Mente liberata per il buon combattimento
“Demolisci l’altare di Baal che è di tuo padre, abbatti l’idolo che gli sta vicino, e costruisci un altare all’Eterno, al tuo Dio, in cima a questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine.” — Giud. 6:25, 26.
1. Di quale libertà Iddio dotò l’uomo? Illustrate.
GEOVA non è un Dio di prigionia. Egli non imprigiona nessuna delle sue creature in celle con grate di ferro. Non vincola neppure le facoltà mentali delle persone, ma permette libertà di pensiero alle menti che ha create. Egli non portò all’esistenza nessun apparecchio fisico o mentale perché si muovesse meccanicamente ai suoi ordini, ma provvide le sue creature d’intelligenza con mente non solo capace di conoscere il bene e il male bensì libera di scegliere tra l’uno e l’altro. Non estese egli questa libertà di scelta, con previdenti consigli, alla prima coppia umana nell’Eden? E non fecero la stessa cosa i suoi portavoce presso la nazione d’Israele? “Io prendo oggi a testimoni contro a voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, onde tu viva, tu e la tua progenie, amando l’Eterno, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce”. Ma, “se vi par mal fatto servire all’Eterno, scegliete oggi a chi volete servire”. — Gen. 2:17; Deut. 30:19, 20; Gios. 24:15.
2. Come divenne Satana prigioniero? e come ha egli trascinato altri nella schiavitù con lui?
2 La creatura spirituale ora nota come Satana il Diavolo scelse di servire se stessa e divenne schiava del suo malvagio orgoglio e della sua ambiziosa avidità. (Isa. 14:12-14) Stimolato dai carcerieri della sua mente, Satana progettò d’imprigionare altri. Affermando di voler assicurare una maggiore libertà ad Eva, le rese la mente prigioniera, e mediante l’appello di lei agli egoistici desideri di Adamo, Satana riuscì a ridurre il marito in schiavitù. D’allora in poi la maggioranza dei discendenti di quella prima coppia sono stati “presi prigionieri perché facessero la sua volontà”. (Gen. 3:3-6; 2 Tim. 2:26) Benché i loro corpi non siano incatenati, Satana ha loro “accecato le menti” riducendoli in uno stato di tenebre da prigione sotterranea. (2 Cor. 4:4) Tuttavia son questi ciechi, essi stessi prigionieri, che vorrebbero tracciare un sentiero che condurrebbe alla libertà il genere umano. “Promettendo loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione; giacché uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto”. (2 Piet. 2:19) Precisamente come il prigioniero Satana non poté dare alcuna libertà ad Eva, così gli uomini oggi resi schiavi delle peccaminose concupiscenze e della corruzione non possono fare effettivamente la parte di liberatori. Le guide cieche e i loro ciechi seguaci insieme ruzzoleranno nella fossa della distruzione. — Matt. 15:14.
3. Chi non può aprire le porte della libertà mentale? ma che cosa le aprirà?
3 Senza sbarre letterali Satana il Diavolo ha imprigionato la mente degli uomini, e per impedire qualsiasi evasione egli ha collocato molti carcerieri visibili di guardia alle sue prigioni mentali. Il diabolico Lucifero è conosciuto come colui che “non rimandava mai liberi a casa i suoi prigioni”; perciò i suoi carcerieri non hanno chiavi che possano aprire le celle. Anzi, essi stessi hanno “tolta la chiave della scienza”, e questa è l’unica chiave che spalanchi le porte della libertà, mentale! Non disse forse Gesù: “Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi”? (Isa. 14:17; Luca 11:52; Giov. 8:32) La verità più vitale è quella contenuta nella Parola di Dio, la Bibbia. Ne dubitate? Se le verità delle Scritture fossero conosciute e messe in pratica non ci sarebbero pregiudizi di razza, odio religioso, ingordigia nazionale, non ci sarebbe delinquenza giovanile, né delitti fra gli adulti né guerre internazionali. Sarebbe un mondo mutato, un mondo nuovo. La verità biblica libererebbe la mente dalla prigionia satanica e darebbe una nuova visione che rivelerebbe ciò che sarebbe bene e piacevole e perfetto per il genere umano. Romani 12:2 dice: “Non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà”.
4. Perché per i ministri la libertà mentale ha più importanza della libertà corporale?
4 Dunque è la verità biblica che farà compiere al genere umano una favorevole evasione dal carcere di Satana, che libererà l’umanità dalla schiavitù alla libertà della conoscenza e del servizio del vero Dio. Con la mente libera, il popolo di Geova può servirlo anche se il corpo langue in cella di prigione o soffre in campi di concentramento. Mentre era in carcere l’apostolo Paolo scriveva: “Or, fratelli, io voglio che sappiate che le cose mie son riuscite piuttosto al progresso del Vangelo; tanto che a tutta la guardia pretoriana e a tutti gli altri è divenuto notorio che io sono in catene per Cristo; e la maggior parte de’ fratelli nel Signore, incoraggiati dai miei legami, hanno preso vie maggior ardire nell’annunziare senza paura la Parola di Dio”. (Filip. 1:12-14) Liberata dall’errore e dalla paura delle conseguenze, la mente colma delle verità bibliche combatte il buon combattimento affin di liberare altri per il servizio di Geova.
5. Qual è il proposito divino nel liberare gli uomini dalla schiavitù satanica?
5 Non fu forse nell’interesse della libertà di adorazione che Dio Onnipotente colpì l’Egitto di piaghe devastatrici per liberare gl’Israeliti tenuti prigionieri da Faraone? (Eso. 5:1-9) Parecchi secoli dopo, quando gl’Israeliti furono liberati dalla schiavitù di Babilonia e tornarono nella loro patria, questo non avvenne perché stabilissero la loro indipendenza politica come nazione, ma affinché il tempio di Gerusalemme fosse riedificato e fosse restaurata la vera adorazione di Geova. (Esdra 1:1-4; Isa. 61:1-6) Similmente oggi, la libertà che vien dalla conoscenza delle Scritture dev’essere adoperata al servizio di Dio. Le persone rese libere ascoltando la verità dovrebbero quindi predicare questa verità per liberare altri, affinché tutti quelli che lo vogliono possano esser liberi di adorare Dio secondo i comandamenti. E una volta liberati, rimangano saldi in questa libertà, come vien consigliato: “Cristo ci ha affrancati perché fossimo liberi; state dunque saldi, e non vi lasciate di nuovo porre sotto il giogo della schiavitù”. (Gal. 5:1) Che alcuni riescono e altri soccombono è mostrato dagli avvenimenti profetici per cui ebbe a passare Israele nei giorni in cui governavano i giudici.
