Sopravvivete ad Har-Maghedon dalla parte vittoriosa
“E gridavano insieme: ‘Vittoria al nostro Dio che siede sul trono, e all’Agnello!’” — Riv. 7:10, New English Bible.
1. Che cosa seguirà la guerra universale avvenire di Har-maghedon, e ora che cosa facciamo bene a fare?
UNA pace di mille anni seguirà la fine della guerra universale nel campo di battaglia di Har-maghedon. Sarà qualche cosa di assai desiderabile sopravvivere a tale guerra finale di questo sistema di cose mondano. Quelli che si saranno schierati dalla parte vittoriosa avranno il felice privilegio di sopravvivere. Questo presenta una prospettiva molto diversa dalla tetra veduta dei pronosticatori politici e militari secondo cui una terza guerra mondiale, combattuta con armi nucleari, non significherà la vittoria per nessuno. Entrambe le parti perderanno. A ciò si accompagna la predizione che tale guerra mondiale significherà il suicidio per la famiglia umana. Comunque, non dobbiamo spaventarci a tali ragionamenti umani. Nel conflitto avvenire di Har-maghedon ci sarà una parte vincente. Noi facciamo bene a schierarci ora dalla parte che vincerà, per godere in seguito gli eccellenti frutti della vittoria.
2. Trovandoci ora dalla parte vincente, perché non dobbiamo impegnarci nella politica di questo mondo?
2 In questo caso non sarà un partito politico o un blocco di nazioni a vincere contro un altro partito politico o blocco di nazioni. Non ci sarà nessuna imposizione di un’idea di dominio umano a un restìo popolo sconfitto devoto a un’altra idea di dominio politico. Né i vincitori forzeranno gli sconfitti in un campo politico che comprenda tutto il mondo del genere umano. Una tal cosa non porterebbe la pace permanente sulla terra e non farebbe assoggettare volontariamente il popolo vinto. La vittoria non sarà un trionfo politico, ma abolirà dalla terra ogni politica umana. Per trovarci dalla parte vincente non dovremo impegnarci nella divisiva politica di questo mondo.
3. Quali domande, dunque sono ora del massimo interesse per noi?
3 Questo fatto essenziale è ciò che conferisce un aspetto attraente alla futura guerra universale di Har-maghedon, sebbene oggi il soggetto della guerra sia un argomento in merito a cui sempre più persone non vogliono parlare o pensare. Domande del massimo interesse per noi sono: Che cosa guadagnerà il vincitore dalla sua vittoria? Che cosa significherà la vittoria per noi che ci saremo schierati dalla parte del vincitore? Varrà la pena di sopravvivere ad Har-maghedon?
4. Se una o tutte le potenze politiche vincessero in un ulteriore conflitto mondiale, che cosa avrebbe da offrirci la parte vittoriosa?
4 Dalla dura esperienza abbiamo appreso che cosa le potenze politiche di questo sistema di cose avrebbero da offrirci, se tutte insieme o solo un blocco d’esse riportasse la vittoria. Tutt’al più, non potrebbe essere nient’altro di meglio se non ciò che hanno offerto al genere umano da quando divampò la prima guerra mondiale nell’anno 1914 E.V. E di che cosa si è trattato? Di nient’altro che tempi difficili, che diventano sempre più angustiosi per il popolo in genere. La ragione dell’ottimismo per la situazione mondiale va sempre più scomparendo. La base del pessimismo si va allargando. Nonostante il contributo della scienza moderna e dell’avanzata tecnologia e delle Nazioni Unite come istituzione per la cooperazione internazionale, i previdenti economisti e gli studiosi di condizioni sociali e ambientali ci avvertono che ci avviciniamo a un vicolo cieco, senza che alcun legislatore, politicante, autorità di polizia o educatore ne conosca la via d’uscita. Oltre a ciò, si devono aggiungere gli enormi costi della vittoria in un’altra guerra mondiale per ciò che riguarda vite umane, beni materiali ed effetti sull’ambiente. C’è dunque ogni probabilità che le potenze politiche abbiano da offrire solo qualcosa di molto peggio di quanto ci hanno dato dal 1914 a ora.
