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ArtemideAusiliario per capire la Bibbia
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diverso sviluppo dovuto a circostanze locali e carattere nazionale”.
Gli antichi consideravano il tempio di Artemide a Efeso una delle sette meraviglie del mondo. Era un’imponente costruzione di cedro, cipresso, marmo bianco e oro. Era considerato così sacro che vi si potevano depositare tesori senza timore che fossero rubati, e i criminali potevano trovare asilo in un’area di oltre 180 m intorno al tempio, benché ciò variasse considerevolmente in periodi diversi. Un gran numero di sacerdotesse vergini e sacerdoti eunuchi serviva presso questo tempio, mentre alle donne sposate era vietato persino l’ingresso, pena la morte.
Per le grandi feste in onore della dea tenute nel mese chiamato artemisione (marzo–aprile), fino a 700.000 visitatori giungevano a Efeso da tutta l’Asia Minore. Un aspetto della celebrazione era la processione religiosa, nella quale la statua di Artemide veniva portata in trionfo per le vie della città con gran giubilo.
La produzione di tempietti di Artemide in argento era molto redditizia per Demetrio e altri argentieri di Efeso. Perciò, quando la predicazione dell’apostolo Paolo indusse parecchi efesini ad abbandonare l’adorazione impura di questa dea, Demetrio aizzò gli altri artigiani contro l’apostolo. Questo culminò in un tumulto che fu alla fine sedato dal cancelliere della città. — Atti 19:23-41; vedi EFESO
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AsAusiliario per capire la Bibbia
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As
[ebr. ʽAsh o ʽÀyish, che significa forse leone, leonessa].
Questi sostantivi ebraici ricorrono in Giobbe 9:9 e 38:32. Il fatto che questi e altri termini siano usati in entrambi i casi in relazione a sole, stelle e cielo indica che si riferiscono a qualche costellazione. (Vedi Giobbe 9:7, 8; 38:33). È impossibile attualmente precisare a quale costellazione si riferissero e quindi è più sicuro traslitterare il nome (come nell’intestazione) invece di tradurre il termine ebraico con nomi specifici come “Arturo” (gr. Arktoùros, letteralmente “custode dell’orsa”) (Ri), oppure “Orsa” (VR; CEI).
Il fatto che in Giobbe 38:32 si menzioni As “insieme ai suoi figli” dà ragione di ritenere che si tratti di una costellazione. L’Orsa Maggiore è la costellazione suggerita più spesso, essendo formata di sette stelle principali che potrebbero essere i “suoi figli”. Il Lexicon in Veteris Testamenti Libros, di Koehler e Baumgartner (p. 702), la identifica però con la costellazione del Leone, secondo riferimenti arabi. Il punto importante del versetto non è la precisa identificazione della costellazione, ma la domanda: “Li puoi condurre?” Geova Dio ribadisce così a Giobbe la sua sapienza e potenza quale Creatore, in quanto è assolutamente impossibile per l’uomo dirigere il moto di questi immensi corpi stellari.
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AsaAusiliario per capire la Bibbia
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Asa
(Àsa) [forse, medico; o contrazione di Geova ha sanato].
Terzo re di Giuda dopo la divisione della nazione in due regni. Asa era figlio di Abiam e nipote di Roboamo. Poiché suo padre regnò tre anni a partire dal diciottesimo anno (980 a.E.V.) del regno di Geroboamo, re d’Israele, e Asa cominciò a regnare nel ventesimo anno di Geroboamo, evidentemente Abiam morì prima di aver completato il terzo anno intero di regno e Asa completò quell’anno come periodo di successione, regnando poi per quarantun anni (977–936 a.E.V.). — I Re 15:1, 2, 9, 10.
ZELO DI ASA PER LA PURA ADORAZIONE
Nel ventennio seguito alla scissione nazionale Giuda e Beniamino erano sprofondati nell’apostasia. Asa manifestò zelo per la pura adorazione “come Davide suo antenato”, e si accinse con coraggio a eliminare i prostituti dal tempio e gli idoli dal paese. Tolse a sua nonna Maaca la posizione di ‘prima donna’ del paese, perché aveva fatto un “orribile idolo” al palo sacro o Asheràh, e ridusse in polvere l’idolo. — I Re 15:11-13.
In II Cronache 14:2-5 si legge che Asa “rimosse dunque gli altari stranieri e gli alti luoghi e spezzò le colonne sacre e tagliò i pali sacri”. Ma II Cronache 15:17 e I Re 15:14 dicono che “non rimosse gli alti luoghi”. Sembra dunque che gli alti luoghi menzionati nel precedente brano di Cronache fossero quelli dove si praticava l’adorazione pagana che aveva contaminato Giuda, mentre il brano di Re si riferisce agli alti luoghi dove la popolazione adorava Geova. Anche dopo l’erezione del tabernacolo e più tardi dopo la costruzione del tempio, occasionali sacrifici erano offerti a Geova sugli alti luoghi, che gli furono ben accetti in speciali circostanze, come nei casi di Samuele, Davide ed Elia. (I Sam. 9:11-19; I Cron. 21:26-30; I Re 18:30-39) Comunque il luogo approvato per i sacrifici regolari era quello autorizzato da Geova. (Num. 33:52; Deut. 12:2-14; Gios. 22:29) Sugli alti luoghi si praticavano anche errate forme di adorazione nel nome di Geova (confronta Esodo 32:5), e cose del genere poterono continuare nonostante l’eliminazione degli alti luoghi pagani, forse perché il re non s’impegnò nell’eliminarli con lo stesso vigore con cui eliminò quelli pagani. O è possibile che Asa effettuasse una completa rimozione di tutti gli alti luoghi ma che col tempo questi sorgessero di nuovo e non fossero più eliminati sino alla fine del suo regno, tanto che furono abbattuti dal suo successore, Giosafat.
Lo zelo di Asa per la giusta adorazione ebbe la benedizione di Geova e quindi i primi dieci anni del suo regno furono anni di pace. (II Cron. 14:1, 6) In seguito Giuda fu attaccato da un esercito di un milione di guerrieri al comando di Zera l’Etiope. Nonostante la grande inferiorità numerica, Asa andò incontro all’invasore a Maresa, nei bassopiani di Giuda a SO di Gerusalemme. La sua fervente preghiera prima della battaglia fu sia un riconoscimento che Geova Dio aveva il potere di liberarli che un’invocazione d’aiuto rivolta a Lui: “Ci appoggiamo in effetti su di te e nel tuo nome siamo venuti contro questa folla. O Geova, tu sei il nostro Dio. Non ritenga forza l’uomo mortale contro di te”. Il risultato fu una completa vittoria. — II Cron. 14:8-15.
Asa incontra poi il profeta Azaria il quale gli ricorda che “Geova è con voi finché voi mostrate d’essere con lui”, ma che “se lo lasciate egli vi lascerà”. Gli rammenta le lotte fratricide che afflissero la nazione quando si era allontanata da Geova ed esorta Asa a continuare con coraggio
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