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MadreAusiliario per capire la Bibbia
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affari altrui. Finché rimaneva nella fede, questa era per lei una grande protezione. (I Tim. 5:9-14; 2:15) Una buona madre doveva cucinare, tessere e anche confezionare indumenti per i figli e altri componenti della famiglia, e il padre dei suoi figli come pure i figli stessi potevano parlare bene di lei e lodarla davanti ad altri. — Prov. 31:15, 19, 21, 28.
USO FIGURATIVO
Il termine “madre” è usato in Giudici 5:7 per indicare una donna che assiste e ha cura di altri. Paolo paragonò la sua tenerezza per quelli a cui aveva portato la verità di Dio, suoi figli spirituali, a quella di una “madre che alleva i propri figli”. (I Tess. 2:7) A motivo dell’intima relazione spirituale, le donne cristiane sono paragonate a madri e sorelle dei cristiani, e devono essere trattate con lo stesso rispetto e la stessa castità. (Mar. 3:35; I Tim. 5:1, 2) Le mogli cristiane che seguono il buon esempio di Sara moglie di Abraamo sono definite sue “figlie”. (I Piet. 3:6) Poiché il corpo dell’uomo è stato fatto “dalla polvere della terra”, la terra può essere figurativamente paragonata a una “madre”. (Gen. 2:7; Giob. 1:21) Una città è descritta come una madre, e i suoi abitanti sono considerati suoi figli. (II Sam. 20:19) Nel caso di Gerusalemme, la città quale sede del governo rappresentava l’intera nazione, e i singoli israeliti erano considerati suoi figli. (Gal. 4:25, 26; Ezec. 23:4, 25; confronta Salmo 137:8, 9). Inoltre una città grande era considerata la madre delle circostanti “borgate dipendenti” o, letteralmente, “figlie”. (Ezec. 16:46, 48, 53, 55; vedi anche NW, nota in calce). Babilonia la Grande, “la grande città”, è definita “la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra”. — Riv. 17:5.
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Magia e stregoneriaAusiliario per capire la Bibbia
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Magia e stregoneria
Arti occulte e poteri misteriosi usati presumibilmente per fare cose che non rientrano nei fenomeni naturali, e hanno relazione con forze occulte e spiritiche. Magia “nera” è definita quella che mediante incantesimi, speciali maledizioni e “malocchio” reca danno ai propri nemici. Magia “bianca”, viceversa, è definita da chi la pratica quella che ottiene buoni risultati rompendo incantesimi e neutralizzando maledizioni. Presso alcuni popoli antichi la magia “nera” era vietata, pena la morte. La Bibbia però va oltre e proibisce ogni forma di magia e spiritismo. (Lev. 19:26; Deut. 18:9-14) Con l’impiego di formule magiche ottenute, si dice, mediante sapienza e conoscenza soprannaturale, chi pratica la magia cerca di influenzare la gente e alterare avvenimenti futuri. Sotto questo aspetto la magia differisce dalla divinazione, che vuole solo scoprire avvenimenti futuri più che influenzarli o modificarli. — Vedi DIVINAZIONE.
Le pratiche spiritiche, le cosiddette “scienze occulte”, furono ideate e adottate dagli antichi caldei della Babilonia. Sedici secoli fa Epifanio di Salamina espresse l’opinione che fosse stato ‘Nimrod a instaurare le scienze della magia e dell’astronomia’. Nell’VIII secolo a.E.V. Isaia aveva detto che la Babilonia dei suoi giorni pullulava di stregonerie d’ogni sorta. (Isa. 47:12-15) Più di un secolo dopo, ai giorni di Daniele, sacerdoti che praticavano la magia facevano ancora parte della corte di Babilonia. (Dan. 1:20; 2:2, 10, 27; 4:7; 5:11) L’espressione “sacerdoti che praticavano la magia” rende letteralmente il senso del termine ebraico.