5. Chi deve, perciò, essere il desiderabile vincitore ad Har-maghedon, e perché?
5 Perciò, tutte le persone di cuore retto devono certamente sperare e attendere che la vittoria nella guerra avvenire di Har-maghedon sia il premio di qualcuno che può offrirci un futuro per cui ci piacerebbe sopravvivere. Tale desiderabile vincitore ad Har-maghedon non potrebbe essere nessun altro che il Creatore dell’originale ambiente terrestre dell’uomo, cioè Dio stesso. Questo è ragionevole, poiché ciò che concerne l’ambiente naturale dell’uomo concerne Dio. Ciò che influisce su tutto il genere umano influisce su Dio.
6. Quale relazione ci sarà fra l’universale guerra avvenire di Har-maghedon e l’originale ambiente terreno dell’uomo?
6 L’originale ambiente dell’uomo non fu una immaginaria caverna come insegnano i sostenitori della teoria dell’evoluzione umana. I fatti storici relativi mostrano che il primo ambiente naturale dell’uomo fu un giardino perfetto, un paradiso di bellezza naturale e condizioni di vita dilettevoli. Quindi uno dei gloriosi frutti della vittoria divina di Har-maghedon sarà la restaurazione del paradiso sulla terra, ma in proporzioni mondiali. Il ritorno del genere umano in Paradiso non può avvenire in nessun altro modo se non mediante la vittoria divina ad Har-maghedon. Questa è una delle cose che toglie ogni senso sgradevole al pensiero di una guerra universale, quella di Har-maghedon.
UNA GUERRA NON CONTRO L’UOMO, MA CONTRO DIO
7. Contro chi, dunque, combatteranno tutte le nazioni, ma come considerano esse una tal cosa?
7 Significa questo modo di ragionare che tutte le nazioni della terra debbano combattere contro Dio il Creatore nel campo di battaglia di Har-maghedon? Esattamente! Ma oggi le nazioni si risentono quando si dice loro che finiranno per scontrarsi con Dio. Infatti, sarebbe difficile convincere le nazioni politiche, specialmente quelle della religiosa cristianità, che ora si preparano a combattere contro l’Iddio della Sacra Bibbia. Gli ecclesiastici religiosi hanno sempre assicurato alle nazioni della cristianità che esse hanno sempre combattuto a favore di Dio, dalla parte di Dio, in tutti i conflitti internazionali combattuti da che la cristianità fu fondata nel quarto secolo E.V. Si son fatte spingere nei loro sforzi bellici da un sentimento religioso simile a quello dell’imperatore romano Costantino, il quale, prima di fondare la cristianità, combatté sotto il segno della croce. Questo Costantino, prima di combattere una battaglia decisiva col suo rivale politico, asserì d’aver visto una visione celeste d’una croce splendente insieme alle scintillanti parole: “Con questo vincerai” (in greco. En touʹto niʹka).
8. Com’è stato chiamato quel futuro campo di battaglia, e quanto territorio comprende?
8 Ciò nondimeno, è Dio stesso ad avvertire tutte le nazioni che sarà contro di Lui che faranno guerra. Egli è Colui che nomina il luogo dove si combatterà la guerra a oltranza, cioè Har-maghedon. Il campo di battaglia dev’essere sulla terra, poiché è qui che si trovano le nazioni, senza via di scampo verso lo spazio extraterrestre. Infatti, quel campo di battaglia comprende tutta la terra, per cui sarà impossibile a chiunque sulla terra sfuggire ai suoi effetti.
9. Continuando a seguire le nazioni contro chi combatteremo, ma a quale ispirato consiglio di Luca 14:31, 32 possiamo ben dare ascolto?
9 Le nazioni possono non farsi convincere che Dio è Colui contro il quale combatteranno, ma che dire di noi come individui, indipendentemente dalla nazione alla quale apparteniamo? Ci piace il pensiero di combattere contro Dio? Se no, che faremo in proposito, giacché apparteniamo tutti a varie nazioni? Ci lasceremo sospingere da astuti piani a combattere con le nazioni contro Dio? Se no, ecco, abbiamo quindi bisogno di rivolgerci alla scritta Parola di Dio, la Sacra Bibbia, per apprendere ciò che Egli ci dice di fare in proposito. Ci conviene seguire il consiglio del Figlio di Dio, che ammonì i suoi discepoli di calcolare la spesa delle loro imprese, dicendo: “Quale re, avanzando incontro a un altro re in guerra non si mette prima a sedere e non prende consiglio se può con diecimila soldati contendere con quello che viene contro di lui con ventimila? Se infatti non può, mentre quello è ancora lontano gli manda un corpo di ambasciatori e chiede la pace”. (Luca 14:31, 32) Similmente, continueremo noi a marciare con le nazioni del mondo verso Har-maghedon, o chiederemo ora senza indugio la pace con Dio?
