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Sicurezza durante la distruzione di una nazioneLa Torre di Guardia 1965 | 15 aprile
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perché è influenzato dalla falsa religione babilonica e perché si è allontanato disubbidendo a Geova Dio. Perciò hanno subìto quello che predisse Gesù in Matteo 24:9: “Sarete odiati da tutte le nazioni”. Per essi, molti dei quali anche ora sono in prigione e sopportano la persecuzione in tanti paesi, l’esperienza di Geremia è un’assicurazione che sfuggiranno alla condanna di questo mondo e che come gruppo sopravvivranno alla distruzione di questo sistema di cose. Ebed-melec, che aiutò Geremia perché riconobbe in lui un profeta di Geova, fu risparmiato con Geremia. Oggi, coloro che si uniscono ai servitori di Dio nella fedele dedicazione e nell’attività riceveranno sicuramente il favore e la protezione di Geova come le ricevette Ebed-melec, secondo la regola dichiarata da Gesù Cristo stesso: “Chi riceve un profeta perché è profeta otterrà una ricompensa da profeta, . . . E chi avrà dato da bere anche un solo calice d’acqua fredda a uno di questi piccoli perché è un discepolo, veramente vi dico, non perderà affatto la sua ricompensa”. — Matt. 10:41, 42.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1965 | 15 aprile
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Domande dai lettori
● Che cosa poteva essere il regno che Dio avrebbe stabilito fermamente mediante Saul, dato che la profezia di Giacobbe indicava che il dominio sarebbe stato dato alla tribù di Giuda? Perché il dominio predetto (Gen. 49:10) non fu dato inizialmente a Giuda? — G. S., U.S.A.
Il racconto di 1 Samuele 13:13 (VR) dice: “Allora Samuele disse a Saul: ‘Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il comandamento che l’Eterno, il tuo Dio, ti avea dato. L’Eterno avrebbe stabilito il tuo regno sopra Israele in perpetuo’”. Questo significa che il regno sarebbe durato fino ad un futuro indefinito. Non significa per tutta l’eternità, per un tempo senza fine, poiché sappiamo che secondo il programma del tempo stabilito da Dio doveva venire il giorno in cui il visibile regno terrestre avrebbe ceduto il posto al regno spirituale del diletto Figlio di Dio. Dio indicò a Saul mediante Samuele quando sarebbe giunto il limite, se fosse stato fedele.
Non è impensabile che potesse esservi un regno con la progenie di Saul e che contemporaneamente lo “scettro” rimanesse nella tribù di Giuda. Per esempio, in seguito, dopo la morte di Salomone, Dio divise il regno degli israeliti e diede solo due tribù alla casa di Davide, cioè Giuda e Beniamino; mentre Dio diede a Geroboamo, che Egli aveva costituito re, dieci tribù d’Israele. Egli disse a Geroboamo che se avesse continuato a servire Geova Dio, il suo regno sarebbe durato: “Io prenderò dunque te, e tu regnerai su tutto quello che l’anima tua desidererà, e sarai re sopra Israele. E se tu ubbidisci a tutto quello che ti comanderò, e cammini nelle mie vie, e fai ciò ch’è giusto agli occhi miei, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te, ti edificherò una casa stabile, come ne edificai una a Davide, e ti darò Israele”. (1 Re 11:37, 38, VR) Perciò, se Geroboamo e la sua progenie fossero rimasti fedeli, questo regno separato d’Israele avrebbe continuato ad esistere insieme al regno di Giuda finché fosse venuto colui “a cui appartiene il giudizio”, cioè Gesù Cristo. (Ezech. 21:32, VR) A quel tempo tutto il popolo di Dio sarebbe stato unito sotto di lui.
E al re Saul Dio disse mediante il profeta Samuele che se fosse rimasto fedele il suo regno sarebbe durato fino ad un futuro indefinito. Ma Dio non indicò con questa dichiarazione che avrebbe preso con la famiglia del re Saul la stessa disposizione che prese in seguito con Davide; cioè che se la famiglia di Saul si fosse allontanata dal servizio di Dio, Egli, nonostante ciò, non avrebbe tolto loro il suo regno ma avrebbe semplicemente castigato i monarchi disubbidienti della discendenza di Saul. Infatti, Saul si allontanò e suo figlio Isboset gli succedette al trono solo per due anni, e il dominio del regno di tutto Israele passò successivamente alla tribù di Giuda nella persona del pastore di Betleem, Davide.
L’esercizio del dominio non fu dato inizialmente
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