PRIGIONIA DOVUTA AD INFEDELTÀ
6. Quali condizioni esistevano durante il periodo dei giudici relativamente all’adorazione?
6 Quello dei giudici fu un periodo turbolento nella storia d’Israele. Fu contrassegnato da alti e bassi, alti e bassi in proporzione alla loro ubbidienza e alla loro disubbidienza. Quando gl’Israeliti possedettero la terra promessa non ne cacciarono gli adoratori di demoni, ma li ridussero in schiavitù. Come erano stati ammoniti da Dio, questo fece cadere gli Israeliti nel laccio delle religioni pagane. (Deut. 7:16) Essi si compromisero e fecero lega con gli abitanti del paese, mancarono di estirpare e distruggere la falsa adorazione e ne divennero schiavi. Perciò Geova disse a Israele circa gli adoratori di demoni: “Essi saranno per voi tanti nemici, e i loro dèi vi saranno un’insidia”. Essendosi lasciati prendere al laccio della religione dei demoni “l’ira dell’Eterno s’accese contro Israele ed ei li dette in mano di predoni, che li spogliarono; li vendé ai nemici che stavan loro intorno.” Ciò non ostante, “l’Eterno suscitava dei giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano,” ma non appena moriva il giudice liberatore “tornavano a corrompersi”. Dopo ciascuna liberazione e ascesa all’alto livello della vera adorazione, gli Israeliti ricominciavano subito ad amoreggiare con i mondani adoratori di demoni, e ancora gli instabili Israeliti soccombevano alla schiavitù delle religioni pagane. (Giud. 2:1-23) Quanto segue mostra qual era lo stato di cose quando stava per sorgere Gedeone come giudice:
7, 8. In quale stato era Israele prima che sorgesse Gedeone come giudice, e perché?
7 ”Or i figliuoli d’Israele fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno li diede nelle mani di Madian per sette anni. La mano di Madian fu potente contro Israele; e, per la paura dei Madianiti, i figliuoli d’Israele si fecero quelle caverne che son nei monti, e delle spelonche e dei forti. Quando Israele avea seminato, i Madianiti con gli Amalechiti e coi figliuoli dell’Oriente salivano contro di lui, s’accampavano contro gl’Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fin verso Gaza, e non lasciavano in Israele né viveri, né pecore, né buoi, né asini. Poiché salivano coi loro greggi e con le loro tende, e arrivavano come una moltitudine di locuste”. — Giud. 6:1-5.
8 Israele mieteva la messe della disubbidienza com’era stato preavvisato da Geova: “Seminerete invano la vostra sementa; la mangeranno i vostri nemici”. (Lev. 26:13-17) Che cosa avevano fatto che era “male agli occhi dell’Eterno”? Geova disse loro quando mandò un profeta in risposta alle grida d’aiuto che Israele levò: “Io vi feci salire. dall’Egitto e vi trassi dalla casa di schiavitù; vi liberai dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti quelli che vi opprimevano; li cacciai d’innanzi a voi, vi detti il loro paese, e vi dissi: Io sono l’Eterno, il vostro Dio; non adorate gli dèi degli Amorei nel paese de’ quali abitate; ma voi non avete dato ascolto alla mia voce”. (Giud. 6:8-10) Geova Dio li aveva liberati dalla schiavitù d’Egitto e li aveva stabiliti nella terra promessa al preciso scopo di dar loro modo d’adorarlo liberamente; ma essi avevano abusato e avevan fatto cattivo uso della libertà di adorazione per praticare il culto di Baal. Questa diabolica religione si era impadronita della loro mente, e gli oppressori pagani s’erano ingrassati dei frutti delle loro fatiche fisiche.
9. In qual modo sono queste condizioni profetiche dello stato religioso della Cristianità?
9 Tutto questo costituisce un dramma profetico che prefigura la condizione del mondo in questo ventesimo secolo. I popoli della Cristianità prendono il nome di Dio e di Cristo, e pretendono di servire Geova, liberi dalle ignoranti e contaminanti pratiche del paganesimo. Ma basta uno sguardo soltanto per rilevare come sia anticristiana la Cristianità, come tante delle sue opere sian cattive agli occhi di Dio, come sia rimasta inascoltata la sua voce. Anche religiosamente la Cristianità è stata presa nelle reti del moderno culto di Baal. Gli attenti studiosi delle antiche religioni sanno che tutte le dottrine fondamentali derivano dalla Babilonia fondata da Cush e da Nimrod, che si può rintracciare l’origine di Baal in costoro, e che Nimrod è il responsabile dell’attuale concezione del diavolo con le corna, la coda e l’unghia fessa. Quando il progetto di Nimrod della costruzione della torre fallì e i popoli furono dispersi dalla confusione delle lingue, i popoli portarono con loro le proprie credenze religiose. Ecco perché le diverse false religioni hanno tanto in comune: esse sorsero tutte dalla stessa sorgente dell’antico culto di Baal. The Two Babylons (Le due Babilonie) di Hislop, pagine 21-40.
10, 11. Quando e come il culto di Baal irretì il sistema che si è ora sviluppato nella Cristianità
10 Né la moderna Cristianità è evasa da questa insidia del culto di Baal, poiché molte delle sue dottrine possono essere rintracciate, insieme agli insegnamenti delle religioni pagane, nell’antica Babilonia. Le Scritture preannunziarono che gli uomini malvagi avrebbero introdotto eresie distruggitrici dopo la morte degli apostoli e questa contaminazione raggiunse il culmine nel 325 d.C., quando l’imperatore Costantino fuse il Cristianesimo apostata col paganesimo. Subito dopo ebbe inizio la Chiesa Cattolica Romana, e quando parecchi secoli più tardi il protestantesimo si separò da essa portò con sé molti degli insegnamenti religiosi pagani. Oggi coloro che seguono quella che vien chiamata “religione cristiana” non hanno la mente libera di adorare giustamente Dio; la loro mente è stata irretita dalle moderne forme del culto di Baal e resa cieca alla vera adorazione biblica. Per stabilire il fondamento comune del paganesimo e delle “religioni cristiane” ortodosse, si consideri le seguenti citazioni:
11 “La copiosa trasfusione di cerimonie pagane nel culto cristiano, che ebbe luogo prima della fine del quarto secolo, aveva, fino a un certo punto, paganizzato (se così potremmo esprimerci) la forma e l’aspetto esteriore della religione”. — Church History (Storia della Chiesa) di Dean Waddington.