10. Dove, e con quale linguaggio descrittivo, Dio dice che combatterà contro le nazioni ad Har-maghedon?
10 Come possiamo dunque uscire dalle file in marcia verso Har-maghedon in modo da non schierarci lì dalla parte delle nazioni? Dove ci informa Dio che ad Har-maghedon egli farà battaglia con le nazioni? Ce ne informa nel libro biblico di Rivelazione o Apocalisse, capitolo sedici, versetto sedici. I versetti precedenti preannunciano come le nazioni sarebbero condotte a questa guerra non comune da un’invisibile influenza sovrumana, cioè dalla maligna influenza demonica. Descrivendo l’influenza contraria a Dio come “espressioni ispirate” da invisibili demoni, lo scrittore biblico Giovanni l’Evangelista dice: “Esse sono, infatti, espressioni ispirate da demoni e compiono segni, e vanno dai re dell’intera terra abitata, per radunarli alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente. . . . E li radunarono nel luogo che in ebraico si chiama Har-maghedon”.
11. Che cosa significa in ebraico il nome del campo di battaglia?
11 Queste parole profetiche furono scritte originalmente da Giovanni l’Evangelista nel greco comune. Ma quando furono tradotte in ebraico nel diciannovesimo secolo, il versetto sedici diceva: “E li congregarono nel luogo che gli Ebrei chiamano Il monte di Meghiddo [Har Megiddon]”. — Riv. 16:16, traduzione ebraica di Salkinson-Ginsburg; anche quella di F. Delitzsch.
12. Dove, quindi, asseriscono alcuni che si combatterà la guerra finale, ma quali domande suscita una tale idea?
12 Siccome il nome Har-maghedon significa Il monte di Meghiddo, alcuni espositori della Bibbia e alcuni preminenti ecclesiastici religiosi che fanno trasmissioni radiofoniche in tutto il mondo han detto che la guerra universale avvenire si combatterà nel paese d’Israele, nella valle di Meghiddo, presso le rovine dell’antica città di Meghiddo. Infatti, se un turista visita oggi quelle rovine vede una scritta che indica il luogo e che dice come lì, secondo la veduta di alcuni, si combatterà la guerra finale. Ma, per quanto la pianura della valle di fronte al cumulo di rovine dell’antica Meghiddo sia ampia, non potrebbe mai accogliere un’assemblea degli eserciti dei re e dei governanti dell’intera terra abitata. E in realtà quale contesa risolverebbe una guerra dinanzi al luogo letterale di Meghiddo? Dovranno le nazioni non giudaiche, con le loro navi da guerra, le loro flotte aeree, i loro carri armati, i loro missili balistici intercontinentali e i loro eserciti motorizzati combattere la Repubblica d’Israele a Meghiddo come strategico campo di battaglia centrale dell’intera terra? Sarà pertanto la Repubblica d’Israele quella che si troverà dalla parte vittoriosa nel luogo chiamato in ebraico Har-maghedon?
13. Di quale fatto circa Rivelazione non tengono conto quelli che fanno tale applicazione, come illustra il modo in cui usa il “gran fiume Eufrate”?
13 Quelli che prendono in senso letterale il nome Har-maghedon o Il monte di Meghiddo suscitano domande di questo genere. Essi non tengono conto del notevole fatto che il libro biblico di Rivelazione o Apocalisse fu scritto per lo più in linguaggio figurato, con l’uso di un gran numero di simbolismi o espressioni figurative. Per esempio, quando il versetto dodici di questo stesso sedicesimo capitolo parla della sesta piaga di Dio che si versa sul “gran fiume Eufrate”, non vuol dire che questa sesta piaga simbolica si adempia sul fiume Eufrate letterale che ora attraversa il paese dell’Iraq. Negli antichi tempi biblici, il punto focale di quel fiume era la città di Babilonia, che fu a capo della terza potenza mondiale della storia biblica, l’Impero Babilonese. L’uso dell’Eufrate come simbolo richiama dunque l’attenzione sull’ancóra esistente impero mondiale di falsa religione, che il libro di Rivelazione chiama Babilonia la Grande, menzionata nel versetto diciannove di questo stesso sedicesimo capitolo . Nella stessa maniera, il versetto sedici usa simbolicamente il nome Har-maghedon a causa delle sue associazioni storiche.
