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Alfa e OmegaAusiliario per capire la Bibbia
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Gesù si riferì a quelli che sono coeredi con lui nel suo regno come a “fratelli”, non “figli”, chi parla dev’essere il Padre celeste di Gesù, Geova Dio. — Matt. 25:40; confronta Ebrei 2:10-12.
L’ultima volta che ricorre questo titolo è in Rivelazione 22:13: “Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine”. È evidente che in questo capitolo di Rivelazione parlano diverse persone: i versetti 8 e 9 di Rivelazione 22 spiegano che l’angelo parlò a Giovanni, il versetto 16 di Rivelazione 22 ovviamente si applica a Gesù, la prima parte del versetto 17 di Rivelazione 22 è attribuita a “lo spirito e la sposa”, e chi parla nell’ultima parte del versetto 20 di Rivelazione 22 è chiaramente Giovanni stesso. “L’Alfa e l’Omega” dei versetti 12-15 di Rivelazione 22 va dunque riferito a colui che ha tale titolo negli altri due casi: Geova Dio. L’espressione “Ecco, vengo presto”, del versetto 12 di Rivelazione 22, non richiede che questi versetti si applichino a Gesù, in quanto anche Dio dice che “viene” per eseguire il giudizio. (Confronta Isaia 26:21). Malachia 3:1-6 dice che Geova e il suo “messaggero del patto” vengono insieme per il giudizio.
Il titolo “l’Alfa e l’Omega” ha lo stesso significato che “il primo e l’ultimo” ed è giustamente applicato a Geova Dio in modo illimitato essendo il primo di tutte le cose, il loro Iniziatore, e anche l’Onnipotente la cui potenza è in grado di portare tutte le cose a buon fine o a compimento. — Confronta Isaia 44:6.
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AlitoAusiliario per capire la Bibbia
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Alito
Vedi SPIRITO.
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AlleanzaAusiliario per capire la Bibbia
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Alleanza
Unione di diverse parti o famiglie o singole persone o stati, sia mediante matrimonio, accordo reciproco o contratto legale. Un’alleanza di solito comporta un beneficio reciproco o il comune conseguimento di uno scopo desiderato.
Abraamo sembra aver concluso una prima alleanza con gli amorrei Mamre, Escol e Aner. Non si conosce la natura della confederazione, ma essi si unirono a lui nella spedizione per liberare il nipote Lot dai re invasori. (Gen. 14:13-24) Abraamo abitava allora come forestiero in un paese dominato da piccoli regni e quindi poté essere necessaria da parte sua una dichiarazione formale sotto forma di patto per poter risiedere pacificamente in mezzo a loro. Tuttavia Abraamo evitò di prendere impegni non necessari con tali sovrani politici, come risulta dalla sua dichiarazione al re di Sodoma in Genesi 14:21-24. A Gherar il re filisteo Abimelec ricordò ad Abraamo che risiedeva in Filistea come forestiero col suo consenso, e richiese da lui un giuramento che ne garantisse la condotta fedele. Abraamo acconsentì e in seguito a una disputa per il diritto ad attingere acqua, fece un patto con Abimelec. — Gen. 20:1, 15; Gen. 21:22-34.
Anche Isacco, figlio di Abraamo, venne ad abitare a Gherar, ma quando Abimelec gli chiese di andarsene dalle immediate vicinanze, acconsentì prontamente. Ci furono di nuovo dispute per i diritti sull’acqua, dopo di che Abimelec e i suoi principali alleati chiesero che Isacco si impegnasse con un giuramento e un patto, senza dubbio per rinnovare quello fatto con Abraamo. Dichiarazioni giurate furono fatte da entrambe le parti per garantire una reciproca condotta pacifica. (Gen. 26:16, 19-22, 26-31; confronta Genesi 31:48-53). L’apostolo Paolo afferma che quegli antichi patriarchi si dichiararono pubblicamente estranei e residenti temporanei attendati nel paese, in attesa di una città che abbia reali fondamenta, il cui edificatore e creatore è Dio. — Ebr. 11:8-10, 13-16.