12. Come mostra il Papismo di Van Dyke l’origine pagana delle pratiche del Cattolicesimo?
12 “Gli adoratori di Budda nella Birmania, nel Siam e nell’Impero Cinese . . . hanno le loro reliquie e le loro immagini, gli oggetti di suprema venerazione; i loro templi che costano favolose somme di denaro; i loro santi canonizzati dall’autorità ecclesiastica; i loro preti con la testa rasa, che fan voto di castità, di povertà e di ubbidienza; i loro ceri che ardono notte e giorno; le loro penitenze e le torture che si infliggono; le loro tradizioni senza fine e le loro minuziose distinzioni morali; e persino il loro confessionale. Essi hanno pure la loro Quaresima, durante cui si ritiene che per quattro o cinque settimane il popolo viva di legumi e di frutta; le loro azioni meritorie, le loro ripetizioni di preghiere, i loro digiuni, le loro offerte alle immagini, il loro celibato, la loro povertà volontaria, la loro devozione e i loro munifici doni ai templi, ai monasteri e agli idoli. Anche il rosario, una corona di grani usata per dire le preghiere, che i papisti suppongono essere stata un espediente rivelato a S. Domenico, fa parte del macchinario sacro del devoto buddista”. — Popery (Papismo) di Van Dyke.
13. Come conferma il cardinale Newman il fatto che il culto cattolico romano ha avuto origine dal paganesimo e dal demonismo?
13 “Confidando allora che la Cristianità aveva il potere di resistere all’infezione del male tramutando gli stessi strumenti e gli accessori del culto dei demoni per l’uso evangelico, e pensando anche che questi usi ebbero origine da rivelazioni primitive e dall’istinto della natura, quantunque fossero stati corrotti; e che essi dovevano inventare quanto occorreva, se non adoperavano quello che trovavano; e che possedevano inoltre gli esatti archetipi dei quali il paganesimo aveva gettato le ombre; i capi della chiesa [cattolica romana] fin dai primi tempi furono preparati, se ne fosse sorta l’occasione, ad adottare, o imitare, o sanzionare i riti e le consuetudini esistenti del basso popolo, come pure la filosofia della classe istruita. L’uso dei templi, e questi dedicati a santi particolari, e adornati all’occasione di fronde d’albero; l’incenso, le lampade e le candele; le offerte votive per la guarigione; l’acqua santa; gli asili; le feste e le stagioni, l’uso di calendari, le processioni, le benedizioni delle campagne; i vestimenti sacerdotali, la tonsura, l’anello matrimoniale, il volgersi verso oriente, le immagini in una data posteriore, forse il canto ecclesiastico, e il [canto] Kyrie Eleison, son tutti di origine pagana, e santificati mediante la loro adozione nella Chiesa”. — Essay on the Development of Christian Doctrine (Saggio sullo sviluppo della dottrina cristiana) del cardinale Newman.
14, 15. Può il demonismo essere santificato con l’adozione in una cosiddetta chiesa “cristiana”? e quali condizioni esistenti nella Cristianità paragonabili a quelle dei giorni di Gedeone confermano la vostra risposta?
14 Per certo la Cristianità si è sprofondata nel paganesimo per la sua dottrina religiosa, sebbene porti il nome di “cristiana”. Contrariamente ad alcune credenze religiose, non è possibile santificare il demonismo adottandolo nelle chiese cristiane ortodosse più di quanto Israele potesse purificare il culto di Baal. (2 Cor. 6:14-17) A motivo del suo allontanamento dalla vera adorazione di Geova come è esposta nella Bibbia, la Cristianità non ha la protezione di Dio e i suoi popoli soffrono la prigionia mentale e l’oppressione corporale. Oggi il popolo è in una posizione parallela a quella degli Israeliti sotto Madian. I Madianiti e i loro alleati raffigurano gli agenti visibili di Satana i quali dominano i popoli che devono sostenerli.
15 I sistemi politici, commerciali, religiosi e militari governano e opprimono la massa del popolo. Come ladri e predatori e massacratori, essi depredano gli indifesi e portan via il frutto del loro lavoro. Il popolo comune si affatica per procurare nutrimento, vestiario e abitazione, mentre altri, che non han prodotto nulla, mietono i benefici del lavoro. Gl’Israeliti dovettero scavare delle caverne affin di nascondervi le loro sostanze, e per poter mangiare. Attualmente il popolo fa economia e risparmia per un futuro incerto, ma i governanti ricercano questi risparmi e fanno profondi vuoti nei salari e negli stipendi imponendo tasse esorbitanti il cui denaro è adoperato non tanto per le spese necessarie all’interesse del popolo ma piuttosto per i grassi stipendi resi ancora più grassi dalle estorsioni, per inutili progetti e grossolani errori di governo e per veri e propri sperperi. I grandi affaristi cercano di trar tutto il profitto possibile facendo salire i prezzi alle stelle mentre abbassano la qualità delle loro merci. Le parassite false religioni mendicano con allettamenti il denaro alle persone che pensano di servire così Dio, mentre in realtà promuovono il moderno culto di Baal che sta alla radice di tanti dei loro mali. Delusi ed oppressi, molti gridano amaramente al Signore nella loro distretta; ma non appena giunge un lieve miglioramento e una temporanea prosperità essi dimenticano Dio. Come facevano gl’Israeliti ai giorni dei giudici.
“ABBATTI L’ALTARE DI BAAL”
16. Quale messaggio viene portato a Gedeone e come lo accoglie egli?
16 Fra gli Israeliti che invocavano Dio sinceramente era Gedeone. Lo vediamo per la prima volta a Ofra mentre batte il grano nello strettoio, e non all’aperto sull’aia dove i predoni Madianiti lo possono facilmente scoprire. Egli ha una visita. Un angelo del Signore lo chiama “uomo forte e valoroso”, e gli dice: “Salva Israele dalla mano di Madian; non son io che ti mando?” “Ah, signor mio, con che salverò io Israele? Ecco, il mio migliaio è il più povero di Manasse, e io sono il più piccolo nella casa di mio padre”, risponde Gedeone. Egli non si faceva di se stesso un concetto più alto di quello dovuto, ma era umile e modesto di cuore. Tuttavia era pronto ad assumere il pericoloso servizio, se poteva aver la certezza che Iddio lo avrebbe sostenuto. Perciò chiese un segno, e l’ottenne quando l’angelo fece salire da una roccia il fuoco e fece consumare l’offerta che Gedeone aveva provveduto. — Giud. 6:11-24.
17. Che cosa fece Gedeone prontamente, in seguito alle istruzioni di chi?
17 Geova Dio non tardò ad istruire Gedeone sul modo in cui doveva procedere, né Gedeone indugiò nell’osservanza di queste istruzioni. Leggiamo: “In quella stessa notte, l’Eterno gli disse: ‘Prendi il giovenco di tuo padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l’altare di Baal che è di tuo padre, abbatti l’idolo che gli sta vicino, e costruisci un altare all’Eterno, al tuo Dio, in cima a questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo toro, e offrilo in olocausto sulle legna dell’idolo che avrai abbattuto. Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come l’Eterno gli avea detto; ma, non osando farlo di giorno, per paura della casa di suo padre e della gente della città, lo fece di notte”. — Giud. 6:25-27.