14. Quale doppio significato assume il nome Meghiddo, e perché?
14 Meghiddo è un nome dinamico. Nella storia secolare e nella storia biblica il nome ha suscitato il ricordo di battaglie decisive. Perché? Perché la città dominava allora una strategica via di terra fra l’Europa, l’Asia e l’Africa, e gli invasori potevano così esservi vantaggiosamente sfidati e fermati dagli abitanti. Quindi Meghiddo assunse un doppio significato, quello di tragica sconfitta per una parte e quello di gloriosa vittoria per l’altra.
15. Quale personaggio specialmente fu posto in relazione con Meghiddo, e come?
15 L’Iddio della Bibbia fu posto in relazione col luogo e col vicino fiume Chison. Questo Dio fu col giudice Giosuè, che successe al profeta Mosè, quando Giosuè assoggettava la Terra Promessa e catturò Meghiddo. (Gios. 12:21; 17:11) Nel periodo di quei giudici che successero a Giosuè, Dio diede al suo popolo eletto una significativa vittoria nei pressi di Meghiddo. Questo avvenne ai giorni del giudice Barac e della profetessa Debora.
16, 17. (a) Per chi la battaglia non fu di poca importanza, e quindi che cosa si fece a favore degli Israeliti? (b) Nel cantico, a chi fu attribuita la vittoria da Barac e Debora?
16 In paragone col numero delle persone e coi materiali impiegati nelle battaglie moderne, la battaglia che si disputò allora fu di piccole proporzioni, giacché il giudice Barac ebbe con sé solo diecimila uomini e la profetessa Debora, mentre il generale nemico Sisera ebbe, oltre alle truppe appiedate, novecento carri da guerra muniti di falci e trainati da cavalli. Comunque, non fu presso Dio una questione di poca importanza, poiché egli intervenne nella battaglia a favore del suo popolo eletto. Solo lui avrebbe potuto far cadere al tempo psicologicamente appropriato un grande rovescio di pioggia, per produrre nella valle del fiume Chison un’alluvione che immobilizzò quegli spaventevoli novecento carri nemici. Nel cantico di vittoria che Barac e Debora cantarono a Dio dopo la miracolosa sconfitta dell’oppressivo nemico, richiamarono l’attenzione sulla necessarissima parte di Dio in questa disfatta del nemico, dicendo:
17 “Vennero i re, combatterono; quindi i re di Canaan combatterono in Taanac presso le acque di Meghiddo. Non presero alcun guadagno d’argento. Dal cielo combatterono le stelle, dalle loro orbite combatterono contro Sisera. Il torrente di Chison li spazzò via, il torrente dei giorni antichi, il torrente di Chison. Calpestasti la forza, o anima mia. Allora gli zoccoli dei cavalli batterono a causa degli scalpitii, degli scalpitii dei suoi stalloni. ‘Maledite Meroz’, disse l’angelo di Geova, ‘maleditene senza posa gli abitanti, poiché non vennero a sostegno di Geova, a sostegno di Geova coi potenti’”. — Giud. 5:19-23; 4:1-3, 10, 12, 13.
18. Com’è dichiarata in Giudici 4:14-16 la ragione della sopravvivenza di Debora e Barac e delle sue truppe?
18 La profetessa Debora e il giudice Barac e i suoi compagni guerrieri a Meghiddo sopravvissero alla battaglia dalla parte vittoriosa. Se ne dichiara la ragione anche nel racconto di Giudici 4:14-16: “Debora disse ora a Barac: ‘Levati, perché questo è il giorno in cui Geova ti darà per certo in mano Sisera. Non è Geova uscito dinanzi a te?’ E Barac scese dal monte Tabor [dalla parte della valle opposta a Meghiddo] con diecimila uomini dietro a lui. E Geova metteva Sisera e tutti i suoi carri da guerra e tutto il campo in confusione col taglio della spada dinanzi a Barac”. Dopo ciò l’inseguimento del nemico disorganizzato e la distruzione d’essi tutti furono per il giudice Barac e le sue truppe un compito semplice.
19. (a) Riguardo a quale guerra avvenire si applicano come una preghiera le parole che Barac e Debora cantarono al termine del loro cantico? (b) Che cosa avvenne di significativo dopo quella vittoria vicino a Meghiddo?
