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FacciaAusiliario per capire la Bibbia
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Eso. 33:20; Atti 7:35, 38; Gal. 3:19, confronta Genesi 32:2430; Osea 12:3, 4). Mosè ricordò agli israeliti che Dio aveva parlato con loro “a faccia a faccia”, dal momento che udirono la forte voce al Sinai, anche se nessuno di loro vide effettivamente Geova. — Deut. 5:4; 4:11-15; Ebr. 12:19.
Viceversa Gesù, nella sua esistenza preumana, era stato personalmente col Padre e fece notare che pure gli angeli, figli spirituali di Dio che prestano servizio nelle sue corti celesti, vedono la “faccia” di Dio. (Giov. 1:18; 8:57, 58; Matt. 18:10; confronta Luca 1:19). Perciò anche coloro che sono chiamati a essere coeredi di Cristo nei cieli a suo tempo vedono Geova Dio. — I Giov. 3:1-3.
Paragonando l’intendimento del proposito di Dio che aveva la primitiva congregazione cristiana col più pieno intendimento che i cristiani avrebbero avuto al momento di ricevere il premio celeste e quindi di comprendere il proposito divino nella sua interezza, man mano che la profezia si adempie, l’apostolo Paolo disse: “Al presente vediamo a contorni vaghi per mezzo di uno specchio di metallo, ma allora sarà a faccia a faccia”. — I Cor. 13:12; confronta II Corinti 3:18; 4:6.
Dire o fare qualsiasi cosa ‘in faccia’ denota franchezza, confronto aperto (Deut. 7:10; Giob. 21:31) e, in senso negativo, può indicare insolenza e mancanza di rispetto. (Giob. 1:11; Isa. 65:3) Un’espressione analoga è ‘il rimprovero della faccia’. — Sal. 80:16.
‘Voltare la faccia verso’ ha il senso di prefiggersi un obiettivo, esprime un proposito o desiderio (Gen. 31:21; I Re 2:15; II Re 12:17), e rende l’idea di forte proponimento e risolutezza. — II Cron. 20:3; Dan. 11:16-19; Luca 9:51-53.
‘Nascondere la faccia’ ha vari significati secondo le circostanze. Quando Geova nasconde la sua faccia spesso vuol dire che ritira il suo favore o la sua forza vivificante. E questo come conseguenza della disubbidienza di un singolo o di un gruppo, quale la nazione d’Israele. (Giob. 34:29; Sal. 30:5-8; Isa. 54:8; 59:2) In alcuni casi può indicare che Geova evita di manifestarsi con un’azione o una risposta, in attesa che giunga il tempo da lui stabilito. (Sal. 13:1-3) Dicendo “nascondi la tua faccia dai miei peccati” Davide chiedeva a Dio di perdonarlo o di non far caso alle sue trasgressioni. — Sal. 51:9; confronta 10:11.
Nascondendo o coprendosi la faccia un essere umano o un angelo può esprimere umiltà o timore reverenziale e rispetto. (Eso. 3:6; I Re 19:13; Isa. 6:2) Può far questo anche in segno di lutto. (II Sam. 19:4) Viceversa Elifaz insinuò falsamente che la prosperità avesse reso arrogante Giobbe, tanto che in effetti ‘si copriva la faccia col suo grasso’. (Giob. 15:27) Nel caso di Aman, il fatto che qualcun altro gli coprisse la faccia poteva indicare disonore e forse condanna. — Est. 7:8; confronta Salmo 44:15; Geremia 51:51.
‘Voltare la faccia dall’altra parte’ può rivelare disprezzo o indifferenza. (II Cron. 29:6; Ger. 2:27; 32:33) Dio manifesta il suo sdegno verso coloro che respingono i suoi consigli mostrando loro “il dorso, e non la faccia”, nel giorno della loro sventura. — Ger. 18.17.
‘Sputare in faccia’ era un atto particolarmente umiliante o di biasimo. — Num. 12:14; Deut. 25:9; Isa. 50:6; Matt. 26:67.
ALTRI USI E TERMINI
Il termine greco per “faccia” a volte indica l’aspetto che uno può avere a motivo di ricchezza o povertà, alto rango o umile condizione, e simili. — Matt. 22:16; II Cor. 5:12; Gal. 2:6.
ʼAph (ebr.), letteralmente “naso”, “narici” (duale), quando è tradotto “faccia”, di solito si riferisce alla letterale faccia fisica, e spesso ricorre quando uno s’inchina, in quanto un tempo c’era la consuetudine di inchinarsi fino a toccare terra col naso. — Gen. 193; I Sam. 20:41; I Re 1:23.
ʽÀyin (ebr.), “occhio”, è usato nel senso di “aspetto” o di ciò che è visibile, come la “faccia” o superficie della terra (Eso. 10:5, 15; Num. 22:5, 11); oppure parlando di Geova, che si rivela al suo popolo, figurativamente, “a faccia a faccia”. — Num. 14:14.
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FalceAusiliario per capire la Bibbia
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Falce
Vedi ATTREZZI AGRICOLI.
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Falco, falconeAusiliario per capire la Bibbia
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Falco, falcone
[ebr. nets].
Alcuni pensano che il termine ebraico nets derivi da una radice che significa “risplendere o sfavillare” e perciò indichi il volo del falco, rapido come il baleno; altri sostengono che il nome descriva un uccello che “si libra o vola molto alto”. Certi lessicografi moderni ritengono che il termine si applichi al falcone, mentre per altri includerebbe anche il falco o lo sparviere, che pur essendo della famiglia dei Falconidi sono classificati dagli ornitologi di “genere” diverso. (La Settanta greca, la Vulgata latina, la Pescitta siriaca e i Targumim aramaici hanno tutti termini corrispondenti all’italiano “falco”). Come tutti i rapaci che si nutrono di serpi, lucertole, piccoli mammiferi e altri uccelli, “il falcone secondo la sua specie” (“ogni specie di sparviere”, CEI) era dichiarato “impuro” nella legge mosaica. — Lev. 11:16; Deut. 14:15.
I Falconidi sono generalmente ritenuti insuperabili per armonia di proporzioni, forza e grande velocità di volo. Alcuni di questi uccelli sono fra i volatili più veloci, ed è stato osservato un falcone scendere in picchiata a una velocità di quasi 300 km orari. Fra i più comuni Falconidi presenti in Palestina, specie nella parte centrale, è il falco o falcone pellegrino noto per la sua tattica di piombare
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