18. Chi raffigurò Gedeone, e come fu la posizione di quelli che furono da lui prefigurati simile alla sua quando fu visitato dall’angelo?
18 In questo dramma profetico Gedeone raffigurò Cristo Gesù e il rimanente degli unti membri del suo corpo. Durante la prima guerra mondiale e immediatamente dopo i veri Cristiani si trovavano in una posizione simile a quella al tempo della visita dell’angelo. Come gl’Israeliti nella terra promessa, erano in grado di servire Dio e spargevano qualche semenza di verità, ma erano incapaci di fare arrivare i loro prodotti fino alla mietitura. Erano ancora contaminati da alcune pratiche religiose dei moderni adoratori di Baal da cui eran circondati, e così accecati non concepivano il messaggio nel modo retto e senza compromessi in cui avrebbe dovuto esser presentato. Essi consideravano i governanti dei mondo le “autorità superiori” menzionate in Romani 13, erano afflitti da un certo grado di culto della creatura e dalla paura dell’uomo, e non predicavano così apertamente e intrepidamente come avrebbero dovuto. L’oppressiva mondanità esercitava un duro controllo su di loro, li teneva in restrizione mentale, e ne cacciò molti in prigione. Non erano liberi per il combattimento cristiano.
19. Come si comportarono gli unti del rimanente alla venuta di Cristo Gesù nel tempio nel 1918?
19 Cristo Gesù venne quindi nel tempio nel 1918, come fu prefigurato dalla visita dell’angelo a Gedeone. La loro missione di predicare fu loro resa chiara. Sì, essi non erano che un piccolo gruppo, il minimo fra gli uomini, in quanto al numero e all’influenza, e secondo tutte le apparenze non avrebbero potuto far nulla. Ma le verità che ora alimentavano la loro mente e avevan portato via le incomprensioni significava per loro che Iddio era con loro nell’opera, ed essi acquistarono improvviso vigore nel servizio del Regno, benché il nemico pensasse che questi prigionieri condannati a morte eran come distrutti. (Sal. 79:11; Isa. 42:7; Apoc. 11:9-11) Convinti che la potenza di Dio operava ora in loro favore, e ripieni delle verità che fluivano dal tempio, questa piccola schiera di Cristiani si raccolse per dar l’attacco alle false religioni che accecavano gli uomini di buona volontà.
20. Come aveva fatto Gedeone, in che modo i Cristiani usarono nel servizio divino cose prima male adoperate in impropri sacrifici?
20 Gedeone e i suoi compagni si lanciarono con baldanza contro il culto di Baal, abbattendo la statua di Baal, facendo a pezzi l’idolo sacro, e impadronendosi del toro dedicato a Baal. Questa sostanza prima male usata essi la misero ora al servizio di Dio. Col materiale edificarono un altare a Geova, uccisero il toro scelto e se ne servirono come olocausto da offrire a Dio, alimentando il fuoco con la legna dell’idolo sacro che avevano abbattuto. Similmente, dopo la prima guerra mondiale i risorti testimoni di Geova han consumato nel servizio del Regno le cose di cui prima si erano appropriati gli oppressivi sistemi mondani. Il tempo e l’energia prima male spesi son ora dedicati al servizio di Dio. Gli averi materiali sono adoperati per onorare Geova. (Prov. 3:9) Le parole prima usate in errato senso religioso son ora offerte come sacrificio di lode a Dio, come giovenchi di olocausto interamente consumati nel fuoco in offerta a Geova. “Prendete con voi delle parole, e tornate all’Eterno! ditegli: ‘Perdona tutta l’iniquità, e accetta questo bene; e noi t’offriremo, invece di giovenchi, l’offerta di lode delle nostre labbra’.” “Per mezzo di lui, dunque, offriam del continuo a Dio un sacrificio di lode: cioè il frutto di labbra confessanti il suo nome”. — Osea 14:2; Ebr. 13:15.
21. Come scarta e abbatte il moderno culto di Baal il sacrificio di lode del Cristiano?
21 Proprio come il sacrificio di Gedeone a Dio consumò i beni di Baal, così il sacrificio di lode dei Cristiani demolisce le false dottrine religiose. Quando i Cristiani citano le parole di Ezechiele: “L’anima che pecca sarà quella che morrà,” la dottrina dell’immortalità dell’anima umana perisce. Quando dicono le parole di Paolo: “Il salario del peccato è la morte,” la favola dei tormenti eterni per gli empi se ne va in fumo. Quando ripetono le parole di Gesù: “Il Padre è maggiore di me,” la pretesa dei trinitari che Dio e Cristo siano uno risulta una menzogna. In quanto alla dottrina della trinità, solo un testo nelle Bibbie più antiche la sostiene, e ora che dotte ricerche han dimostrato che è spurio e non viene più trovato nelle accurate traduzioni moderne, esso è stato cancellato dalle pagine della Parola di Dio. (Ezech. 18:4; Rom. 6:23; Giov. 14:28; 1 Giov. 5:7) Queste e altre parole di lode che i Cristiani prendono dalla Bibbia e adoperano nella loro predicazione rovesciano i falsi insegnamenti delle odierne “religioni cristiane” organizzate. Il credo e gli insegnamenti tradizionali della Cristianità che risalgono al paganesimo piuttosto che alla Sacra Scrittura vengono demoliti; non possono sussistere nella mente degli uomini sinceri ed informati più della statua e dell’idolo sacro dopo che Gedeone e i suoi aiutanti li ebbero rasi al suolo.
22, 23. (a) Quale significato ha, del tipo e nell’antitipo, il nome Gedeone? (b) Nel tipo e nell’antitipo, come reagiscono gli avversari, all’abbattimento del culto di Baal?
22 Il nome Gedeone significa “abbattitore, taglialegna, guerriero”. Verso gl’impuri strumenti del culto di Baal Gedeone agì come abbattitore e un taglialegna distruggendoli, e la sua susseguente condotta rivendicò il significato del nome di “guerriero”. Il Gedeone più grande, Cristo Gesù, rivela dal tempio la verità e la giustizia che demoliscono nella mente dei Suoi seguaci i sistemi del Diavolo, e questi seguaci partecipano all’opera di demolizione contro il moderno culto di Baal divulgando queste affilate, distruggitrici verità ad altri. Con quale reazione negli ascoltatori? Per averne un’idea, notate la ripercussione provocata dall’azione tipica di Gedeone: “Quando la gente della città l’indomani mattina sì levò, ecco che l’altare di Baal era stato demolito, che l’idolo postovi accanto era abbattuto, e che il secondo toro era offerto in olocausto sull’altare ch’era stato costruito. E dissero l’uno all’altro: ‘Chi ha fatto questo?’ Ed essendosi informati e avendo fatto delle ricerche, fu loro detto: ‘Gedeone, figliuolo di Joas ha fatto questo’. Allora la gente della città disse a Joas: ‘Mena fuori il tuo figliuolo, e sia messo a morte, perché ha demolito l’altare di Baal ed ha abbattuto, l’idolo che gli stava vicino”. — Giud. 6:28-30.