La situazione cambiò con l’entrata della nazione d’Israele in Canaan, la Terra Promessa. Il Sovrano Dio aveva dato a Israele pieno diritto alla terra in adempimento della promessa fatta agli antenati. Non vi entrarono perciò come residenti forestieri, e Geova proibì che facessero alleanze con le nazioni pagane del paese. (Eso. 23:31-33; 34:11-16) Dovevano essere soggetti solo alle leggi e agli statuti di Dio, non a quelli delle nazioni destinate a essere scacciate. (Lev. 18:3, 4; 20:22-24) Furono avvertiti in modo particolare di non concludere alleanze matrimoniali con tali nazioni. Tali alleanze li avrebbero personalmente compromessi non solo con le mogli pagane, ma anche con i parenti pagani e le loro pratiche e usanze religiose false, e ciò avrebbe costituito un laccio e un’apostasia. — Deut. 7:2-4; Eso. 34:16; Gios. 23:12, 13.
ALLEANZE MATRIMONIALI
Molto tempo prima Abraamo aveva insistito che Isacco non prendesse moglie fra le cananee. (Gen. 24:3, 4) Isacco diede istruzioni simili a Giacobbe. (Gen. 28:1) Quando Dina fu violentata da Sichem l’ivveo, Emor insisté perché la famiglia di Giacobbe concludesse alleanze matrimoniali con la sua tribù. I figli di Giacobbe non rispettarono il loro apparente accordo, e dopo aver vendicato l’onore di Dina presero prigionieri donne e bambini ivvei. (Gen. 34:1-11, 29) Giuda in seguito sposò una cananea (Gen. 38:2), la moglie di Giuseppe era egiziana (Gen. 41:50), e Mosè sposò Zippora, una madianita (evidentemente la “cusita” di Numeri 12:1). Questi matrimoni però furono contratti prima della promulgazione della Legge e non potevano quindi essere considerati una violazione delle sue prescrizioni. — Eso. 2:16, 21; Num. 12:1.
Nel combattimento con Madian, gli israeliti conservarono in vita solo le donne e ragazze vergini. (Num. 31:3, 18, 35) La Legge consentiva di prender moglie fra tali prigioniere di guerra orfane. (Deut. 21:10-14) Nella Terra Promessa il consiglio di Dio di non fare alleanze matrimoniali con i pagani fu spesso ignorato, con conseguenti problemi e apostasia. — Giud. 3:5, 6.
A volte venivano combinate alleanze matrimoniali per conseguire certi fini, come quando Davide fu invitato dal re Saul a concludere un’alleanza matrimoniale con lui prendendo in moglie sua figlia Mical. (I Sam. 18:21-27) Una delle sei mogli che poi partorirono figli a Davide in Ebron era figlia del re di Ghesur (II Sam. 3:3), e alcuni considerano questa un’alleanza matrimoniale stipulata da Davide al fine di indebolire la posizione del rivale Is-Boset, dato che il piccolo regno di Ghesur si trovava dall’altra parte di Maanaim, capitale di Is-Boset. All’inizio del suo regno il re Salomone concluse un’alleanza matrimoniale col Faraone, prendendone in moglie la figlia. (I Re 3:1; 9:16) Questo matrimonio, insieme ad altri con donne moabite, ammonite, edomite, sidoni e ittite, finì per far cadere Salomone nella peggiore idolatria. (I Re 11:1-6) L’alleanza matrimoniale del re Acab col re di Sidone per sposarne la figlia Izebel causò simili risultati disastrosi per il regno settentrionale d’Israele. (I Re 16:31-33) Il re Giosafat stipulò poi con l’idolatra casa di Acab un’incauta alleanza matrimoniale che ebbe a lungo pessime conseguenze per il regno di Giuda. — II Cron. 18:1; 21:4-6; 22:2-4.
Dopo l’esilio, Esdra fu indignato di scoprire che anche i sacerdoti e i leviti avevano fatto alleanze matrimoniali con i cananei e altri, e provvide immediatamente a sanare la situazione. (Esd. 9:1-3, 12-14; 10:1-5, 10-14, 44) Ma all’epoca di Neemia, Tobia l’ammonita ricorse di nuovo ad alleanze matrimoniali per stringere relazioni con la famiglia sacerdotale di Gerusalemme, con l’appoggio di una forte fazione alleata fra i nobili di Giuda, al punto che,
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