I babilonesi avevano molto timore di individui fisicamente deformi chiamati maghi e stregoni, nella convinzione che fossero dispensatori di magia “nera”. I sacerdoti invece erano considerati maestri di magia “bianca”. Si credeva che la stessa formula magica, che poteva guarire un malato se pronunciata da un sacerdote, poteva uccidere un uomo se pronunciata da un mago o stregone.
Quando la popolazione si disperse in tutta la terra in seguito alla confusione delle lingue a Babele, è possibile che abbia portato con sé alcuni concetti di tali arti magiche. (Gen. 11:8, 9) Oggi milioni di persone ricorrono alla magia dei mantra, cioè di formule mistiche, inni e preghiere magiche propri dell’induismo popolare. In tutto il mondo presso i popoli primitivi si trovano tuttora sacerdoti che praticano la magia, mediconi e stregoni d’ogni sorta, come c’erano fra gli egiziani del XVIII secolo a.E.V., all’epoca di Giuseppe. (Gen. 41:8, 24) Più di due secoli dopo che Giuseppe era stato venduto schiavo, i sacerdoti egiziani che praticavano la magia apparentemente replicarono fino a un certo punto i primi due miracoli compiuti da Mosè. (Eso. 7:11, 22; 8:7) Ma furono impotenti quando si trattò di produrre culici, e dovettero ammettere che era stato “il dito di Dio”. Furono similmente incapaci di impedire di essere colpiti loro stessi dalla piaga dei foruncoli. — Eso. 8:18, 19; 9:11.
CONDANNATE DALLA BIBBIA
La Bibbia si distingue nettamente dagli scritti di altri popoli antichi in quanto ogni volta che menziona poteri misteriosi e arti magiche è per condannarli. Non raccomanda mai la magia “bianca” per neutralizzare gli incantesimi della magia “nera”. Piuttosto raccomanda fede, preghiera e fiducia in Geova come protezione contro le “malvage forze spirituali” invisibili e tutte le attività relative, inclusi gli influssi magici. (Efes. 6:11-18) Nei Salmi il giusto prega per essere liberato dal male; Gesù ci ha insegnato a pregare per essere liberati “dal malvagio”. — Matt. 6:13.
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MagistratoAusiliario per capire la Bibbia
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Magistrato
Sotto il governo di Babilonia i magistrati erano funzionari di polizia dei distretti giurisdizionali, i quali avevano profonda conoscenza della legge e avevano una certa autorità giudiziaria. Erano fra i funzionari radunati per inchinarsi all’immagine d’oro di Nabucodonosor. — Dan. 3:2, 3.
Nelle colonie romane, l’amministrazione del governo era affidata a magistrati civili, detti in latino duumviri o duoviri. Potevano essere tre, quattro, di solito cinque, o anche dieci o dodici, e costituivano il collegio dei magistrati. Questi avevano il dovere di mantenere l’ordine, amministrare le finanze, processare e giudicare i violatori della legge e ordinare l’esecuzione della pena. A volte il loro nome e titolo compare sulle monete coniate da una città. Ufficiali subalterni, o littori, avevano il compito di farne eseguire gli ordini. — Vedi LITTORE.
I magistrati civili della colonia romana di Filippi (Atti 16:12), senza processo, fecero mettere ai ceppi Paolo e Sila. L’indomani, saputo che erano cittadini romani, mandarono i littori a rilasciarli. Ma Paolo, per rivendicare pubblicamente e legalmente la buona notizia che predicava, chiese che i magistrati in persona li rimettessero in libertà. Questi, temendo di avere guai con Roma per aver flagellato dei cittadini romani, supplicarono Paolo e Sila e li rimisero in libertà. — Atti 16:19-39.
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MaestroAusiliario per capire la Bibbia
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Maestro
Vedi INSEGNANTE, INSEGNARE.
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MagazzinoAusiliario per capire la Bibbia
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Magazzino
Vedi DEPOSITO, MAGAZZINO.
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MaglioAusiliario per capire la Bibbia
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Maglio
Vedi MARTELLO.
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