23 Senza dubbio questi uomini eran quelli che avevano invocato il Signore a causa della loro afflizione. Avevano probabilmente udito il messaggio mandato in risposta da Dio per mezzo del suo profeta, il quale aveva detto a Israele che la loro ricaduta nel culto di Baal era alla radice dei loro mali. Comunque quando la causa delle loro sventure fu attaccata essi insorsero tumultuando, entro colui che l’aveva smascherata. Essi volevano ancora ciò che li appestava. Non potevano considerare la situazione con ragione e logica, ma con spirito di ribellione essi chiesero apertamente la vita dello smascheratore di Baal. Oggi mentre i testimoni di Geova svelano l’origine pagana e contraria alla Parola di Dio delle religioni ortodosse, e così facendo demoliscono la falsa religione nella mente di alcuni ascoltatori, molti altri urlano a gran voce contro i servitori di Dio, ne chiedono l’arresto, vogliono farli cacciare in prigione, sollevano le turbe contro di loro, e arrivano al punto di chiedere e talvolta di ottenere la vita dei servitori di Dio. I capi religiosi o politici del mondo periodicamente chiedono una maggior quantità di ciò che li appesta, gridano che ciò che occorre è dell’altra della loro religione. Quando la dolorosa tribolazione si abbatterà su loro ad Harmaghedon, invochino allora i loro prescelti dèi d’origine pagana perché li liberino, e non Geova Dio. — Giud. 10:14.
24. Che cosa dimostra la falsità del culto di Baal, sia quello antico che quello moderno?
24 Joas, padre di Gedeone, arrestò la turba con queste parole: “Volete voi difender la causa di Baal? volete venirli in soccorso? Chi vorrà difender la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; s’esso è dio, difenda da sé la sua causa, giacché hanno demolito il suo altare”. Ma Baal non poteva da se stesso prender la sua difesa, come non può l’odierno culto di Baal mantenere i suoi insegnamenti di fronte alle dichiarate verità della Bibbia o resistere con argomenti logici alla testimonianza portata contro di esso dai testimoni di Geova. La fede cristiana è dimostrata dalle opere; il culto di Baal è smentito dall’assenza di buone opere. “Perciò quel giorno Gedeone fu chiamato Jerubbaal, perché si disse: ‘Difenda Baal la sua causa contro a lui, giacché egli ha demolito il suo altare’”. (Giud. 6:31, 32) Quell’altare di Baal apparteneva a Joas, ma Gedeone non pensò come pensano molti oggi che la religione del loro padre è buona abbastanza per loro; e Joas fu pronto a cambiare la sua adorazione quando vide che il suo dio si dimostrava impotente.
25. Perché è così necessario scartare il culto dei demoni prima che si possa godere l’appoggio e la benedizione di Geova?
25 Sbarazziamoci quindi di tutte le false religioni che tengono la mente degli uomini in cattività, limitano e accecano le facoltà mentali tanto che essi non possono percepire la vera adorazione di Dio! Abbasso l’altare di Baal! le statue, gl’idoli sacri, le offerte! Iddio non avrebbe liberato Israele fino a che la liberazione veniva attribuita a Baal; egli salva solo quando non c’è alcun dio straniero in mezzo al suo popolo. (Isa. 43:12) Prima che Geova dirigesse i passi contro le invadenti orde di Madianiti ai giorni di Gedeone, Baal fu abbattuto e gli Israeliti sinceri si purificarono della sua infezione. Antitipicamente, prima che Geova mandasse i suoi testimoni a dar l’intrepido attacco contro i sistemi del Diavolo, egli li fece passare per una purificazione spirituale sotto la sorveglianza del Gedeone più grande Cristo Gesù al tempio, affinché essi potessero offrire “all’Eterno offerte con giustizia”. — Mal. 3:1-5, 1 Piet. 4:17.
CHIAMATA DEGLI INTREPIDI AD ASSEMBLEA
26. Il nemico avrebbe potuto essere scaltro abbastanza per accorgersi di che cosa, e con quale reazione da parte loro?
26 La disubbidienza a Dio aveva ridotto gl’Israeliti in uno stato di vera e propria prigionia; l’ubbidienza era la chiave che avrebbe dischiuso la prigione e li avrebbe liberati onde potessero cacciare gli oppressori. Il primo passo necessario per il ritorno alla vera adorazione era quello di eliminare il culto di Baal. I saccheggiatori pagani del paese avrebbero potuto essere scaltri abbastanza per accorgersi di questo atto, e per vedere nella purificazione dal culto di Baal i primi segni di un concertato risorgimento contro i loro abituali saccheggi del paese. Comunque, fu in questo tempo critico che tutti gli oppressori riunirono le loro forze, non meno di 135.000 uomini, e si riversarono sulla riva del Giordano, attraversarono il fiume e dilagarono nel cuore d’Israele, nella fertile valle di Izreel. Qui fecero tappa, piantarono disordinatamente il campo rilucente di armi per troncare ogni opposizione che sarebbe potuta sorgere contro di loro. — Giud. 6:33; 8:10.
27. Come affrontò Gedeone questa maggiore minaccia, e con quale riguardo per l’approvazione di Dio?
27 La Bibbia narra come Gedeone fu spronato dallo spirito del Signore ad affrontare questa invasione facendo risonare l’allarme, mandando messaggeri in alcune regioni e arrolando truppe per combattere gl’invasori; come volle ancora accertarsi che Geova sarebbe stato con loro nella battaglia e avrebbe salvato Israele; e come tale certezza gli fu accordata da che fece cadere la rugiada su un vello di lana mentre il terreno attorno restò asciutto e in seguito la fece cadere sul terreno mentre il vello non ne fu inumidito. Già in precedenza Gedeone si era assicurato della guida divina quando l’angelo era venuto; ora egli si accertò di nuovo della correttezza della sua posizione”. Ierubbaal dunque, vale a dire Gedeone, con tutta la gente ch’era con lui, levatosi la mattina di buon’ora, si accampò presso la sorgente di Harod. Il campo di Madian era al nord di quello di Gedeone, verso la collina di Moreh, nella valle”. — Giud. 6:34-40; 7:1.