19 Senza dubbio le ispirate parole che Barac e Debora cantarono al termine del loro cantico dopo quell’antica vittoria di Meghiddo si applicano come una preghiera riguardo alla guerra avvenire di Har-maghedon. Essi cantarono: “Così periscano, o Geova, tutti i tuoi nemici, e siano quelli che ti amano come quando il sole sorge nella sua potenza”. (Giud. 5:31) L’adempimento di questa ispirata preghiera significa un brillante futuro per tutti quelli che amano Geova i quali ad Har-maghedon saranno dalla parte vittoriosa. È significativo sotto questo aspetto che, in quei remoti giorni di Barac e Debora, come ci dice il racconto, “il paese non fu più disturbato per quarant’anni”.
20. Nel nostro giorno, che cos’è rappresentato dal “luogo che in ebraico si chiama Har-maghedon”?
20 Che cos’è rappresentato ora, nel nostro giorno, dal “luogo che in ebraico si chiama Har-maghedon”? Come per l’antica Meghiddo, denota una situazione mondiale che implica una guerra decisiva. Denota quello stadio dell’ostilità mondiale verso Dio che richiede una soluzione della contesa per cui l’ostilità è sorta. Poiché l’antica Meghiddo dalla sua elevazione di terreno dominava strategicamente la via di terra da un complesso di terre o continente all’altro, così Har-maghedon denota quel finale stadio al quale perviene la situazione mondiale in cui i governanti politici fanno unitamente ricorso alla forza per aprirsi un passo e in cui secondo il Suo proposito Dio dovrà reagire con forza contraria. Così il futuro dell’universo dovrà essere determinato dal risultato dello scontro che ci sarà tra le forze contrarie.
21. (a) Avendo tale punto di vista di Har-maghedon, che cosa non guarderemo o che cosa non ci attenderemo? (b) Che cosa ci permetterà ora di fare il nostro ulteriore esame delle Scritture?
21 Avendo tale punto di vista scritturale di ciò che Har-maghedon realmente significa, non guarderemo nella direzione sbagliata e non ci attenderemo la cosa sbagliata. Non guarderemo l’ubicazione geografica dell’antica Meghiddo nel paese d’Israele. Non attenderemo che tutte le forze armate delle nazioni vi convergano con la Repubblica d’Israele come bersaglio del loro attacco. Non attenderemo la conversione in massa dei Giudei nella Repubblica d’Israele onde accettino Gesù di Nazaret come Messia. Non saremo indotti ad accettare l’idea di doverci schierare con i Giudei naturali nella Repubblica d’Israele per sopravvivere dalla parte vittoriosa ad Har-maghedon. Al contrario, vedremo che la valle di Meghiddo, sì, l’intera Repubblica d’Israele, non è la contesa implicatavi. Esamineremo con diligenza tutte le ispirate Sacre Scritture e, con l’aiuto dello spirito di Dio, determineremo ciò che è la vera contesa di Har-maghedon. Quindi sapremo da quale parte della contesa schierarci per sopravvivere con i vincitori all’effettivo Har-maghedon.
LA CONTESA AD HAR-MAGHEDON
22. Chi muove oggi verso l’effettivo Har-maghedon?
22 Facciamo in modo di non sbagliarci in proposito: oggi c’è un movimento verso l’effettivo Har-maghedon. Quando vediamo chi è a muoversi in quella direzione, possiamo discernere qual è la contesa. Leggiamo di nuovo Rivelazione 16:14, che preannunciò chi sono quelli che marciano verso Har-maghedon al tempo in cui avviene una svolta decisiva nella storia universale: “Esse sono, infatti, espressioni ispirate da demoni e compiono segni, e vanno dai re dell’intera terra abitata, per radunarli alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”.
23. (a) Che cosa indica il fatto che ci dev’essere una guerra ad Har-maghedon, e con chi? (b) Qual è, dunque, la contesa ad Har-maghedon, e di che portata è?
23 Il fatto stesso che il radunamento si fa per una guerra indica che vi è implicata una contesa. La guerra deve combattersi per risolvere la contesa. Poiché questa è la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”, significa che ci sono quelli in contesa con l’Iddio Onnipotente i quali vogliono combattere con Lui. Che cosa hanno da perdere quelli che si schierano contro di lui e vogliono risolvere la contesa con la guerra? Ebbene, vogliate notare il posto ufficiale che questi hanno per quanto riguarda l’intera terra abitata. Essi sono governanti politici, “i re dell’intera terra abitata”. I loro regni sono in pericolo. Provocano questa guerra di Har-maghedon allo scopo di difendere il loro dominio politico, il loro regno, anche con la forza delle armi. Or dunque, il REGNO è la suprema contesa ad Har-maghedon! Non il “regno” della Gran Bretagna, non il “regno” della Thailandia, non il “regno” della Svezia, ma il “regno” dell’“intera terra abitata”.
