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Quello che le chiese non vi diconoLa Torre di Guardia 1975 | 1° dicembre
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che Dio richiede affinché sopravviviamo si trova solo nella Bibbia.
Se vi interessa sinceramente quello che insegna la Bibbia, i testimoni di Geova saranno lieti di aiutarvi. Disporranno di studiare con voi la vostra Bibbia, gratuitamente, in casa vostra o in un altro luogo adatto. E siete anche benvenuti nella loro Sala del Regno, dove si tengono varie volte la settimana vere e proprie discussioni bibliche. A queste adunanze non si fanno collette. Vi invitiamo a vedere personalmente se fra queste persone esiste la calorosa associazione e l’amore che Gesù disse avrebbe contraddistinto i suoi veri seguaci. (Giov. 13:35) Investigate subito!
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Perché essere ospitali?La Torre di Guardia 1975 | 1° dicembre
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Perché essere ospitali?
“ALL’APERTO non passava la notte lo straniero e al viandante aprivo le mie porte”. (Giob. 31:32, La Bibbia di Gerusalemme) Questo genere di ospitalità mostrato dal fedele Giobbe fu una caratteristica che distinse i devoti servitori di Dio dei tempi antichi.
Chi offriva ospitalità dava una vera dimostrazione d’amore allo straniero bisognoso di ristoro e di un tetto. Molti secoli fa i viaggiatori si fermavano di solito in un villaggio o città e lì si recavano nella pubblica piazza. Gli abitanti avevano così l’opportunità di invitare lo straniero a trascorrere la notte presso di loro.
Il racconto biblico di un Levita del periodo dei giudici in Israele lo illustra. Proveniente da Betleem, egli, il suo servitore e la sua concubina si volsero verso Ghibea di Beniamino per passarvi la notte. Leggiamo: “Entravano e sedevano nella pubblica piazza della città, e non c’era nessuno che li accogliesse in casa per passare la notte”. — Giud. 19:1, 2, 14, 15.
Tale atteggiamento inospitale era del tutto insolito per una città israelita. Il Levita aveva deliberatamente evitato una città non israelita pensando di ricevere un trattamento migliore dagli Israeliti. (Giud. 19:11, 12) Infine, comunque, un vecchio che non era della tribù di Beniamino offrì ospitalità, dicendo: “Abbi pace! Ogni tuo bisogno sia su di me. Solo non passare la notte nella pubblica piazza”. — Giud. 19:16-20.
La riluttanza degli abitanti di Ghibea a offrire ospitalità agli stranieri era un segno di grave mancanza morale. Essi facevano i fatti loro, rifiutando di cogliere l’occasione di mostrare benignità.
Il loro profondo egoismo fu anche più evidente quando il vecchio ebbe accolto i viaggiatori in casa sua. Una turba di uomini circondò la casa, chiedendo di consegnare loro il Levita per scopi immorali. Il vecchio, comunque, non cedette alle loro richieste. Ciò nondimeno, le cose andarono in modo tale che la concubina del Levita fu messa nelle loro mani. Essi abusarono di lei per tutta la notte fino al punto che morì. — Giud. 19:22-28.
Secoli prima era prevalso a Sodoma un simile spirito inospitale. Una sera due begli stranieri entrarono in Sodoma. Avendoli visti, Lot li invitò in casa sua e li esortò a non passare la notte nella pubblica piazza. Gli stranieri accettarono, ma prima che si coricassero, una turba circondò la casa di Lot, “dai ragazzi ai vecchi”. Essi gridarono a Lot di consegnar loro i suoi ospiti per scopi immorali, ma egli rifiutò recisamente. (Gen. 19:1-11) Questa fu una prova della giustizia per la quale Lot sfuggì alla distruzione che Geova recò su Sodoma e su altre tre città vicine. — Deut. 29:23; 2 Piet. 2:6-9.
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