28. Quale legittima vagliatura delle forze di Gedeone ordinò a questo punto Iddio, e perché?
28 Con soli 32.000 Israeliti radunati sui colli sovrastanti, e un orda nemica di 135.000 uomini sparsi nella valle, Geova Dio diede a Gedeone questo sorprendente ordine: “La gente che è teco è troppo numerosa perch’io dia Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi di fronte a me, e dire: — La mia mano è quella che m’ha salvato. — Or dunque fa proclamar questo, sì che il popolo l’oda: — Chiunque ha paura e trema, se ne torni indietro”. (Giud. 7:2, 3) Questa volta non si trattava di una prova chiesta da Gedeone che mostrasse la giustezza della sua posizione o assicurasse dell’appoggio di Geova, ma era una vagliatura di Dio stesso dei radunati per il combattimento. Ai paurosi fu detto di tornare indietro; e 22.000 abbandonarono l’assemblea, si ritirarono dalle forze combattenti. Diecimila rimasero presso la sorgente di Harod, il nome di quella sorgente, per caso, significa “tremore, palpitazione”. La differenza che prima era di quattro su uno contro Israele era divenuta ora di tredici su uno! Tuttavia, Geova agiva saggiamente conforme alla sua legge: “Gli ufficiali parleranno ancora al popolo, dicendo: ‘C’è qualcuno che abbia paura e senta venirgli meno il cuore? Vada, torni a casa sua, onde il cuore de’ suoi fratelli non abbia ad avvilirsi come il suo’”. — Deut. 20:8.
29. Che cosa ha avuto luogo che ha adempiuto l’adunamento tipico dei Madianiti contro Gedeone e le sue prove per accertarsi dell’approvazione di Dio?
29 In adempimento di questa parte del dramma profetico, dopo l’intronizzazione e la venuta al tempio di Cristo Gesù e la purificazione dell’unto rimanente sulla terra, l’organizzazione di Satana si preparò per la battaglia contro i proclamatori del Regno. (Apoc. 12:17) Molte profezie predicono che in quel tempo uomini e nazioni avrebbero cospirato e si sarebbero alleati per resistere ai testimoni, i quali erano ora mentalmente liberati da molte false idee religiose che ostacolavano il loro servizio a Dio. (Salmi 2 e 83; Isa. 8:9-12; Apoc. 11:17, 18) Così inferiori di numero come la schiera di Gedeone, gli unti testimoni di Geova devono confidare nell’aiuto di Dio; da loro stessi non possono far nulla. Perciò essi continuano ad assicurarsi della loro posizione, ad esaminarsi, ad investigare le Scritture per vedere se la loro predicazione rimane in armonia con esse, a ricercare le prove d’aver la direzione e la benedizione di Geova, a vigilare per trar profitto dei rimproveri o delle correzioni divine. Come Gedeone verificò con prove e controprove, così essi continuano ad esaminare la loro posizione presso Dio man mano che avanzano nel tempo — 2 Cor. 13:5; 1 Tess. 5:21; Ebr. 12:5-11.
30. Come opera oggi la paura per allontanare molti dal radunamento dei Cristiani?
30 Mentre predicano in tutta la terra, i testimoni invitano altri ad unirsi con loro. Molti di quelli che ascoltano approvano in cuor loro il messaggio contro la religione ipocrita, ma rifiutano d’unirsi. Altri approvano e si uniscono, come fecero i 32.000 Israeliti. Ma a queste adunate discernono la lotta che questo comporta, scorgono l’esercito schierato contro i testimoni, scoprono che quelli che si schierano dalla parte di Geova vengono perseguitati, e dopo un breve periodo di partecipazione alle adunanze si ritirano dal gruppo degli intrepidi. Non avendo il perfetto amore per Dio che caccia via ogni paura, sono irretiti dalla paura dell’uomo e lo spavento lega la loro mente in schiavitù. Le adunanze nelle quali scorrono le acque di verità diventan per loro luogo di tremore e di palpitazione come lo fu la sorgente di Harod per quei 22.000. Preferiscono un buon nome nella comunità a una giusta posizione presso Dio, come fecero gli uomini importanti ai giorni di Gesù: “Pur nondimeno molti, anche fra i capi, credettero in lui; ma a cagione dei Farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga; perché amarono la gloria degli uomini più della gloria di Dio”. (Giov. 12:42, 43) Così il loro debole tentativo di uscire dal carcere dei sistemi di Satana finisce perché perdono coraggio, abbandonano le adunanze e ritornano in cattività. — Prov. 29:25; Matt. 5:10-12; 2 Tim. 3:12; Ebr. 10:25; 1 Giov. 4:18.
SEPARAZIONE DEI PIGRI DAGLI ZELANTI
31-33. Come furono ancora diminuite le file dell’esercito di Gedeone, e perché?
31 Geova Dio fece questa prova per estirpare i paurosi. La fece rivelando la verità che mostrava il combattimento in vista, come l’organizzazione del Diavolo doveva essere smascherata, e questa rivelazione fece venire a galla la paura. La verità eliminò dal gregge delle pecore quelli che non avrebbero seguito coraggiosamente il loro Capo, Cristo Gesù. Essa sacrificò la quantità alla qualità, ma altre rivelazioni di verità dovevano assottigliare ancora maggiormente i ranghi, come fu prefigurato da quanto avvenne poi ai diecimila dell’esercito di Gedeone:
32 “L’Eterno disse a Gedeone: ‘La gente è ancora troppo numerosa; falla scendere all’acqua, e quivi io te ne farò la scelta. Quello del quale ti dirò: — Questo vada teco — andrà teco; e quello del quale ti dirò: — Questo non vada teco — non andrà’. Gedeone fece dunque scender la gente all’acqua; e l’Eterno gli disse: ‘Tutti quelli che lambiranno l’acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da parte; così pure tutti quelli che, per bere, si metteranno in ginocchio. E il numero di quelli che lambirono l’acqua portandosela alla bocca con la mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bever l’acqua. Allora l’Eterno disse a Gedeone: ‘Mediante questi trecento uomini che hanno lambito l’acqua io vi libererò e darò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua’”. — Giud. 7:4-7.
33 La superiorità contro Israele saliva ora a 450 su uno! Che cosa avrebbe potuto fare questo semplice pugno di nomini contro 135.000 spadaccini nemici? Da soli certo non potevano far niente! La liberazione che sarebbe ora venuta mediante loro non sarebbe stata sicuramente dovuta alla loro forza numerica. Non avrebbero certo potuto vantarsi mai con orgoglio: “La mia mano è quella che m’ha salvato”. Non al Baal abbattuto e divelto, non alle loro file così diminuite, ma unicamente a Geova Dio potevano dar credito per qualsiasi imminente vittoria!
