la Bibbia
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Betzata
(Betzàta) [casa di ulivi].
La Diodati rende questo nome “Betesda” (casa di misericordia), mentre i manoscritti più antichi hanno Betzata. Piscina presso la quale Gesù guarì un uomo malato da trentotto anni. (Giov. 5:1-9) Viene precisato che la piscina aveva cinque colonnati, dove si radunavano in gran numero malati, ciechi e zoppi, che evidentemente attribuivano alle acque poteri risanatori, specie subito dopo che erano agitate. Le ultime cinque parole del v. 3 e tutto il v. 4 dello stesso capitolo, come compaiono nella versione di Diodati, che attribuiscono l’agitarsi delle acque a un angelo, non ricorrono nei manoscritti greci più antichi e sono considerati un’interpolazione. Quindi la Bibbia non dà alcuna spiegazione in quanto alla causa dell’agitarsi dell’acqua, ma dice semplicemente che la gente credeva nei poteri curativi delle acque.
L’ubicazione della piscina è indicata dall’evidente riferimento alla “porta delle pecore” (benché secondo l’originale greco la parola “porta” debba essere aggiunta), porta che in genere si pensa fosse situata nella parte N di Gerusalemme. Neemia 3:1 spiega che questa porta fu costruita dai sacerdoti e perciò si presume fosse un’entrata vicino all’area del tempio. Inoltre il nome Betzata viene associato alla sezione dell’antica Gerusalemme chiamata Bezetha, a N dell’area del tempio. All’epoca di Gesù questo settore era fuori delle mura della città, ma Erode Agrippa I (morto nel 44 E.V.) aggiunse alla città un terzo muro settentrionale durante il governo di Claudio (41–54 E.V.), e ciò poneva Bezetha entro le mura della città, per cui Giovanni, essendo pratico della città prima della sua distruzione nel 70 E.V., poté giustamente dire che la piscina era “in Gerusalemme
Gli scavi compiuti nel 1880 a N dell’area del tempio hanno portato alla luce una piscina doppia separata da una parete divisoria di pietra che misurava complessivamente m 45,7 per 91,4. Esistono tracce di cinque colonnati e un affresco sbiadito, forse di epoca più tarda, che raffigura un angelo in atto di agitare le acque. Il posto sembra dunque corrispondere molto bene alla descrizione biblica.
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Bevanda inebrianteAusiliario per capire la Bibbia
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Bevanda inebriante
Vedi VINO E BEVANDE ALCOLICHE.
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BezalelAusiliario per capire la Bibbia
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Bezalel
(Bezalèl) [all’ombra (sotto la protezione) di Dio].
Principale artigiano e costruttore del tabernacolo, “figlio di Uri, figlio di Hur, della tribù di Giuda”. (Eso. 31:1, 2; I Cron. 2:20) Geova stesso aveva scelto Bezalel e aveva promesso: “Lo riempirò dello spirito di Dio in sapienza e in intendimento e in conoscenza e in ogni specie di opera, per idear progetti, per lavorare oro e argento e rame, e per intagli in pietre da incastonare e intagli in legno per fare opere d’ogni specie”. (Eso. 31:3-5; 35:30-33) I costosi materiali di cui si serviva Bezalel vennero provveduti grazie alle generose contribuzioni di persone “di cuore volenteroso”, e si dimostrarono “più che abbastanza”. — Eso. 35:4-9, 20-29; 36:3-7.
Il principale assistente di Bezalel era Ooliab (Eso. 31:6), e molti “di cuore saggio” lavoravano con loro, ma Bezalel aveva la responsabilità di dirigere il complicato lavoro. (Eso. 35:10-19, 25, 26, 34; 36:1, 2) Questo è evidente dallo scambievole uso dei pronomi, al singolare riferiti a Bezalel, e al plurale riferiti ai suoi assistenti. (Eso. capp. 36-39) La molteplicità dei talenti di Bezalel, grazie all’aiuto “dello spirito di Dio”, gli permise di soprintendere alla preparazione dei teli della tenda coi loro ricami, degli uncini d’oro e di rame, del rivestimento esterno di pelli, delle intelaiature dei pannelli di legno rivestiti d’oro, della cortina interna (Eso. cap. 36); dell’arca del patto rivestita d’oro coi suoi cherubini, della tavola coi suoi utensili, del candelabro d’oro e dell’altare dell’incenso, dell’olio d’unzione e dell’incenso prescritti (Eso. cap. 37); dell’altare degli olocausti, del bacino di rame e della sua base, del cortile (Eso. cap. 38); dell’efod e del pettorale con incastonate pietre preziose, e degli abiti sacerdotali. (Eso. cap. 39) Circa 475 anni dopo, quando Salomone salì al trono, la tenda del tabernacolo, l’arca del patto e l’altare di rame erano ancora in uso. — II Cron. 1:1-6.
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BiasimoAusiliario per capire la Bibbia
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Biasimo
Questo termine traduce comunemente i sostantivi greci oneidismòs e òneidos e il sostantivo ebraico hherpàh, che danno l’idea di biasimo, diffamazione, vergogna o disprezzo. — Confronta Genesi 30:23; Salmo 69:9; Luca 1:25; Romani 15:3.
I motivi di biasimo possono variare secondo le circostanze. Finché era in vigore il patto della Legge, per un uomo israelita essere incirconciso sarebbe stato motivo di biasimo. (Confronta Giudici 14:3). Infatti quando tutti i maschi nati durante il viaggio nel deserto furono finalmente circoncisi appena attraversato il Giordano, Geova dichiarò: “Oggi vi ho tolto di dosso il biasimo dell’Egitto”. (Gios. 5:2-9) Poiché risulta che gli egiziani praticavano la circoncisione, questo poteva significare che ora gli egiziani non avevano più ragione di biasimare Israele per il fatto che tanti uomini erano incirconcisi.
Per le donne ebree era motivo di biasimo rimanere nubili o vedove (Isa. 4:1; 54:4), e anche essere sterili (Gen. 30:23; Luca 1:25); a questo contribuì senz’altro la promessa di Dio relativa al seme di Abraamo che sarebbe diventato come “i granelli di sabbia che sono sul lido del mare”. (Gen. 22:15-18; confronta 24:59, 60). Invece l’apostolo Paolo raccomandò il celibato sia agli uomini che alle donne per poter rendere servizio a Dio con attenzione indivisa, e disse che la vedova “è più felice se rimane com’è, secondo la mia opinione”. — 1 Cor. 7:25-28, 32-40; confronta Matteo 19:10-12.
Peccati come idolatria, adulterio, furto e ogni specie d’immoralità sono sempre stati motivo di biasimo, come pure ogni slealtà verso Dio. — II Sam. 13:13; Prov. 6:32, 33; Rom. 1:18-32; 2:17-24.
Chi vuole avere l’approvazione di Dio non può diffamare altri. Di colui che sarebbe stato ospite nella tenda di Dio, il salmista dichiarò: “Al suo compagno non ha fatto nulla di male, e non ha levato nessun biasimo contro il suo intimo conoscente”, vale a dire non diffonde informazioni
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