24. Quali domande sorgono, perciò, in quanto a lasciare le cose come sono?
24 Perché dovrebbe il regno dell’intera terra abitata essere però la cosa da mettere in questione ad Har-maghedon? Perché dovrebbero re, imperatori, presidenti e altri governanti politici della terra essere ora turbati e perché la continuazione del loro governo dovrebbe mettersi in dubbio? Il mondo del genere umano è andato avanti con questi governanti politici per tanto tempo, infatti, per più di quattromila anni o dai giorni del re Nimrod di Babilonia sul fiume Eufrate. Quindi, perché non lasciare che lo status quo, il modello politico del governo terreno che è sopravvissuto per tanto tempo, semplicemente continui a sussistere, finché le persone stesse saranno disposte a sopportarlo o finché non avranno di tanto in tanto le loro elezioni democratiche? Perché non lasciare almeno che le persone facciano a modo loro? Perché apportare un cambiamento mondiale in quanto al dominio della terra? Non ha avuto il mondo sufficienti difficoltà così com’è?
25. (a) Quali domande sorgono riguardo a un “cambiamento” desiderato da quelli che ritengono ne sia giunto il tempo? (b) Su che cosa insistono i “re dell’intera terra abitata”, e sotto quale influenza?
25 Comunque, sempre più persone si convincono oggi che “è venuto il tempo di un cambiamento!” Ma un “cambiamento” dalla situazione del governo del mondo attuale in che cosa? Inoltre, sono unite sul cambiamento da fare, e su come questo deve farsi? Nonostante che abbiano da ventinove anni quell’istituzione per l’azione internazionale, le Nazioni Unite, non si può lasciare a individui sconcertati di apportare un “cambiamento” in qualche cosa di gradevole per tutti, in qualche cosa di adeguato per ogni necessità umana e che duri certamente per ogni tempo avvenire. Per giunta, secondo Rivelazione, capitolo sedici, versetto quattordici, i governanti politici attualmente in carica non sono affatto favorevoli a un cambiamento pacifico. Essi insistono sulla necessità che la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” si combatta a oltranza. E dietro quei governanti si nascondono forze malvage superiori all’uomo.
26. Che cosa si deve perciò combattere, e perché certe persone non vorrebbero allontanarla?
26 Di conseguenza, la guerra dovrà combattersi. Non potrà essere messa da parte o evitata. Quali persone informate, che hanno il punto di vista biblico, vorrebbero allontanarla? Esse sono a favore della vittoria per la parte giusta. Attendono con ansia il cambiamento per tutta la terra abitata che avrà luogo dopo quella guerra universale. Dinanzi all’opportunità offerta alle persone di questa generazione, esse vorrebbero sopravvivere alla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” e partecipare ai gloriosi privilegi del periodo del dopoguerra.
27. In considerazione di quali fatti c’è ora bisogno dell’azione giusta, e questo con quale guida e aiuto?
27 Non c’è ora nessuna posizione neutrale rispetto alla guerra avvenire, che sarà universale. L’azione giusta è ora necessaria, prima che quella guerra si scateni, al fine di trovarsi ad Har-maghedon dalla parte vittoriosa. Solo se sarà trovato con tutto il cuore da quella parte, chiunque potrà sopravvivere sulla terra per vedere il cambiamento di cui la superficie del nostro globo terrestre ha così urgente bisogno. Per essere guidati e aiutati ad agire ora in modo giusto, abbiamo bisogno di considerare qual è la contesa e qual è la parte giusta nella controversia. Questa sarà la parte vittoriosa!
[Cartina a pagina 615]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
M. Carmelo
F. Chison
Aroset
Nazaret
M. Tabor
Con l’aiuto di Geova, Barac sconfisse l’esercito di Sisera
MEGHIDDO
Giosuè sconfisse il re di Meghiddo
Colle di More
Pozzo di Harod
Geova diede a Gedeone, con 300 uomini, la vittoria contro 120.000 Madianiti
[Immagine a pagina 613]
Ricostruzione dell’antica Meghiddo fatta da un artista