34. Quali circostanze esistenti provvidero una buona ragione per la prova del bere?
34 Ma perché furono mandati a casa, rigettati, i 9.700 che s’inginocchiarono per bere? Accertato che la paura fu il motivo che fece scartare i 22.000; ma quale buona ragione poteva avere questa prova del bere? Ebbene ricordate che gli uomini di Gedeone si trovavano presso il campo nemico, che l’avversario poteva essere scorto, che la battaglia era imminente. Non richiedevano le circostanze accortezza, vigilanza? E cosa può vedere colui che si curva o si prostra per bere avidamente acqua, dimentico di ciò che lo circonda? Non mostrarono forse i 9.700 noncuranza, trascuratezza, indifferenza, mancanza d’apprezzamento nella situazione critica buttandosi a terra e bevendo a sazietà per soddisfare il loro personale bisogno? Sì; proprio come i 300 mostrarono le buone qualità opposte tenendosi in piedi, portando l’acqua alla bocca col cavo della mano, con lo sguardo rivolto in avanti e la testa alzata pronti agli avvenimenti che stavano per raggiungere rapidamente il loro culmine. Mentre spegnevano la sete, non dimenticavano il combattimento.
35. Dove sono oggi i luoghi d’acque per molti, e quale appoggio scritturale ha la vostra risposta?
35 Qual è il significato profetico di tutto questo? Le Scritture traboccano di prove che l’acqua rappresenta le verità datrici di vita provenienti da Geova. Le espressioni come fonte della salvezza, sorgente d’acqua viva, fiume della vita, e purificazione “col lavacro dell’acqua mediante la Parola” non ne sono che pochi esempi. (Isa. 12:3; Ger. 2:13; Ezech. 47:1-12; Amos 8:11; Efes. 5:26; Apoc. 22:1, 17) Benché si possa bere le acque della verità in privato nella propria casa, si deve bere anche nelle assemblee della congregazione. Queste adunanze son luoghi d’acque per molti; e nel dramma che consideriamo era un gruppo radunato che beveva. Perciò la prova del bere nei tempi moderni si è manifestata nelle assemblee dei testimoni di Geova.
36. Quale classe fu prefigurata dai 9.700 che vennero meno alla prova del bere ai giorni di Gedeone, e quando si rese particolarmente evidente?
36 I 22.000 paurosi non sostarono presso le sorgenti di Harod abbastanza per estinguere la loro sete, ma vi si fermarono i 9.700. Molti oggi vengono a una o due adunanze e sono spaventati alla prospettiva del servizio e delle persecuzioni prima di aver realmente gustato le acque di verità, ma altri continuano a radunarsi e bevono il messaggio. Essi frequentano le adunanze, si mettono a sedere e prendono una posizione comoda e confortevole, godono all’armoniosa spiegazione dei passi difficili che suona come deliziosa musica ai loro orecchi, s’inebriano delle descrizioni sulle benedizioni del nuovo mondo che li impressionano come un piacevolissimo canto; ma non vogliono suonare quella deliziosa musica per altri; non vogliono cantare il piacevole cantico per gli orecchi altrui, non vogliono muoversi per testimoniare, né aprir gli occhi al servizio, o affrontare il nemico nel campo. (Ezech. 33:30-33) Il loro unico programma d’espansione è egoistico, serve ad accrescere la loro istruzione, a farli insuperbire con una conoscenza senza intendimento, accumulare la verità per loro stessi come l’avaro che seppellisce oro. Questa classe, prefigurata dai 9.700 del tempo di Gedeone, si rivelò particolarmente durante il 1920, quando tanti rimasero presi nella rete dell’egoistico sviluppo del proprio “carattere”, e quando così pochi furon quelli che videro la necessità del servizio di campo. Allorché la necessità di compiere il servizio nel campo fu ripetutamente mostrata durante le adunanze, questa verità fu troppo dura per molti perché fosse accettata e li fece allontanare dall’assemblea del popolo di Geova. — Prov. 4:5, 7; Giov. 6:60-66; 1 Cor. 8:1.
37. Come manifestano altri decisione e vigilanza alle adunanze le quali li rendono paragonabili ai fedeli 300 del dramma?
37 Quale differenza nell’attitudine degli antitipici trecento quando partecipano alle adunanze! Anch’essi devono bere, e infatti bevono; ma per loro il messaggio non è un grazioso sermone domenicale che solletichi gli orecchi e sia dimenticato, non è una piacevole musica che entri in un orecchio ed esca dall’altro, non è un dolce canto che culli e faccia sognare a occhi aperti di un nuovo mondo. Quando alle adunanze essi ascoltano con gioia esperienze istruttive o dimostrazioni pratiche, la loro mente è desta per decidere in che modo possono far uso di tale istruzione nel loro servizio di campo. Quando la rivista Torre di Guardia è studiata dalla congregazione e sono appresi buoni punti delle Scritture, essi non solo gioiscono di quella verità per se stessi ma pensano anche come poterne fare uso nella loro opera di predicazione. Sono “facitori della Parola e non soltanto uditori”. (Giac. 1:22) Si dissetano alle acque di verità che zampillano alle adunanze, ma in pari tempo tengono gli occhi e gli orecchi aperti per approfittare di tutte le opportunità di servizio che possono far affluire la verità ad altri. Mentre imparano, il desiderio di parlare ad altri in loro s’accresce fino al punto di non poterlo contenere; e allora si sfogano aprendo la bocca e lasciando sgorgare il messaggio affinché altri ne godano, come fece Elihu. — Giob. 32:17-20.
38. Come furon diminuiti durante il 1920 i ranghi degli unti testimoni, tuttavia come non fu un motivo di mancanza di coraggio il loro piccolo numero?
38 Durante il 1920 le prove che vennero dal tempio mediante le continue nuove verità e i giudizi purificarono e depurarono il rimanente degli unti finché rimasero solo i pochi incrollabili, i provati e fedeli, gl’intrepidi e disinteressati, i vigilanti combattenti fortificati “nel Signore e nella forza della sua possanza”. (Isa. 6:5-7; Zacc. 3:1-5; Efes. 6:10) Un piccolo nucleo di testimoni in confronto con le orde nemiche che dovevano essere affrontate; peraltro, il gran numero non è solo necessario per la vittoria quando Geova è con i pochi. (1 Sam. 14:6; Luca 19:40; Rom. 8:31) Gli avvenimenti dimostrarono giusto questo principio ai giorni di Gedeone; gli avvenimenti antitipici di oggi lo confermano.
PERCHÉ LE MENTI SON RESE LIBERE
39. Come la maggioranza risente e respinge gli sforzi per la purificazione spirituale, sia nel dramma, che oggi?
39 Ma prima di approfondirci nella narrazione scritturale della battaglia effettiva e di paragonare con i suoi avvenimenti gli adempimenti antitipici, soffermiamoci un poco a riflettere sul dramma fino a questo punto. Tutto Israele era in uno stato d’impurità agli occhi di Dio, a causa del culto di Baal. Essi erano virtualmente nascosti davanti alle crudeli forze d’occupazione. Invocarono il Signore nella loro distretta. Egli rispose, mandando un profeta e un angelo e suscitando un giudice come liberatore. La maggioranza resistette al messaggio mandato per mezzo del profeta, e voleva uccidere con la violenza della turba il giudice suscitato dalla visita dell’angelo. Preferivano il popolare culto di Baal alla vera adorazione. Similmente oggi, son le ortodosse ma false religioni della Cristianità che sono popolari, e le inalterabili verità bibliche fatte risonare dai testimoni di Geova son quelle che incitano le turbe alla violenza.
40. Com’è l’unto rimanente preparato per la battaglia, e quale follia evitano essi?
40 Ma il fedele Gedeone e i suoi uomini gettarono Baal a terra, mandarono gli inviti per l’adunata, prepararono il loro esercito per la battaglia scartando i paurosi e i pigri egoisti, e si tennero pronti per l’azione. Oggi esiste un gruppo simile, un rimanente di unti. Essi sono stati preparati per la battaglia eliminando dalla loro mente le false cerimonie e le dottrine religiose, sono stati mentalmente liberati dal moderno culto di Baal, la loro mente è stata aperta per ricevere le verità dalla Parola di Dio e dal Gedeone più grande nel tempio. Studiano privatamente e nelle adunanze, liberi dalla paura e dall’egoismo. Non cessano di adunarsi e non tornano al culto di Baal. La moglie di Lot si voltò per guardare Sodoma, gl’Israeliti nel deserto rimpiansero i piaceri d’Egitto, la troia lavata torna a voltolarsi nel fango, il cane ritorna al suo vomito; ma i Cristiani liberati dal moderno culto di Baal non ritornano, non guardano indietro dopo aver messo mano all’aratro del servizio del Regno. — Gen. 19:26; Num. 11:4-6, 18-20; 2 Piet. 2:20-22; Luca 9:62.
41, 42. In che modo si servono della verità di Dio i testimoni mentalmente liberi come mostra il simbolismo biblico?
41 Con la mente resa libera, e piena della verità che rende gli uomini liberi, questi unti testimoni si misero all’opera e ancora la compiono per liberare altri. Organizzano le evasioni non da prigioni letterali, e senza adoperare seghe o esplosivi, ma con la verità della Parola di Dio, che è più tagliente di qualsiasi spada a due tagli, e che può sciogliere le menti legate con legami diabolici. La spada dello spirito ferisce di punta e di taglio, le acque della verità invadono i nascondigli dell’errore, la solida verità travolge come grandine i rifugi di menzogna, come una frusta tormenta e terrorizza i carcerieri clericali incapaci di coprire oltre il loro fraudolento ministero, l’infocata verità consuma la pula religiosa e a guisa di martello manda in frantumi le pietre dottrinali d’intoppo che fanno inciampare tanti quando cercano di seguire il sentiero della vera adorazione. È come dicono Isaia e Geremia:
42 “La grandine spazzerà via il rifugio di menzogna, e le acque inonderanno il vostro ricetto. . . . Quando l’inondante flagello passerà, voi sarete da esso calpestati. Ogni volta che passerà, vi afferrerà: poiché passerà mattina dopo mattina, di giorno e di notte; e sarà spaventevole imparare una tal lezione! Poiché il letto sarà troppo corto per distendervisi, e la coperta troppo stretta per avvolgervisi”. (Isa. 28:17-20) “Il profeta che ha avuto un sogno, racconti il sogno, e colui che ha udito la mia parola riferisca la mia parola fedelmente. Che ha da fare la paglia col frumento? dice l’Eterno. La mia parola non è essa come il fuoco? dice l’Eterno; e come un martello che spezza, il sasso?” — Ger. 23:28, 29; Isa. 62:10; Efes. 6:17; Ebr. 4:12.
43. Oltre ad abbattere il moderno culto di Baal, che cosa compie la verità, e come dovrebbero proclamare questa verità i seguaci di Cristo?
43 La verità relativa all’origine pagana e alle qualità simili a quelle del culto di Baal delle dottrine religiose della Cristianità libera da esse la mente di chi l’ascolta, le rovescia, le fa crollare dalla considerazione cristiana che avevano avuto prima nella mente di una persona. Ma la verità della Bibbia fa più che divellere, abbattere, far crollare e distruggere, com’è mostrato dalla commissione di Geremia: “Vedi, io ti costituisco oggi sulle nazioni e sopra i regni, per svellere, per demolire, per abbattere, per distruggere, per edificare e per piantare”. (Ger. 1:10) Come Gedeone edificò la vera adorazione dopo aver abbattuto il culto di Baal, così oggi gli unti del rimanente piantano ed edificano il corretto insegnamento dopo aver spazzato via i rifiuti dottrinali del supposto paganesimo cristianizzato. Nel compiere questo servizio i seguaci di Cristo devono scartare le questioni stolte e le contese, e devono esser miti, pazienti e persuasivi, affinché chi apprende possa ricuperare la libertà mentale strappatagli da Satana. “Schiva le questioni stolte e scempie, sapendo che generano contese. Or il servitore del Signore non deve contendere, ma dev’essere mite inverso tutti, atto ad insegnare, paziente, correggendo con dolcezza quelli che contraddicono, se mai avvenga che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità; in guisa che, tornati in sé, escano dal laccio del Diavolo, che li avea presi prigionieri perché facessero la sua volontà”. — 2 Tim. 2:23-26.
44. Perché sono stati mentalmente liberati i testimoni di Geova? e come son essi preparati per adempiere tale proposito?
44 È per questo combattimento nell’interesse della liberazione che i testimoni di Geova sono stati essi stessi liberati. La verità che li ha resi liberi dev’essere adoperata per liberare altri, com’è mostrato dalla parabola dei talenti. (Luca 19:11-27; Matt. 5:14-16) Essi combattono come soldati di Cristo, sopportano le privazioni, si tengono separati dagli imbrogli mondani. (2 Tim. 2:2-4) Armati non d’armi carnali ma con la verità della Bibbia, essi possono abbattere le carceri e i fortilizi mentali, e qualsiasi argomentazione od ostacolo suscitato dai carcerieri visibili può essere superato, così le menti prima in balìa di Satana vengono vincolate in ubbidienza a Cristo e a Dio. “Sebbene camminiamo nella carne, non combattiamo secondo la carne; infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze; poiché distruggiamo i ragionamenti ed ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio, e facciam prigione ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo”. — 2 Cor. 10:3-5.
45. Quali domande rimangono che saranno soddisfatte nel prossimo numero?
45 Quando ci volgiamo all’antico dramma profetico di Gedeone e della sua piccola schiera di trecento uomini, quando li seguiamo nella battaglia contro i nemici che si spandevano nella valle di Izreel numerosi come le locuste, vi troviamo noi prefigurata la lotta cristiana che non fa uso d’armi carnali? Corrisponde l’esito della battaglia dei giorni dei giudici ai risultati del combattimento cristiano in questi ultimi giorni del mondo di Satana? Per la considerazione dei fatti in risposta vogliate esaminare il nostro prossimo numero.